La mia prof d'inglese: il risveglio e la partenza

di
genere
orge

Dei rumori mi svegliarono, il suono delle chiappe che sbattevano sul pube, e i gemiti delle donne, calore attorno alla cappella, quando aprii gli occhi, capii tutto.
Emily era vicina a me, messa a pecorina con mia madre dietro che la stava scopando duro, Emily con la faccia affondata nel materasso, i gemiti dovevano essere suoi, abbassai lo sguardo e vidi Paola che mi succhiava il cazzo, i capelli era sparsi impedendomi di guardarla, quindi allungai le mani, spostandoli, vedevo lei che impugnava la verga con la mano destra, le labbra intorno alla cappella, i colpi della lingua mi colpivano l’uretra.
E’ ancora mattina presto, perché le prime luci infiltravano dalle veneziane, illuminando la stanza, permettendomi di vedere la faccia di mia madre che godeva il dildo interno dello strap-on, lei teneva per la vita Emily, ogni tanto staccava le mani per tirare qualche sberla alle sua chiappette sode, tonde e bianche, abbassando lo sguardo mi vide.
“Guarda figliolo come mi inculo questa baldracca che si scopa suo studente” disse lei.
“Beh, non sei tanto di meglio, ti fai scopare dal figlio mentre lesbicavi con la prof...” replicai scherzosamente
“Hai ragione, sono peggio delle baldracche che possa esistere” rispose lei
“una delle più sexy direi” Paola fermandosi aggiunse mollandole uno schiaffo sul culo
“Ahia Paola” protestò mia madre senza fermarsi.
“Mia figlia ha perfettamente ragione” disse Emily con la voce roca dalla goduria
“Ti piace farti scopare da mia madre eh professoressa?”
“Siii, mi piace moltooo, anche se preferisco il tuo bastoneee”
“E’ pronto” disse Paola alzandosi e quasi contemporaneamente, mia madre uscì da Emily, che si accavallò sopra di me, Paola con una mano mi teneva il cazzo puntato all’entrata della figa della madre, mentre lei scendendo si faceva penetrare, poi si appoggiò su di me, quindi sentii mia madre mettersi dietro di lei.
“Te l’ho metto in culo adesso cara Emily” disse mia madre
“Sì, fallo, lo voglio tutto nel culo, dai” quindi sentii il dildo dello strap-on entrare nell’orifizio posteriore, sentivo la sua presenza mentre sono dentro all’utero.
Cominciammo a scoparla insieme, era la prima volta che facevo una doppia penetrazione a una donna, mi muovevo senza curarmi del ritmo di mia madre, perciò all’inizio non riuscivamo a farla godere, dopo un pò, presi ritmo, e la scopammo fino a farla godere.
Nel frattempo Paola si è seduta sulla mia faccia per farsi leccare la figa, beh, più che farmela leccare, io tiravo fuori la lingua e lei ci strusciava sopra mentre baciava la madre giocando le sue tette.
La prima ad avere l’orgasmo fu Emily, che si staccò dal bacio lesbico e incestuoso con la figlia, e cominciò ad avere degli spasmi, squirtò bagnando il letto e svenne. Marina la sollevò e la appoggiò sul letto, poi allungò la mano a Paola: “tocca a te cara” per farla sollevarsi dalla mia faccia, che si sollevò ma rifiutò l’invito di farsi scopare, piuttosto si avvicinò a mia madre, e le slacciò le cinture dello strap-on, “a me quella verga non mancherà, ma a voi... ” si spiegò infilandosi il dildo più piccolo in figa e allacciando le cinghie.
Poi spinse mia madre sul mio pube, che sollevò una gambe, per farsi che il cazzo le entri nella figa, poi riabbassò la gamba sollevata e si sedette sulle mie, mentre Paola si mise dietro di lei, e con un colpo violento le entrò tutto nel culo, mia madre urlò di dolore, cercai di soffocare le sue urla nella mia bocca, ma non ci riuscii, quindi lei continuava a urlare, ma quando il dolore passò, cominciò a gemere: “oh si, si… si… continua così,... che bello fare la doppia penetrazione con il figlio e la sua fidanzata.. si dai, muoviti figliolo, mica vorrai che vengo grazie al dildo in culo?”
“E se fosse così? mi farebbe eccitare solo di più” intanto presi a scoparla con tutte le mie forze. Le afferrai le tette, strizzando i capezzoli con una mano, e baciandole.
Dopo quasi 20 minuti, lei venne, si irrigidì, mosse il bacino e le gambe in modo violento, e si accasciò su di me, mi baciò dolcemente: “Grazie amore mio, non ho mai goduto così tanto”, venni anche io intanto, sentendo le pulsazioni delle sue pareti vaginali, le inondai la vagina di caldi fiotti di sperma, che cominciarono a colare lungo la mia asta.
“Ti faremo godere ancora di più nel futuro cara Marina” disse Paola facendola spostare da sopra di me, mettendola supina a gambe levate per aria, mostrando la figa ripiena di sperma, e tuffandocisi cominciò a ripulirla con lunghe leccate sulle labbra cercando di infilarci la lingua. Io intanto mi ero appoggiato alla testiera del letto, presi segarmi lentamente, mentre Marina era stesa verso la fine del letto, con Paola tra le sue gambe mostrandomi il suo culo splendido.

