L'Apparenza Inganna Capitolo 10

Scritto da , il 2019-06-11, genere tradimenti

Federica era arrivata presto al Raggio di Luna quella mattina. L'orario di apertura era alle 9, ma alle 8.15 si trovava già li. Entrò e corse immediatamente alla postazione di Eleonora. Accese il computer e si mise a scartabellare tutti i file. Trovò una cartella sospetta con scritto GN, la aprì e trovò quello che si immaginava. Il suo fu un sorriso trionfale. In quel momento, arrivò Vittoria.

"Federica! Ieri sei stata piuttosto frettolosa e non abbiamo avuto modo di parlare a lungo, ma devo dirti che quello che mi hai raccontato mi lascia un pò perplessa. Eleonora lavora per noi da 7 anni e la conosco molto bene. E' una ragazza irreprensibile e rispettabile..."

"Dai un'occhiata a questo file..."

Vittoria si avvicinò e guardò. Spalancò gli occhi.

"Non è possibile!"

"E invece si! E' proprio come pensavo io!"

"Sai cosa faccio adesso?"

Federica le mise le mani sulle spalle nel tentativo di calmarla.

"Niente! Non ti agitare, fai assolutamente finta che non sia successo nulla!"

"Ma se quella..."

"Stai calma! Fidati di me, so come agire! L'importante è che tu mi faccia quel favore!"

Vittoria sospirò

"Quello che mi chiedi è una cosa piuttosto difficile lo sai?"

"Lo so benissimo! Ma dammi retta, se funzionerà tutto come penso, allora avremmo risolto il problema!"

"Ufff...non lo so, Fede, mi sembra di scatenare un casino..."

"Ed è proprio quello che voglio! E pensaci bene, da questo casino potremmo salvare il nostro posto di lavoro!"

Vittoria fece un cenno d'assenso con la testa.

"Lo so che ti metto in una situazione di merda, ma ti chiedo di fidarti di me!"

"D'accordo, lo farò!"

In quell'istante sentirono la porta del centro aprirsi. Federica chiuse immediatamente il computer di Eleonora e le due si allontanarono dalla sua postazione. La segretaria entrò nell'ufficio sorridente come suo solito. Indossava un vestitino nero leggermente scollato, diverse collane e un paio di orecchini rotondi voluminosi. Ai piedi portava quegli stessi zoccoletti in legno con il tacco.

"Buonogiorno Ragazze"

Il suo aspetto era molto allegro. "Tutto ok?"

Vittoria, che era poco capace di trattenere le sue emozioni, si sforzò di fare un sorriso. "Tutto ok, cara." Quando si allontanò non riuscì a resistere, si voltò e disse: "Ele, cara, dovresti fare un pò di cyclette, hai messo su un bel paiolo!" E se ne andò senza aggiungere altro. Eleonora divenne rossa in volto e accennò un sorriso a Federica, la quale si limitò ad aggiungere: "Non è poi così grosso, tranquilla!" E si allontanò sogghignando. Eleonora sbattè la borsa sulla scrivania e pensò solamente a quanta bile avrebbero ingoiato passati due giorni. Si sedette, prese il cellulare e scrisse a Francois: "Tesoro, ci vediamo per il dopocena?" Francois rispose dopo una decina di minuti: "Stasera sono impegnato, mi dispiace." Era la prima volta che Francois rifiutava un suo invito. Non ci diede molto peso ed accese il computer, aveva ancora molto lavoro da fare.

