Rotto sulle sponde del lago

Scritto da , il 2021-04-09, genere gay

Era una di quelle giornate di primavera belle calde che sembrava quasi estate e nonostante dovessi seguire dei corsi all’università decisi di non andarci e di dedicare quel bel giorno solo per me.
Mi misi quindi alla guida della mia auto e dopo aver fatto uno zaino decisi di dirigermi verso un laghetto fuori città, dove andavo spesso per studiare o più semplicemente per rimanere da solo.
Non era molto frequentato perché non era semplice arrivarci, ogni tanto nel fine settimana si poteva incontrare qualche pescatore o qualche escursionista, mentre nei giorni infrasettimanali capitava molto spesso di restare lì ad ore senza mai veder anima viva.
Decisi infatti di andare lì per prendere un po’ di sole e dato che a me piace molto prenderlo completamente nudo, speravo di esser da solo per potermi denudare e fare una delle prime abbronzature dell’anno.

Arrivai al lago intorno alle 11:00 di mattina e dopo aver dato un primo sguardo nei dintorni, mi resi conto di essere da solo.
Iniziai quindi a spogliarmi dopo aver steso un telo da mare per poi sdraiarmi in costume ed iniziare a rilassarmi con un libro.
Era caldo, sembrava di essere in estate, ogni tanto infatti andavo sulla sponda per rinfrescarmi con l’acqua fresca del lago.
Dopo un oretta continuai a non vedere anima viva nei paraggi, così decisi di togliere pure il costume e di iniziare a prendere il sole completamente nudo.
Verso le 13:00 decisi di mangiare quei panini che mi ero portato dietro per poi tornare sdraiato ed ero talmente rilassato ed in pace con la natura che mi addormentai.

Mi risvegliai però dopo una mezz’ora per colpa di alcuni rumori provenire da non molto lontano da me.
Iniziai a guardarmi dintorno, pensando fosse qualche animale passato attraverso dei cespugli vicino a me, quando mi resi conto che alle mie spalle c’era una persona.
Era un uomo di circa 40 anni, probabilmente venuto a fare trekking nei dintorni attirato dalla bella giornata, che si era fermato a pochi metri da me e in modo vistoso si stava accarezzando i suoi genitali.
Si era eccitato a guardare io mio corpo nudo venir baciato dal sole, ma non riuscivo ancora a capire se volesse solo guardare e masturbarsi o se volesse andare oltre.
Io ero sempre un po’ intontito dal sonno, non avevo ancora ben chiare le idee, ma tutto sommato se avesse deciso di andare oltre non avrei sicuramente rifiutato.
Era un bell’uomo e soprattutto era veramente tanto tempo che non riuscivo a concretizzare incontri con altri uomini, quindi deciso subito di cogliere l’occasione e di iniziare a provocarlo.
Feci quindi finta di nulla per poi posizionarmi a pecorina rivolgendo il sedere a lui, iniziando a fare finta di cercare qualcosa nel mio zaino.
L’uomo a quel punto si fece coraggio e lentamente iniziò ad avvicinarsi a me per poi allungare una mano ed iniziare ad accarezzarmi il sedere.
Rimase in silenzio per qualche altro secondo per poi dire :

“Bella giornata per prendere il sole, vero?”
“Già...”

Rimase in silenzio qualche istante per poi dire nuovamente:

“Hai proprio un bel culetto sai?! Tondo,sodo e liscio...”
“Ti piace?”
“Mmmh da impazzire! Vedo che a te invece piace metterlo in mostra!”
“Già...”
“Bene! A me invece sai cosa piace?”
“Cosa?”
“Mi piace scoparli i culi!”
“Mmh...porco!”
“Si troietta! Sono un porco e direi che è arrivato il momento di farti vedere cosa ho da offrire io!”

Iniziò a sbottonarsi i pantaloni per poi calarli insieme alle mutande e tirar fuori un arnese duro come la roccia di notevoli dimensioni.
Era sorpreso perché non mi aspettavo di vedere un cazzo del genere in mezzo alle sue gambe e soprattutto non avevo praticamente mai avuto alcun rapporto con uomini così dotati.
Mi ero eccitato tantissimo e volevo a tutti i costi iniziare subito a succhiare quel bel pezzo di carne, ma l’uomo nel frattempo si era anticipato ed era già in posizione dietro di me.
Voleva subito metterlo nel mio culo senza alcun tipo di preliminare, provai quindi a muovermi ugualmente per pomparlo e lubrificarlo un poco, ma l’uomo mi bloccò subì e in pochi istanti sentii la sua cappellona iniziare a premere sul mio buco.

“Non lo vuoi un pompino prima?” Domandai già ansimando
“No voglio romperti io culo!”
“No aspetta! È tanto che...CAZZO!!”

In un istante l’uomo diede un colpo forte e deciso con il suo arnese, riuscendo a sfondare il mio buchetto subito provocandomi un discreto dolore.
Era parecchio tempo che non venivo penetrato e avrei avuto bisogno di un po’ di riscaldamento prima di poter ricevere quell’uccello dentro di me.
All’uomo però non sembrava interessare molto, anzi sembrava proprio che fosse sua intenzione quella di rompermi il culo subito e farmi pure del male.
Iniziai infatti a dimenarmi un pochino e soprattutto ad ansimare per quel dolore che stavo provando, sperando che si interrompesse e darmi il tempo di abituarmi, ed invece l’uomo continuava a far sprofondare il cazzo nelle mie viscere, aumentando il dolore.

“Piano...piano...”dissi ansimando dal dolore
“Zitta troia! Che a quelle come te bisogna romperlo il culo!”
“Ma fa male...”
“Dai resisti che tra poco ti sarai già abituata!”

Una volta fatto sprofondare il suo arnese dentro di me, l’uomo iniziò a sbattermi, tenendomi stretto con le mani sulle natiche per poter affondare meglio.
Mi sentivo il culo come fosse stato lacerato, ma a quanto pare non avevo altra scelta che quella di lasciarmi rompere il culo in quella maniera così brutale.
Più che passava il tempo e più che piano piano iniziavo ad abituarmi, facendo diminuire quel dolore lasciando spazio a sensazioni più piacevoli.
Mi lasciai fottere tutto il tempo in quel modo violento e deciso, quando dopo poco meno di dieci minuti dall’inizio, l’uomo iniziò a godere come un porco ad alta voce, per poi riversare all’interno del mio culo tutta la sua calda sborra.
Sentivo gli schizzi che mi invadevano tutto il canale, provando quasi come del sollievo.
Poi una volta finito di godere l’uomo uscì dal mio culo ed io stremato mi lasciai cadere sdraiandomi a terra, con il buco del culo completamente dilatato e con la sborra che lentamente colava di fuori.

A quel punto l’uomo iniziò a rivestirsi e con la solita velocità con la quale era apparso, se ne tornò via, lasciandomi ansimare a terra con il buco del culo farcito dal suo sperma.
Rimasi in quella posizione per qualche minuto a riprendere fiato, per poi decidere di vestirmi e fare ritorno a casa pure io.
Mentre ero in macchina sentivo il mio culo pulsare ancora dal dolore provocato da quella dura penetrazione e sentivo la sua sborra che lentamente usciva sporcandomi le mutande.

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