La mia nuova schiava d'ufficio

Scritto da , il 2019-06-18, genere dominazione

Elena è la classica impiegata, con il ruolo di semplice segretaria, è la donna sfigata per eccellenza: 38 anni, fisico minuto, poche tette, occhiali da miope, sobria nel vestire, vive a casa ancora con la madre, single perché troppo rincoglionita per trovarsi un uomo vero, qualche volta si fidanza con il classico sfigato. Insomma, la mia preda preferita.
Ora che la mia amante-schiava, Marinella (leggi i racconti precedenti), è stata trasferita in un'altra sede dell’azienda a Verona, non mi rimane che trovarmi un’altra vacca da monta, servizievole e manovrabile come lei. Ed Elena è la donna giusta!
Grazie al mio ruolo dirigenziale, l’ho fatta trasferire nel mio ufficio, quindi ho l’occasione di ronzarle intorno quanto e come voglio. E noto subito che non gli sono indifferente, ricambia i miei sorrisi pur timidona e imbranata, fa di tutto per venire nel mio ufficio a portarmi documenti da firmare, non rifiuta mai l’invito di un caffè alla macchinetta anche se poi non parla mai e guarda sempre per terra o in aria, imbarazzatissima di come la fisso negli occhi o sulle piccole tette, che spuntano dalle orribili magliette o camicette che indossa comprate al mercato. Ha i capelli raccolti con una coda, un leggero filo di trucco, pochissimi gioielli, gonne al ginocchio o pantaloni che le sformano il fisico, comunque asciutto e sodo.
In una pausa pranzo la invito a mangiare, le parlo tutto il tempo di sesso, con battute e riferimenti anche diretti. Lei è rossa in viso dall’imbarazzo, ma anche visibilmente eccitata. Le sfioro le mani, le cosce sotto il tavolo, sento che vibra, non si ritrae mai…è cotta, la rimbambita!
Torniamo verso l’ufficio, le dico che devo andare nel parcheggio sotterraneo a prendere una cosa in macchina, lei mi segue. L’auto è in un punto nascosto e buio del silos, la faccio entrare con una scusa in macchina, poi le salto addosso baciandola, lei si scosta quasi per finta, tenta di resistere ma la prendo per la testa e la tiro a me, le infilo la lingua in bocca e iniziamo a baciarci. Le lingue si annodano, le labbra si mordono, bacia da schifo ma è molto sensuale nella sua inesperienza…le infilo subito una mano tra le cosce, sotto la gonna, raggiungo la figa dietro le mutandine, le infilo due dita dentro e Elena sobbalza come elettrificata…sospira, la fica subito diventa bagnatissima…le scavo nella vagina con le due dita allargate, Elena mugugna “oooohh….Andrea che fai…oddiooo…siamo in garage…oddio che vergogna!” ma continuo a masturbarla senza sosta, le lecco il collo, scendo con la lingua tra la camicetta e arrivo al seno, morbido, sodo…lo lecco come un cane affamato. Le sue mani vagano sulle mie cosce, sul petto, non sa cosa fare…mi apro i pantaloni calandoli alle caviglie, tiro fuori il mio grosso cazzo già eretto e durissimo…gli prendo la mano e me lo faccio impugnare, scappellandolo. Lei è rossa in viso, mi guarda stupita, è bloccata dalla vergogna…le afferro la coda di cavallo e la tiro giù di forza sul cazzo, Elena esita, poi apre la bocca come un uccellino affamato e si ingoia a metà l’uccello, il resto è troppo per lei…la spingo più giù, la cappella le tocca l’ugola, lei tossisce, ha i conati di vomito, tenta di sollevarsi ma io la tengo giù “dai Elena, succhia, succhia…apri bene la bocca porco dio…ingoialo tutto…” lei soffoca, cerca di ingoiarlo ma è veramente imbranata a fare i pompini, lo capisco subito…mi masturba come se tenesse una scopa in mano…senza ritmo, senza energia…ma mi eccita ancora di più la sua inesperienza, come per Marinella. Continuo a tenerla violentemente per la coda di cavallo premuta sul mio cazzo, la scopo in bocca con greve energia, poi le urlo nell’orecchio “Elena, eccomi…sto sborrando…succhia troia succhia che ti sborro tutto in bocca….eccomi eccomi!” e senza aspettare la sua reazione le scarico un litro di sperma in