E' l'occasione che fa la moglie vacca - capitolo 2

Scritto da , il 2019-01-27, genere trio

La mattina dopo ci alzammo con calma. Andammo in sala da pranzo, c'era Arturo che ci aveva preparato la colazione. Eravamo un po' imbarazzati dopo la nottata di sesso, sicuri di essere stati sentiti da lui. Lui era cordiale e tranquillo come sempre, anche se mi sembrava che avesse sul viso un sorrisetto che nascondeva a fatica. Parlammo del più e del meno mentre mangiavamo, le spiagge, il sole, la vacanza.. lui sapeva anche un po' di italiano, noi un po' di spagnolo. Pensai alla notte di ieri, a come fossero lontane in quel momento le fantasie che facemmo su di lui. Quasi mi venne da sorridere. Arturo ci saluto e si alzò per andare in camera. Però notai una cosa. Aveva lasciato la porta aperta, e non penso fosse casuale: nello specchio del corridoio si rifletteva la sua immagine mentre si spogliava. Mia moglie non se n'era accorta. Io glielo feci notare. "Ehi" le dissi "guarda là che ti perdi!". Arturo era di spalle, si spogliò completamente mettendo in forma un fisico tonico e desiderabile. Si girò leggermente di profilo e vedemmo chiaramente la sua proboscide penzolare tra le gambe. Un bel tubo di carne ancora da indurire sovrastato da una piacevole foresta di peli neri che prometteva chissà quale meraviglia una volta rizzato per bene. La massa di quel pene aveva incuriosito anche me, sembrava molto bello. A mia moglie Lorena le mancò il respiro dall'imbarazzo.. poi lui si mise l'accappatoio, uscì dalla stanza e andò in bagno. Io e mia moglie facemmo degli apprezzamenti che iniziarono a far scorrere gli ormoni della libido nel sangue, anche se al momento eravamo più divertiti che eccitati. Mi balenarono mille pensieri in testa.. ma al momento attesi che mia moglie si preparò per la spiaggia.

Quando fummo in spiaggia dissi a Lorena "Hai visto che roba? Sarà contenta la sua amante. Scommetto che se la porta a casa anche oggi". "Già, ce l'ha grosso anche da moscio!" disse lei. "Chissà com'è in erezione? 18 sicuri ma soprattutto grosso.. magari più del mio?" "Più grosso del tuo, ahia, che dolore!" disse lei. Io risposi "Guarda il mio non è mica tra i più grossi, pensa che goduria per le donne"... "Porco.. " disse lei. Io le dissi, accarezzandole il corpo seminudo al sole "Senti.. stasera ti vesti e trucchi da porcella per uscire che voglio fare il bis?" "Molto volentieri..". disse lei da dietro gli occhiali da sole.

