Sorella ubriaca

Scritto da , il 2019-03-08, genere feticismo

Salve, vi racconto una cosa che successe a metà settembre tra me e mia sorella.
Mi chiamo Luca ho 17 anni ma quando successe ne avevo 16 e vivo insieme a mia madre e mia sorella Alessia più grande di me di due anni. Sono un ragazzo simpatico con un fisico non palestrato ma definito, non troppo alto ma neanche troppo basso e un pisello, che sinceramente a me piace, di 18 cm circa. Alessia invece ha un fisico molto più palestrato di me, tette e culo sodi, gambe snelle, fianchi delineati e due piedini a dir poco fantastici, misurano un 38/38.5 perennemente smaltati di rosso acceso, ben curari, dita ben proporzionali tra loro e una pianta non troppo arcuata, direi quasi piatta.
Come ho detto era metà settembre, un sabato e siccome non avevo molta voglia di uscire quella sera restai a casa da solo perché anche nostra madre uscì. Passai la sera a guardare film in TV e a giocare un po’ alla Play. Si fece abbastanza tardi, guardando l’orologio vidi l’orario, erano le 2.30 di notte, perciò decisi di spegnere tutto e di andare a dormire. Poco dopo aver spento la TV e la lampada piccola al alto del divano sentì sei rumori provenire da fuori la porta, inizialmente mi spaventai anche ma sentendo la chiave che entrava nella serratura mi tranquillizzai, era Alessia.
Era ubriachissima, aprendo la porta lasciò cadere la borsetta che aveva per terra, appoggiò le chiavi sul davanzale ma caddero lo stesso, barcollava di qua e di là. Io mi nascosi restando nell’ombra della sala, per fortuna che avevo spento tutto in tempo, aveva dei pantaloni bianchi lunghi, una giacchetta nera con sotto una maglia bianca e un paio di tacchi neri abbastanza alti che facevano vedere tutto il collo del piede e le due dita smaltate di rosso.
Aspettai un paio di minuti prima di alzarmi dal divano, vedevo la luce accesa ma non sentivo alcun rumore. Barcollando andò in camera sua, si levò il giacchetto e si buttò sul letto lasciando anche la luce dalla camera accesa, non l’avevo mai vista così ubriaca.
Mi alzai e senza fare rumore mi affacciai in camera sua dalla porta, la vidi a pancia in sotto con la testa di lato, braccia lungo i fianchi e gambe distese, ancora vestita con il pantalone, maglia e tacchi. Avevo un fuoco dentro, potevo ammirare quel culo perfetto in tutta tranquillità, ma volevo di più.
Entrai in camera socchiusi la porta e stetti a guardarla ancora per un paio di minuti li di fianco al letto, mi accertai che stava veramente dormendo, gli toccai la gamba con le mano, non fece nessun movimento, era crollata in sonno profondo, il classico sonno da ubriaco.
Mi diedi un pizzicotto per accertarmi che stava accadendo tutto veramente, cazzo se era tutto reale. Mi tranquillizzai e mi feci coraggio. Mi inginocchiai di fianco al letto verso la fine, gli sposati le gambe in modo tale che in piedi stessero a mezz’aria, lentamente gli tolsi un tacco, vidi quella pianta unica, la stetti a guardare per un minuto intero, avevo il pisello durissimo che premeva nella mutande, annusai quel tacco a pieni polmoni e levai anche l’altro, feci la stesa cosa con l’altra scarpa. Ma perché annusare le scarpe se posso annusare i piedi che stanno a pochi cm dal mio naso?
Mi avvicinai a quei piedini e annusai riempiendomi i polmoni, stavo godendo. La toccai di nuovo e anche quella seconda volta non diede segni di vita, perciò mi feci coraggio e gli presi in mano un piede piegando leggermente il ginocchio. Mi avvicinai con la bocca, distavano 2 cm dalla mia bocca e dal suo alluce, aspettai 5 secondi e me lo misi in bocca, acquistai più sicurezza e iniziai a leccare con più foga. Leccai prima tutte le dita facendo anche passare la lingua tra di esse e poi diedi una bella leccata alla pianta fino al tallone, stetti a leccare un solo piede per 10 minuti poi feci le stesse cose anche all’altro. Stavo per esplodere, decisi di levarmi i pantaloni e di abbassarmi le mutande, appena le abbassai il pisello durissimo prese una posizione eretta, lo impugnai per scappellarlo ma non resistetti e venni a schizzo in un dei due tacchi che avevo annusato prima. Godetti come un maiale, ero talmente eccitato che anche dopo la sborrata restò dritto e più duro di prima. Decisi di metterlo in mezzo a quei piedini tutti bagnati dalla mia saliva e di farmi una sega con i suoi piedi, diedi un’altra leccata ai piedi e ci misi il pisello dentro facendolo scorrere inizialmente lentamente e poi sempre più velocemente, passarono 10 minuti e venni ancora stavolta nell’altra scarpa, decisi di sborrare nella scarpa perché dovevo ancora leccare quei piedi fantastici.
Dopodichè decisi di fare una cosa assurda, cioè quella di scoparmela. Ci pensai più volte ma ogni volta che ci pensavo mi veniva sempre più voglia. Basta, mi decisi e lo feci.
Mi alzai e molto lentamente gli sfilai i pantaloni, li presi dai fianchi e piano piano glieli abbassai per poi levarli. Aveva una mutandina che gli entrava nel culo facendo intravvedere la fica. Mi avvicinai con la faccia al suo culo e annusai anche quello, presi la mutandina e gliela tolsi, gliela sfilai fino ad arrivare ai piedi approfittai per dargli un’altra leccata.
Aprì quel culo sodo e vidi il buco del culo e la sua fica bella depilata e profumata, non riuscivo a pensare a niente, non connettevo più ero al settimo cielo. Avevo perennemente il pisello duro.
Frugai nella sua borsetta per cercare un preservativo e pochi minuti dopo…. Bingo!! Trovato. Me lo misi per non rischiare che rimanesse incinta, mi misi sopra col il pisello puntato verso la sua fica e dopo aver lubrificato ber bene lo misi tutto dentro, me la scopai lentamente spinto dalla paura di un risveglio improvviso, era così calda e bagnata, stavo godendo come non mai. Visto che era la prima volta che ficcavo il cazzo dentro una vagina non durai molto nonostante venni due volte prima con i suoi piedi.
Passarono 10 minuti scarsi ero stanchissimo ma soddisfatto, la rivestii a malo modo e dopo avergli dato un’altra leccata ai suoi piedi gli rimisi i tacchi.
L’indomani mattina mi svegliai prima io di lei e andai a vedere come stava, dormiva ancora nella stessa posizione in cui la lasciai, approfittai per dargli un’altra leccata ai piedi e andai a fare colazione.

Fu un’esperienza unica che ricorderò per tutta la vita.

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