L'amica dei cani

Scritto da , il 2012-03-04, genere zoofilia

Solitamente la mattina mi porto nel chiosco ove faccio due o tre cose insieme: rifornimento, un buon caffè gustato con qualche amico ed un aggiornamento completo di quanto avvenuto in “paese Italia” leggendo un paio di giornali.
Non avevo mai fatto caso a quanto capitava in quel distributore, anche se un amico mi aveva fatto un cenno di quella ragazza addetta alla distribuzione del carburante che manifestava una sensibilità singolare ed un affetto verso un cagnetto che le faceva compagnia. In effetti, quella mattina, evidentemente la scena era più ricorrente e continuativa di quanto immaginassi, richiamò anche la mia attenzione. In quel periodo di crisi vi era scarso movimento al rifornimenti e la ragazza se ne stava costantemente seduta su una panchina metallica sempre pronta ad intervenire per fornire il carburante all’automobilista richiedente. Un cagnetto le girava intorno, lei lo stuzzicava cercando di prenderlo per la coda e quando l’animale si faceva prendere lei gli forniva una quantità di carezze e lo baciava ripetutamente sul muso. Rimasi alquanto meravigliato e la meraviglia divenne ancora più insistente allorché la osservai carezzare il sottopancia della bestia e titillare la sacca ove la bestiola aveva il suo…..arnese. Dagli e ridagli una puntina rossa emerse fuori e proprio in quel momento un ….fottuto automobilista richiamò l’attenzione di Maddalena, tale è il suo nome. Dovetti andarmene, ma mi riproposi di ritornare di lì a pochi minuti. Avevo da fare un versamento urgente alla posta. Quando tornai trovai la medesima situazione. La donna non curando di poter essere osservata da occhi indiscreti, in quel momento lo erano anche i miei, continuava ad accarezzare la bestia, a sbaciucchiarla e a solleticarla in modo vivacemente provocatoria.
Un’occhiata al giornale ed una occhiata a lei fino a che non fui preso dal desiderio di conoscere più da vicino la donna. Mi avvicinai a lei nel momento nel quale era impegnata a terminare un rifornimento e:
- Buongiorno signorina, la disturbo?
- No di certo, c’è poco movimento in questi giorni, cosa desidera?
- Ho visto con quanta vivacità il suo cagnetto gradisce le sue attenzioni.
- Si, è vero, forse perché gli ho salvato la vita. Era stato investito da un’auto, ora vive con me. Io ho cura di lui e lui con tanto affetto ricambia la mia attenzione per lui.
- E’ fortunato. Io ne ho due di cani che, per via del mio impegno, sono un avvocato, vivono per tanto tempo della giornata soli. Non son riuscito a trovare una persona affezionata alle povere bestie che si prendesse cura di loro.
- Di che razza sono le sue bestiole?
- Ho un maremmano e una cagnetta tolta dalla strada. Lei non dispone di un po’ di tempo da potermi sostituire nel curare le mie care bestie? Guardi che la pagherei bene.
Quello che le stavo dicendo era in parte vero, i cani passavano i due terzi della giornata da soli, a volte mi assentavo per l’intera giornata, pertanto di tempo da dedicare loro in effetti non ne avevo. La volontà di trattarli meglio era autentica, ma soprattutto in me si era sviluppato subito il desiderio di sapere dove poteva arrivare la esternazione di affetto verso il cane da parte della ragazza.
- Come vede io sono impegnata qui al distributore, ma un po’ di tempo potrei trovarlo, ma i suoi cani come accoglierebbero il mio Ruby?
- Non penso potranno esserci problemi, comunque se vuole provare, appena libera può venire a casa mia, la mia abitazione non è distante da qui.
Le diedi indicazioni precise e difatti verso le 16 e 30 bussò al portone di casa mia. Andai ad aprire, aveva in braccio il suo cagnetto. Prudenzialmente temeva un’accoglienza da parte dei miei cani in modo tempestoso.
