L'adolescente e le sue amiche

Scritto da , il 2018-12-18, genere etero

E siamo a ieri, lunedi 17 dicembre. La mia troietta, Carmen, continua a venire a casa mia a succhiarmi l’uccello o a prenderlo negli altri buchi sempre più vorace di cazzo e assetata di sborra. L’ultimo incontro ieri l’altro sera a casa mia, con ripassata generale di tutti i suoi ingressi con cazzo e vibratori.
Dicevo, ieri giornata di riposo, prendo la barca e vado nell’isola vicina, giornata di sole quasi primaverile, da abbronzarsi nudi. In giro per la città principale dell’altra isola mi diverto a guardare la gente indaffarata a fare acquisti natalizi o molto più semplicemente a girare per negozi. Mi fermo a pranzo nella terrazza estiva di uno dei ristoranti che dà su di una piazzetta, baciato dal sole e occupato tra giornale e telefonino. Finisco di pranzare e mi diletto a leggere le ultime notizie sul giornale quando sento un saluto partire al mio indirizzo. Alzo gli occhi e vedo una bella ragazzina, l’età di Carmen più o meno, che con un sorriso riverente mi guarda.
“ciao” rispondo, con aria interrogativa, non mettendo bene a fuoco chi sia.
“ sono Elena, l’amica di Carmen, non mi riconosci?”
Effettivamente no, non l’ho riconosciuta.
“ quella sera, al locale, ero in un angolo, non ricordi proprio?”
Si, effettivamente quella sera c’era una ragazza che è rimasta seduta quasi tutto il tempo, chiacchierando solo con qualche altra ragazza e niente più, ma non l’avrei riconosciuta.
“no, veramente, mi devi scusare ma eravate veramente tante e non posso ricordare tutte” le dico sorridendole a mia volta e invitandola a sedersi e a bere qualcosa.
Lei accetta di buon grado, chiede un caffè e un succo d’arancia iniziando a raccontarmi cose che mi interessavano non più di tanto.
Mi racconta che va a scuola li assieme a Carmen, anche se in una classe diversa e che non ha particolare amicizia con lei. Mentre chiacchiera la osservo bene: corpo ben sviluppato su capelli neri, quasi a scoppio, ricci con un ciuffo sulla testa che fa tanto negra e rasato corti sui lati, pelle scura, occhi neri, viso molto grazioso, labbra pronunciate. Seno abbastanza grande, direi una terza, belle gambe, vita fina.
Parla abbastanza ( nella sua lingua naturalmente) ed è vivace. Scappa con una domanda:” ma tu, con Carmen, cosa fai?”
“io? Niente, perché questa domanda?”
“sai, è un po’ strana dopo quella sera. Non esce più con noi, fa la misteriosa, non racconta nulla, sparisce e si rivede dopo qualche ora, sembra sempre che viva in un altro mondo”
Sono riservato di mio, non amo raccontare nulla, se voleva lo raccontava Carmen, non io. “ non so cosa dirti, io non l’ho più vista dopo quella sera, avrà i suoi problemi di adolescente”
Lascia cadere il discorso, bevendo il succo con la cannuccia in un modo sensuale che fa pensare subito a altro oggetto nella sua bocca.
Assume mille pose diverse, sempre più accattivanti e invitanti, sfiorando un paio di volte la mia gamba con le sue scarpe. Mi guarda con uno sguardo eccitato dicendomi quanto fa caldo oggi, accompagnato da un aprirsi il giubbottino e lasciando ammirare i capezzoli che spingono gonfi sulla maglietta, la pancia parzialmente scoperta e in alcune pose lo spacco della figa sotto i leggings. Indosso una tuta: il mio cazzo si muove sotto e inizia a intravvedersi.
