Il Playboy e l'Ereditiera

Scritto da , il 2012-02-22, genere etero

Dopo una settimana a Londra, torna a Milano, deve visitare diversi clienti la crisi è forte e tutti cercano di risparmiare, deve frequentarli starle a doso e non farle venire l’idea di cambiare fornitore, quindi ha in programma incontri, aperitivi, cene li deve coccolare con il suo Savoir-faire.
È a bordo del suo Mercedes SL 500 proprio per raggiungere un cliente quando le arriva la telefonata da Giuseppe Marchi il presidente fondatore del omonimo calzaturificio.
-Lorenzo ho bisogno di te qui a Varese in sede, stanno per arrivare gli Americani cosi al improvviso, potresti venire subito. Chiede gentilmente.
-Posso essere li tra due ore. Gli risponde, davvero non vuole rimandare l’incontro con il cliente anche se la chiamata del capo è importante.
-Va bene, grazie Lorenzo. Come sempre comprensivo ed educato il capo è un vero signore.
Pensa tra se e se mentre si salutavano, di certo suo figlio non ha nemmeno una millesima parte dello stile e del suo senso del lavoro e degli affari.
Arriva in sede pochi minuti dopo degli americani, il ricco uomo d’affari John Wright, la figlia Jane “Wright” e il loro avvocato Josef Jones,
Jane ha quasi trenta anni e alta come lui un metro e ottanta un po’ in carne ma ben proporzionata con una quarta di reggiseno occhi scuri e capelli neri corvino ricci fino sotto le spalle, è l’unica figlia di John Wright non è una stupida segue il padre nei suoi affari, insomma non è una di quelle ereditiere che non fanno niente di buono e passano la vita trastullarsi nella noia totale.
la discussione d’affari si prolunga Mr. Wright vuole comprare il calzaturificio o per lo meno averne il controllo, Giuseppe Marchi non sarebbe intenzionato a vendere ma le offerte sono davvero alettanti, il figlio di Giuseppe, Davide Marchi arriva un ora e venticinque minuti dopo, con la faccia di uno che si è alzato dal letto due minuti prima è spettinato,con gli occhi impastati la barba di due giorni, saluta a malapena, se ne va nel suo ufficio, il padre lo chiama.
-Non mi rompere il cazzo con queste cose, non vendo niente. Sbraita in Italiano, gli ospiti non comprendono le parole ma afferrano il senso e la grande maleducazione del figlio.
Lorenzo cerca in qualche modo di giustificarlo dicendo che era stato male e non aveva dormito tutta la notte, ma la figura di merda orami era fatta.
Gli Americani vogliono comprare e lanciare il marchio in America che è un mercato immenso, Jane fa notare a Lorenzo che se l’affare va in porto ci sarà bisogno di lui a New York dove potrebbe curare il lancio sul mercato statunitense, per lui sarebbe un salto di qualità importante con guadagni incredibilmente più alti di ora.
Si arriva al punto che Giuseppe chiede dieci giorni di tempo per decidere, gli Americani concedono una settimana.
Finalmente la snervate trattativa per il momento finisce e Lorenzo invita a cena gli Americani, chiama il migliore ristorante della zona sul lago di Varese a venti minuti d’auto, il locale è di chiusura ma Lorenzo conosce bene il proprietario.
-Dammi il tempo di chiamare il cuoco e un paio di camerieri. Risponde alla sua richiesta di apertura straordinaria.
La cena si svolge tranquilla e rilassata i tre Americani più Giuseppe Marchi e ovviamente Lorenzo, il figlio di Giuseppe, Davide aveva rifiutato in modo maleducato l’invito.
Durante la cena rilassata divertente Lorenzo comincia a flirtare con Jane che al inizio sembra resistere al suo indiscusso fascino.
Poi al improvviso le chiede
-Vorrei visitare Milano domani, sei disponibile a farmi da guida.
-Certo a che ora passo a prenderti?
-Passi a pendermi? Perché non ti fermi con me questa notte?
-Ok se per tè va bene per me è fantastico.
“Ah le donne Americane vanno dritte al punto come negli affari”. Pensò tra se e se.
Appena entrati in camera mentre lui stappa lo champagne lei le infila le mani nella patta, le tira fuori l’uccello e comincia a maneggiarlo, non ci vuole molte prima che le diventi duro.
Lui le sbottona la camicetta e tira fuori i seni con i capezzoli eretti, lei socchiude le cosce e lui con l’altra mano si avventura tra la sua vagina già umida pizzicandola leggermente, lei le accarezza i testicoli poi lo prende in bocca e gli e lo succhia, quando è eccitatissimo le dice.
-Di dietro, lo voglio nel culo. E si gira.
Lorenzo non ci pensa due volte la penetra con un colpo secco e comincia a scoparle mentre le masturba il clitoride, lei si offre con passione muovendosi in modo spasmodico fino a gridare raggiungendo l’orgasmo che arriva per tutti e due contemporaneamente.
Dopo qualche minuto di relax, una coppa di champagne ghiacciato, e Lorenzo torna alla carica, le versa qualche goccia di Don Perignon sulla vagina e comincia a leccare quando è di nuovo eccitatissimo tenta di prenderla questa volta davanti.
-No non farlo. Urla Jane.
-Quella voglio tenerla vergine per l’uomo che sposerò.
Lorenzo scoppia in una risata, anche Jane ride.
No davvero ci tengo a tenermi vergine davanti per la prima notte di nozze.
“Ah le ragazze Americane.

P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/

Questo racconto di è stato letto 8 7 8 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.