Nel frattempo, Federica cancellò le decine di messaggi di perdono che aveva ricevuto da Roberto. Era intenzionato a non vederlo mai più. Quel tradimento così infame non poteva essere perdonato. Di contro, su facebook, si mise a cercare la pagina di Alessandro e dopo averla trovata gli chiese l'amicizia. Dopo 10 minuti Alessandro rispose: "Mi perseguiti?" Lei si fece una risata e rispose: "Se vuoi non ti cerco più". La risposta non si fece attendere: "Bugiarda :-)". Senza rendersene conto, chattarono per una mezz'ora buona. Quel ragazzo così semplice ed onesto l'aveva in qualche modo attratta. Era abituata a Roberto e ai suoi modi di fare, conosceva molti ragazzi ma tutti simili a lui. Alessandro era diverso. Era gentile, onesto, buono. Parlare con lui la faceva sentire bene e spensierata. Sentiva che aveva bisogno di vederlo. Ma non quella sera. Quella sera sarebbe stata impegnata in una sorta di "mission impossible" che non contemplava il fallimento. Avrebbe assestato il primo colpo a quella serpe infida di Eleonora. In quell'istante, si aprì la cabina massaggi ed Eleonora comparve sull'uscio.

"La cliente è pronta!" Disse lei.

"Falla pure accomodare!"

"D'accordo! Come sta Roberto?" Disse in tono gentile ma mellifluo.

"L'ho lasciato!" Rispose con tranquillità.

Eleonora fu scioccata da quella frase. Perchè l'aveva lasciato?

"Davvero? Mi dispiace!" Pronunciò con la ritrovata calma e gentilezza.

"Pensavo che te l'avesse detto!" Le replicò Federica con noncuranza.

Eleonora raggelò nuovamente. Per la prima volta ebbe davvero paura.

"Perchè avrebbe dovuto dirmelo?"

Federica si limitò a fissarla intensamente e dire: "Fai entrare la cliente!" Il tono non ammetteva repliche. Eleonora arretrò leggermente di un passo, quasi inconsapevolmente. "Certo!" Una volta che la cliente entrò, la segretaria si sedette nuovamente. Lo stomaco in subbuglio.

"Sta giocando con me! Quella gretta puttanella..."

Si tolse gli occhiali e si mise una mano in faccia. Cercò di tranquillizzarsi, in fondo in soli due giorni se ne sarebbe andata, bastava prendersi malattia per non dover stare più vicino a Federica. Questo significava finire in fretta il lavoro. Si rimise gli occhiali e ricominciò a lavorare intensamente.

Quando giunse l'orario di chiusura, Eleonora se ne andò frettolosamente prima di poter rivedere Federica, la quale si stava preparando per la serata. Aveva invitato la sua amica Carmela, una venticinquenne molto appariscente e disinibita, per portarle dei vestiti provocanti. Le due avevano la stessa taglia, quindi non sarebbe stato difficile trovare qualcosa di appropriato. Le prestò un paio di pantaloni di pelle nera con tagli e strappi in stile Catwoman e un paio di stivali in pelle dal tacco acuminato come un pugnale. Completò il tutto indossando una maglietta trasparente e a rete e una giacchetta di pelle. Si guardò allo specchio compiaciuta. "Sembro proprio una puttana!" Carmela fece una smorfia di disapprovazione: "Sono i miei vestiti, stronza!" Si truccò pesantemente per essere ancora più seducente e si legò i capelli in una strettissima coda di cavallo.

"E ora andiamo a prenderlo!"

Quando Francois Urbain giuse sotto casa di Federica (o meglio di Francesca Rastelli, come la conosceva lui), era già in preda all'eccitazione. Sognava già quei bei piedi così ben curati tra le sue labbra, oppure che gli calpestavano le parti basse. In mano aveva un mazzo di fiori. Suonò l'interno 15 (al quale Federica tolse appositamente la targhetta recante il suo vero nome), e quando fu aperto il portone salì le scale a due a due. Ginse alla porta e trovò Federica conciata come descritto in precedenza. La sua mascella cadde letteralmente. Era la donna più sexy che avesse mai visto.

"Bonsoir, Monseiur Urbain..."

Francois le prese la mano e la baciò. "Bonsoir, splendida creatura." Federica fece un sorriso e lo fece entrare. La casa era preparata per una grande serata: musica in sottofondo, luci attenuate, candele accese. Francois guardava quello splendido corpo racchiuso in tutta quella pelle e sentì il suo uccello prendere il volo. Quegli stivali, poi, lo mandavano letteralmente all'altro mondo.

