Una famiglia originale 24 - Mentre nell'aria nebulizzata di eccitanti attese incestuose,si materializzava la figura pervertita del marito gay!

di
genere
incesti

L'ambiente era ancora saturo degli aromi dei gustosi piatti appena consumati e del vino profuso in abbondanza.

In quella atmosfera d'attesa,benché ancora nessuno avesse preso iniziative concrete,ai provocanti profumi,si univa un'elettricità erotica che,partendo dagli sguardi,dalle espressioni facciali e dai movimenti nervosi dei corpi,si levava alto a saturare l'ambiente come fossero scintille.

Erano già tutti eccitati!

L'unico che pareva muoversi contro corrente era il parroco che,via via che la libidine dei commensali montava nell'attesa di dare il via all'orgia dissacrante e incestuosa,si rabbuiava in volto come se,le rivelazioni che in un primo momento gli parevano liberatorie,fossero tornate prepotentemente a turbargli la coscienza.

In tutte le persone presenti,senza distinzione di sesso e rapporti familiari montava il desiderio.

Il fiato sospeso e gli sguardi lubrici,completavano l'atmosfera di una battaglia imminente

Avevano cominciato a toccarsi,a sfiorarsi le bocche con le dita e le labbra vogliose.

Con movimenti nervosi,cercavano sotto alla tovaglia il sesso di chi gli stava accanto.

Il rilascio di umori delle femmine e le esplicite,turgide vitalità dei maschi davano sfogo agli esuberanti ed incontenibili impulsi carnali.

Oramai i loro corpi vibravano smaniosamente senza controllo.

La mamma si era inginocchiata sotto al tavolo ed armeggiava nervosamente con la verga del figlio che,turgida spingeva sotto la cerniera del jeans.

La ragazza col pancione e le cosce aperte,si beava al contatto delle dita di Fulvio che ,sotto la gonna le accarezzava la vulva nuda e già bagnata.

Improvvisamente il parroco,incapace di trattenere dentro di se quell'ultimo segreto,rabbuiandosi in volto,si era avvicinato a Nadia e strappandola dalle carezze del maschio arrapato,l'aveva trascinata con se in un ambiente appartato.

-Cosa c'è padre?-

Gli aveva chiesto lei con la voce ansimante di chi era stata portata via a forza dalla magia di quei preliminari che la conducevano verso momenti di sesso indescribili.

-Nadia....devo parlarti.-

E dopo una breve pausa col fiato corto in gola:

-Mi scuso se non te ne ho parlato prima,ma data la delicatezza dell'argomento,ho preferito tacere e parlarne solo con te affinché tu ne faccio l'uso migliore.-

-Non tenermi sulle spine padre!-

Aveva quasi implorato lei.

-Ricordi Nadia il giorno del tuo sposalizio?

Ricordi che tu avevi voluto un matrimonio laico solo in comune e che poi,per accontentare i tuoi suoceri,avevi accettato un passaggio in chiesa per "Benedire" la vostra unione.

Ebbene,quel giorno i genitori di tuo marito avevano accettato di confessarsi e fare la comunione,mentre il tuo sposo,aveva avuto solo un colloquio informale con me.

Ebbene,da quel giorno io non l'avevo più rivisto sino a che....-

-Sino a cosa?-

L'aveva bruscamente interrotto lei.

-Sii forte Nadia.

Conosco la storia della tua famiglia e so che non condividete i principi della chiesa (come d'altra parte anch'io!) e che svolgete una felice vita trasgressiva,laica e senza tabù di sorta.

Questa però,è una questione che forse ti coglierà di sorpresa....-

-Don Santino...cazzo!

Dimmi quel'è il problema!-

L'aveva sollecitato lei con un tono perentorio combattuta com'era tra la curiosità di sapere e la voglia di tornare tra le braccia delle persone che la stavano aspettando.

-Nadia,tuo marito è un gay...un frocio...un travesta rotticulo...una checca....un succhia cazzi....uno sborratoio....un pervertito sempre a caccia di nuovi cazzi....-

Pareva aver rotto ogni argine,ogni freno quando aveva preso a sciorinarle tutti gli aggettivi in grado di descrivere il marito di Nadia la quale,pareva annichilita da quella sequela di termini impronunciabili nella sua vita quotidiana di moglie di un serio e rispettato professionista.

-Ma come...cosa....dove....-

Aveva cercato di balbettare la donna.

-Devo ricordarti Nadia che io e Fulvio(Mio fratello)siamo amanti.

Lui è un bisex attivo convinto con una esuberanza erotica che lo porta sempre a cercare nuove femmine da soddisfare e nuovi maschi da sottomettere con la potenza della sua forte personalità e la sua insaziabile verga.

Nel suo continuo vagare alla ricerca di locali per scambisti,club privé e locali gay,si è imbattuto insieme a me,in un sex-locale di Roma suddiviso in vari settori:Scambisti-Cornuti-Lesbiche-Gay-Sado maso,etc.

Ebbene,una sera,dopo essere stati insieme sino alle 2 del mattino nel settore cuckold ed essersi scopato le mogli di tre cornuti che l'hanno persino pagato,aveva voluto far visita nel reparto gay per soddisfare me e cercare qualche buco giovane e fresco da riempire.

Quella zona era caratterizzata da una piccola pedana tonda circondata da divanetti per gli spettatori,una specie di arena insomma.

