La Leggenda dell'Ineffabile Master Frank : Le Origini

Scritto da , il 2019-01-28, genere comici



Premessa:
a seguito delle rimostranze dei lettori del sito, vituperato dalle ammiratrici (poche in realtà) di Master Frank, ed ingiustamente, il sottoscritto, accusato di diffamarlo e percularlo, ho deciso alla fine di raccontare come nacque cotanto individuo.
Per spiegare le numerabili sfaccettature del suo carattere cubico, è stato necessario desecretare i file che lo riguardano, quello che state per leggere non era mai stato di dominio pubblico.
Chi legge rischia di suo e io non sono responsabile della sua sanità mentale.


Frank nasce a Bologna da una famiglia di umide origini, no...non è un errore del correttore, ecchè i suoi abitavano in quartiere Navile, in una cascina che sorgeva prospiciente all'omonimo canale, che per anni aveva svolto la funzione di via d'accesso sull'acqua e di commercio con la città.
All'epoca della nascita del nostro protagonista la suddetta via pseudofluviale, aveva mutato la sua funzione in quella più familiare moderna, vale a dire zona di ripopolamento del Rattus norvegicus (Berkenhout, 1979) e anni più tardi anche del Myocastor Coypus (Molina, 1972).
Il nostro eroe vide la luce il 17 Ottobre 1959 alle ore 24.00, una congiunzione astrale assai particolare che lo avrebbe predestinato: segno Bilancia, ascendente in Leone, nell'anno del cinghiale (nel suo caso specifico facocero).
Nacque in una notte buia e tempestosa, si festeggiava S.Edvige (patrona dei porno-soft e della commedia all'italiana) ed era un sabato, si era giocato un anticipo di Campionato Promozione tra il Casalecchio di Reno F.C. e l' A.C. Pavullo, che venne sospeso dopo la rimonta del Pavullo che perdeva per 1-0 grazie a due goal ad opera del centravanti della squadra, tale Vasinto Renzaghi con un un gol di testa ed il raddoppio con uno scivolone con rovesciata carpiato, che gli valse una slogatura all'osso sacro e una frattura composta al malleolo sinistro, mandando la sfera appena sotto l'incrocio dei pali (del calcio non me ne fotte un cazzo, ma metterci un aneddoto calcistico in Italia fa odience).
Il suo primo vagito fu tra le mura del reparto Ostetricia dell'Ospedale Bellaria, l'ostetrica Dott.ssa Vanna Gibonzi (Ultras del Pavullo) lo estrasse con un cucchiaio da insalata (i tagli alla sanità esistevano già allora) perchè qualcuno si era fregato il forcipe, consegnandolo alle mani dell'infermiera Leda Forte (Tifosa del “Casletch”), la quale in parte per sfogare la delusione pensò bene di menare un paio di poderose pacche sul culetto roseo del nostro Master, infante, ma già consapevole del suo destino.
La leggenda vuole che percosso due volte dalla rude sanitaria dalle mani piccole ma come badiletti, con un colpo di reni alla Chuck Norris, abbia volteggiato in aria arrivandole alle spalle e qui giunto, come un provetto ninja delle montagne di Iga, raddoppiò il “da lui preso” sul popò dell'infermiera, ma non ci sono prove storiche a sostegno di questo fatto.
Gli aneddoti circa la sua infanzia si sprecano: dalle generose palpate di culi e tette del tutto infantilmente casuali, alle amiche della madre che si avvicinavano e alle commesse della Coop Reno, che la famiglia era solita frequentare, alle sue mattane per avere quello che voleva, mentre lo scarrozzavano per le corsie sul carrello, prendendo i genitori per stanchezza (a volte) e prendendole lui sul di dietro (la maggior parte).
Non si hanno notizie certe su di lui e documentazioni sino al 1971, dove il suo nome compare nei registri parrocchiali della Chiesa di Santa Esperanza, qui sappiamo con certezza che fece il chierichetto per alcuni anni, legato più all'amicizia di Cristiano, il figlio del sacrestano che al suo fervore religioso.
