La moglie dell'usuraio

Scritto da , il 2020-11-03, genere sentimentali

Anche vivendo in un piccolo paese dove tutti si conoscono ,a volte si ha l’impressione di non aver mai ascoltato la voce di una donna in particolare, anche se la si incrocia spesso per le vie cittadine. L’ho vista crescere,diventare sempre più bella e avvenente,flertare con molti uomini e poi sposarsi e mettere al mondo dei figli belli come lei. Gli anni sono passati per entrambi e non mi nascondo che mi è sempre piaciuta e che ho fantasticato incessantemente un incontro di sesso sfrenato con lei da concretizzare prima possibile. Poi le incombenze della vita ti allontanano dal progetto manifestatosi sempre e comunque irrealizzabile. Una mattina d’estate però,mentre ero intento alla lettura del giornale al tavolo del mio bar preferito,una palla colorata mi colpì e di scatto cercai l’autore dell’insano gesto. Era un bambino che mi indicava con il suo ditino e rivendicava la sua palla. Gli sorrisi e stavo per consegnargli l’oggetto del desiderio,quando una voce di donna,quella voce di donna:-scusa,non l’ha fatto apposta. E cominciò rimproverare il piccolo che cominciò a singhiozzare temendo una scarica di botte. Mi alzai e mi feci promettere che non l’avrebbe toccato perché in fondo era un bambino e quelle cose sono innocenti come la loro età. Mi chiese di nuovo scusa e presolo per la mano e con la palla in mano si congedò con un :-scusa di nuovo. L’avevo finalmente ascoltata la sua voce che mi sembrò meravigliosa e armoniosa. Tornò così il primo amore e quella voglia di stringerla a me in un amplesso furioso. La mattina seguente la scena si ripete,ma il bambino si guarda bene dal lanciare la palla verso di me. Però lo saluto e lui mi sorride mentre corre dai compagni. Lei mi si avvicina e si scusa ancora per quanto fosse accaduto il giorno prima. Con una certa faccia tosta l’apostrofo dicendo: -Era ora che io ascoltassi la tua voce deliziosa , …sapessi quanto ho sognato questo momento. I desideri più reconditi spesso si materializzano. La felicità è fatta di momenti unici nella vita di ognuno di noi. Questo è un momento unico per me ,solo per me. Grazie per avermi consentito di viverlo davanti alla tua bella figura tanto sognata e …desiderata. La cosa non la sconvolse più di tanto però mi confidò a bassa voce :-Io costo caro. Se te lo puoi permettere… sono pronta. Telefonami nel primo pomeriggio e ci mettiamo d’accordo. La telefonata partì puntuale e dall’altro capo del filo una voce calda e meravigliosa non aspettava altro che sentirmi. Le confessai che quella voglia insana era stata coltivata da me per una vita intera e che finalmente avevo trovato il modo per realizzare il mio sogno. Mi faceva parlare e sembrava non voler interrompere mai quella strana conversazione fino a che : -Mille euro. Il mondo mi crollò addosso. Avrei potuto averla solo pagando e a che costo. Le promisi che mi sarei fatto sentire quanto prima per gli ultimi dettagli. Conoscevo il marito ed ero al corrente delle sue attività di cravattaro (usuraio),per cui la sera stessa lo avvicinai e gli chiesi in prestito i mille euro per un affare urgente. Convenimmo che la somma l’avrei restituita entro pochi giorni con l’interesse del dieci per cento. La telefonata pomeridiana giunse precisa e ci accordammo per il sabato successivo a casa sua, visto che il marito sarebbe partito presto per Napoli. All’ora convenuta bussai alla sua porta e mi venne ad aprire. Era bella come l’avevo sempre sognata:indossava una vestaglia semitrasparente che non riusciva a nascondere le sue belle forme da me tanto sognate.-I soldi li hai portati?