Più in la,sempre posizionate in circolo,vi erano delle piccole cabine chiuse da una tenda scura all'interno della quale,vi era un comodo letto ed una mensola sulla quale erano appoggiati preservativi,fazzoletti detergenti e lavette in spugna per asciugarsi.

Quelle cabine avevano un'altra uscita che si apriva direttamente verso un salone,dove grandi letti di misure diverse,potevano accogliere situazioni orgiastiche con infinite combinazioni di corpi e di sessi.

Bene,quando io e Fulvio siamo entrati in quella specie di piccola arena,al centro del palco vi era una travesta dai lunghi capelli biondi,calze a rete nere con fiocchetti rosa,scarpe rosa con fregi neri e tacchi vertiginosi.

Grossi capezzoli nudi ai quali erano attaccati piccoli monili fallici.

Un minuscolo perizoma nero con ricami rosa,a malapena copriva la gabbietta di castità che brillava di riflessi argentati ai suoi movimenti.

Tra le chiappe spariva un sottile filo nero che lasciava completamente scoperto il fregio rosso posizionato alla fine del plug che aveva dentro al culo.

In definitiva una bella figura trans con corpo asciutto,due belle tettine e chiappe da sballo su gambe dritte e ben affusolate.

L'immagine diafana di quel corpo efebico che si muoveva armoniosamente sculettando sull'arena,aveva subito attratto l'attenzione di Fulvio che,senza tanti giri di parole aveva detto "Io quella me l'inculo stanotte...gliele voglio aprire proprio per bene quelle chiappe!"

Io per contro,negli sprazzi di luce che illuminavano il suo volto mentre si muoveva,avevo subito colto un non so che di familiare.

Mentre eravamo seduti a goderci quelo spettacolo,era entrato un uomo dalla corporatura robusta e dai tratti gentili.

Indossava una camicia bianca aperta ed un pantalone dello stesso colore che sembravano di lino.

Sul viso occhiali da ragioniere ed al collo,aveva una catena d'oro con una piccola chiave.

In mano aveva un collare come quello dei cani che terminava con un lungo guinzaglio.

Dopo avergli intimato con un ordine secco di fermarsi,gli aveva applicato il collare,gli aveva fatto sfilare il perizoma in modo da mettere ben in mostra la sua gabbietta ed il plug anale ordinandogli poi,di mettersi carponi come un cane davanti a lui.

Sotto gli occhi attenti di tutti gli spettatori,divenuti in quel momento piuttosto numerosi,gli si era inginocchiato davanti e dopo essersi slacciato i pantaloni ed averlo chiavato in bocca con spinte violente e profonde,gli aveva sborrato in bocca mentre da dietro una ragazza,dopo avergli sfilato il plug sostituito con uno più grosso che terminava con una lunga coda di volpe,lo sculacciava con una specie di paletta in legno.

A quel punto l'uomo(Suo amante e padrone)aveva estratto il cazzo dalla ed afferrando una ciocca di capelli ci si era pulito i residui di sperma.

Poi,rimproverandolo aspramente,gli aveva gridato:"Chi cazzo pensi che ti voglia con quei capelli sborrati?

Cambiati la parrucca e cerca di riacquistare un'aria decorosa puttana!

Gli aveva gridato mentre la ragazza gli sistemava la nuova parrucca nera.

Proprio nel momento in cui effettuava il cambio,mi ero reso conto di chi fosse quell'immagine così familiare:"Era tuo marito!"-

-Mio marito?!-

Era sbottata Nadia inquietata da quella rivelazione.

Subito dopo però,era sbottata in una risata clamorosa accompaganata da commenti sarcastici:

-Ah! Ah! Ah!...hai capito il frocione?Ecco perché non si chiava mai in casa mia...è un frocio rottinculo...una cagna...una lurida cagna!

Dai...dai...racconta...racconta,voglio sapere tutto ed io che mi sentivo in colpa per quello che faccio.....frocione...rottinculo....pompinaro...altro che un figlio da mio fratello,da tutto il mondo mi faccio ingravidare...cornuto!

Dai dai...don Santino,adesso mi devi dire tutto!-

-Be,quella sera era finita in bianco per me in quanto,scosso dalla scoperta,non aveva più voglia di fare sesso ma soprattutto,perché da quel momento,tuo marito era diventato il centro di tutte le perversioni di quel locale.

Mentre Fulvio (Ignaro della mia scoperta) se lo inculava,qualcun'altro gli sborrava in bocca mentre altri gli strizzavano i capezzoli con dei morsetti.

In meno di due ore,aveva ricevuto decine di sborrate in ogni parte del corpo ed alla fine,quando anche Fulvio gli aveva fatto succhiare il suo cazzo riempindogli lo stomaco di sperma,erano arrivati due uomini e due ragazze che,evidentemente a conoscenza delle sue perversioni,gli avevano pisciato addosso,in bocca e nel culo.

Quando siamo andati via io e Fulvio,lui era ancora in ginocchio al centro del palco circondato da maschi che lo usavano come latrina mentre altri si alternavano a montarlo e rimpirlo di urina e di sborra.-

Nadia che aveva quasi subito metabolizzato la notizia,eccitata più che mai,dopo aver avuto la conferma che suo marito era un habitué di quel posto,aveva chiesto al prete di organizzarle una visita per quello spettacolo e subito dopo aveva detto:"Padre,sono arrapata come una cagna...ora voglio cazzi...cazzi...solo cazzi per me,la mia fica e la bambina che porto in grembo".


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scritto il
2020-05-17
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