Viaggi in pullman par.3) L'amica di

Scritto da , il 2020-01-17, genere etero

“La prima esperienza lesbo di Silvia è stata per la sua compagna scioccante, non ha avuto per più di 30 anni esperienze sessuali di alcun tipo.”
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Ormai sono di moda questi social network (che io odio e non mi azzardo neppure ad avvicinarmi, ti fanno perdere tutta la tua libertà illudendoti di essere libero) ed anche Silvia è iscritta. Mi dice che era riuscita a risalire ad una sua compagna di liceo con la quale a 16 anni aveva avuto la sua prima esperienza lesbica.
Non fu delle più belle, la preside le beccò in bagno mentre Silvia (col suo saperci fare) le infilava la lingua completamente nella vagina e Sara stava per venire. Entrambe furono sospese per tre giorni, ma mentre i genitori di Silvia lasciarono passare la cosa, quelli di Sara la rinchiusero in un collegio di suore in alta Italia, dove studiò fino alla laurea. Tutti 30 e 110 e lode in Storia e Filosofia, una vita anche dopo la tesi passata sui libri. Amici praticamente zero, si era iscritta al social network per studiare i comportamenti umani, non certo per fare amicizie o trovare vecchi compagni. Di lei nessuno più si ricordava, solo Silvia che la cercò per anni senza risultati: era sparita e si domandava se quell'orgasmo l'avesse mai avuto.
La risposta la ebbe al loro incontro: "no, non conosco uomo e l'unica ad aver toccato le mie intimità sei stata tu, ora a 50 anni non saprei neppure come fare".
In effetti era una donna (mi fece vedere la foto) per niente appariscente, ma nulla a che vedere con la femminilità di Silvia, la quale mi assicurò che al Liceo per gli allora 16 anni era una delle poche ragazze che avessero già sviluppato la loro femminilità, era divenuta donna prima di tutte...
"Mi ha fatto una tristezza rivederla in quello stato, soprattutto perchè quando l'ho persa di vista stava per venirmi in bocca, possibile che abbia resistito 34 anni senza sesso? Vorrei fare qualcosa."
In effetti Sara, oltre ad aver subito le pressioni dei suoi, era rimasta traumatizzata dall'accaduto e stette pure in cura da uno psicologo che come soluzione le diede quella di avere un rapporto con una donna, in modo da riprendere la sua vita sessuale là dove era stata interrotta, ma lei si rifiutava all'idea di essere vista e toccata da chiunque (non aveva mai fatto neppure una visita ginecologica).
"Forse io posso fare qualcosa, tutto sommato ero io che le stavo leccando la figa" mi fa Silvia, ma prima di proporlo a Sara, voleva il mio consenso e se la compagna l'avesse voluto mi avrebbe fatto assistere, io le diedi il "permesso" (anche se non ce n'era bisogno) ma non volli assistere per rispetto a Sara.
Il giorno dopo il suo incontro con l'amica, mi invitò per un aperitivo insieme a lei. La vidi più rinvigorita rispetto alla foto e alla descrizione fattami da Silvia: secondo me la boccuccia d'oro della mia troia funzionava anche con l'altro sesso. In effetti mi descrissero il tutto nei particolari, Sara era entusiasta e dalle sue parole trapelava tutta l'eccitazione di quel rapporto interrotto 30 anni fa e ripreso la sera scorsa. Era tornata donna e voleva vivere questi anni perduti, insomma voleva in pochi mesi raggiungere i livelli di Silvia, mi sembrava impossibile, ma la mia donna le aveva assicurato che con la mia complicità ben presto poteva capire tutto ciò che si era persa.
Andammo a fare una gita in campagna tutti e tre e arrivati sul posto Silvia si distese sull'erba e si addormentò. Io e Sara andammo verso il fiumiciattolo, ci togliemmo le scarpe e ci bagnammo i piedi, l'acqua era gelida che la donna si appese al mio braccio per non cadere.
Tornati all'asciutto ci avvicinammo a Silvia che ancora dormiva, così io raccontai a Sara la mia prima volta con quella donna, la vidi eccitata e mi disse che voleva provarci anche se nessun uomo l'avesse mai vista e toccata. Ci baciammo a lungo, non era male, poi pian piano ci spogliammo, lei arrossì nel vedere il mio pene, lo accarezzò con cura per paura di romperlo, poi mi chiese se poteva baciarlo e portarselo al petto, tanto che ne usci una bella spagnola che lei non sapeva manco che fosse.
Quando fu bello duro mi disse preoccupata "ma adesso mi dovresti mettere sto coso lì dentro? ma come fa Silvia a prenderselo anche nel culo, sai che dolore?". In effetti avevo paura di farle male, così continuai a sedurla con baci e carezze, aspettando che la mia troietta si svegliasse (secondo me faceva finta di dormire). Quando Silvia capì la situazione si alzò e cominciò a scoparmi con molta più delicatezza del solito, capii che lo fece per dare esempio a Sara, ma soprattutto per svuotare il mio pisellone e renderlo più accessibile nella fighetta di Sara.
Così fu, dopo un pò venni, il cazzo si ammorbidì e nel frattempo avevo talmente sgrillettato Sara che si era bagnata abbastanza, così la penetrazione fu meno dolorosa. Mi accorsi però della smorfia della donna, a allora Silvia intervenne baciandola per farla distrarre. Senti i muscoli nella sua vagina ritrarsi e stringere forte il mio cazzo, la cosa mi eccitò tanto che lo sentii crescere dentro di lei fino a sborrarle tutto dentro.
La donna sfinita si lasciò andare e si stese nuda sull'erba, io e Silvia continuammo un altro po' a far sesso, dopo di che ci stendemmo affianco a Sara coccolandola come una bambina. Ormai Sara era donna e spesso Silvia la invitava ai nostri incontri, anche se era ben definito che la coppia eravamo io e lei, Sara ed altri personaggi che si univano spesso a noi erano solo di passaggio.

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