L'amico che voleva incularmi una sola notte

Scritto da , il 2020-04-06, genere gay

Spesso alcuni mi chiedono come faccio ad andare a letto con altri uomini. Di solito gli rispondo che se non sono stati con un uomo, difficilmente possono capire. Certo, spaventa la terza gamba, ma alla fine quante volte abbiamo giocato noi maschietti con i nostri membri? Si tratta solo di giocare con altri membri..e soprattutto, chiedo loro se si sono mai fatti fare un pompino da altri uomini. A me piace il sesso orale. Essere capaci di usare la bocca per lunghi minuti e far crescere un membro fino al suo massimo splendore, sentirlo palpitare e poi esplodere in una sborrata che non riesce più a contenere è qualcosa di incredibile per me.

Quasi tutti mi dicono che secondo loro i pompini fatti dagli uomini sono la stessa cosa che con le donne, ma io continuo ad insistere che non è vero e che se non hanno provato non possono sapere. E alcuni li sfido a farsene fare uno da me. Pochissimi han detto di sì. Ma quando hanno capito quanto era bello un pompino fatto da altri uomini (me, nello specifico), tutti poi ne volevano ancora. E quando ne volevano ancora, a furia di farsi sbocchinare, era solo questione di tempo prima che venissero a letto con me (magari solo da attivi, ma nudi nel letto con un altro uomo ci finivano anche loro). All’inizio sono spesso imbarazzati ma poi dopo che le mie labbra avvolgevano la loro cappella, diventavano ingrifati e infine si trasformavano in tori da monta quando ero a pecora. Fortunatamente non tutti avevano cazzi da 20 e passa centimetri, altrimenti sarei stato sfondato molto presto.

Altra domanda che capita frequente è se le dimensioni contano anche per noi. Chiaro che contano, almeno per me, ma poi ci sono altre cose dietro. Ovvio che fare un pompino ad un cazzo di una spanna è tutt’altra cosa che farlo ad uno di 10 cm, ma il sesso è diverso. Ho avuto ad esempio un paio di storie con due ragazzi apertamente gay, dotatissimi tra le gambe (23-24cm) ma che a letto sono stati ben al di sotto delle aspettative e più scarsi di uomini sposati con cui ho avuto una notte di divertimento a cui rimpiango di non aver chiesto il numero di telefono data l’esperienza stratosferica. Ancora adesso a distanza di 5 anni ricordo tutto di Lorenzo, il miglior etero trasformatosi momentaneamente in gay per una notte. Ero in Umbria per lavoro e lui era un cliente col quale ero fuori a cena. Non so come ma me lo ritrovai nel letto in hotel. Era una furia incredibile. Mi montò due volte, raccontandomi di come era infelice con la moglie durante le pause e regalandomi un paio di seghe per farmi sborrare mentre stava dietro di me. Firmò il contratto mentre facevo l’ultimo ingoio. Purtroppo lui cambiò lavoro e non lo vidi più. Fu comunque l’unica volta che mischiai sesso e lavoro.

Come cercavo sempre di tenere comunque lontana vita normale e vita sessuale. Volevo evitare problemi ed imbarazzi. Ma quando uno dei miei più cari amici faceva domande su domande e sembrava anche molto interessato, dovetti lasciarmi andare. Era chiaro che voleva provare e così durante un weekend di gruppo in montagna, lui “sorteggiò” le camere e si ritrovò con me. Le camere erano tutte matrimoniali, così avevamo solo un letto grande da condividere. Gli dissi che se si imbarazzava per il fatto che andassi a letto con altri uomini, potevo dormire per terra spostando il materasso ma disse che non c’erano problemi. Quando spegnemmo le luci lo sentii avvicinarsi a me, mi lasciai abbracciare e gli chiesi se fosse sicuro di quello che stava facendo. Lui disse che almeno una volta nella vita voleva provare e con me era perfetto perché ci conoscevamo da anni, ero discreto e sapeva che se lui non avesse tirato mai più fuori l’argomento io non lo avrei tradito. Mi chiese solo di sedurlo e di essere dolce. Era un ragazzo che mi attirava, ma non avrei mai osato approcciarlo sessualmente. E invece fu lui che mi volle.

Ci baciammo. A lungo. Come mai avevo baciato un altro ragazzo. Baciava bene. Mi trascinò a se e pian piano ci spogliammo. Iniziai io, come facevo sempre. Lui era ben messo, lo sapevo e lo volevo in bocca. e cercai di fargli il miglior pompino possibile, leccandoglielo dalle palle fino alla cappella mentre diventava sempre più duro. Poi mi fermò, dicendo che non voleva venire prima di fare altro. E quell’altro fu succhiarlo a me. Mi fece appoggiare allo schienale del letto e si avvicinò al mio membro già eretto. Si vedeva che era dubbioso, forse non si era mai spinto così avanti con qualcuno, così presi l’iniziativa e gli aprii la bocca per infilarci la mia cappella. E lì cominciò il suo delirio. Andò su e già senza sosta, come se si fosse sbloccato. Non era bravissimo ma pian piano lo guidai e fu un discreto successo. Lui addirittura mi leccò le palle e insalivò tutto l’ano, poi mi offrì il cazzo, lo insalivai bene e attesi che finalmente mi penetrò. Devo essere onesto, pensavo che mi avrebbe sfondato e che avrei avuto il culo rotto per giorni. Invece no. Con mia grossa sorpresa, io e il mio amico facemmo l’amore. Fu delicatissimo nell’incularmi, mi baciava in continuazione e mi chiedeva se godevo abbastanza. Io rispondevo che con quella minchia che aveva non potevo non godere e ci amammo. Lui però non volle venire subito, trovava giusto che ci scambiassimo. Mi disse solo di fare delicatamente perché non lo aveva mai preso. Sbarellai. Potevo sverginarlo! Lo preparai bene e lo inculai, e mi presi per primo il suo stretto culo. Non durai a lungo e dopo pochi minuti gli sborrai addosso poi mi presi in bocca il suo uccello e lo portai all’apice, ingoiando tutto quello che potevo ingoiare. Ci addormentammo nudi ed esausti.

