Sara ed altri 2

Scritto da , il 2018-09-21, genere incesti

I giorni passarono tranquilli ,capitava di ripensare a ciò che avevo visto, ma il mio atteggiamento non cambio, non potevo permettermelo. Un sabato mattina zio paolo disse che se mi andava quel giorno potevo restare a casa e dare una sistemata in giardino invece di andare in azienda, e che lui e la zia sarebbero tornati prima di pranzo visto che non c’era nulla in programma lavorativo. Accettai molto volentieri cosi alle 7 di mattina dopo il solito caffe mi misi subito a lavoro. Dopo aver spostato alcuni vasi iniziai a lavorare col tosa erbe e nella tranquillità di quella giornata soleggiata di inizio luglio decisi di abbronzarmi un po’, tolsi la maglia riprendendo il lavoro immerso nei miei pensieri con la vogli di finire è al pomeriggio fare ritorno al mio paese. A metà mattinata mi accorsi della presenza di Sara sul balcone della cucina, gli feci un cenno di saluto e lei con la mano mi invito a salire per prendere un caffe. arrivato in cucina percepii un odore di frutta che associai al bagnoschiuma in bagno ,notai i capelli di Sara raccolti sulla testa segno che aveva fatto da poco la doccia. Portava un pantaloncino ed una canottiera di colore verde come i suoi occhi, seduto , mentre osservavo Sara di spalle preparare il caffe, i miei pensieri tornarono a quella sera e fu inevitabile un erezione immediata che cercavo di nascondere sotto il tavolo. Immerso nei miei pensieri fui richiamato da Sara annunciando caffe pronto e lo mise in tavola , nel mescolare lo zucchero ancora distratto da i miei pensieri rovesciai la tazzina riversando il caffe sul tavolo. Dal lavandino Sara recupero lo straccio ,mi guardo e mi disse oggi sei proprio assente chissà a cosa pensi, è inizio a pulire il mio danno , piegandosi un po’ in avanti il mio sguardo fini nella sua canottiera e in assenza di reggiseno potei vedere di nuovo quei grandi capezzoli. la mia erezione spingeva sempre di più, ad un tratto i nostri occhi si incrociarono, in quel momento volevo nascondermi, sorpreso come un bambino che ruba le caramelle, ma Sara in tutta tranquillità mi disse che non c’era nulla di speciale da vedere è che se qualcosa si intravedeva non era un bel spettacolo. Mi servi dell’altro caffè mi guardò ed esclamo tanto lo so che a te piacciono le donne formose , me ne sono accorta da come a volte guardi la mamma e qualche nostra dipendente molto generosa, ribadendo che tanto noi uomini siamo tutti uguali, menefreghisti e pensiamo solo al nostro piacere. queste parole dette con un po’ di rabbia, ma vere , mi fecero sentire come un guardone. Restai in silenzio pensando alla pessima figura fatta. Sorseggiai il mio caffè e pensavo di dover fare qualcosa per uscire da quella situazione nel migliore dei modi. Sara si era messa al lavello cosi facendo mi dava le spalle e mentre lavava alcuni oggetti mi portai dietro di lei, restando qualche centimetro più distante per non far sentire la mia erezione, incrociai le dite delle mani e la strinsi in un abbraccio, a quel contatto la senti irrigidirsi un po’. Delicatamente avvicinai la mia bocca al suo orecchio e quasi sussurrando gli chiesi scusa del mio comportamento, e scusa se tutto ciò l’aveva offesa. Avevo le narici e la testa piene di quel dolce profumo di frutta, osservandola notai che stringeva forte lo straccio tra le mani, era tesa, forse sorpresa o impaurita da questo gesto inaspettato. Mi piegai leggermente dandogli un delicato bacio sul collo, sara mollo lo straccio e piego la testa di lato, gli chiesi di nuovo scusa dandogli un altro bacio sul collo la sentii sospirare, venendo indietro poggiandosi al mio corpo. Era inevitabile doveva per forza aver sentito la mia erezione ,con uno scatto si giro, mi sarei aspettato uno schiaffo ,ma invece guardandomi negli occhi disse scuse accettate, intrecciando le sue mani dietro al mio collo e Da li in poi fu un travolgersi di emozioni , labbra che si cercavano peggio di un assetato che cerca l’acqua , lingue che si intrecciano, mani che esploravano i nostri corpi, stavamo oltrepassando quella sottile linea del non ritorno dove tutto dopo non poteva essere più come prima. Eravamo giovani , eccitati affamati di sesso. La presi in braccio poggiandola sul tavolo, tolsi la sua canottiera restando un po’ ad osservarla, Sara ridendo fece finta di coprirsi il seno con un braccio, presi le su mani nelle mie è delicatamente la feci stendere sul tavolo. Baciai le sue labbra con più calma , con