Il Licantropo di mamma

di
genere
tradimenti

Fa un caldo terribile e nella sfigatissima casa al mare del nuovo fidanzato di mamma Alberto, non c’è l’aria condizionata.
La casa di cui tanto si è vantato, è uno squallido monolocale con una camera da letto e una cucina abitabile, l’unica nota positiva è il terrazzo da cui si gode una bella vista sulla baia.
La mamma è in camera a riposare ieri sera i due piccioncini sono andati in discoteca e sono tornati all’alba fatti e ubriachi, il suo compagno ronfa sul divano con indosso solo gli slip un pò troppo vissuti probabilmente sono quelli che indossava la sera prima, non è un bello spettacolo.
Alberto è tarchiato e bassino a stento mi supera in altezza di un palmo e io di certo alta non sono, mentre la mamma invece lei si che con i suoi 183 cm alta lo è.
Alberto è pelato ma, contemporaneamente peloso come se madre natura avesse voluto compensare la mancanza di capelli ammantandolo di una marea di peli ovunque dal collo in giù, sembra un licantropo.
Viso anonimo, mento sfuggente collo corto, piccoli occhi da topo di un colore indefinito tra il marrone e il nero, Cieco come una talpa, senza occhiali non vede ad un palmo dal naso, naso che sembra finto per quanto è grosso, naso che è sempre otturato da una delle mille allergie che lo affliggono e che gli danno una irritante vocina nasale, a completare l’opera, con una rotonda pancetta tipica dei cinquantenni.
Mi domando cosa ci ha trovato in lui la mamma, quando me le presento, mi sono detta che doveva essere molto intelligente o simpatico e invece, si era rivelato un idiota arrapato, visto le cose oscene che dice e fa alla mia mamma senza il minimo imbarazzo e in quei tre giorni di forzata convivenza, non erano mancate le scene imbarazzanti.
Lui ronfa come un orso, tanto sudato da sembrare unto pronto per la padella, me ne sto rannicchiata in un angolo accanto a lui sul divano con indosso solo le mutandine e la canottiera, monopolizzando il piccolo ventilatore a pedana unica fonte di fresco e arma efficace per tenere a distanza l’olezzo di sudore sigaretta ed alcol che arriva da lui cercando di ignorarlo.
Sto consultando internet dal mio Tablet, cercando di capire perchè la mia passerina da qualche giorno mi prude tanto.
Dopo un pò mi accorgo che Alberto non dorme più ed è molto interessato a quello che sto facendo.
Senza rendermene conto, concentrata a leggere gli articoli sui vari siti, distrattamente ho allargato le gambe, infilato una mano nelle mutandine e ho preso a grattarmi la figa che col caldo e la manipolazione ha reagito come al solito troppo in fretta e si è tutta bagnata e le mutandine di pizzo e tutte già semitrasparente di suo bagnandosi a loro volta è come se fossero disegnate sul mio inguine.
Alberto seduto in fondo al divano ha una visione diretta della scena, dovrei fermarmi, ricompormi assumere un aria incazzata, offesa e urlargli contro per quella sua violazione della mia privacy ma, qualcosa me lo impedisce, il colossale cazzo eretto che gli deforma slip.
Mi fingo ignara, nascondendomi dietro lo schermo, attivo la fotocamera del dispositivo e la punto sul suo pacco, intanto la mia mano si muove da sola sopra la mia passerina.
Dio, è gigantesco, ora so cosa fa urlare la mamma la notte, non sono certo priva di esperienza in fatto di uomini, al secondo anno di università , mi considero una bella ragazza con un discreto seguito di ammiratori, anche se di solito faccio la brava e non mi concedo troppo spesso, ho avuto le mie esperienze, uccelli ne ho già presi qualcuno ma, mi ritrovo a chiedermi se quel coso enorme, che farebbe impallidire il protagonista di un video hard che guardo nei momenti di solitudine, troverebbe posto nella mia passerina e più lo guardo, più mi viene la voglia di verificare.
Tengo le gambe aperte con i talloni vicino al sedere, tra le cosce ,dentro le mie mutandine le dita si muovono in senso orario, rimando indietro un gemito mordendomi forte un labbro, ormai eccitata sono incapace di dissimulare quello che sto facendo.
Alberto gradisce molto quello che vede e si massaggia il cazzo attraverso gli slip che diventa sempre più enorme, dal divano posso vedere la mamma dormire tranquilla e ignara.
Lui mi tira via di mano il tablet, sono rossa in viso, le mia labbra sono gonfie, gli occhi lucidi ,le pupille dilatate ,il respiro pesante per l’eccitazione.
Mi sfiora il viso, gli mordo delicatamente una mano, sorride pieno di desiderio e il mio cuore si riempie di vergogna per quello che provo, per quello che voglio fare con lui.
Una sua mano si posa sul mio seno e io fremo, ora ai miei occhi lui sembra l’uomo più bello del mondo e non lo squallido tizio che si scopa mia madre.
Si alza mi viene di fianco mi prende una mano e mi fa toccare il suo cazzo attraverso il tessuto bagnato dei suoi slip, in un altra occasione mi sarei messa ad urlare e la cosa sarebbe finita molto male per tutti, ma ora è quello che voglio.