Il giorno dopo fu un giorno normale di divertimento e quando tornammo in camera dopo cena andai a farmi una doccia. Lui entrò in bagno mentre ero già sotto l’acqua, nudo anche lui, ed entrò in doccia con me. Non negai la mia sorpresa, ma accettai di buon grado la situazione e facemmo l’amore in piedi sotto la doccia (lo presi solo io). Poi ancora bagnati mi trascinò fuori dal bagno e mi fece mettere a pecora sulla poltrona e mi montò ancora davanti alla finestra facendomi guardare il panorama mentre me lo picchiava grosso e duro in culo tenendomi fermo dalle spalle e dicendomi che quella notte sarei stato suo. Io gli dissi che avrei esaudito qualunque suo desiderio e lui soddisfatto mi riempì il culo di sperma caldo. Fu di parola. Quella notte facemmo sesso fino a che le nostre palle non furono completamente svuotate. Ero in estasi e lui continuò fino a che il cazzo non gli stava più dritto.

Una volta tornati in città non sapevo cosa sarebbe successo. Ammetto che mi sarebbe piaciuto continuare ad andare a letto con lui ma non osavo chiedere. Pensavo fosse solo una prova che aveva voluto fare e che alla fine tornato a casa non volesse più esporsi per andare a letto con uno come me, dichiaratamente gay. Passò qualche giorno finchè non ci rivedemmo in gruppo. Mi passò a prendere e dopo l’uscita mi portò a casa. Quando lo salutai mi chiese se poteva salire perché voleva parlare con me. Gli dissi che non c’erano problemi. Mi disse che durante il weekend si era comportato stranamente e che non sa il motivo per cui era venuto a letto con me. Forse voglia di provare, curiosità. Fatto sta che un po’ gli era piaciuto. Chiese la mia opinione sulla faccenda e io gli dissi che andare a letto con lui per me era stato bellissimo e che lo avrei rifatto volentieri. Lui mi disse che non sapeva se fosse il caso ma voleva capire il perché gli era piaciuto. Così mi chiese se fossi disposto a frequentarlo un po’, chiaramente senza che nessuno lo sapesse e che se volevo potevo chiaramente avere altri ragazzi. Lo tranquillizzai e gli dissi che non avrei fatto parola con nessuno e che mi sarei dedicato solo a lui finchè non avesse capito quello che voleva. Si rilassò molto alle mie parole. E mi ringraziò a modo suo, scopandomi tutta la notte e lasciandomi bere tutta la sborra che riuscivo a succhiargli fuori.

La cosa andò avanti per circa un mesetto, nel quale lui svuotò le sue palle numerose volte nella mia bocca. Per quanto piaceva a me, probabilmente avrei continuato a essere disponibile con lui finchè ne avesse voluto. Fu lui ad interrompere in quanto capì che mi stava usando solo per farsi una scopata. Io gli dissi che per me non era un problema, che mi andava bene farmi scopare perché tanto eravamo solo amici e non c’erano sentimenti. Lui mi disse che aveva troppa stima di me per usarmi come una puttanella. Se era questo che voleva, lo accontentai. Gli chiesi solo di farsi fare un ultimo pompino a dimostrazione che non c’erano rancori. Fu titubante ma mi ci volle poco per farlo cedere. Non appena lo sfiorai notai la sua enorme erezione. Gli feci un ultimo bocchino da paura, nel quale rischiai di soffocare per tutta la sborra che spruzzò, tanto che non riuscì a tenerla in bocca. buona parte scese sul suo cazzo ma la leccai per ripulirlo e ingoiai tutto. Pochi minuti dopo, gli stavo schizzando la mia sborra in faccia. Quando i nostri cazzi si ripresero e furono nuovamente in tiro, scopammo.

Doveva essere l’ultimo giro, ma non fu così. Tutt’ora, a distanza di dieci anni, un paio di volta al mese finiamo a letto insieme. Solo io e lui, senza che nessuno ne sappia nulla. Nonostante io continui a farmi altri uomini. Nonostante lui si sia sposato (e io ero testimone di nozze e gli regalai un addio al celibato normale con gli amici e uno folle con me, di cui se vi va racconterò più avanti). E anche lui mi dice sempre che nessuno mai glielo ha succhiato come me, nemmeno la moglie. Eh sì, mi piace soffocare con la bocca piena della sua sborra.

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