La studentessa e l'ingegnere 2

Scritto da , il 2019-02-09, genere prime esperienze

Dato che ero solo in casa decisi di andare a pranzare in un ristorante poco distante. Mentre mangiavo ero assorto pensando all’accaduto, cercai di convincere me stesso che non dovevo abusare fino al limite estremo con Paola, dovevo assolutamente controllarmi.

Ore 14 Paola è arrivata, la prendo per mano e la conduco in camera mia, ci sediamo sul letto, mi chiede cosa le voglio fare, rispondo che avrei approfondito un poco di più la lezione insegnandole che anche l’uomo ha il diritto di provare piacere, l’abbraccio, la faccio sdraiare e la bacio, scendo sul collo mentre con la mano le apro la camicette insinuandola sul suo seno. Scendo e inizio a baciare i due seni durissimi insistendo sui capezzoli che mordicchio leggermente fino a che sono turgidi.
La faccio alzare e le tolgo la camicetta, poi la gonna e le mutandine, ora è nuda ha solo le calze autoreggenti, a mia volta mi spoglio nudo e vedo il suo sguardo di stupore nel vedere il mio cazzo duro ritto davanti a lei. Prendo la sua mano e la poso sul mio cazzo, con una certa esitazione lo stringe lievemente chiedendomi cosa voglio farle. La rassicuro dicendole che non ho nessuna intenzione di metterglielo nella fighetta, avremmo fatto molte altre cose piacevoli ad entrambi.
Mi misi al suo fianco e cominciai nuovamente a leccarle il seno scendendo sempre più fino alla morbida peluria, le allargai le gambe e la leccai in mezzo alle cosce in prossimità della fighetta avvicinando sempre di più la lingua alle sue grandi labbra, Paola era scossa da leggeri tremiti e quando feci scorrere la lingua all’interno della fighetta e a solleticarle il clitoride iniziò a emettere leggere esclamazioni di o o o o lunghi sospiri e infine raggiunse l’orgasmo.
Mi misi sopra di lei appoggiando il cazzo sulla sua fighetta bagnata dagli umori ed iniziai a strofinarlo con lenti movimenti longitudinali che provocavano piacere reciproco, abbassai la bocca sulla sua e ci baciammo, Paola mi strinse forte a se e iniziò a sua volta ad accompagnare i miei movimenti con il suo bacino, sentivo la sua lingua ruotare vorticosamente ed infine esplose in un leggero grido di piacere e percepii la sua fighetta più bagnata. A questo punto le chiesi se come io avevo fatto con lei si sentiva di prendere nella bocca il mio cazzo. Non ci pensò a lungo disse subito di si, mi misi supino e le indicai come posizionarsi per fare il sessantanove. Quando fu sopra di me iniziai subito a leccarla alternativamente anche sul buchetto del sedere, sentii la sua bocca calda che mi succhiava il glande, e lentamente arrivò ad introdurre la metà del mio cazzo, allungai una mano sulla sua testa e le feci capire come doveva muoversi. Ora finalmente stava facendomi un meraviglioso pompino che mi stava procurando il piacere di essere fatto da una giovanissima adolescente, mi stavo eccitando sempre più e mentre la leccavo inumidii con della saliva il buchetto del sedere e con molta delicatezza le infilai un dito per due centimetri, non reagì, anzi la cosa le piaceva, lo affondai maggiormente, lo ritrassi un poco ed infine lo affondai tutto dentro iniziando a muoverlo. Paola ebbe uno spasimo violento e raggiunse l’orgasmo, a mia volta ero prossimo a venire, ero indeciso se toglierlo o venire nella sua bocca, infine decisi che dovevo farle provare il sapore del mio sperma e venni nella sua bocca.
Paola per un attimo rimase immobile ma poi presa dal suo orgasmo continuò a succhiarlo e bevve tutto il mio sperma.
Si accasciò sopra di me con il mio cazzo nella mano ed io mi trovavo con la bocca sulla sua fighetta e il naso sul suo buchetto del sedere.
Poco dopo si girò, si sdraiò sopra di me e mi baciò trasmettendo nella mia bocca i residui del mio sperma.
Trascorsi alcuni minuti le chiesi se le era piaciuto, si strinse a me e disse che era stato meraviglioso, che le era piaciuto sentire nella sua bocca il mio seme e che ora aveva qualche cosa di mio. Sentire queste parole provai subito il timore che Paola stava innamorandosi di me. Le chiesi che cosa provava per me e diede la conferma del mio sospetto, disse che dopo quello che era successo tra noi provava anche amore.
Da una parte la cosa mi lusingava ma avevo anche paura che questo sentimento procurasse qualche futuro problema.
Non dissi nulla e Paola ora stava diventando più intraprendente e iniziava a prendere delle iniziative, mi baciava sul corpo come io avevo fatto con lei mi accarezzava e prese in mano il mio cazzo molle e lo mise nella bocca, in men che meno diventò nuovamente duro e prese a succhiarlo con impeto facendoselo arrivare fino alla gola. Non volevo venire un’altra volta quindi con la scusa che avevo sete la feci smettere e mi alzai per andare in cucina a prendere da bere.
Quando tornai la vidi un poco avvilita, le chiesi se fosse arrabbiata con me e con il musino che sprigionava tristezza disse,< credevo di farti piacere ma non è così, volevo che tu mi prendessi tutta, volevo fare all’amore con te totalmente.>
Rimasi allibito e risposi,< Paola ma ti rendi conto che stai chiedendomi di sverginarti, sei certa, sei convinta di ciò che hai detto?> Rispose subito che della sua verginità non le importava nulla, molte sue amiche non lo erano più e non ne erano pentite. Pensai un attimo e dissi,< no Paola oggi non lo voglio fare, prima vorrei che tu ci pensassi un poco e poi vedremo. Se proprio vuoi posso proporti una alternativa che mi sembra tu gradisca.>

