La festa di carnevale seconda parte l'asta

Scritto da , il 2021-02-19, genere dominazione

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L’asta il cui ricavato sarebbe stato devoluto completamente in beneficenza ebbe luogo nel primo piano della villa dove si trovava un enorme salone. Al centro della sala vi era un tavolo con un leggio per il banditore e un palco su cui si sarebbero esibite le ragazze oggetto dell’asta. Tutto intorno furono sistemate delle poltrone per i partecipanti all’asta.
Le ragazze oggetto dell’asta erano cinque Monica per aver portato un coniglietto impotente alla festa, invece Giorgia e le altre tre ragazze Francesca, Elisabetta e Marika per non aver inflitto una punizione all’altezza.
Per partecipare all’asta le ragazze vennero vestite con un enorme tunica bianca, in modo che se i capezzoli fossero diventati duri per l’eccitazione l’avrebbero visto tutti, sotto invece vennero vestite solo degli slip di pizzo di colore bianco in modo che se si fossero bagnate le passerine per l’eccitazione sarebbe stato facilmente riscontrabile.
Le ragazze vennero fatte salire sul palco e il banditore fece una presentazione dicendo è ora di mostrare la qualità della merce, ma che prima di iniziare il pubblico aveva la possibilità di fare delle domande alle ragazze.
La prima domanda fu qual è la parte del corpo in cui ti ecciti di più. La prima a rispondere fu Francesca una ragazza di diciannove anni alta, dal fisico minuto che disse bastardi io non sono una schiava, non ho mai fatto esperienze sadomaso portatemi via, il banditore allora si avvicinò e attraverso la tunica pizzicò violentemente i suoi capezzoli che si indurirono quasi immediatamente e le disse ridacchiando che il corpo la tradiva e che le punte si erano indurite e si vedeva benissimo attraverso la tunica. La seconda a rispondere fu Elisabetta una ragazza con un fisico da modella alta, longilinea con una terza di reggiseno che rispose i capezzoli. Marika una ragazza dai tratti sudamericani con il culo grosso e le mammelle trasbordanti, abbondantemente in carne disse il clitoride. Giorgia che conoscevo per essere una santarellina fuori, ma una gran porca dentro che sapevo voleva far di tutto per impressionarmi e perché la scegliessi come la mia femmina disse che il suo clitoride è sensibilissimo. Monica che conoscevo per essere una grande sottomessa, ma anche una grande personalità disse sfidando tutti il mio corpo è tutto caldo, io sono il meglio.
La seconda domanda fu se piaceva a a loro essere dominate questa volta risposero tutte di si, tranne Monica che disse solo se c’è un vero padrone che mi sa tenere testa.
La terza domanda fu se erano masochiste e risposero tutte di no, che a loro piaceva essere dominate, ma non erano masochiste, allora il banditore si rivolse al pubblico chiedendo se fosse veramente vero e tutti risposero no che non era vero in coro.
L’uomo allora disse adesso vi dimostrerò che non è vero e che quella che avete davanti sono solo delle cagne bugiarde, tagliò le tuniche e le ragazze rimasero solo in topless con lo slip di pizzo bianco che lasciava davvero poco alla fantasia.
Monica catturò l’attenzione di tutti le sue mammelle che stavano su come fosse il marmo erano uno spettacolo della natura che pochi hanno la possibilità di vedere e infatti molti si misero le mani sul pacco dall’eccitazione.
Il banditore quindi prese delle pinze per tendaggi e le mise sui capezzoli delle partecipanti all’asta, le pinze per tendaggi sono oggetti che stringono molto soprattutto considerando che i capezzoli sono una delle parti del corpo femminile molto sensibile. L’uomo si avvicinò a ciascuna delle ragazze che ormai avevano i capezzoli dritti per l’eccitazione di avere le pinze, anche se il dolore era tremendo. Inoltre dagli slip di pizzo bianco completamente fradicio si vedeva che la cosa le eccitava tranne Monica che fece di tutto per non bagnarsi, per controllare il suo corpo al fine di sfidare la platea.
Il banditore allora si avvicinò a Monica con un ago, Monica lo guardò con il terrore addosso, infatti aveva letto spesso di pratiche bdsm a base di aghi, ma non pensava fossero pratiche frutto di funzione cinematografica, invece adesso si trovava di fronte una persona con un ago che lo voleva fare a lei, infatti bastò che l’uomo infilasse l’ago su uno dei suoi seni perché cominciasse a urlare come un ossessa dal dolore, contemporaneamente però non riuscì a controllare più il suo corpo e la passerina si sbrodolò tutta inzuppando le mutandine di pizzo bianco come fossero un panno bagnato. L’uomo le tolse le mutandine inzuppate e mostrò alla folla il clitoride indurito come un piccolo cazzetto.
Ebbe iniziò l’asta vera e propria che in totale incassò circa ventimila euro.
I vincitori avevano diritto di avere la ragazza che si erano aggiudicati come schiava per tutta la notte.



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