Passammo una bella giornata sull'isola. Quando tornammo in casa, eravamo da soli. Io le dissi: "senti, usciamo a cena, mi raccomando abitino e trucco!". Lei si preparò. Nel frattempo rientrò Arturo, che salutai. Volle entrare in bagno, ma era occupato da mia moglie. Sorrise. Io le dissi "ah, le mujeres..." Lui ridacchio, disse che non fa nulla. Poi Lorena uscì e la visione improvvisa di lei fu spettacolare: vestitino nero fino quasi alla chiappa, cosce fuori, sandalini neri col tacco, lucidalabbra, orecchini grandi, capelli sciolti fino alle spalle e scollatura generosa. Lei sorrise imbarazzata: sembrava proprio una troietta. Diedi un'occhiata ai pantaloni della tuta di Arturo: si stava gonfiando. Ed era difficile nasconderlo, quindi sorrise imbarazzato e si infilò nel bagno. Dissi a mia moglie: "Hai visto?" Lei fece "cosa?" "Eh.." dissi "l'amichetto di Arturo ha apprezzato il tuo look". Lei disse "Cooosa?! Non me ne sono accorta.." "Peccato..." risposi "è entrato in bagno prima che gli schizzasse fuori dai pantaloni!" Mia moglie non rispose ma quella risposta la eccitò parecchio. Durante la serata fu molto allegra e bevemmo assieme un litro di buon vino bianco. Quando tornammo Arturo non c'era. A me a quel punto venne un'idea perversa.. Andai in bagno e mi sparai una sega, per tenere il mio cazzo floscio.
Poi tornai di là, e complice l'alcool iniziai a buttarla sul letto, le sfilai le mutandine ancora con il vestito addosso e i tacchi, iniziai a baciarla e toccarla sotto come un maiale. Lei ridacchiava e cercò il mio cazzo in tiro. Dopo un po' mi disse "dai, ora mettimelo dentro", ma io risposi "no tesoro, stasera durerei troppo poco, ho bevuto troppo" "Fa lo stesso" disse lei "te lo faccio tirare io di nuovo" "Eh ma vedi amore.. stasera ci penso io con mani e lingua, non si alza... Non è che ti va prendermelo in bocca?" Lei, come spesso accadeva mi risponde "no.. lo voglio dentro..".
Io le dico "Allora tu intanto prova a dirmi porcate mentre ti tocco". Mia moglie per farmelo alzare andò subito a parare sulle fantasie con Arturo, nel migliore dei modi "Allora porco... ormai ti si rizza solo se pensi a me che succhio quel cazzone?!" "Sìì.."... dissi io. Cazzo, presto ero di nuovo in erezione, quindi lei voleva il cazzo in fica. In quel mentre sentimmo la porta di entrata: Arturo era rientrato. Forse sarà stato l'alcool, ma mi venne un'idea incredibile.

Dissi a Lorena: "ok maialona te lo do tutto ma facciamo un giochino: ora vado a prendere una cosa e ti bendo" "Perché??!" "Hai capito perché..:" Lei mi disse.. tu sei proprio un depravato.. vuoi che lo facciamo mentre penso al cazzo di quel porco...." Ci guardammo per un secondo.. poi lei disse "Ok, va bene. Ma fai in fretta maiale". "Tu toccati intanto... " dissi uscendo e richiudendo la porta.
Così misi in azione il mio piano. Il cuore mi batteva all'impazzata: un'emozione tremenda, non sapevo cosa sarebbe successo. Incrociai Arturo che mi fece un cenno con il capo per salutarmi. Presi un foulard appeso in corridoio e lo guardai mettendomi il dito sulle labbra e facendogli cenno di seguirmi in silenzio. Lo condussi davanti alla porta della camera da letto. Gli feci cenno di aspettare. Entrai e richiusi la porta. Con il cuore a mille, iniziai a bendare gli occhi di mia moglie. Lei spalancò le cosce, io entrai. Iniziai pompare per un po'... lei fece qualche gemito di apprezzamento, non sapendo cosa le sarebbe aspettato... Le dissi "ora mettiti a pecora... e quando chiavi voglio sentire che dici Arturo scopami!" "Porco! Lui è qui dai... " "No, è appena uscito di nuovo tranquilla, ti voglio vacca, oggi mi hai fatto eccitare sempre di più!".

Lo infilai da dietro, con calma. Iniziai a chiavarla con forza e le dissi "hai sentito che cazzone ha Arturo? Ti piace eh?!" "Ahhh!!" Gridò lei "Sì Arturo continua a chiavarmi!!" Vado avanti per qualche minuto, poi piano piano rallento ed esco da lei "Ferma", le dico. Lei stupita dice "cosa fai?" Rispondo: "Mi asciugo un attimo il sudore e prendo fiato.. sei troppo porca".. Lei sorride e sculetta, mentre parlo però apro piano la porta e dico, così entra un po' d'aria.
Arturo era dietro la porta a cazzo durissimo: e che cazzo. Gli faccio sempre cenno di stare in silenzio e lo faccio entrare. Dico a Lorena "Eccomi.. riprendiamo..." Ricomincio a darci dentro prendendola per i fianchi. Arturo si sega vicino godendosi lo spettacolo e capendo la situazione. La sente gridare "Sbattimi Arturo, sbattimelo fino in fondo!". Arturo se lo mena vicino al suo viso, a me sembra di scoppiare. A un certo punto le dico "uff.. maledetto alcool aspetta me lo meno un po' così ritorno duro come Arturo!" Lei ridacchia.. e dopo dieci secondi, faccio cenno ad Arturo di accomodarsi. Non vi dico cosa ho provato in quel momento. Stavo scoppiando: cuore, testa, cazzo, coglioni. Arturo le afferra le chiappe e inizia a inserire la sua verga, quasi 20 cm di cazzo grosso più del mio... "Aaaahhh.... amore ce l'hai grossissimo adesso". Io non mi tocco nemmeno, rischio di sborrare immediatamente.. la prende sbattendo colpi lenti ma decisi. Lorena grida anche un po' dolorante ma infoiata e non dimenticherò mai che disse "AAHH! CHE CAZZO HAI STASERA PORCO!! Chiavami!" Arturo se la chiava, giocherella col suo buco del culo, lei sempre più eccitata si succhia il pollice e si lascia andare sbrodolando frasi senza senso. Porca puttana, io non l'ho mai portata a quel punto col mio cazzo..

