Il cavaliere e un'ombra

Scritto da , il 2021-04-24, genere poesie

UN CAVALIERE E UN OMBRA

Un cavaliere nella sua fierezza avanza
Su un cavallo dallo scuro manto
Nel Bosco delle Anime Perdute
I pesanti zoccoli che battono il terreno
Ricoperto di ghiande e aghi di pino
Una lunga spada d’argento pende al suo fianco
Come argento è il leone sullo scudo
E l’armatura finemente cesellata
Il suo volto celato da un elmo

Una figura nera appoggiata ad un bastone
Avvolta in un mantello simile ad un corvo
Il cappuccio calato sino agli occhi
Il viso nascosto dall’ombra
Attorno a lui non canta uccello alcuno
E gli spiriti ruotano attorno a lui
In un lamento sottile come il vento d’Inverno
Dietro, un tempio dalle pareti sgretolate
Rifugio di Dei dimenticati nel Tempo

Il Cavaliere del Leone giunge
E immobile fissa l’ombra avvolta dagli spettri
Attende…
L’ombra alza il capo verso il Cavaliere
Gli occhi brillano come fuochi di un vulcano
Profondi come il nero Abisso
Sembra erigersi, diventare più grande
Le dita lunghe e scheletriche
come artigli di un rapace
Stringono il nodoso bastone
Il vortice di spettri cresce d’intensità
“Oh, Cavaliere del Leone”
dice l’ombra con voce cavernosa
“Triste Destino il tuo,
fare così tanta strada per nulla”

“Sono giunto dalla Lontana Kalamir,
Demone oscuro della Follia!”
Estrae la spada il fiero Cavaliere
“Son venuto nel Bosco delle Anime Perdute
per scacciare gli spiriti nell’Abisso!”
“Sciocco mortale”
ribatte l’ombra alzando il suo bastone
“La foresta delle Anime è rigogliosa
delle ossa degli Impavidi sciocchi prima di te”

“LA Fede nella mia Dea e nel mio Re,
l’amore per la donna che mi attende
e il potere di questa spada
saranno le mie uniche compagne!
Finché loro resisteranno
E la mia anima non m’avrà abbandonato
Farò tutto ciò che è in mio potere
Per allontanarti da questa foresta
Una volta rigogliosa e piena di voci!”

“Anima impavida quanto sciocca!”
ribatte sprezzante l’ombra
“Credi davvero che la Fede di un Dio ignoto
e un regale ferro lucente
possa battere Oralkis l’Oscuro,
colui che un tempo fu re dei Dieci Continenti?
Io che sconfissi il supremo demone Arkas
E ho fatto mie le sue anime?”

Di colpo il Cielo si oscura
Una grande macchia nera come catrame li sovrasta
Folgori rosse e arancio incendiano il cielo
L’urlo degli spiriti dannati diventa più forte
Il bastone viene levato alto nell’aria
“Oscurità dei profondi Abissi!
A voi chiedo il vostro potere
Le urla degli Spiriti vaganti mi appartengono!
Il sangue dei miei nemici è stato bevuto
Demoni antichi che dimorate ad Irkantir
Strappate coi vostri artigli le carni di quest’uomo!”

Il cavaliere rimane fermo a spada alzata
Per nulla intimorito da quello che sta accadendo
La sua voce resa metallica dall’elmo
Intona una preghiera:
“Arial Niis che riposi nell’Alba del Mattino
tu che sei stata Nemica delle Tenebre Maligne
invoco la Luce che ti distingue
nell’altitudine dei Cieli che hai creato
dona coraggio alla mia anima
e forza alla mia spada
aiutami a scacciare Le Tenebre nei neri Abissi!”

L’urlo degli spettri cresce d’intensità
Fiamme vermiglie flagellano il cielo tempestoso
Folgori come meteore colpiscono la terra
Globi di luce avvolgono l’aria
Foglie verdi e secche che si sollevano
Tragiche falene verso la fiamma della loro morte
Il cielo si spacca trafitto da mille lance di luce

La mente del cavaliere si fa salda
Il cuore colmo di sentimento verso la sua Dea
E di colei che lontano lo attende
Striscia il demone nella sua mente
Ma solo graffi lievi ne intaccano i pensieri
Lei, così viva nella sua mente
Le sue morbide forme
La sua pelle che riluce nel meriggio
Lei così pura, come la Fede che egli nutre
Lui che l’amore ha trasformato in Campione

Urla il demone, di rabbia
La sua forza è ostacolata da quel ridicolo sentimento
Quell’amore a lui sempre negato
Fine di sciocchi e deboli
E ora quell’uomo..
Ora quell’uomo si difende usando quel sentimento?
Rabbioso la sua furia scaglia
La spada del cavaliere si alza
Luce e ombra
Odio e amore
Fierezza e Codardia

Un cavaliere impavido
sorretto dalla Fede nel suo Dio
e nell’amore della sua donna
Si allontana tra gli alberi
La spada nel fodero ora è riposto
Alle sue spalle il Tempio Nero è crollato
E un bastone giace tra i resti di uno scheletro
“Vortice di anime tornate nell’oblio
tornate nell’Oscurità,dal vostro Signore!
E che sia l’alba di una nuova Era
Dove la Notte insegue la Mattina
E la Mattina la Notte
Nel cerchio Infinito della Vita”

(dalle Cronache degli Eroi del Mondo di Arcoldis.Bedragost,bardo e menestrello)

((Una delle tante poesie che ebbi compost per una quest di Dungeons & Dragons, parecchi anni fa. L’ho modificata e l’ho resa più leggibile, almeno secondo i miei canoni))




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