Da signora matura insospettabile a troia sottomessa - capitolo 1

Scritto da , il 2019-07-07, genere dominazione

Mi chiamo Elisabetta, adesso 54enne, sono castana chiara pitturata bionda, occhi verdi ed un bel viso regolare con nasino piccolo e labbra piene, ho due belle tette di una 4° abb adesso per l’età un po’ calanti, sono alta uno e 65 paffuta, sono c.a. 72 kg ed ho un bel culo senza un grammo di cellulite! il tutto è iniziato poco più di anni fà. Mi ero sposata 21enne, sino ad allora avevo avuto solo tre brevissime relazioni, di quelle che non lasciano il segno, né ricordi struggenti, mio marito non è mai stato quello che si dice un mandingo, ma i primi anni fu in grado di soddisfarmi egregiamente, con onesti orgasmi da parte mia, anche se non avevo mai provato a raggiungere quelle vette di godimento di cui leggevo in qualche libro od anche in confessioni su qualche giornale femminile, poi con gli anni, ci eravamo man mano spenti fino ad adesso, dove si faceva sesso, se tutto andava bene, 2-3 sabati sera al mese, in maniera sbrigativa, senza quasi preliminari, dove la maggior parte delle volte lui arrivava velocemente lasciandomi insoddisfatta ed obbligandomi poi a soddisfarmi da sola, magari al mattino dopo quando rimanevo sola. D’altra parte, nei discorsi con amiche sembrava una situazione comune a quasi tutte, a parte una, che si vantava di avere uno stallone giovane con cui cornificava il marito, facendoci scandalizzare (almeno apparentemente) tutte noi che però, penso alle altre come a me, ci rodeva l’invidia, oltre tutto mio marito, grosso dirigente in una multinazionale di prodotti informatici, era via quasi sempre dal lunedì mattina al sabato, essendo responsabile della zona comprendente i paesi emergenti del vecchio blocco sovietico. Il giorno in cui tutto iniziò era ne la settimana del 1° maggio, lui non era partito visto che la settimana sarebbe stata ridotta, andava solo in direzione per aggiornamenti, io la sera prima, un po’ in fregola avevo tentato un approccio, ma la bandiera non aveva voluto saperne di alsarsi, poi lui adducendo scuse alla stanchezza si era voltato e si era addormentato lasciandomi lì a rigirarmi con la voglia repressa; la mattina dopo era andato in ufficio e io mi ero sfinita con un paio di ditalini che però mi avevano lasciata ancor più frustata, poi vestita uscita a far qualche commissione ero tornata, una doccia veloce per calmare i bollori mi ero messa solo una leggera tutina ginnica e avevo cominciato a riordinare. Ad un certo punto ho deciso di portare in cantina alcune vecchie cianfrusaglie che giravano per casa, abito in un condominio piano attico, in un contesto esclusivo nell’interland Milanese e dal mio piano, (in ogni piano c’è un solo appartamento) si arriva direttamente al piano interrato dove ci sono i parcheggi e le cantine. E’ un condominio dove ci si conosce al massimo per buongiorno buonasera, ma l’architetto che abita proprio al piano sotto al mio, c.a. 59enne in quei tempi, bel uomo alto massiccio, avevo notato che spesso mi guardava con interesse, anche se mai si era spinto oltre le pure formalità di cortesia, sarà stato magari perché era divorziato, ma, chissa! Mentre mi apprestavo a tornar a prendere l’ascensore per risalire, camminando con la testa trà le nuvole mi sono letteralmente scontrata appunto con l’architetto, Mario, che parcheggiata l’auto si apprestava anche lui verso l’ascensore, mi son trovata contro di lui che mi ha messo una mano dietro la vita per evitare che cadessi e l’altra, forse casualmente, mi sfiorava un seno, ho balbettato qualcosa come scusi ed altre parole incoerenti, lui mi ha sorriso dicendomi che era un piacere scontrarsi con tanta grazia, a quel punto son diventata di porpora ma non ho pensato minimamente di allontanarlo, lui sempre guardandomi ha leggermente accentuato la stretta aumentando impercettibilmente la pressione su la tetta, poi, visto che io continuavo a guardarlo senza reagire, si è chinato e mi ha baciata, ho passivamente aperto le labbra e lui ha decisamente stretto la tetta spostando