più passione assaporandone la morbidezza, pian piano scesi sul collo ed a ogni piccolo bacio lei sospirava, le nostre dita ancora intrecciate si stringevano con forza , nessuno mollava l’altro. Con la lingua Iniziai ha giocare con i suoi capezzoli duri , grandi , scuri ,baciavo e succhiavo quel piccolo seno , arrivai con le labbra sul suo ventre baciandolo e con le mani molto lentamente tolsi il suo pantaloncino , baciai le sue gambe , l’interno coscia passando col naso sul suo frutto proibito ,sentivo il suo profumo, sentivo il suo essere donna attraverso quel velo di stoffa che ancora per poco avrebbe coperto la porta del piacere. Tolsi anche le coulotte bianche che portava lasciandola nuda come mamma l’aveva fatta. Poggiai le mie labbra su quel meraviglioso fiore liscio, profumato e già lucido di umori , iniziai a leccare le grandi labbra fino ad arrivare al suo clitoride , Sara distesa con i pedi poggiati sul tavolo mi teneva la testa stretta fra le cosce mentre con le mani si accarezzava il seno, passarono pochi minuti nei quali mi alternavo tra leccate e penetrazione con la lingua, stringendomi fortemente la testa tra le cosce impedendomi di muovermi mi inondo con il suo orgasmo, leccavo , leccavo, volevo raccoglierne il più possibile. Quando si fu calmata un po’ ed allentata la presa mi diressi alla sua bocca dandogli un bacio e passandoli un po’ del suo orgasmo, mi guardo stupita ma non si ritrasse a quel bacio. Lasciandola distesa sul tavolo Mi staccai da lei facendo scivolare i miei vestiti sul pavimento , presi i suoi piedi portandoli sulle mie spalle, impugnai il mio cazzo facendolo scivolare più volte sul suo spacco fradicio di umori ,Sara teneva gli occhi socchiusi e si mordeva le labbra. Iniziai a spingere facendo piano volevo lo assaporasse ,lo sentisse centimetro dopo centimetro, era calda è bagnata ma stretta , non era vergine lo sapevo , ma stretta , entravo piano, e lei continuava a mordersi il labbro inferiore ,e quando arrivai fino in fondo mi fermai un po’ per farla riprendere farla tornare a respirare. Iniziai a muovermi delicatamente dentro di lei, fin quando anche Sara inizio a muoversi col bacino e seguire i miei movimenti, aumentavo di volta in volta le spinte ed agni colpo la vedevo gemere sempre più con gli occhi chiusi e la bocca spalancata, sentivo che anche io ero prossimo all’orgasmo , tolsi fuori il mio cazzo lucido dei suoi umori è mi fermai un attimo, poi con un colpo secco la penetrai di nuovo, ripetendo questo gesto altre cinque o sei volte entrando sempre più forte sentendo le palle sbattere sul suo culo, ad ogni spinta Sara gemeva sempre più tenendosi con le mani strette ai bordi del tavolo, gli diedi un ultimo colpo e liberai dentro di lei tutta la mia passione un fiume di caldo seme che la portarono ad intrecciare le su gambe dietro la mia schiena tenendomi fortemente stretto a lei. Sentivo la sua figa pulsare, stringere il mio cazzo con un ritmo di battiti accelerati, muoveva il suo bacino, gemendo si contorceva sul tavolo, mentre io ancora dentro di lei stretto in quella morsa sentivo un getto caldo bagnarmi il ventre per poi colare lungo le gambe. Era venuta di nuovo. I nostri respiri tornarono normali , Sara mollo la presa lasciandomi uscire ,gli diedi un bacio e aiutandola e scendere dal tavolo guardo il mio cazzo ancora duro e con la mano fece un gesto per dire quanto ben di Dio ce qui sotto, si inginocchio lo prese tra le mani e delicatamente inizio a leccarlo per poi metterselo un po’ in bocca , una volta ripulito si alzo dandomi un bacio ricambiando ciò che avevo fatto io con lei. Ancora nudi rassettammo velocemente la cucina e poi di corsa insieme sotto la doccia, l’uno insaponava l’altro giocavamo come dei bambini scambiandoci ogni tanto teneri baci. Puliti e profumati ritornammo in cucina , lei hai fornelli ed io sistemavo il tavolo parlammo di tutto raccontando un po’ di noi e della nostra vita privata. Sara mi parlo del suo ragazzo , delle sue piccole dimensioni e della sua poco durata, che a volte litigavano perché lui trovava immorale il rapporto orale , ma la cosa che mi colpi di più era un amara confessione, fino a quel giorno era riuscita a raggiungere l’orgasmo da sola con le sue mani, perché lui dopo i fugaci rapporti non le dava le giuste attenzioni. Gli presi il mento tra il pollice e l’indice guardandola negli occhi gli dissi , non preoccuparti da oggi mi prenderò io cura di te.

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