“Certo che ti piace leccare la figa Paola” disse ancora sonnolenta Emily, la sua provocazione non ebbe risposta, quando si riprese del tutto, allungò la mano e cominciò a segarmi lentamente poiché aveva perso un bel pò di consistenza dopo la sborrata precedente.
Poi si spostò in modo da prendermelo in bocca, il bastone a contatto con le labbra carnose e il suo calore, si risvegliò, diventando duro in pochi minuti. Nel frattempo allungai la mano e giocavo con il culo di Paola, cercai di infilare un dito in figa e uno in culo, sussultò. Quando mi sentii pronto, mi staccai da Emily, e mi sedetti sulle cosce di Paola, aprendole le chiappe, vidi il suo buco del culo che era ancora leggermente aperta e che cercava di chiudersi lentamente, le accarezzai la figa, era umida, quindi puntai il cazzo al suo sfintere, spinsi leggermente, feci fatica a far entrare la cappella, ma ci riuscii, poi prendendola per il culo, cominciai a penetrarla con decisione, lei intanto cominciava a gemere, senza smettere di leccare e masturbare mia madre.

La cavalcavo con foga, accarezzandole il culo, aprendo le chiappe per vedere la verga che entra ed esce dal suo culo.
“Amore, scopami in figa, lo voglio davanti” implorò lei
“Ok, subito” dissi io sfilandomi da un buco infilandomi in quello davanti, entrai facilmente poiché era bagnatissima, un lago, presi a scoparla come piaceva a lei, colpi duri e profondi, ogni volta tirandolo fuori quasi del tutto per poi rientrare subito.
Emily era accanto a me, teneva le mani sulle mie palle, accarezzandole, stringendole leggermente, ero già allo stremo, e venni, sborrando tutto quello che avevo nelle palle nell’utero della Paola, nonostante l’orgasmo continuai a scoparla, poi venne anche lei, la sua figa era un miscuglio di sborra e liquidi vaginali, mi stesi su di lei, stanco, il cazzo ormai moscio, uscì da lei, portando con se un fiotto di quel miscuglio di piacere, che finì sulle lenzuola.

Paola smise di leccare mia madre, che prese a masturbarsi da sola, io ero steso sulla schiena di Paola, con la testa vicino alla sua, entrambe davanti alla figa di mia madre, che venne, lavandoci la faccia con suo squirto.
Mi levai da sopra, girandosi, ci baciammo, fu un bacio lungo e passionale.
Quando ci stacammo, le donne erano abbracciate, si erano baciati anche loro, guardai l'orologio e segnava 9.00, e avevamo l’aereo all’una.
“Cazzo, già le nove, le valigie, lavarci, andare all'aeroporto, siamo in ritardo” imprecai saltando giù dal letto, Paola mi seguì, mentre le altre due confuse ci osservavano.
“Cazzo mamma, mi sono dimenticato di fare la valigia… merda, adesso come facciamo”fece Paola, notai delle strisce di sborra che le correvano giù lungo le gambe.
“Tranquilla Paola, ti presterò delle magliette e pantaloncini, costume lo comprerete quando arrivate, per l’intimo presumo che non ti servirà molto” intervenne mia madre facendole l'occhiolino.
“Bella idea, ma adesso alzatevi e fate la valigia per noi mentre ci laviamo?” intervenni scocciato, presi la mano di Paola e ci infilammo in doccia. Cercai di lavarmi senza perdere troppo tempo, ma la tentazione di palpare quella dea che avevo a pochi cm da me, era impossibile, vedere la sua pelle bagnata, mi eccitai di nuovo, nonostante avessi finito di lavarmi, non volevo uscire dalla doccia, e presi a toccarle le tette con una mano e una in mezzo alle gambe.
“Non ora amore, altrimenti perdiamo aereo.” quindi mi cacciò fuori.
Mi asciugai con un asciugamano, mentre lei usciva, cercai di avvicinarmi, ma lei mi fulminò con uno sguardo, capii che era meglio uscire, trovai due valigie pronte, dei vestiti sul letto, mi vestii. Paola ci mise un pò dovendo asciugare anche i capelli, poi si presentò in camera tutta nuda, si vestì con le cose di ieri sera, e fummo pronte.
Trovammo le madri in cucina a bersi il caffè, che saltammo, caricai le valigie in macchina, mentre le mie donne salivano in macchina.
Emily aveva una maglietta che riconobbi di mia madre e un paio di pantaloncini, e così anche mia madre, Paola salì davanti, mentre altre due dietro, e così partimmo alla volta dell'aeroporto che era a 90km da casa mia.
Durante il tragitto, mi venne il dubbio: “ma voi dietro vi siete lavate?”
“No bello, vogliamo avere l’odore del tuo sesso addosso, soprattutto a tua madre piacere avere tuo seme dentro di lei” replicò Emily.
“Che troie che siete...” commentò Paola
“le mie troie” aggiunsi io.
di
scritto il
2018-09-14
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