L'Inquisitore Fornieres affronta Cristina e distrugge le barche dei contrabbandieri.

Scritto da , il 2019-11-15, genere pulp

Torna al castello da Eloisa.
Ripensa alle parole di Esmeralda, quanto è coinvolto dalla ossessione di Cristina? E quanto è già coinvolta Eloisa? Sente in sé qualcosa di anomalo, una sensazione che non gli piace, un disagio che cresce man mano si avvicina, si impone razionalità, si impone calma, sa che il diavolo è una entità immaginaria che fa da contrappeso in una bilancia virtuale ad un Dio altrettanto immaginario.
Mai in tutta la sua vita ha visto il compimento di un miracolo, mai.
Deleterio che ad esserne convinto sia un religioso?
La sua idea di Dio è diversa e non convenzionale, non potrebbe mai esprimerla e rimanere prete, usa la sua posizione per cercare di migliorare il mondo nel limite delle sue possibilità e secondo il suo giudizio.
Quindi, la sua mente pragmatica non riesce a vedere il perché della possessione, se non è opera di un diavolo inesistente cosa può essere? Quale altra forza misteriosa e potente? Chi era davvero Xavier? Un frate no di certo, un componente di una setta? Di quale forza oscura? E quale la funzione di Esmeralda in tutto ciò? Cosa sa davvero? Quale il suo potere? Come potrebbe aiutarlo?
Tante domande che gli occupano la mente.
Ora sono due forze contrastanti in lui che sono in lotta. La sua resistenza e la tentazione di cedere pienamente alla lussuria.
Entra nell'appartamento della contessa, sente la sua voce, lo chiama dalla camera dove dorme.
-Jacques... finalmente! Vieni!-
E' distesa sul letto, nuda.
-Finalmente Jacques! Ti ho atteso... ti ho chiamato! Ho ceduto ancora, non ho difesa con lei, sa accendermi e fa divampare dentro di me una fiamma di lussuria inestinguibile! Mi sono data piacere con le dita...-
Jacques lotta per resistere allo stimolo che lo spinge a salire sul letto per poi accanirsi su di lei in un assalto furioso. Di prenderla con tutte le sue forze. Pianta le unghie nel palmo delle mani, il dolore lo tiene cosciente.
-Dov'è ora?-
-Nella sua stanza, l'ho chiusa dentro! Nonostante tutto non voglio fare ogni cosa che mi chiede! Non voglio far sesso con lei! Non voglio! La sento una cosa contro natura, godere con il corpo di chi hai generato? Baciarla? Essere baciata? No, mai... ma comunque riesce a portarmi a far pazzie, sento che mi stimola, che provoca in me delle voglie assurde... la temo Jacques, ho il timore che possa entrarmi nella mente e io diventare sua schiava. Ora è nella sua stanza, non fa che prendere piacere di se stessa e dello... Scettro...-
-Che Scettro, Eloisa?-
-Il Testimone... che le dà il potere, glielo ha passato Xavier che sapeva di morire. Ora è lei la Predestinata.-
-Testimone di cosa? Eloisa?-
-Lo scettro è magico, si fa prendere davanti e dietro e la porta a livelli di godimento assurdi! Elevata nel cielo e poi fatta precipitare! Orgasmi continui e ora è assurdamente sfinita e senza forze, ho avuto paura di farmi prendere e possedere dallo Scettro come vorrebbe lei, non è quello che voglio per me, voglio te... Jacques, tu che puoi soddisfare su di me ogni tua voglia, so che vuoi prendermi fra le natiche... guardami! Sono pronta!-
Si mette velocemente sulle ginocchia, testa sulle coltri e si apre le natiche mostrando il suo fiore.
-Prendimi, Jacques! -
La lotta interiore di Jacques! La sua voglia gli urla di prenderla! Di goderla! Di penetrarla fino a squartarla! Ma la sua mente fa resistenza, non deve cedere, deve restare lucido.