Avevo lasciato libere le mie bestiole e quando lei fu dentro il cortile il maremmano corse lei in contro e comincio ad annusarla tutta. Era evidente la familiarità di lei con i cani. Lo accarezzò subito, poi fece annusare al cane di casa il cagnetto che aveva in braccio e quando avvertì che non vi era alcun pericolo lo mise a terra. La mia bastardina e il cane forestiero cominciarono ad annusarsi, mentre il maschio di casa non si mosse minimamente dalla ragazza che per nulla impaurita continuava ad accarezzarlo.
- Signorina, ma è un fatto strano, questo mio bestione non fa avvicinare alcuno in casa, mentre ora non si stacca da lei.
- I cani hanno la capacità di capire l’animo di noi viventi e comprendono bene se vogliamo loro bene o no. Congratulazione è veramente un animale superbo e non sembra affatto trascurato.
- Si, certo, io mi adopero al massimo, ma è sempre poco quello che posso io fare per loro.
- Io sono ukraina e vivo in Italia da dieci anni. I primi due anni sono stato nelle Marche, poi mi sono trasferita qui in provincia di Latina e vivo in un paesino non distante.
Le mostrai ove era depositato tutto l’occorrente per i cani, poi la feci accomodare in casa e la invitai ad un assaggio di liquorino nostrano. Non rifiutò anzi mostrò notevole gradimento per l’ invito. Mi informò della sua vita nella sua terra e di quanta esperienza aveva fatto in Italia. Il modo di parlare, le circostanze mi fecero capire che se avessi cercato un approccio per un rapporto di sesso… probabilmente non avrebbe rifiutato. Aveva messo da parte certi aspetti della moralità comune e potendo concedersi qualche attimo di piacere accompagnato, magari, da qualche euro in più non lo avrebbe rifiutato. Non diedi spazio a questo. La donna non era trascurabile; un bel corpo, delle tette ben sode e prorompenti, nonostante i 46 anni. Pattuimmo il pagamento con grande soddisfazione da parte della donna che vedeva un guadagno insperato e per giunta di pieno suo gradimento. Passammo a vedere tutto l’occorrente per essere lei pienamente autonoma nel suo operare.
Ogni pomeriggio, verso le ore 16,00 lei arrivava, prendeva cura dei due animali che cominciarono ad accoglierla con comportamenti di euforia e saltelli, cui si univa anche il cane che aveva sempre con sè. Tutto scorreva nella piena normalità, almeno così appariva, ma qualcosa stava avvenendo, avendo io constatato che un pomeriggio il mio maremmano appena lei aveva varcato la soglia di casa era spuntato fuori la sacca pelosa una rossa punta del suo membro. Lei con bonarietà lo aveva rimproverato:
- Che ti viene, bello?
Il cane scodinzolava attorno a lei e dalla bocca usciva una salivazione insolita e abbondante. Alle sue carezze il cane sembrava rispondere saltandole intorno. Quel giorno, insolitamente, stavo in casa e feci di tutto per tenermi dentro e lasciare piena autonomia nel movimento della donna in casa. Tenevo sotto osservazione il tutto e mi accorsi che qualcosa era già avvenuto nei giorni precedenti, durante la mia assenza. Mi mossi dal mio studio portandomi, con cautela, verso la finestra che si affacciava sulla legnaia e la scena che si presentò ai miei occhi fu sconvolgente: Maddalena distesa su di un grosso cippo di legno, la gonna sollevata del tutto ed un culo sodo e arrapante si mostrava al cane oramai abituato a quel genere di proposta. Le stava sopra coprendola tutta e prima movimenti scomposti, poi precisi mostrò di aver raggiunto il suo scopo, era di certo stato capace di collocare il suo nodoso cazzo all’interno della figa di lei che cominciò a mugulare di piacere invocando il cane ad insistere, a non smettere a entrare tutta in lei. La bestia sembrava capire tali invocazioni ed insisteva con colpi poderosi, continui, finché, ad un certo punto, un urlo di Maddalena non significò il raggiungimento di una sborrata poderosa. L’esperienza maturata di certo nei giorni e nelle chiavate precedenti consigliarono la donna a non muoversi fino a quando la palla, penetrata all’interno della sua figa, non si fosse sgonfiata. La qual cosa avvenne dopo una decina di minuti e allora, vidi scendere lungo le cosce di lei un’abbondante liquido, era sicuramente il frutto del godimento della donna e del cane.