"Prego, accomodiamoci, Francois! La cena sarà pronta tra un pochino!" Diciamo la verità, a Francois della cena non fregava una mazza, naturalmente. Federica lo condusse sul divano e si tolse la giacchetta di pelle, rivelando di indossare quella maglietta trasparente a rete che sul suo corpo così tonico dava un tocco di sensualità eccezionale. Si sedette a fianco a lui e iniziò a complimentarsi per la sua camicia che metteva in risalto i suoi muscoli allenati. Francois sentiva che aveva fatto centro.

"Posso toccare i tuoi bicipiti?"

L'eccitazione dell'uomo era a mille. "Ma certo!"

Federica toccò sensualmente le braccia di Francois, il quale sentì un brivido partirgli dalla spina dorsale. Prese coraggio e disse: "Hai degli stivali bellissimi, lo sai?"

"Grazie, è che sono così scomodi!" Senza aggiungere altro appoggiò la gamba sulle ginocchia di Francois. "Ti dispiace togliermeli?"

Sembrava che gli avesse letto nel pensiero. Eccitato a mille iniziò a tirare giù la cerniera. Già pregustava di poter sentire quell'odore che lo faceva impazzire: sudore misto a pelle. Abbassò delicatamente la cerniera e lentamente sfilò lo stivale, rivelando il piede nudo della ragazza. Il suo cazzo era ormai marmoreo. Federica poteva vedere la perversione nei suoi occhi e alzò l'altra gamba verso di lui. Il francese, come ipnotizzato, sfilò anche il secondo stivale. Nel mentre era intento a farlo, Federica appoggiò il piede già scalzo sul suo pacco.

"Ooops...scusa...", chiosò con una risatina. Francois era pallido e incredulo. Sembrava impossibile che si realizzasse una cosa del genere davanti ai suoi occhi. Dopo aver sfilato il secondo stivale, prese fiato e disse: "Mi permetti di massaggiarteli?"

"Ma certo, mi piacciono i massaggi ai piedi!"

Francois iniziò a massaggiarla. Federica ammise a se stessa che era davvero bravo, chissà quanti se ne era goduta quella falsa di Eleonora?

"Sono davvero bellissimi", disse incantato. Lei sorrise, tutto stava andando come si immaginava. Decise di alzare il tiro. Alzò la gamba verso la faccia di Francois. "Vorresti baciarli, non è vero?" Gli aveva letto nel pensiero. Che donna straordinaria, pensò lui.

"Non desidero altro!" Lei gli passò dellicatamente l'alluce sul labbro inferiore. Lui iniziò a baciarle le dita, poi la pianta e il tallone.

"Ci sai fare! Dimmi la verità, sei solito fare queste cose vero?"

Lui leccava e baciava avidamente. "Si, si, sono un esperto!" Era talmente eccitato che non si rendeva più conto di niente. Si mise in ginocchio a terra, tenendo il piede con la mano e lavorandolo con labbra e lingua.

"Lo fai con tua moglie? Non ci credo..."

"No, certo che no! Con un'altra ragazza..."

"La tua mistress?" Disse lei. Lui leccava con avidità. "Si, la mia mistress!"

"Come si chiama? Sono curiosa!" In quel momento, Francois era completamente assuefatto dalla puzza di sudore e di pelle. "Eleonora!"

"Un bel nome, ed è più bella di me?" Federica gli poggiò l'altro piede sulla testa, per poi dargli dei leggeri calcetti. "No, certo che no...tu sei la più bella! Sei bellisisma!"

Federica sorrise e pensò che sarebbe bastato ancora poco.

"Sdraiati sul pavimento!" Lui obbedì. Lei scese dal divano e si sedette sopra il pacco durissimo di Francois, appoggiando poi il suo piede destro sulla sua faccia e accavallò la sinistra sul ginocchio destro.

"Ti permette di adorarla, ma tu cosa le dai in cambio? Una mistress non fa niente per niente!"