-Lo farò dopo, Eloisa. Devo parlare con Cristina.-
-E nella sua camera, so che lei ti desidera, Jacques. Hai un posto importante nei suoi programmi. -
-Aspettami. Non vedo servitù, dov'è?-
-Ha la proibizione di restare qui, viene solo se chiamata!-
Anche Cristina è nuda, stesa su un fianco e sembra che lo stia aspettando, ha lo sguardo annebbiato, allucinato.
-L'hai presa... mia madre? Sento quanto ti desidera!-
-No.-
-So che desideri me! Sento il pulsare del tuo cazzo, il fremito che provi al ventre, ora la senti la mia mano che accarezza il tuo tronco di carne? Sei duro... sei bello... sei... tanto! Te lo sto stringendo... liberalo, fammelo vedere!-
Che senta come una mano che lo accarezza è vero, ma ha preso saldamente il controllo di se stesso, è eccitato... questo si, sente il desiderio premere furiosamente nel suo inguine e basterebbe cedere per farlo scatenare nei più folli degli accoppiamenti.
-Dimmi Cristina del perché sei tu la Predestinata. Dello Scettro, cosa è...-
-Sono pronta per te, mi prenderai! Affonderai il tuo cazzo possente dentro di me, svuoterai il tuo scroto, mi darai la tua linfa vitale...-
-Mi avevi detto che sei illibata...-
-Lo sono per gli uomini, nessuno mi ha mai penetrata, mi ha deflorato lo Scettro, il Testimone... vuoi vedere?-
Prende dal letto un oggetto, qualcosa che sembra un bastone con ad un capo uno strano cerchio con un segno cabalistico. Apre le cosce e si penetra con questo strano simbolo, grosso quando il polso di un uomo e molto lungo. Lo sta spingendo con forza dentro di se, continua, forza per riceverne il più possibile. Si inarca sotto orgasmo e mostra di goderne a lungo. Non è finita, piega le gambe e le porta contro il petto, lo inserisce nel suo ano, poi... si alza e si mette carponi e gli porge l'oggetto.
-Spingilo tu... Jacques, tutto dentro! E poi... entra tu in me con il tuo cazzo possente e riempimi!-
L'Inquisitore intuisce che tutto è concepito per farlo cedere. Resiste al desiderio di essere lui a spingere il palo in quel magnifico sedere, per poi sfogare su di lei ogni voglia, ogni passione, anche la più depravata, la più bestiale.
L'Inquisitore ha l'impressione di essere uno scoglio sotto l'impeto dei marosi di una possente tempesta, ma regge. Più cresce la forza della lussuria più sente aumentare la sua resistenza.
Lascia sfogare la libidine della donna, attende, per poi... lei esausta, chiedere.
-Chi era Xavier, Cristina...-
-Xavier era un Predestinato, uno dei tanti che mi hanno preceduto, mi ha passato il Testimone, sapeva di star terminando il suo periodo terreno, mi ha cercato a lungo e mi ha trovato, ha fatto quanto doveva ed è morto, so che sei stato tu a mettere a termine la sua esistenza, lo sento.-
-Ma quale lo scopo, Cristina?-
-Noi siamo il Continuo, il Perpetuo, la Vita senza fine, gli Anelli della Catena Infinita, il nostro scopo è portare il Testimone a destino, arrivare alla Meta, siamo importanti perché lo porteremo a destino. Abbiamo bisogno di linfa, io ho bisogno della tua linfa...-
Tutto era ancora più misterioso e indefinibile. Cosa poteva fare se non resistere?
-Prendimi Jacques! Dammi la tua linfa vitale... riempimi!.-
-Lo farò...-
Deve prendere tempo. La lascia mentre la vede cedere al sonno esausta di piacere.
La chiude a chiave nella sua stanza, non deve uscirne fino al suo ritorno. Riflette brevemente, c'è qualcosa di reale in quanto dice Cristina? Che senta il suo influsso, che senta il suo potere è una cosa certa ma che sia lui ad immaginarla? E invece sia solo un caso di una pazza forma di lussuria di Cristina? Lussuria che può trasmettersi a chi ha vicino.
Avrà il modo di capire?
Torna da Eloisa, le da disposizioni precise. Non dovrà far uscire Cristina per nessun motivo fino al suo ritorno, non dovrà parlarci e avvicinarla, ne va del loro futuro.
