L'isola

Scritto da , il 2021-04-23, genere incesti

l'isola
anno 1640 io e la mia bellissima sorella Dolores dalla Spagna ci stiamo recando nelle colonie spagnole del sudamerica quando una tempesta ci sorprese in vicinanza di Antigua,
nonostante l'eroica ed epica battaglia dei marinai contro la furia dei marosi la nave andò a sbattere con violenza contro le scogliere, io e lei riuscimmo ad attaccarci ad un pennone e miracolosamente riuscimmo a toccare terra.
Trascorremmo la notte abbracciati sulla spiaggia, e al mattino passata la tempesta iniziammo a cercare qualche sopravvissuto, ma nulla, trovammo alcune casse piene di gallette e carne salate che trasportammo in una grotta, poco lontano c'era un fiumiciattolo per cui avevamo anche l'acqua.
In una cassa trovai anche un acciarino delle pistole e palle e polvere da sparo, accatastammo la legna trovata sulla spiaggia nella speranza di vedere passare qualche nave e poter così attirare la sua attenzione.
Iniziò un periodo tranquillo, la mia bellissima sorella amava fare il bagno nuda e io osservavo il suo splendido corpo, era alta quasi un metro e ottanta, per quei tempi era davvero alta, io avevo 18 anni due meno di lei e ero anche più basso, mi eccitava molto guardarla nuda mentre usciva dall'acqua, su delle rocce a pelo d'acqua trovammo dei molluschi simili ad ostriche, lei ne assaggiò uno ma preferì continuare a mangiare gallette e carne salata, io ne feci una scorpacciata, scoprii che erano davvero afrodisiache, durante un bagno, a vedere mia sorella nuda ebbi una grandiosa erezione, avevo il cazzo grosso ma faticava a diventare duro, invece quella volta si erse nella sua lunghezza, superava i 20 centimetri, lei si divertiva a immergersi nell'acqua cristalina, vide quell'erezione maestosa ed emerse, wow fratellino ti eccita vedermi nuda mi disse, io sorrisi e mi avvicinai a lei, le presi la mano e le feci toccare quel gran pezzo di carne, arrossì poi si mise a ridere e dicendo vediamo se mi prendi iniziò a correre, ma appena usciti dall'acqua fece finta di inciampare e cadde lunga distesa sulla sabbia, mi abbassai dicendo ti ho presa ti ho presa, lei mi tirò giù e finii sopra di lei, con la testa sulle sue tette sode, il mio cazzo si posò sulla sua figa bagnata, faceva fatica ad entrare e allora lei tirò su le gambe e iniziai a penetrarla, sentivo che arrivavo fino in fondo, cominciai a stantuffarla con forza, la sentivo gemere e godere, poi iniziò a venire, mi stringeva e sentivo le sue unghie sulla mia schiena, era tutta bagnata, a un certo punto le dissi sto per venire e lei mi spostò per non farmi venire dentro, girandomi sulla schiena e iniziando a farmi un pompino, il cazzo entrava a metà nella sua bocca, ma ero così eccitato che venni in fretta, sborrai così tanto che lo sperma colava dalla sua bocca, non riusciva ad ingoiarlo tutto, comunque mi svuotai e poi andammo nella grotta a dormire abbracciati, ogni giorno mangiavo ostriche a sazietà e poi scopavamo sulla spiaggia, a volte lei si divertiva a cavalcarmi, sentivo il suo succo colarmi sulle palle, era molto piacevole e divertente, poi per non venirle dentro con molta calma iniziai a penetrarle il culetto, prima con un dito, poi con due, giorno dopo giorno glielo allargai e poi dopo una bella scopata in cui lei era venuta due volte, col cazzo bagnato dai suoi abbondanti umori, la girai sulla schiena e iniziai a penetrarla, facevo un pò di fatica, ma piano piano riuscii a entrare tutto, lei mi disse che sentiva dolore ma che si sentiva riempita e che ciò le procurava anche piacere, iniziai a penetrarla sempre più velocemente, fino alle palle , lei si eccitava molto a sentire le palle che sbattevano contro di lei, le mie mani le palpavano le tette e le toccavano il clitoride, dopo una ventina di minuti la sentii venire, i suoi umori colavano copiosi dalla figa e a un certo punto le inondai gli intestini, fu veramente piacevole e da quel giorno dopo una bella scopata mi dedicavo ad allargarle il culetto.
Quando non scopavamo mi dedicavo a salire il fiumicello e esplorare l'isola stando attento a non perdermi, portavo alla cintura tre pistole a due colpi, in Spagna ero un ottimo tiratore, peccato mancassero gli archibugi, risalii il corso del fiume addentrandomi nella folta vegetazione, bassi arbusti e molte palme, pensavo che l'isola fosse disabitata, sparai e feci cadere alcune noci di cocco, ne tagliai una con la spada e bevvi il succo dissetante, altre le misi nello zaino e le portai da Dolores.
Ma nell'isola non eravamo soli.............................

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