Si abbassa, sostituisce la mia mano nei miei slip con la sua per qualche secondo e io devo fare appello a tutta la mia forza di volontà per non mettermi a miagolare come una gattina, le sue dita sono agili ed esperte e io provo a resistergli più che posso ma, poi esplodo gli stritolo la mano tra le cosce e vengo, come raramente mi è capitato di farlo.
Alberto mi bacia dolcemente sulle labbra poi mi porta la mano alla bocca e mi fa assaggiare quello che gli ho lasciato tra le dita, mi aiuta ad alzarmi ci abbracciamo e mi bacia, le sue mani sono sul mio culo io, non riesco a respingerlo, poi mi invita a seguirlo in terrazza tra due minuti dopo aver chiuso la porta della camera dove la mamma sta riposando.
Così faccio, tremante un pò instabile sulle gambe di nuovo arrapata e spaventata lo raggiungo, il sole è alto e quasi mi acceca Alberto è su una sdraio...completamente nudo e in piena erezione ,si massaggia il cazzo e mi sorride, non deve essere la prima volta che si trova in una situazione simile, io mi avvicino a lui ipnotizzata dalla sua virilità, sa che sono completamente in sua balia.
Senza parlarmi mi fa inginocchiare tra le sue cosce pelose, mi solleva la canottiera completamente bagnata di sudore, rispetto alla mamma io ho un seno molto più piccolo ,persino troppo acerbo per la mia età, ma a lui sembra piacere comunque ,lo accarezza stuzzica i miei capezzoli con le dita e poi li bacia, io gli tengo la testa tra le mani e sogno un suo bacio che arriva lasciandomi inebetita.
la sua lingua si unisce alla mia nelle nostre bocche ,sento le sue mani ovunque mi stringono decise, delicate, mi esplorano trovando nuovi punti in cui sono sensibile, poi si stacca e mi presenta il suo uccello.
lui è lì davanti al mio viso, grosso come il braccio di un bambino, ne sento il calore, l’aroma forte, lo prendo tra le mie dita e gli dedico tutte quelle attenzioni che sento dovergli dare, devota e serva del suo piacere.
Lui mi invita a fare di più e a quel punto ogni suo desiderio è per me un ordine
Ho bisogno di entrambe le mani per gestirlo mentre cerco di ingoiarlo, Alberto paziente mi guida e finalmente riesco a prenderlo tutto in bocca.
Seguo ogni suo consiglio, non perdere il contatto visivo, respirare col naso e reprimere i conati, aiutarmi coi movimenti del collo e delle spalle, mi aiuta molto a gestirlo le cose procedono in automatico.
Ma lui non vuole soddisfarsi con la mia bocca, mi fa stendere sulle maioliche che ricoprono il pavimento del terrazzo ,si disfa delle mie mutandine e trova un posizione comoda tra le mie cosce.
Mi solleva le gambe fino quasi a mettermi le ginocchia dietro le orecchie, sono completamente esposta e vunerabile in quella posizione umiliante.
Sono dilatata, gonfia, grondante , lui mi sovrasta, il mio cuore mi pulsa in gola feroce mentre osservo la punta del suo cazzo premere contro le labbra della mia fica e lentamente sparire tra di esse.
Ci vuole un po, sono troppo stretta per lui ma, poi finalmente troviamo il ritmo giusto ,ormai è dentro di me lo sento riempirmi per ogni centimetro della mia vagina fino, colpo su colpo, sbattere contro l’ingresso del mio utero.
il pavimento sotto di noi coperto di sudore diventa scivoloso, costringendoci a cambiare posizione, si sfila per un attimo e mi sento morire.
Alberto fa gattonare d’avanti a lui , colpendomi un paio di volte sul culo, fino ad una stuoia di bamboo che mia madre usa per prendere il sole, mi spalanca le natiche cerca la mia fica e riprende a scoparmi, prendendomi da dietro come una gatta in calore incapace di sottrarsi all’accoppiamento, lui smette di essere premuroso gentile, prende a sibilarmi contro frasi ingiuriose, volgari, che invece di sconvolgermi mi accendono sempre di più.
Diventa rude, mi maltratta, mentre il suo cazzo agevolato ormai dalla completa dilatazione e abbondante lubrificazione della mia fica mi scava dentro, un suo pollice mi viola l’ano immacolato e vergine, ho le lacrime agli occhi le onde di piacere intenso si alternano ora alla sensazione di disagio e dolore.
Provo a dissuaderlo a non percorrere quella via che non ho mai concesso a nessuno, ci metto un pò poi, finalmente la mia supplica fa breccia nel suo cuore, mi tiene forte per i fianchi e senza avvisarmi si scarica dentro di me, fiotto dopo fiotto il suo seme mi riempie la passera.
Doveri provare orrore e invece sentire quel materiale rovente cuocermi dentro mi fa trovare il secondo orgasmo della giornata, talmente forte che quando lui mi lascia e la mia passera zampilla ancora denso sperma, mi rilasso tanto che finisco per farmi la pipì addosso.
Qualche ora dopo io, lui e la mamma siamo in pizzeria come se niente fosse, mentre la mamma è distratta dal carrello dei dolci, Alberto mi prende da parte e mi chiede di togliermi le mutandine da sotto il prendisole che indosso e infilargliele nella tasca dei suoi pantaloni, cosa che io faccio ,consapevole che da ora in poi, quello sarà il nostro rapporto.
di
scritto il
2020-06-26
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