Lui era totalmente soggiogato da lei. Il suo piede gli schiacciava il volto e il suo sedere i testicoli.

"Dimmelo...cosa le dai per farti adorare? Voglio sapere quanto vale!"

Francois non era più capace di intendere e di volere. Non capiva più nulla. E cadde inesorabilmente nella trappola.

"Lei è la mia Signora e io la assumerò come responsabile del Giglio Nero!"

Federica fece un sorriso di trionfo.
"Sei un bravo schiavetto, ricompensi bene la tua padrona! E dimmi, lei ti ha dato qualcos'altro?"

Lui leccava e leccava. Quei piedi così perfetti lo avevano messo ko.

"Dai, dimmelo! Voglio sapere tutto di voi..."

"Lei mia sta passando tutti i dati privati dei clienti del centro estetico dove lavora attualmente. Saranno il suo portafoglio clienti e le porteranno un sacco di soldi!"

Federica arricciò le labbra in un'espressione di approvazione. "Bene, sei stato molto bravo! I miei complimenti!" Nel dire questo, Federica si alzò in piedi di scatto e si allontanò da lui.

"Che succede? Perchè ti sei alzata?"

"Perchè il gioco è finito!" Disse con freddezza. Poi voltò la testa verso una porta. "Avete sentito tutto?" Francois spalancò gli occhi, quando vide la persona che uscì da quella porta: sua moglie, Milena Vitali. Dietro di lei c'era Vittoria.

"Non volevo credere a tutta quella storia. E invece eccoti qua..." Disse con estrema freddezza Milena, la quale era famosa per essere una donna inflessibile e fredda come il ghiaccio. Francois arretrò strisciando, in lacrime, terrorizzato. "Cosa vorrebbe dire questo!? Cosa vorrebbe dire?!"

Milena avanzò verso Francois: "Questa mattina ho ricevuto una chiamata da Vittoria, la responsabile del Raggio di Luna, la quale mi ha raccontato una torbida storia di feticisimo e tradimento. Quando mi ha detto di te e quella volgare sgualdrina non volevo crederci, così mi hanno chiesto il permesso di tenere questa messinscena per farti cadere in fallo e confessare tutto! Mi hai veramente deluso, Francois! Sei un uomo piccolo, triste, e patetico.
Federica, nel frattempo, si era rimessa gli stivali. "Chiedo scusa, Signora Vitali, ma questa storia di farmi leccare i piedi era necessaria per farlo parlare. Nell'estasi questi maniaci sono capaci di vendersi anche le loro madri!" Francois piangeva a singhiozzi, non aveva nemmeno la forza di controbattere. Vittoria scrollava la testa delusa: "Quindi Eleonora si stava vendendo i nostri dati personali per comprarsi un posto di prestigio. Che delusione!" Milena Vitali rassicurò Vittoria: "Quella ragazza non lavorerà mai per noi, puoi stare tranquilla, e vi farò avere tutti i vostri dati in possesso di mio marito! O meglio, del mio ex marito!" Francois piagnucolò ancora: "Cosa vuoi dire?"

"Vuol dire che devi chiamare il tuo avvocato, voglio il divorzio!" Francois scoppiò in lacrime ancora più forte. Avrebbe perso metà dei suoi averi e la gestione del Giglio Nero.

Milena si rivolse a Vittoria: "Se volete potete denunciarlo per aver rubato i vostri dati, così come potete denunciare la vostra impiegata per diffusione di dati privati!"

"E' quello che farò!" rispose Vittoria.

"Aspetta, Vicky!" interruppe Federica.

"Che cosa?"

"Voglio essere io la prima a parlare con Eleonora! Dopo tutto quello che ho fatto penso di meritarmelo!"

"D'accordo!" disse Vittoria.
Federica sorrise, questa volta si sarebbe davvero divertita.

TO BE CONTINUED...

Tenetevi pronti per il prossimo capitolo. E' in arrivo la resa dei conti. Lasciatemi un commento oppure scrivetemi a cobralocke@gmail.com

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