La donna si ricompose, accarezzò il bestione e poi, quasi a dare un contentino al suo cane cominciò a masturbarlo procurandogli una eiaculazione che nulla era in confronto a quella che aveva lasciato il mio cane nella fica di lei. Con assoluta normalità, dopo aver accudito, con visibile amore a quanto dovuto alle bestie, venne da me per salutarmi. La visione del tutto mi aveva fatto ribollire tutto, ero seduto dietro la cattedra e tormentavo il mio cazzo indeciso se masturbarmi o punirmi forzandolo dentro il pantalone dove non sembrava potesse entrare. Lei dovette accorgersi del mio stato:
- Ti va? Non ti piaccio? Non preoccuparti non ti chiederò nulla, mi hai dato tanto che non immagini. Ti ho visto mentre guardavi il tuo cane sbattermi violentemente il suo cazzo dentro. E’ un cane meraviglioso, ha imparato presto e bene.
Mi aveva rivolta la parola in modo diverso dal solito. Mai mi aveva dato del “tu” ed ora con massima naturalezza si presentava a me offrendomi la possibilità di una chiavata di cui aveva bisogno il mio cazzo. Avvertivo un chè di schifo, pensare di entrare là dove prima era entrato il cazzo di un cane. Le chiesi se non aveva necessità di una doccia. Accolse l’invito e si portò sotto uno scroscio di acqua calda. Ne venne fuori tersa e profumata ed anche bramosa.
La mia camera da letto era prossima al salotto ove sostammo qualche minuto per gustare un cognac molto gradito da Maddalena, poi, neanche il tempo di portarci in camera e la donna iniziò il suo spogliarello. Arrivammo presso il letto e la donna mi era davanti tutta nuda e calda di desiderio ed io non ero da meno. Abbracciati, anzi avvinghiati, mi tuffai su quel corpo disponibile a ricevere tutto di me. Il mio cazzo prese subito la strada e venne accolto nel bagnatissimo ambiente della figa, Maddalena si contorceva e sotto di me era un’anguilla. Un gridolino costante accompagnava il piacere che la stava invadente.
- Dai, continua, fammi vedere che sei più bravo del tuo bel cagnaccio … Da quanto tempo eri in astinenza?
- Si è da un bel po’ di tempo che non facevo sesso. Maddalena, dire che sei eccezionale ….. è dire poco!
Non ci volle molto e la donna, avvertendo che le mie pulsioni erano in accelerazione e stavo per raggiungere l’orgasmo, allora si sfilò il cazzo dalla sua sede naturale e lo portò nella sua vogliosa bocca….. Venni in un istante e inondai la sua bramosa bocca di un’abbondante gittata di sperma. Ingoiò tutto e poi portò le sue mani all’interno della sua figa e con pochi attimi anche lei ottenne quel piacere abituato a ricevere da un amante a quattro.
Mi venne quasi l’idea di proporle un impegno esclusivo in casa mia: Avrebbe potuto pensare lei alle bestie ed anche alla mia casa. La prudenza mi venne in aiuto e lasciai cadere la proposta che lei, di certo, avrebbe accettato.
Andò via accompagnata da un giusto e meritato compenso e con la prospettiva che quel lavoro in casa mia si era …..rinforzato.
Chiudo affermando che ogni riferimento a persona o cosa è puramente casuale

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