Vedo i suoi occhi vivaci appoggiarsi sul mio pacco, divertita. I discorsi vanno per forza di cose sul sesso, dapprima velatamente, poi sempre più incisivi. Iniziano i complimenti ora per le sue tette, poi per le sue labbra, sul mio fisico da ……enne ben curato, la faccio alzare e alzandomi a mia volta le prendo una mano sollevandola e facendola girare su se stessa. Sprizza allegria e si becca compimenti nei confronti del suo culo, bello, sodo. Apprezza, va oltre quasi sul pesante. Ce ne andiamo per un po’ a spasso per la cittadina, ora lontani, ora quasi abbracciati, sento il calore del suo corpo. Ci scappa qualche sfiorata a schiena, culo, pancia, tette. Anche battute, a volte esplicite:” mamma che labbra che hai. Sembra fatta per….”
“ per prenderlo in bocca intendevi?”
“si, proprio per quello, ma non so……..”
“ non sai se mi piace?” e dicendolo mi guarda ammiccante passandosi un dito sulle labbra. “ esatto, ti piace?”
Si avvicina, mi guarda eccitata e passa una mano sopra alla tuta sul mio cazzo.
“ mmmmm, si, mi piace, ma Carmen cosa direbbe?”
“Carmen? Nulla, non avrebbe nulla di dire, non può dire nulla. Mica c’è stato qualcosa tra di noi” rispondo io, falsissimo. La bacio, corrisposto e gli dico che la inviterei in un albergo subito se avesse 18 anni.
“ma io ho 18 anni, sono più grande di Carmen, cosa credi?”
Ha 18 anni? Penso velocemente a un albergo. Vado in uno che conosco, 4 stelle, bello, prendo una suite. Do i documenti al portiere tra le sue occhiate di invidia, saliamo in ascensore. Si baciamo con la sua mano che da sopra mi massaggia il cazzo e le mie meni che si spampano sul suo culo. Entriamo eccitati in camera, un’occhiata. La spingo sul letto e sollevandole le gambe le tolgo scarpe e leggins. Le allargo le gambe tuffandomi a leccarle il perizoma trovandolo bagnato e scostandolo una figa depilata e bagnatissima, sa di pipi e di giovane. Lei è indaffarata a togliersi giubbino e maglietta. La giro pancia sotto togliendole il perizoma e le lecco la figa e scivolo sul buco del culo, non trovando resistenza da parte sua, anzi, accompagnando le leccate a sculacciate continue.
Gliela lecco e meno fino a che non viene, riempiendomi la bocca di caldi e vischiosi umori. “adesso succhiami il cazzo bella troietta” mi alzo in piedi e lei inginocchiandosi sulla moquette mi abbassa pantaloni della tuta e boxer in un solo colpo e trovandosi il mio cazzo davanti a sé. Lo imbocca tutto in un solo colpo, smanettandolo con la mano da consumata puttana. Le metto ambedue le mani sulla nuca godendomi quel fantastico pompino, che lei mi tira senza remore. Mi viene voglia di sborrare, ma a fatica mi tengo. Lo tiro fuori dalla bocca, la giro e inginocchiata a terra la piego con il busto sul letto. Glielo metto nella figa dopo avergli passato un dito fuori e dentro, la scopo con tutta la forza che ho tra il suo ansimare eccitata e la mia voglia di venire. Resisto svariati minuti durante i quali lei prova un paio di violenti orgasmi, cambiamo posizione, mi trovo a missionario, sento che non resisterò a lungo. Accelero affondando sempre più i colpi.
“stai per venire vero? Ancora un minuto, resisti ancora un minuto ti prego………sto per……aaaaaaahhhhhhhhhh”
Viene ancora. Sto per scoppiare anch’io. Mi metto sopra di lei e accenno a menarmi il cazzo. Lei lo imbocca e succhia a pompa. Le vengo in gola e menandolo finisco sul suo viso: è bellissima piena di sborra. Lecca la cappella dalle ultime gocce, sorride beata.
“mica male per un “nonnetto”
“ e non hai ancora provato tutto Elena”
“no?!”
“no, voglio il tuo culo piccola, amo il culo e il tuo è bellissimo”
“ ma li fa male, me lo hanno messo due volte e mi ha fatto male”
“tranquilla, ci arriviamo, ma non oggi, oggi va bene cosi”
Ci facciamo una doccia e rientriamo sulla nostra isola. La sera scopiamo ancora a casa mia, lei è già troia.

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