< Considerando che poco fa quando ti ho messo un dito nel sederino ti è piaciuto moltissimo potrei metterci il mio pene. Più o meno proveresti il medesimo dolore iniziale che proveresti sverginandoti.>
< Ma è troppo grosso come può entrare dentro.>


Pensai subito a qualche crema o altro che potesse fare da lubrificante per agevolare la penetrazione, ma non mi venne in mente nulla che fosse in casa.
Andai in bagno e subito vidi il dispenser del sapone intimo alla camomilla, lo presi e lo portai in camera ai piedi del letto.
Chiesi a Paola se era ancora dell’idea di provare e rispose di si, mi misi supino e attesi che prendesse nuovamente l’iniziativa, l’accarezzai la baciai e le dissi che era un tesoro stupendo, una donnina meravigliosa, le mie parole la spronarono e si chinò sopra il mio cazzo che prese a succhiare con impegno crescente, la feci mettere la fighetta sulla mia bocca e contraccambiai per prepararla ad essere sverginata nel culetto.
Dopo due suoi orgasmi e quando il mio cazzo aveva raggiunto una giusta consistenza mi alzai la misi alla pecorina e iniziai a spalmarle sul buchetto il detergente intimo cercando con un dito di farlo penetrare anche in profondità, ne spalmai abbondantemente anche sul mio cazzo e lo diressi all’ingresso del sederino. Spinsi leggermente e il glande con un poco di fatica entrò provocando una sua leggera reazione di dolore, rimasi fermo e con una mano presi a masturbarla sul clitoride come ebbe i primi sintomi di orgasmo spinsi nuovamente facendolo entrare per altri cinque centimetri, ora ero arrivato allo sfintere, rimasi fermo ancora un poco e Paola raggiunse l’orgasmo, immediatamente lo spinsi con forza e superando l’ostacolo emise un grido di dolore, non mi fermai e lo affondai tutto dentro fino ai miei testicoli trattenendola per i fianchi. Gemeva ancora per il dolore e trascorsi una ventina di secondi sentii che la stretta sul mia cazzo era leggermente allentata, cominciai a muovermi e subito dopo il dolore di Paola si trasformò in un incredibile piacere, il mio cazzo scivolava nel suo sedere sempre con maggior impeto e lei accompagnava il mio movimento spingendolo in profondità mentre con la mano continuavo a masturbarla, emise un urlo e raggiunse un orgasmo di una intensità inimmaginabile, la mia mano era bagnata abbondantemente dal suo umore e come un uragano sentii lo sperma risalire e riversi nel suo sedere che lo accolse con gridolii di piacere che Paola emetteva.
Ormai era fatta, in un solo giorno avevo sverginato il culetto di quella meravigliosa ragazzina che mai avrei pensato di avere in così breve tempo.
Rimanemmo ancora nel letto abbracciati a coccolarci vicendevolmente e poi quando verso le 17 se ne andò mi abbraccio sussurrandomi,< ti amo e voglio donarti tutto di me.>
Ho la certezza che molto presto dovrò anche sverginare la sua bella fighettina.
mirabilius1@hotmail.it

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