La sala d'attesa

Scritto da , il 2019-09-26, genere gay

Fin da adolescente venne fuori il mio orientamento sessuale, accadde una volta in stazione dove una sera aspettavo il treno per andare a casa.
Era tardi e la sala d'attesa era deserta, mi sedetti sull'unica panca disponibile. Un uomo entro' e venne a sedersi anche lui.scambiammo quattro chiacchiere poi lui si appisolo'
Il mio sguardo cadde sulla sua patta, notai un rigonfio evidente sui suoi pantaloni. Rimasi a fissarlo a lungo e poi timidamente poggiai la mano sul pacco di lui. Seguitava a pisolare e io quasi senza volerlo iniziai un lento strofinio, non capivo perche'ma mi piaceva farlo. Si sveglio'e senza indugi tiro' fuori il cazzo. Ti piace vero?, disse, io non risposi e istintivamente lo afferrai.
Dai,fammi una sega, obbedii masturbandolo freneticamente facendolo sborrare.
La cosa mi aveva provocato un enorme piacere e fu cosi' che realizzai di essere frocio.
Approfittando del fatto che non c'era nessuno e complice l'oscurita', si alzo' in piedi eposizionandosi davanti a me, poggio'la cappella sulle mie labbra.
Mi fece aprire la bocca e infilo' il cazzo, succhialo, disse, iniziai a pomparlo e contemporaneamente muovevo la testa avanti e indietro, non avevo mai fatto un pompino e i miei denti graffiavano. Prendilo solo con le labbra,disse. Dopo qualche minuto lo stavo sbocchinando alla grande, scarico'tutta la sborra nella mia gola ansimando per la goduria. Intanto era arrivato il treno e io stavo per andare, mi diede biglietto dicendomi:qui c'e' scritto il mio nome e il numero di telefono, se ti va di rifarlo, chiamami.

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