L'amica di mia zia 4.

Scritto da , il 2020-10-20, genere pulp

Alle nove esatte ero sotto casa di Chiara e suonai. Lei s'affacciò alla finestra e mi disse che era al secondo piano. Salii senza ascensore e tutto d'un fiato ero difronte a lei e rimasi senza fiato...non per le scale la per le sue cosce appena coperte da una minigonna ed il suo sorriso mi fece pensare al lato positivo della necessaria iniezione che poi lei mi fece senza provocarmi alcun dolore ed io gongolavo tanto da non rendermi conto chemi ero girato a pancia sopra senza coprirmi il cazzo già tremendamente dritto, gonfio come un salsicciotto e duro come il marmo. Chiara lo osservò e sorrise dicendomi che non potevo provocarla e lasciarla poi senza assaggiare almeno il pisellone, cosi si chinò e si mise il cazzo in bocca, poi, dopo una slinguata da manuale mi lasciò sborrarle in bocca e poi mi chiese se avevo capito che rapporto aveva con zia Anna e dato che rimasi a guardarla come un ebete, allora mi confessò che lei ed Anna si amavano da anni e lei aveva il culetto capiente e slabbrato da ricevere anche un tronco d'albero ma la fighina era ancora intatta: era vergine! La cosa mi fece smuovere nuovamente il cazzo e le dissi se voleva essere sverginata da me ma mi rispose che, sì, si sarebbe fatta sverginare da me ma solo se era presente anche Anna ed io pensai subito: doppia donna, doppia inculata e gustosissima scopata altrettanto doppia" Quindi mi accostai a lei e le infilai la lingua in bocca e lei mi disse che era la seconda volta in vita sua che veniva baciata da un uomo quando poi nella sua adolescenza ebbe il primo bacio in bocca e dopo in figa da una sua coetanea quattordicenne, appunto ed io intensificai la slinguata avvelgendo la sua e picchettando le guance e poi le succhiai le labbra mordicchiandogliele, dopo scesi al collo, dietro alle orecchie, ai seni, all'ombelico ed infine alla fighina già gocciolante ed arrivai quasi a sfiorarle l'imene ma mi guardai bene da isnsistere a spingere dentro la lingua che era avvolta dal sapore che faceva somigliare ad una prugna...o un'albicocca... acidula e dolce! Dopo che lei volle ricambiare il gioco, si girò a pancia sotto e mi fece cospargere l'ano con un gel e poi lei si rigirò e prese il gel per avvolgermi il cazzo ed allora io glielo accostai al forellino che sembrava stesse vibrando nello stringersi ed allentarsi ma io fui deciso e la penetrai senza esitare un poco sentendola gridare un poco ma poi gemere di piacere. Cribbio che goduta con Chiara! Poi, quando il cazzo scivolò fuori sgonfio e moscio, lei mi fissò negli occhi con uno sguardo affatto sereno e ben intenzionato, fu il contrario, infatti poi mi disse che voleva mi girassi io a pancia sotto così poteva prendere la siringa e punzecchiarmi il culo facendomi strillare il giusto ma guai a me se mi muovevo. Io impallidii al solo pensiero di essere fiocinato da quell'ago simile ad uno spillone e balzai dal letto allontanandomi da Chiara e lì lei mutò espressione scoppiando a ridere e venne subito ad abbracciarmi ma io mi sentii sfottuto e le disse che gliela avrei fatta pagare bene ed andai a prendere sul comò la siringa dicendole che toccava a lei essere fiocinata ma poi anch'io ci risi sopra ma non finì con la risata il gioco infatti la girai a pancia sotto e la presi a sculacciate lievi all'inizio ma poi sempre più energiche e sonore e lì lei si lamentò ed allora mi girai per abbracciarla e baciare in bocca dicendole però che era stato gustoso sculacciarle quel bel culetto magro ma sodo e lei, per tutta risposta, mi prese per i fianchi girandomi non sò come ma di certo mi mise immobilizzato dalle sua lunghe e belle gambe e sculacciò anche me e lì mi sentii