L'arresto pt2 (il processo)

Scritto da , il 2021-02-19, genere masturbazione

Ero stata umiliata, violentata e messa in una squallida cella , nuda.
Ero stata stupida ad accettare la scommessa della mia amica,ora lei era libera mentre io in gabbia.
La cella era squallida,un cesso sporco bianco,una brandina dura e nient'altro.
Ero scalza e il pavimento era sporco,sudicio.
Non volevo pensare alla situazione assurda in cui ero finita e l'unica cosa che potevo fare per non pensarci era una.
Mi misi distesa col mio corpo formoso scuro nella branda e iniziai a toccarmi.
Le dita nere perforavano l'interno della mia vagina rosa,rispetto alle labbra nere.
Iniziavo a sudare ma ciò non mi bastava.
Iniziai ad andarci più forte,sempre più forte finché non mi resi conto che avevo tutta la mano dentro,ma lo stress per la situazione era troppo e continuai a fottermi sempre più forte sola nel buio della cella.
Mi addormentai con la mano nella fica.
Il giorno dopo il poliziotto apri la cella e per svegliarmi mi tirò addosso un secchio d'acqua.
Io tremai tutti e i capezzoli neri grossi si indurirono.
-Scimmia c'è tua madre.
Io non la avevo chiamata ma probabilmente la avevano chiamata loro.
Mi guardo nuda in cella.
-Amore di mamma ma cosa hai fatto,come ti hanno ridotta!
-Mamma voglio tornare a casa, voglio essere libera.
-Sai come trattano qui le nere,sei in grossi guai figlia mia.
Il poliziotto urlò
-VESTITI NEGRA, ANDIAMO A PROCESSO.
mi vestiti con gli stracci che mi dettero.
In tribunale il giudice disse.
-Siete sempre abituate a fare come vi pare voi negre eh!!! 5 anni di carcere!!!.
Mia madre urlò in lacrime e io piansi tanto... Venni portata via.

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