Lei, io e l'altro

Scritto da , il 2020-05-24, genere trio

Quello che vado a raccontare è una storia avvenuta tanti anni fa.
Eravamo sposati da circa tre anni e negli ultimi tempi si era fatta strada in me l'idea di un rapporto a tre, con me anche solo spettatore. Fantasia che più volte avevo manifestato durante i nostri rapporti, ma sempre respinta da mia moglie Elvira. Elvira all'epoca aveva 23 anni, un bel fisico, poco seno, ma un culo incredibilmente modellato.
Un giorno venne a pranzo da noi un mio cugino, Mario, che viveva in un'altra città. Con mio cugino avevamo un grande affiatamento, anche sessualmente, perchè da ragazzini avevamo l'abitudine di masturbarci anche toccandoci, ma niente di omosessuale.
Finito di mangiare ci prese l'abbiocco ed io manifestai l'intenzione di mettermi a letto. Mia moglie era intenzionata a seguirmi, al chè Mario disse: ok io vado.
No dai dissi io, ci sediamo in poltrona e sonnecchiamo così. Scherzando Mario disse che volendo potevamo metterci a letto e che si sarebbe messo in un angolino. No disse Elvira, sei troppo ingombrante. Infatti Mario era alto e pittosto robusto. Per fala breve ci ritrovammo a letto, io in mezzo, Elvira a sinistra e Mario a destra. Quasi subito ci addormentammo. Dopo circa un'ora Sia io che Elvira ci svegliammo e andammo a prendere un caffè. Poi entrammo in bagno insieme. All'improvviso lei mi fa: se non fosse tuto cugino sarebbe l'occasione buona per fare quello che hai sempre detto. Io rimasi un po sbandato, ma subito colsi l'occasione. Poco importa sia mio cugino, in quel mentre Mario si svegliò e sentendoci parlottare chiese cosa stesse accadendo. No, nienteun'idea che ci era balenata. Quando gliela proponemmo lui disse perchè no. Per farla breve ci ritrovammo nuovamente a letto. Questa volta Elvira era in mezzo e dopo avermi baciato si girò dalla parte di Mario. Dopo un po la sentii esclamare. Sapevo cosa aveva trovato. Conoscevo perfettamente le proporzioni di Mario e fui divertito dalla cosa. Andò subito sotto le lenzuola e cominciò a leccarglielo e succhiarglielo con voracità. In un attimo erano avvinghiati in un 69 pazzesco. Dopo un po Elvira lasciò la posizione e si impalò letteralmente su quel totem tozzo e grosso. Fu qui che intervenni io. Le infilai due dita nella figa umida e le lubrificai il buchetto del culo. lei capì, ma non reagì perchè troppo era presa dal cazzo di Mario. Mi avvicinai e la inculai lentamente mentre si muoveva su quella mazza enorme. Entrai tutto nel culo e la chiavai con violenza come con violenza venni dentro di lei. Mi tolsi e loro continuarono a scopare. Ma dopo pochi istanti mi ritrovai nuovamente l'uccello in tiro davanti a quella scena, e così la infilai nuovamente. A lei piaceva molto la cosa e venne un paio di volte. Dopo averle sborrato nuova mente dentro la pancia, mi tolsi e lei continuò a cavalcare Mario. Quando lui fu sul punto di venire lei si tolse e si fece sborrare tutto in bocca. Sfiniti ci abbandonammo sul letto e ridemmo come matti per la cosa.
Ci furono altri episodi che ci videro protagonisti di belle chiavate.
Poi arrivarono i figli,prima uno e poi l'altra e il rapporto a tre non si ripetette più.
Ma la mia fantasia erotica era sempre la stessa.
Eravamo in vacanza in Croazia per il secondo anno consecutivo ed una sera in pizzeria notai lo sguardo di Elvira perso oltre me. Mi girai ed al tavolo vicino notai un ragazzo del posto, bello e aitante, che incrociava lo sguardo con mia moglie. Tornati a casa, nel letto cominciai a stuzzicarla. Ti piaceva l'indigeno, vero. Smettila, non essere stupido, è un ragazzino. Elvira ora aveva circa 37 anni e dopo le gravidanze era ritornata ad essere una splendida femmina, anzi con l'età ancora di più.
Dago, così si chiamava il ragazzo, in virtù del fatto che avevamo amicizie comuni, cominciò ad essere sempre più presente e Elvira mostrava molto imbarazzo. Quel ragazzo le piaceva e molto e anche Dago era attratto da lei. Io cominciai un lavoro di martellamento con Elvira, finchè una sera a letto lei venne con violenza quando glielo nominai. Capii che la cosa era fatta. La sera successiva uscimmo in macchina tutti e tre, lei seduta dietro si sporgeva fra i due sedili e accarezzava la mia nuca, ma anche quella di Dago. Calai una mano all'indietro e sotto la mini di jeans non aveva messo le mutande ed era bagnatissima. Tornammo a casa e accertatici che i bambini dormissero ci chiudemmo in camera. Lei volle che spegnessi la luce. Ci sedemmo sul bordo del letto e lei dopo vermi baciato si girò verso Dago e cominciò a baciarlo. Quando la sua mano arrivò sul suo uccello l'esclamazione fu: ma questo è un cannone. Tentoò di prenderglielo in bocca, ma non ci riusciva proprio per via delle dimensioni. Decise che era il caso di infilarselo nella figa e si impalò con un gemito ed un profondo sospiro. Cominciò a cavalcarlo, ma quasta volta a me non prestò alcuna attenzione. Era completamente persa su quel monumneto vivente che sarà stato almeno 25/27 centimetri. Dago nonostante i suoi soli 21 anni ci sapeva fare eccome con quella mazza. Lei lo prese in tutti i modi possibili ed in tutte le posizioni. Quando Dago le puntò la mazza sul culo lei si ritrasse e disse Così mi ammazzi. Dago non mollò la preda. La avvicinò nuovamente a se e dopo averla lubrificata ben bene di saliva puntò nuovamente il cannone sul bersaglio. Fu un lavoro lungo e fatto con maestria, un pezzetto per volta. Io guardavo estasiato quella scena e mi masturbavo come un porco. Quando Dago glielo spinse completamente nel culo lei ebbe solo un rantolo e poi cominciò ad ansimare di piacere. Io sborrai con violenza sul suo viso mentre Dago le spaccava il culo senza tregua. Elvira venne come mai l'avevo sentita venire e quando anche Dago la ebbe riempita di sborra si accasciarono e si baciarono lungamente, come se io non ci fossi stato. La cosa mi eccitò ultriormente e capii che ero un vero cuckold.
Non ci furono altri incontri con Dago.
Tornati in Italia lei si sentiva un poco in colpa nonostante io la rassicurassi. Fu così che una sera che mio cugino Mario era a casa da noi lei gli raccontò l'accaduto e che si sentiva un po colpevole di avermi trascurato in quell'incontro. La cosa si concluse con noi tre sul tappeto. Mario sotto, lei sopra impalata ed io che mi ritrovai ad infilarglielo non nel culo, ma nella figa insieme a Mario.
Quella è stata l'ultima volta in assoluto, dopo di allora Elvira non ha più voluto saperne di incontri a tre e la cosa mi dispiace tantissimo.

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