L'Uomo di casa - 3° Parte

Scritto da , il 2020-08-22, genere incesti

Ciao! Finalmente ci ritroviamo. Sono sempre io, Martina.
Finalmente sono tornata a proseguire il mio racconto.
Tu già sai cosa fare, mettiti comodo e tieniti forte perché sto per iniziare.

Il Film giunse ai titoli di coda. Nonostante fuori fosse ormai buio, per me la serata era appena cominciata.
Per ora tutto stava andando secondo i piani.
Ero riuscita nel tentativo di far avere un orgasmo a mio figlio e a fargli credere che non me ne fossi nemmeno accorta.
Rob non sapeva di essere un semplice burattino nelle mie mani. Come non sapeva che quella sborrata, inflittagli durante il film, non era altro che un antipasto.
Un piccolo assaggio di quella che sarebbe stata la portata principale.
Per tutta la durata del film recitai la parte della mamma terrorizzata, stringendomi al suo petto con forza e coprendomi gli occhi per la paura.
Dopo una fase di imbarazzo iniziale, che toccò il suo apice quando venne nei pantaloni, Rob iniziò ad assumere un atteggiamento protettivo nei miei confronti. Iniziò prima a tranquillizzarmi e poi a sfiorarmi con le mani fino ad arrivare ad abbracciarmi.
Man mano che prendeva confidenza la sua stretta diventava più salda e sicura. La sua mano, che in precedenza avevo afferrato per farmi abbracciare, ora mi avvolgeva il fianco con sicurezza e spesso la sentì arrivare alla base del mio seno, dove sporadicamente le sue dita si soffermavano nel tentativo di tastarne la morbidezza.
Quando il film fu finito mi strinsi a lui con maggiore forza, poi voltai la testa ritrovandomi con la bocca a pochi centimetri dal suo orecchio.
-Ooh Rob… meno male che ci sei tu…- sussurrai con un filo di voce e concludendo con un sospiro.
-Non hai niente di cui temere Mamma… ci sono qui io!- rispose lui lusingato ma anche leggermente spavaldo.
-Sì! Il mio ometto mi proteggerà…- concordai io allegramente.
Non appena lo chiamai così, Rob si voltò di scatto. Ci guardammo negli occhi per un lungo istante… io mi avvicinai leggermente e lo vidi socchiudere gli occhi e protendere leggermente le labbra nel tentativo di baciarmi. Ci separavano solo pochi centimetri… continuai ad avvicinarmi e quando fui così vicina da sentire il suo respiro sfiorarmi la bocca…
Molto sadicamente,,. mi ritirai come se nulla fosse.
Rob si era leggermente incupito e mi rallegrai di ciò, dovevo risvegliare la voglia sopita dentro di lui e ci stavo riuscendo in pieno.
Finsi uno sbadiglio e mi stiracchiai dopo di che tornai a recitare la parte della donna smarrita e impaurita -oh no, no… oh Rob… come farò?- mormorai.
-co-cosa? A fare cosa?- mi chiese a sua volta Rob.
-A dormire stanotte! Tutta sola in quel lettone… oh non ci voglio neanche pensare- mi lamentai portandomi una mano alla bocca.
-beh… non so… potrei… potrei… dormire con te stanotte… se a te va…- propose lui arrossendo violentemente.
-Sì! Che grande idea! Andiamo!- civettai io e, senza lasciargli neanche il tempo di parlare, lo afferrai per una mano e me lo trascinai dietro.
Salimmo le scale e andammo verso la camera da letto.
Prima di entrare Rob fece una sosta in bagno, “probabilmente a farsi un bidet” pensai io ridendo.
Quando finalmente giunse in camera, si era cambiato infilandosi il pigiama.
-Rob, questo non ti serve… altrimenti suderai stanotte!- dicendo questo, lo aiutai a sfilarsi prima la canottiera e poi i calzoncini del pigiama.
Rob cercò di protestare qualcosa ma io con ostinazione continuai a spogliarlo finché non rimase con in dosso solo un paio di slip.
Sinuosa come una pantera scivolai sul lettone a 4 zampe in modo da offrire al mio figlioletto una stupenda vista del mio lato b e mi accucciai facendogli segno di accomodarsi vicino a me.
Non appena Rob si fu steso di fianco a me iniziai a stuzzicarlo. Per prima cosa sfiorai le sue gambe col mio piedino e lo posizionai in mezzo ai suoi in modo da mantenere un contatto. Successivamente, con la mano, cominciai ad accarezzargli il petto. Muovevo l’indice disegnando dei piccoli cerchi sul suo torace. Rob fremeva dall’emozione e assisteva a tutto inerme.
Era mio. Completamente mio.
-Allora sarai tu a proteggermi?- chiesi a bassa voce.
-Sì Mamma! Sono l’uomo di casa adesso…no?!- rispose rivelando tutta la sua insicurezza.
-Beh… Un vero uomo di casa non si limita a proteggere la propria donna…- gli sussurrai all’orecchio in modo molto erotico. Mentre parlavo la mia mano scivolò in basso, sempre più in basso. Superò la pancia per soffermarsi sugli slip.
Io e Roberto eravamo così vicini da sfiorarci con la bocca. Sorrisi e, mentre lo facevo, strizzai con la mano il contenuto delle sue mutande afferrando membro e testicoli in un colpo solo.
-…oltre a proteggerla… deve anche farla godere- conclusi così la frase che avevo lasciato a metà in precedenza.
Rob non resistette e si fiondò sulla mia bocca.