la mano dietro da la vita su le natiche. Dopo pochi attimi che a me eran sembrati secoli, si è staccato e mi ha detto: per riprendersi da lo schoc venga da me a bere qualcosa, poi senza aspettare il mio assenzo, mi ha presa con decisione per un braccio guidandomi ne la cabina dell’ascensore schiacciando il piano sotto al mio, mi guidò in casa sua con me che mi muovevo come uno zombi, sapevo di star facendo qualcosa di eccezionale, ma non sapevo se gioirne od esserne terrorizzata! Appena dentro fece saltar via le scarpe slacciò la cravatta e getto la giacca su una poltrona, poi lasciandomi in piedi in mezzo al salone, preparò con veloce maestria un drink abbastanza alcolico me ne porse uno dicendomi: dobbiamo brindare al nostro scontro!! A me, l’imbarazzo mescolato alla voglia sopita che covavo ed all’alcol mi presero subito alla testa e quando mi prese tra le braccia mi lasciai andare avvinghiandomi a quel corpo massiccio tonico diverso da quello che avevo abbracciato ne gli ultimi 30 e più anni. Lui in un attimo mi tolse la tuta, sotto cui ero nuda a parte gli slip, mi spinse in camera, mi fece sdraiare sul bordo del letto e mise la testa dentro l’inforcatura cominciando a leccare in maniera divina, ci misi pochissimo ad esplodere in un orgasmo pauroso, lasciandomi andare anche a gridolini di piacere, a quel punto, si alzò e velocemente si mise nudo, mi apparve un corpo villoso maestoso, era un maschio di un metro ed 88 di almeno 110 kg, ma tonico abituato a palestra, molto villoso senza essere un orso, dal ventre gli spuntava una meraviglia di forse più di 20 cm molto largo, mentalmente feci il confronto con mio marito e fù impietoso, infatti lui, è un uomo 58enne alto 175 x c.a. 85 kg ma certo non palestrato, pancetta, glabo, con un cazzo di molto più modeste dimensioni, 16 cm non grossissimo certamente; a quel punto Mario mi si avvicinò mi prese la testa e me la spinse verso il cazzo, non mi feci scrupoli, dopo una leccata alla cappella, lo imboccai immediatamente cominciando a ciucciare mentre lui cercava di spingerlo il più possibile dentro, facendomi mancare il fiato, ma mi guardavo bene dal mollare la presa, mi riempivo le narici del suo odore, muschio sudore, anche un po’ d’orina, era uscito in mattinata e non si aspettava certamente di trovare una da chiavarsi rientrando a casa!! Dopo alcuni minuti, mi stacco dal mio pasto, poi sdraiatami sul letto, prese le gambe, me le aprì a squadra e si inginocchiò nel mezzo, poi facendomi prima sentir su le grandi labbra fradice, la consistenza della cappella la abbocco e lì, guardandomi ne gli occhi dette un colpo ficcandolo tutto dentro, facendomi fare un balzo e urlare!! Iniziò una chiavata paurosa, non veniva mai, ebbi almeno 3 orgasmi spaventosi quando lui mi disse, troia adesso ti riempio!! E cominciai a sentir pulsare quel bastone e sentire lo sperma invadermi tutta. Ero sul letto, disfatta, soddisfatta, felice, a quel punto lui mi porse il cazzo e mi disse, tieni puliscilo bene!! Mai mi ero neanche solo azzardata a pensare di ciucciare il cazzo di mio marito dopo che mi aveva scopato, anzi in genere quando vedevo la sua lumaca viscida rammollirsi, mi faceva anche un po’ schifo, ma con Mario non ebbi esitazioni, aprii bocca e lo lucidai, finendo anche per leccargli i coglioni pelosi e sudati!
A quel punto mi dissi che dovevo rincasare, non avevo neanche il telefono, se avesse telefonato mio marito non avrei avuto giustificazioni, volevo andare un attimo a lavarmi, lui mi disse : No, stai così almeno per un po’ ti ricordi cosa hai preso! Poi mi disse che lui il pomeriggio era sempre in casa quindi se volevo di telefonare quando volevo così mi avrebbe fatto conoscere tutte le sfumature del sesso, letteralmente mi disse : sei una gran porca inespressa, fatta per godere e far godere, non sprecarti!
Tornai in casa, mi lavai 3 ore dopo quando stava rientrando mio marito, ma per tutto il tempo continuai a pensare a ciò che avevo fatto, ma già sapevo che l’indomani avrei telefonato a Mario!

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