L'angolo dei segreti (4)

Scritto da , il 2012-04-04, genere incesti

E’ da anni che curo, su un sito greco dedicato all’erotismo e alla sessualità, una rubrica inerente le confessioni e le fantasie erotiche dei lettori.
Ripropongo qui, traducendole e adattandole, alcune delle mail che quotidianamente giungono alla redazione.
(sexyhellas@yahoo.com)


da: yyyy@prodom.gr

a : sexyhellas@yahoo.com


Mi chiamo G. e fra due mesi compirò ventuno anni.
Mia madre, che di anni ne ha quaranta, è stata una ragazza madre, ed ha rappresentato per me l'unico punto fermo della mia vita.
L'assenza di un padre si è fatta sentire, ovviamente, ma lei ha cercato in ogni modo di sopperire a questa mia mancanza.
Di conseguenza il nostro rapporto affettivo è solido ed indistruttibile.

Durante l'infanzia, mia madre ha rappresentato per me anche l'immaginario erotico più ricorrente: per anni mi sono masturbato pensando a lei e al suo corpo così giovanile ed eccitante.
Poi, crescendo, ho iniziato a fare le mie prime esperienze sessuali, rivolgendo i miei pensieri erotici alle ragazze che frequentavo, allontanandomi sempre più da quei sogni nei quali io diventavo l'uomo di mia madre.
Oggi sono fidanzato con una splendida ragazza, ed il mio futuro lo vedo con lei al mio fianco.

Una settimana fa, però, è accaduto un qualcosa che mi ha letteralmente stravolto.

Ero rientrato a casa tardi e mia madre si accingeva ad andare a letto.
Fra noi non vi sono mai stati imbarazzi, e vederla praticamente nuda, con indosso la corta camicia da notte, peraltro un velo trasparente e molto sexy, non mi aveva di certo stupito.
Lei mi chiese come avevo passato la serata ed io le raccontai rapidamente la mia uscita con M., la mia ragazza.
Mia madre mi disse che era stanca e che andava a letto, e che se volevo chiacchierare con lei ancora un pò l'avrei dovuta raggiungere nella sua camera.
Capita spesso che ci mettiamo a letto insieme, a volte per guardare la televisione, altre semplicemente per parlare.
Le risposi che sarei arrivato presto, ma che prima volevo farmi una doccia.

Quando la raggiunsi la camera era al buio, ma la luce che proveniva dal salone rischiarava debolmente l'ambiente.
Mia madre era sdraiata sul letto e le forme del suo corpo risaltavano nella penombra, appena velate da quell'impalpabile velo che indossava, velo che le lasciava le gambe scoperte quasi fino all'inguine.
Sdraiandomi accanto a lei, ancora umido per la doccia e coperto solo dagli slip, mi tornarono alla mente tutte quelle fantasie erotiche che in passato avevo fatto su di lei.

Iniziammo a parlare del più e del meno, senza un argomento in particolare.
Poi, d'improvviso, calò il silenzio.
Pensai che lei si stesse addormentando e che fosse l'ora di andarmene in camera mia e d'infilarmi a letto.
Ma un profondo sospiro di mia madre mi fece capire che lei era ancora sveglia.

Voltai la testa verso di lei e vidi le sue mani stringere i seni e quindi scivolare lente sulla camicia da notte.
Giunte sul ventre, vidi le sue dita arrotolare in su l'indumento: poi sedendosi sul letto, sfilarselo velocemente dalla testa.

Nuovamente sdraiata e completamente nuda, sospirando sempre più affannosamente, mia madre prese ad accarezzarsi, con movimenti lenti e sensuali, ignorando di fatto la mia presenza.
Il cazzo mi scoppiava.
Continuando a guardarla misi una mano sugli slip, stringendo quell'incontenibile erezione che mi torturava.

Lei continuava ad accarezzarsi con la sinistra, mentre la destra era ora sulla fica, le dita a sfiorare il clitoride.
Le gambe aperte, mia madre aveva preso a masturbarsi con sempre maggior frenesia, e la sua eccitazione era evidente nei gemiti che le uscivano dalle labbra.

A quel punto, fuori di me per l'eccitazione, mi sfilai rapidamente gli slip ed impugnai il cazzo, scappellandolo a fondo e regalandomi un primo brivido di assoluto piacere. Accelerai il movimento della mano, per esplodere nell'orgasmo tutta quella folle eccitazione che mi divorava.
Ma a mia madre non bastava quello che stava accadendo: con voce rotta mi disse di fermarmi e di mettermi in ginocchio davanti a lei. Le gambe spalancate, le mani a torturarsi i capezzoli, mia madre offriva la sua fica alle attenzioni della mia bocca.
Mi chinai su di lei, il cazzo che mi faceva male per la tensione, e la leccai per lunghi minuti, torturandole il clitoride e titillandole le grandi labbra, arrivando a sfiorare in punta di lingua il suo morbido e cedevole ano.
Mia madre godeva senza alcun ritegno, dimenandosi e contorcendosi, percorsa da orgasmi continui e senza fine.

Quando mi staccai da lei ero letteralmente sconvolto.
Mi misi a cavalcioni sulla sua pancia e la supplicai di farmi venire.
Le sue mani presero a masturbarmi in maniera esasperatamente lenta: mi faceva scendere la pelle piano piano, e altrettanto lentamente me la faceva risalire, gli occhi fissi al mio cazzo palpitante.
Quando, finalmente, accelerò il ritmo, gli schizzi di sborra le inondarono le tette ed il collo, bagnando la sua calda e morbida pelle.

E mentre riprendevo fiato, vidi le sue mani spalmarsi sui seni e sul ventre tutta quella sborra che le avevo riversato addosso...

E' da quella sera che con mia madre quasi non ci parliamo.
E non è per imbarazzo.
Ma perchè entrambi vogliamo andare oltre.
Lei vuole il mio cazzo, ne sono certo.
Ed io voglio scoparla, sogno d'incularla, di perdermi su quel corpo da favola.
Prima o poi uno di noi due farà la prima mossa, e allora accadrà quello che vogliamo che accada.

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