eccitatissimo e lei mi disse di incularla nuovamente per godere iniseme e subito lo feci senza indugiare e dopo una cavalcata sfrenata, le schizzai dentro non sò quanta sborra che non si fermava mai nell'uscire dai miei ciglioni che lentamente si sgonfiavano rimanendo asciutti e cadenti. Poi ci baciammo appassionatamente e, dopo una doccia che mi rigenerò, lei mi fece un altro bocchino nel vedere il mio pisellone eccitarsi di nuovo e godetti da morire di piacere. Dopo che rimanemmo un poco sdraiati sul letto a parlare di noi, le chiesi quando si metteva d'accordo con zia Anna per farsi rompere la fighina e mi disse che al mattino seguente ci saremmo, dopo conferma di Anna, potuti incontrare da lei, così lei la chiamò subito ed ebbe il suo sì ed al mattino io sarei venuto da lei per l'iniezione e dopo saremmo andati insieme da zia Anna. Chiara poi mi chiese specificatamente se potevo lasciarla sola a studiare che stava preparandosi per un concorso e migliorare il suo lavoro di ricercatrice scentifica e lì, nel salutarla, mi venne da pensare che Chiara era "scenti" poco ma "fica" molto! E domani la sua fighina sarebbe stata mia per sempre! La baciai a lungo poi a malincuore le dissi che me ne andavo rassegnandomi nell'aspettare fino a domani per farla di nuovo mia e lei sorrise ed accostò la porta chiudendola ed io volai invece che a casa mia da zia Anna che già avevo avvisato e lei m'attendeva tutta acchittata con reggiseno nero, reggicalze nero e slippino rosso fuoco che risaltava ancora di più la sua bellezza. Quando chiuse la sua porta di casa l'abbracciai con attenzione per non farle male col polso slogato e lei mi baciò in bocca poi mi prese per mano conducendomi in camera da letto dove si sdraiò ed io mi spogliai subito ed andai ad abbracciarla e, dopo un lungo bacio in bocca, mi disse che era necessaria una lezione sullo sverginare una donna giovane e mi disse di eseguire le sue istruzioni come fosse lei la vergine da deflorare e mi fece aderire pancia contro pancia smuovendomi un poco poi stringerle appena un seno e ciucciarle l'altro dopo scambiare l'uno coll'altro intanto scendere con una mano a sgrillettare il clitoride ed insieme toccarle la fighetta stretta che subito si sarebbe bagnata d'umori poi dovevo leccarle il grilletto e la fighetta per lubrificarla ancora di più ed acciuffarle una natica e stringerla forte a se baciandola in bocca e, dopo che lei si sarebbe lasciata andare, allora le dovevo mettere il cazzo davanti alla figa ed introdurlo tutto dentro ma lentissimamente e poi aggiunse che tanto c'era anche lei a seguire la deflorazione della sua amichetta. Dopo tutte queste fasi di lezione, le dissi di mettere in pratica quanto mi aveva spiegato, suggerito, così la baciai in bocca e dopo leccata sul collo, sul seno, le aprii le coscione per leccarla in figa ma resistetti poco e così infilai subito tutto il cazzo dentro di lei facendola sospirare e gemere dicendo che ero un ragazzino ma un bravo torello da monta...ma...detto tra noi, io non mi sento toro perchè l'animale (ho visto una monta di toro, appunto!) monta sulla mucca infilando il lungo e fino cazzo ma subito dopo sborra e lo fa uscire dalla poveretta che secondo me non ha mai la possibilità di godere in così poco tempo,...invece mi sarebbe più appropriato l'esempio del cavallo (ho visto anche quella di montata!) perchè dopo qualche colpo lungo e deciso, quando ha sborrato rimane dentro di lei e godono insieme. Questo è il modo giusto di scopare ma lasciamo gli esempi animaleschi e torniamo a noi umani, comunque la zia è una giumenta da monta molto adatta per i puledri come me! L'indomani riprenderò il racconto.

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