Deve togliersi la pazza voglia che ha addosso, la guarda... è nuda, seducente, calda e odorosa e pensa che potrebbe morire nel combattimento della notte e cosa meglio del sesso per distogliere la mente?
-Dammi quello che volevi darmi poco fa... Eloisa.-
-Prendilo... prendi tutta me stessa! Sono tua... Jacques! Corpo, mente, cuore e anima! Prendimi...-
Finalmente sente la sua mente liberarsi nel sesso! Mentre pieno di passione le bacia il fiore scuro fra le natiche e si inebria del suo odore, del suo sapore... e poi, il prenderla? Il possederla e sentirla corrispondere alla sua passione e poi la corsa assieme fino all'orgasmo!
Ora finalmente torna con il pensiero a quanto lo aspetta nella notte, a Dio piacendo se tornerà prenderà l'impegno di proteggere Eloisa a qualunque costo.

Al corpo di guardia trova gli uomini destinati all'azione contro i contrabbandieri, mangia con loro e fa un breve discorso.
La loro azione è d'importanza essenziale. Devono riuscire ad impedire la partenza delle barche e ricorda loro:
-Nessun prigioniero. Frase di riconoscimento fra noi e coloro che incendieranno le barche: ”Per il Re”. Ora armatevi... armi corte, prepariamo i cavalli e partiamo.-
Lui stesso sceglie oltre alla daga e allo stiletto una corta mazza ferrata. Inutili le armi lunghe.
Escono dalla città e poi in una lunga fila si dirigono verso Ailly. La notte è chiara e non è difficile seguire la strada battuta. Ai margini del paese trovano gli uomini che dovranno incendiare le barche, questi indicano dove sono gli uomini di guardia. Cinque sui moli e altri cinque sulla riva del fiume, gli altri dormono in un magazzino. Lui si sente riprendere dalla antica frenesia dell'uccidere, sa quanto può essere inebriante l'odore del sangue! In breve gli uomini di guardia vengono eliminati silenziosamente e si inizia a dar fuoco alle barche, per quelli che dormono nel magazzino si incendia la costruzione e man mano gli uomini escono vengono uccisi. La piccola città fluviale è ora illuminata a giorno dalle fiamme alimentate anche dalle tante balle di lana grezza stipate a bordo delle barche.
L'Inquisitore e i suoi uomini sciamano poi per le strade e uccidono senza pietà chiunque trovano. E' giorno fatto quando si riuniscono e riprendono il cammino per tornare ad Amiens, l'Inquisitore è soddisfatto, ora i topi non potranno più scappare.
Lui non ha intenzione di tornare in città, va direttamente dal Generale Grimand a Le Druil, è esausto ma ancora non può dormire, deve organizzare le ultime operazioni.
Con l'alto ufficiale dispone che le truppe chiudano in una morsa la città e il corso del fiume, che ogni cosa sia requisita e stoccata in attesa di disposizioni. Non dovranno essere fatti prigionieri, salvo Gautiers che se verrà catturato sarà impiccato ad Amiens.
Chiede al generale di poter dormire qualche ora.
Prima di ritirarsi gli dice.
-Abbiamo già combattuto assieme, generale, molti anni fa, lei allora era colonnello e comandava un reggimento di Dragoni.-
L'uomo lo guarda ora con maggior attenzione.
-Ora la riconosco... Inquisitore! Lei era al seguito del Legato Pontificio, ma il suo nome non era Fornieres. Si chiamava... la chiamavano...-
-Non lo pronunci... generale, non lo richiami in vita, quell'uomo non esiste più.-
Deve dormire assolutamente un paio d'ore e poi tornare in città e organizzare la cattura di tutti i complici e finanziatori dei contrabbandieri, la requisizione dei loro averi. Forse commetterà qualche ingiustizia punendo anche degli innocenti, ma non può fare altrimenti e farà come aveva detto il Legato Amaury:
“Uccideteli tutti, nel caso sarà Dio a riconoscere gli innocenti”.
Dovrà anche affrontare Cristina, ma prima sa che deve incontrare Esmeralda.

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