Il ciccione 3

Scritto da , il 2019-04-28, genere dominazione

Ero sfatta, mi sono addormentata come mi ha lasciata, e il giorno dopo, mi sono svegliata, dalle attenzioni di Marina, che trovatami in quelle condizioni, ha cercato di tamponarmi, e di umettarmi il buchetto, con della crema emoliente, appena mi ha sfiorata ho aperto gli occhi, e mi sembrava una dea, Marina, è piccola e minuta, sempre vestita attillata, un po' una suorina, occhiali grandi, capelli raccolti, parlava pochissimo, e appariva nei momenti importanti, seguiva Aldo sin da ragazzina, appena finito le scuole, e così, lavora con lui da circa 15 anni.
Stai buona, e tranquilla, mi disse, lasciami fare, anche perché, non credere che ad Aldo freghi qualcosa che tu sia ridotta così, ormai sei sua, e ti prenderà ogni volta che vorrà, ancche se sanguini, è fatto così, e vidi una leggera sofferenza nei suoi occhi.
Mi lascia ripulire, e accomodare, e poi andai a fare la doccia, nel frattempo le cameriere sistemarono il casino, e una volta uscita dal bagno, mi videro, e dopo un ridolino generale, mi salutarono, buon giorno signora e se ne andarono.
Marina mi aiutò a scegliere cosa indossare, e una volta nuda, mi indicò slip e reggiseno, calze vestito e scarpe, e mi aiutò a infilare gli slip, e così, a pochi centimetri dalla sua faccina, il mio pene si eresse, carino disse, piccolino, ma carino, certamente tua moglie, non se nesarà fatto nulla credo, io risi, be si, se poi lo paragoni a quello di Aldo, il mio è proprio una nullità, e lei fece un cenno di sì con la testa, e allora le chiesi, ma scusa, quando parlo di lui sei in difficoltà, e sei sempre al suo servizio, cosa è successo?, si sedette e mi guardò, devi sapere, iniziò, che io ho conosciuto Aldo a sedici anni, allora studiavo, e lui era amico di famiglia, mi convinse, nei momenti liberi a lavorare per lui, per imparare diceva, per poi assumermi, e così feci, mi recavo tutti i pomeriggi da lui, con le sue segretarie un paio d'ore, così iniziai a imparare il lavoro, poi una sera, la sua segretaria personale, mi disse di andarmene prima, perché diveva sbrigare delle cose di lavoro con lui, e io che sono una curiosa, feci finta di andarmene e mi nascosi nell'ufficio adiacente, e così, all'arrivo di Aldo, vidi Ines, spogliarsi, e entrare in ufficio da lui, la seguii con lo sguardo, appoggiata al muro, Aldo smosse una parete e apparve una specie di croce, Ines si appoggiò, e lui la legò, bene vacca raccontami la giornata, una volta legata a gambe larghe, e braccia larghe, iniziò a raccontare tutto, e a volte, non essendo chiara, Aldo la frustava, rendendole la parte colpita, rossa fuoco, puttana spiega bene, e poi durante il tempo, le tempestava la figa di frustatine, e lei ad ogni colpo godeva e perdeva muco dalla figa, e dimmi di quella troietta di Marina, è pronta?, si mio padrone, è pronta, settimana prossima ha il ciclo, è il momento giusto, brava Ines, Aldo si avvicinò, e la sfondò con il suo cazzone, facendola urlare dal piacere, e poi la lasciò lì, tranquilla, ora arrivano i ragazzi delle pulizie, passerai un paio d'ore stupende, cosa che avvenne appena lui se ne andò, per un paio d'ore fù scopata e inculata da quattro ragazzotti, cosa che succedeva spesso, da come poi mi raccontò, così la settimana dopo decisi di capire che cosa mi sarebbe successo.
Era martedì, e chiesi ad Ines se potevo andare a casa avevo le mie cose, e non mi sentivo bene, lo dissi apposta, mi rispose di andare da Aldo e chiederlo a lui, mi recai nel suo ufficio, e dissi se potevo assentarmi, perché mi disse lui, non tò bene risposi, che cosa hai? cose mie,risposi, lui si avvicinò, e mi diede uno schiaffo, dimmi cosa hai, urlò, e dissi il mestruo, e piansi, bene disse Aldo, fammi vedere, e mi strappò la gonna, cercai di proteggermi con le mani, e giù due, trè sberle, e mi strappo camicetta e rimasi in slip e reggiseno, spogliati o mi arrangio io, lo feci, rimasi nuda, stenditi sulla scrivania, lo feci, si avvicinò, mi allargò le gambe, infilò la mano tra le coscie, e infilò il dito, lo estrasse era rosso, mmm bellissimo tesoro, è come ti vogliò, mi baciò, e mi disse, ora ti voglio scopare troietta, lo so che non sei vergine, hai un ragazzo con qui scopi da tempo, e così, si avvicinò, mi fese mettere con le gambe a penzoloni, sistemò il suo cazzo, e mi infilò, è stato brutale, ma mi ha eccitata amorte, e così, in breve divenni il suo giocattolo sessuale.