Voglio che non goda e che non finisca qui, faccio gesto ad Arturo di sfilarsi, lei si lamenta e dice "No! Fammi godere adesso.." Risposi "Sì, ora godrai come non mai in vita tua se farai come dico: dai porca mettiti in ginocchio. Non toglierti la benda però". Lei esegue, eccitata e curiosa, anche se un po' scocciata di tutte queste richieste. "Prendimi il cazzo in mano" le avvicino il cazzo alla mano sinistra e inizia e segare. "Ora prendi il cazzo di Arturo in mano". Lei sorride pensando a quale stupidaggine le facessi afferrare, ma le sue dita tastarono un pezzo di carne caldo, grosso, turgido, tutto per lei. Per pochi secondi fece un'espressione interrogativa, poi fu presa dall'incredulità e infine paralizzata dalle mille sensazioni forti che stava provando. Io fui lì a rassicurarla "Dai, vediamo come te la cavi con due cazzi, visto che sei caldissima. E' caldissima, vero Arturo?" Lui disse "Ohh. sì.. muy caliente y maravillosa..:" Sentire la sua voce da tipico spagnolo le fece perdere ogni inibizione: ormai eravamo a quel punto e si doveva sperimentare di tutto e di più. Aprì le labbra come in trance e iniziò a segare il cazzo di Arturo e un po' meno il mio. Io le leccai una tetta. Lei stava diventando eccitata come una troia. La benda era sempre addosso. E ci piaceva così.

Dopo un po' di apprezzamento manuale alla bestia di Arturo usò la mano con cui mi segava per toccare il corpo di Arturo.. e accarezzarlo... con curiosità, come non faceva con me. Lo toccava e si eccitava. Iniziò a palpargli lo scroto, scorrere la mani lungo l'asta, saggiare la durezza, la consistenza.. e forse pensando a cosa potrebbe farci... "Lorena ora si scopa tutta la notte lo sai?" Lei non rispose. Le avvicinai la cappella alla bocca. Davanti al latin lover spagnolo non fece una piega e lo lecco come una pornostar. Questo mi mandò in bestia e mi eccitò come un porco allo stesso modo. "Sì.. le dissi.. stanotte tu eres una puta senza limiti". Lei si eccitò brutalmente, si sfilò la benda, guardò dritto Arturo negli occhi e disse "Sfondami porco!" Si sdraiò a gambe aperte con uno sguardo deciso a tutto e voglioso come non mai.. Arturo glielo sbattè in fica, lei stingeva i denti e godeva gemendo a tratti, come un animale che cerca di usare tutte le sue forze per resistere. Lui le cozzava fino in fondo, sbattendo contro l'utero.. ogni volta la sua bocca si spalancava, e alle volte non usciva alcun suono dalla forte sensazione provata... Ora lui cambiò ritmo, le teneva alzata la gamba. Mi fiondai sul mio bellissimo piedino adagiato sul letto per leccarlo, mentre lei guardava estasiata il suo chiavatore e ogni tanto me con dolcezza che leccavo. Era in paradiso. Ma ancora purgatorio e inferno dovevano arrivare...

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