Ci baciammo appassionatamente e a lungo. Le nostre lingue si incontrarono scambiandosi dosi generose di saliva e iniziarono a contorcersi quasi nel tentativo di volersi annodare tra loro.
Pomiciare con mio figlio mi portò indietro negli anni, facendomi sentire di nuovo adolescente. Sentivo la vagina lubrificarsi abbondantemente impregnando anche gli shorts che avevo ancora indosso.
Mentre ci baciavamo continuavo a palpare il suo membro che diventava sempre più duro.
-Credo che voglia essere coinvolto…- dissi io staccandomi dal suo bacio e indicando con lo sguardo la sua virilità.
-Ti va se la mamma da un bacetto anche a lui? O sei geloso?- chiesi io divertita.
Rob, agitatissimo, riuscì solo ad emettere una risatina nervosa.
-Lo prendo per un si- constatai io.
Mi ritrovai a salire carponi sopra mio figlio. Arrivata nei pressi del suo membro con entrambe le mani lo aiutai a sfilarsi gli slip, i quali, una volta tolti, rivelarono il suo pene in totale erezione.
Mi ritrovai a tu per tu con il cazzo di mio figlio eretto e teso in mio onore. Lo guardai con la stessa espressione che può avere una gatta selvatica che ha appena catturato la sua preda.
-M-m-Mamma… i-i-io… n-n-non…- Rob balbettava preso dall’imbarazzo e dal panico.
-Non preoccuparti tesoro, adesso ci pensa la tua mamma- dissi questo guardandolo negli occhi e sorridendo dopo di che spalancai la bocca gettandomi sul pene.
Il cazzo di mio figlio Roberto era un normale cazzo di adolescente e per me, abituata a nerchie di ben altra misura, fu facilissimo prenderlo in bocca nella sua interezza.
Arrivai a sfiorare con il naso il suo pube, mentre Rob iniziava a dimenarsi e contorcersi sotto di me per il godimento, poi risalì sulla sommità che scappellai usando solo la bocca e iniziai con un sonoro e bavoso pompino.
Non mi limitai a prenderlo in bocca ma andai a risucchiare il suo povero pisello mentre facevo roteare la lingua sulla sua giovane cappella.
Il tutto durò un paio di minuti.
Inesperto com’era Roberto venne in men che non si dica.
Nell’esatto momento in cui mi afferrava i capelli, ansimando e preparandosi ad una possente eiaculata, presi con una mano i testicoli e li massaggiai con cura.
Quest’ultimo gesto fu davvero troppo per il povero piccolo Roberto che esplose in una sborrata lancinante.
Mentre lui veniva riempiendomi la bocca io continuai il pompino smettendo solo quando Rob finì completamente di godere.
Ingoiai lo sperma di mio figlio e dopo aver dato un ultimo bacetto al suo pene ormai moscio mi tirai su.
-Ma-mam-mamma è stato… fantastico- disse incredulo Roberto mentre ancora ansimava.
-Adesso tocca a te Rob…-risposi io dandogli un bacetto sulla guancia.
-Ma… io… non so come si fa…- cercò di dire lui
-Non preoccuparti tesoro, ti verrà naturale… so che riuscirai a farmi godere- dissi io molto premurosa.
Stavolta fu Rob a chinarsi su di me. Lo lasciai fare mentre mi sfilava gli shorts limitandomi ad assistere alla scena.
La faccia che fece Roberto quando si trovò di fronte la mi figa depilata fu tutta un programma. Erano anni che qualcuno non mi guardava con quel desiderio.
Nonostante fosse inesperto, Rob si fiondò sulla mia passerina come un cane famelico. La sua lingua si muoveva senza pietà su tutta la mia figa passando da una labbra all’altra.
Mi sorpresi nel sentir arrivare, così presto, un primo orgasmo. Il primo fu leggero e sopportabile, riuscivo ancora a mantenere gli occhi aperti in modo da guardare la scena di mio figlio che mi mangiava. I miei occhi si chiusero invece quando, dopo pochi istanti, arrivò il secondo e più intenso orgasmo.
Emisi una serie di versi di piacere incontrollati. Resistetti alla voglia di tamburellarmi il clitoride, come amo fare spesso, e questo mi fece godere ancora di più.
Tra un -Aaah- di piacere e un -Sì così… continua- riuscì a dire a mio figlio -Aprila Rob…aaah aprilaaaah… si, si, si cosiii!- Rob eseguì la mia richiesta aprendomi la fighetta posando indice e pollice sulle grandi labbra.
In questo modo arrivò il mio terzo e ultimo orgasmo della nottata. Fu l’orgasmo più intenso di tutti che si concluse in una squirtata possente.
Inondai con i miei umori la bocca di Roberto mentre degli spasmi mi invadevano il basso ventre.
Ci vollero diversi minuti ma riuscì a riprendermi da quell’irrefrenabile orgasmo. Afferrai Roberto per i capelli e lo tirai verso di me. Dovetti insistere ma alla fine riuscì a staccarmelo dalla vagina bagnata e salivosa. Roberto mi salì sul corpo e io lo avvolsi con le gambe per poi baciarlo con forza in bocca. Pomiciammo ancora a lungo abbracciati in quella posizione.
Quando finalmente ci staccammo sussurrai -Domani la Mamma ti insegnerà altri giochetti divertenti…-
-Non vedo l’ora Mamma- rispose lui emi sferrò un ultimo bacio con la lingua.
Entrambi spossati chiudemmo gli occhi e ci abbandonammo ad un lungo sonno rigenerante.
Anche perché l’indomani sarebbe stata una dura giornata.
Anzi… durissima.

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