Col passare dei mesi, mi sfondò il culo per bene, e mi fece cose sempre più pazzesche, poi finita la scuola mi trasferii a lavorare con lui e Ines, così aveva due giocattoli per lui, rendendoci nel tempo sue schiave.
Ora, io mi occupo dei clienti più esigenti, diciamo quelli più fantasiosi, e ora ci sei tù, per questo periodo, e credimi, non ti aspetta nulla di buono, e mi aiutò a vestirmi per bene.
Verso le 11, Aldo arriva in albergo, entra in camera, mi guarda, ottimo troia, avicinati, indossavo un tubino corto, togliti il reggiseno e gli slip, eseguii, mi mise un collare di pelle, e vi allacciò, un pezzo di guinzaglio, andiamo cagna.
gli sguardi delle persone nell'atrio dell'arbergo, dicevano tutto, ero la sua cagna, mi strattonava, e in uoto, mi misi sul tappeto raggomitolata, e una volta arrivati, scendemmo, e andammo in un ufficio, e una volta lì lo riconobbi, era quello del mio direttore, ero spaventata, la segretaria ci fece accomodare, e mi diede uno sguardo, e Aldo le disse, si è Paolo Fattori, lo riconosce?, le sorrise e disse di sì, mettiti a terra cagna e zitta.
Entrato il mio direttore, Aldo lo salutò, essendo amico di vecchia data, e poi mi guardò, certo che lei Paolo, è proprio un frocio, o meglio disse Aldo, Paola è una puttana nata, guarda, svelta togliti il vestito cagna, e mettiti a quattro zampe, eseguii, e misi in mostra il mio devastato culo, vedi mio caro, questa notte me lo sono sfondato per bene, vedi, e mi infilò tre dita, vuoi favorire?, ma sì dai e il direttore si sfilò i pantaloni, e una volta col cazzo in mano, mi infilò, di botto, mi fece male, non era come aldo, ma nemmeno come il mio, e così, si divertì a scoparmi per una ventina di minuti, e poi mi venne dentro, ottimo troia, ora siediti e stai zitta.
Poco dopo entrò Marina e la sua segretaria, e mi diedero un'occhiata veloce e iniziarono a lavorare, poi verso il momento della pausa Aldo disse a Marina, forza fateci divertire voi due, Tu troia, disse rivolta alla segretaria del mio direttore, spoglia Marina, in un attimo, era nuda, stupenda, un corpicino da favola, si sdraiò sulla scrivania, allargò le gambe, e si girò verso di mè, un attimo dopo, Elena, la segretaria, le infilò delicatamente una mano, nella figa, la ruotò e iniziò un lento andirivieni, e poi introdusse la seconda mano, era pazzesco, come potesse far entrare due mani in un corpo così piccolo, e poi Aldo disse, ora spingi troia, e Elena spinse, infilandosi, fino ai gomiti in Marina, che iniziò a godere, Elena la scopò per una decina di minuti, e poi al culmine, sfilò una mano e la infilò nel culo di Marina, che sussultò e iniziò a gemere dal piacere, fino a godere urlando.
Era pazzesco, Marina era totalmente sfondata, ormai il cazzo di Aldo non la soddisfava più, ecco cosa volesse dire con i clienti particolari, vedi mi disse Aldo, tra non molto, anche tù farai la sua stessa fine, tuute le mie donne dopo di mè, non godono più alcun maschio.
Fammi un pompino scema mi disse, e così, mi sono bevuta tutta la sua sborra, e poi alla fine, ok, prese una bottiglietta piccola d'acqua, me la infilò tutta dentro, e ora segati per loro, mi masturbai, ma faticavo a venire, causa la bottiglietta, allargavo le gambe mi sforzavo ma non venivo, mi segavo sempre più velocemente, ma nulla, anzi iniziava a smollarsi, ok disse Aldo, e mi afferrò per i testicoli, o vieni, o li strappo frocio, il dolore era troppo, il cazzo divenne duro, e più tirava i miei testicoli più mi avvicinavo al godimento, si,si amore stò per venire, non farmi male ti prego, ora vengo, al momento del mio godimento, Aldo diede un forte strattone, urlai dal dolore e venni spruzzando sperma e sangue, mi aveva quasi castrata.
Bene direttore disse Aldo, Paola rimane con mè ancora un po', quando te la ridarò, sarà solo e sempre Paola, ok?, tutti sapranno che frocio è, e si misero a ridere, e ce ne andammo in albergo, dove con pazienza, Marina, mi aiutò a togliere la bottiglietta dal mio buco, poi mi baciò, e mi disse, se fosse stato tutto diverso, avrei goduto con il tuo cazzo sai?, ma ora è impossibile, eppure, le dissi, mi piacerebbe scopare con tè, sei buona e gentile, lei sorrise e se ne andò, sentti poco dopo Aldo urlare, troia, vieni qui, che voglio scopare, corsi da lui e mi misi in posizione, eccomi amore dissi sono tua.
A presto.

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