Il perchè è presto detto: Cristiano gli fu mentore circa i misteri dell'universo femminile, grazie ad alcune pubblicazioni propedeutiche che sottraeva al padre: Blitz, Le Ore, Cronaca Vera, Mondo Vero, Play Boy mese, Caballero,ecc.
Formatosi da autodidatta ai misteri dell'universo femminile (senza mai davvero capirli come la maggioranza degli uomini), all'età di tredici anni ormai aveva una conoscenza teorica pressochè perfetta sul come deformare il profilo palmare della sua mano per contrazione/sfregamento, facendo di lui una promessa nascente dell'autoerotismo (cosa che gli sarebbe servita negli anni a venire) e un frequentatore assiduo ed indefesso del bagno di casa.
La svolta avvenne un anno più tardi, quando, pizzicato in momenti di intenso studio delle pubblicazioni sopra citate, i genitori, sinceramente preoccupati per la conservazione delle sue diotrie, gli consegnarono, insieme alla tessera della biblioteca pubblica, un sonoro pedatone nel sedere d'incoraggiamento con l'amorevole raccomandazione: “Veh! Va studiar piuttosto che far pugnette! Soc'mel!”.
Questo, fu un passaggio epocale della sua educazione; un bibliotecario annoiato (e raccomandato), per sbaglio gli consegnò una copia di “ Historie d'O “ al posto del volume di “Storia dell'Orientamento geografico”, e paradossalmente, Frank trovò la sua strada: il BDSM.
Lesse avidamente più volte il tomo maledetto, tanto che si dimenticò di riconsegnarlo e la multa arrivò a casa dei genitori di Frank, i quali fraintesero l'accaduto pensando che il loro figliolo avesse finalmente smesso di farsi seghe per darsi alla lettura di cose più morigerate e socialmente accettabili.
Alla luce della rivelazione letteraria, Frank, trovò il suo destino e capì chi e cos'era: Un dominante naturale.
Gli studiosi ritengono che questo fu un vero e proprio segno del Destino, l'ulteriore prova che “la profezia” si stava avverando.
Gli anni successivi furono una fruttuosa fucina di esperienze che formarono il suo carattere e la forma dei suoi zigomi (a sberloni); saturo di conoscenze teoriche, causa l'egoismo tipicamente femminile, non riusciva a mettere in pratica l'enorme mole del suo sapere.
Per prima cosa non riusciva a capacitarsi del perchè, lui dominante naturale, per volere divino, disegno universale, diritto regale di Signore degli Andali e dei Primi Uomini, scarrafone bello a mamma sua, dovesse continuare a prenderle anziché darle, ma sopratutto perchè ancora non trombava?
E poi comprese; egli era un essere superiore, ed il suo sarebbe stato un cammino di solitudine dove avrebbe celato la sua vera natura, perchè il mondo non era ancora pronto.
Fin dall'adolescenza, mentre frequentava la scuola per geometri, si rese conto di avere doti eccezionali: egli non poteva entrare dentro una ferramenta, senza che i suoi occhi vedessero strumenti di contenzione, o elementi che combinandosi potevano creare meravigliosi giocattoli di perversione; la sua prima entrata al Brico corrispose con il suo primo mancamento a causa di una Sindrome di Sthendal.
La sua genialità era incomparabile al pari della sua generosità; origliando non volendo, con l'orecchio contro la porta, raccolse le confidenze d'insoddisfazione della Miranda (un amica di sua madre) circa le inefficienze di letto del marito.
Febbrilmente, come un novello McGyver corse in bagno, e con un tubetto di dentifricio Acquafresh, una gruccia di fil di ferro, un paio di elastici e due carote, eil motore a molla di una macchinina Hotweels, creò un “sollazzatore” da regalare ad un amica di sua madre (il reperto è custodito come reliquia in una teca blindata le carote si sono rinsecchite però).
Da allora il nostro intrepido Master ne ha fatta di strada, sino a divenire colui che conosciamo, quello che vi manca sapere, è il come e quali forze nell'ombra ne hanno condizionato la vita, ed è questa la storia che prossimamente andrò a raccontare.

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