-Certo .Eccoli e depositai la busta che li conteneva su un tavolinetto vicino al sofà. Mentre dava una scorsa poco approfondita al contenuto della busta,si fece scivolare di dosso la vestaglia e mi apparve in tutto il suo splendore. Mi avvicinai e cominciai a guardarla con un certo trasporto poi le sfiorai il bel viso e a toccarle delicatamente il seno scoperto. Che belle poppe turgide mi si offrirono ai baci vogliosi e che capezzoli che si ingrossavano come due puntoni sotto le mie carezze sapienti. Mi invitò a spogliarmi mentre si stravaccava sul divano mettendo in mostra come una puttana di vecchia data la sua figa coperta da un bosco fitto di peli neri. Ricordo che mi fiondai su di lei e con una certa irruenza cominciai a baciarla tra le cosce e a leccare con maestria le sue piccole labbra che non mi attendevo si fossero tanto repentinamente umettate. Mentre incuneavo la lingua nella sua calda natura,mi carezzava i capelli e leccava vicendevolmente ora l’uno ora l’altro seno fino a quando non mi gridò di penetrarla con quanta forza avessi. Non l’ascoltati,ma levatomi le offrii il cazzo da suggere e spampinare a dovere. Mi si negò dicendo che certe cose lei non le avrebbe ami fatte e che le facevano schifo. Le ricordai che nella busta avevo inserito oltre ai mille euro anche altri cento perché per me era quella l’esperienza della vita. A quel punto con un certo imbarazzo cominciò a leccare il mio pene contro voglia,poi sempre più convinta lo succhiò con una certa padronanza e fino a farselo scomparire in gola . Non mi guardava e continuava l’operazione con gli occhi chiusi,forse per non darmi soddisfazione. Prima di venire,la spinsi sul divano e cominciai a penetrarla con forza. Non mi è mai capitato di fottere una donna tanto infoiata: si dimenava e inarcava le reni mentre mi supplicava di non smettere mai pronunciando frasi sconnesse e volgari .A quel punto non mi controllai più e giratala a pancia sotto,le divaricai le cosce e cercai il buco del suo culo che non faticai molto a dilatare contro le insistenza sue che non voleva :infatti affondai il cazzo nel suo anfratto caldo e pompai come un ossesso fino a quando non provai un orgasmo che ricorderò per tutta la vita. Come storditi ci abbandonammo sul divano esausti per riposarci dalla lunga fatica. –Vestiti e vai via. I patti erano questi. Mi rivestii e guadagnai l’entrata. Ci vediamo -dissi.-Alle stesse condizioni però. – Certo-Annuii. Scesi le scale del palazzo con una certa lentezza ripensando a tutta la meravigliosa esperienza da poco conclusa e così mi ritrovai inondato dal bel sole agostano che mi riportò alla realtà. Mentre percorrevo lentamente il viale che portava al mio bar preferito, tutto mi sembrava bello,il cielo azzurro sopra me,il profumo dei tigli che attenuava il fetore dell’immondizia accumulata lungo la strada,bambini che si rincorrevano felici , l’ansimare di un bastardino in cerca di padrone e la voce stentorea del venditore di patate di Margherita di Savoia che invitava all’acquisto dicendo “a patana ‘e margherita è bella,è bòna e sapurìta. Currite ,femmene” . Quell’espressione mi fece riandare piacevolmente ad un altro genere di “patana” ,quando mi imbattei nel marito cravattaro . Meno male che tutto si era già consumato altrimenti… ci avrebbe colto sul fatto. Con un grande sorriso lo salutai ,lo ringraziai per la gentilezza concessami che mi aveva consentito di concludere un affare che mi stava molto a cuore e che stavo venendo appunto da casa sua ove avevo con una certa premura consegnato a sua moglie la somma pattuita. Mi chiese come fosse andato l’affare e io lo rassicurai dicendo che senza di lui quell’affare per me sarebbe stato solo un sogno,invece… Lui un po’ sorpreso per la rapida conclusione del bisinìss ,mi disse:-A disposizione,quando vuoi sai dove trovarmi. Il giorno successivo mentre leggevo il mio giornale seduto al solito tavolo del bar ,lei mi si avvicinò dicendo: -Che gran figlio di puttana che sei,sei l’unico che è riuscito a fregarmi con stile. -Ho detto a tuo marito che solo grazie a lui ho potuto coronare un sogno a lungo meditato. E’ stata l’esperienza più bella che abbia mai fatto in vita mia:quei momenti di intensa passione saranno per sempre impressi nella mia mente. Che piacere averti conosciuta. Se solo potessi schioccherei un caldo bacio sulla tua splendida figa che per poco è stata anche mia in segno di riconoscenza. Grazie per i momenti unici che mi hai regalato. Si congedò rapidamente mormorando sottovoce improperi e inviti irripetibili a farmi benedire .

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