piena gola! Elena sobbalza, si divincola, la sento soffocare perché non riesce a deglutire tutto la sborra che le sto schizzando dentro…poi la alzo e gli ultimi spruzzi glieli dirigo in faccia. E’ un disastro…ha gli occhiali sporchi di sperma, la faccia imbrattata e la bocca impastata di saliva e sborra. La bacio in bocca, leccandomi il mio stesso seme…la faccio riposare sul sedile, Elena prende fiato, è stordita, non sa cosa fare o dire. Allora mi rivesto, mi asciugo il cazzo con un fazzoletto, poi glielo do a lei, sporco. Lei mi ringrazia con un filo di voce e cerca di pulirsi, mi guarda da sotto gli spessi occhiali, io le dico “sei stata brava sai…mi hai fatto godere un casino…fai dei pompini straordinari, devi solo affinare un po’ la tecnica e diventeresti una troia fantastica!” poi scendo dal mio SUV e tiro giù lei senza troppi complimenti “dai che dobbiamo tornare in ufficio…se fai la brava, domani ti scopo come si deve!”. In ufficio lei è imbarazzatissima, tutte le colleghe vedono i rivoli di sperma sul collo, sulla camicetta, il suo sguardo sconvolto e capiscono che abbiamo fatto sesso. Le risatine acide delle altre femmine la fanno vergognare, io la guardo voglioso per incoraggiarla. Qualche giorno dopo, la invito di nuovo a pranzo. Lei sembra già eccitata, ma sempre molto imbarazzata. Dopo pranzo la porto sempre nel parcheggio, la spingo dentro il SUV e iniziamo di nuovo a baciarci, lei esita ancora, è titubante…le rimetto il cazzo in bocca e la costringo ad un altro pompino, mentre la masturbo da dietro il culo. La fica è caldissima, bagnata, le infilo un paio di dita e la sditalino per bene. Lei mugugna col pisello in bocca…mi tocca i coglioni, mi masturba meglio dell’altro giorno…la prendo e la giro supina, le alzo la gonna sopra la pancia sfilandole le mutandine…la fica è pelosa e dilatata, le labbra belle rosse e gonfie, mi metto tra le sue cosce allargate al massimo, la troia non vede l’ora di essere penetrata, mi guarda con gli occhi dilatati, con i suoi occhiali da miope…le pianto il cazzo dentro e lo spingo con violenza…l’urto la fa sobbalzare sul sedile, affondo dentro di lei con violenza e la scopo come un treno…Elena grida, geme, si dimena cercando un appiglio per sopportare le mie botte di reni…per fortuna la macchina è nel solito punto nascosto del garage. Sento la fica in fiamme, bollente, vibrante…credo abbia avuto un orgasmo…continuo a scoparla senza sosta…le apro la camicetta e le tiro via il reggiseno, mettendo in mostra le sue tettine da 2^ misura…mi abbasso a leccarle e morderle i capezzoli, lasciandola senza fiato. Sono al culmine dell’eccitazione, la guardo negli occhi e le dico “Elena, tesoro mio, sei fantastica…mi fai godere da impazzire, scusa ma ti voglio sborrare dentro la fica…eccomi, eccomi vengoooo!!!” lei è inorridita, cerca di spingermi via con le mani sulla mia pancia e urla disperata “noooo oddio nooo Andrea, aspettaaaa, ti prego non venirmi dentro…noooooo” ma non aspetto oltre e con una serie di violenti colpi di cazzo le sborro dentro la vagina, inondandola di sperma! L’orgasmo è bellissimo, godo come un porco…mi scarico tutto dentro, fremo di piacere affondando nel corpo di questa povera cretina…lei è inorridita, mi guarda con gli occhi spalancati, immobile a prendersi i miei affondi di reni…tiro fuori il cazzo gocciolante, le massaggio la passera con la cappella, vedo un rivolo di sperma uscire fuori e depositarsi sul sedile, lo pulisco subito con le sue mutandine! La bacio con passione, le lecco il seno, lei è eccitata…sussurra “Andrea…cosa hai fatto, mio dio mi sei venuto dentro… non prendo la pillola…niente, e tu sei senza preservativo…come facciamo?” ed io sprezzante rispondo “non rompere i coglioni Elena, sono cazzi tuoi…a me piace sborrare dentro, sempre…se vuoi continuare a scopare con me organizzati, prendi la pillola, fai quello che vuoi!” lei sembra sul punto di piangere, la sua voce è stridula “ma Andrea, tu mi ami vero? Fai l’amore con me perché mi ami, giusto, me l’hai detto anche prima a tavola…dimmi che devo fare?” sorrido, la cretina c’è cascata in pieno…! La guardo nella penombra del SUV, è ancora stravolta, a cosce larghe sul sedile passeggero, la figa in mostra, bagnata e odorosa, le mutandine per terra, i seni scoperti che emergono dall’orribile camicetta viola, gli occhiali sulla punta del naso, e mi eccito nuovamente! Mentre la guardo mi masturbo, indurendo il cazzo in pochi secondi…mi tuffo di nuovo sopra di lei, leccandole la fica e masturbandola, Elena si agita, cerca di respingermi “Andrea, che fai, mio dio…dobbiamo rientrare in ufficio…nooo basta, non voglio…aspetta!” ma poi si abbandona alle mie carezza e leccate di clitoride…geme, urla, mi preme la testa sopra la passerina che perde umori come una fontana. Credo che nessun uomo le abbia mai leccato la fica! Mi metto sopra di lei e le spingo il cazzo in bocca, costringendola a un pompino forsennato…il mio enorme cazzo le deforma il viso…mi guarda allibita…scendo tra le cosce, le allargo e inizio a leccargli il buco del culo, è saporito, pulito, morbido ma anche strettissimo…gli infilo un paio di dita dentro provocando una sua reazione scomposta, la tengo ferma penetrandola tutta con le dita. Poi mi alzo sopra di lei e le intimo “Elena stai ferma, ti voglio inculare…” e appoggio la mia cappella enorme sull’ano e inizio a spingerla dentro, il buco è strettissimo, lo dilato a fatica, ma spingo con violenza…Elena urla “aaahhh Andrea che fai??? Oddio che male…fermati…!” ma insisto e la penetro lentamente, con forza e determinazione, Elena cerca di alzarsi dal sedile con la faccia sfigurata dal dolore, è senza fiato…spingo il cazzo dentro il suo culo, prima la cappella, poi a metà, la spacco completamente! Lentamente, il pisello entra nello sfintere allargandolo…Elena continua a guardarmi senza fiato, a bocca aperta…credo fosse vergine di culo! Il cazzo è a metà dentro e comincio a scoparla, piano piano avanti e indietro…la tengo per le cosce per non farla muovere…lei è completamente succube, piange dal dolore, mi supplica “oddioooo, che dolore, ti prego Andrea, smettila…perché mi fai questo…io ti amo…ti prego smettila…oddioooo” ma il cazzo entra e esce dal suo culo sempre meglio, più scorrevole, i suoi umori sono abbondanti, significa che sta godendo come una troia! Non spingo oltre il cazzo oltre la metà, la sfonderei completamente…mi basta così, godo come un vecchio porco! Il culo è strettissimo, sento l’ano cedere…lei geme sotto i miei colpi lenti e profondi…con una mano la masturbo sulla clitoride…piange dal dolore sempre meno e geme più dal piacere! Una serie di fremiti mi avvisa del suo orgasmo, Elena socchiude gli occhi e gode in silenzio…io affondo sempre più nel suo culo, accelero i colpi, le strizzo i capezzoli induriti, la tengo per i fianchi e mi lascio andare…le sborro in culo! I miei ultimi colpi sono bellissimi, mi scarico completamente dentro la zoccola rincoglionita…lei mi sorride appena, è sconvolta, forse non si è nemmeno resa conto del mio orgasmo! Tiro fuori il cazzo, bagnato di sperma e umori anali, mi pulisco e mi rivesto, invito lei a fare altrettanto. Elena è sconvolta, si riveste in modo disordinato…scende dal SUV come un automa…la porto io all’ascensore e risaliamo in ufficio, l’accompagno in bagno per farla lavare, ho notato che lungo la coscia le scende un rivolo di sperma! Per fortuna non c’è molto da fare, quindi poco dopo la mando a casa. Le da un tenero bacio, sussurrandole “mi hai fatto impazzire oggi, sei stata bravissima…la prossima volta sarà meglio, vedrai come godi. Ti amo piccola mia!”
La puttanella va via felice di queste dolci parole, e già il giorno dopo mi guarda con un’aria trasognata da cagnolino servizievole.
Sarà uno splendido periodo lavorativo con la mia nuova schiava!

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