Susan addestramento di una schiava 2

Scritto da , il 2018-09-03, genere dominazione

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Susan addestramento schiava secondo capitolo incontro con Cole


Io e Bess non eravamo amanti, eravamo esploratrici, esploravamo la profondità della mia tendenza alla sottomissione. Con i nostri magri risparmi siamo riuscite ad acquistare vibratori, morsetti per capezzoli, manette e una pagaia e ci siamo divertite a provare questa oggettistica vicendevolmente, anche se era chiaro che Bess non era una sottomessa, non le piacevano le pinze o la pagaia, ma dal mio punto di vista l’utilizzo di questa oggettistica è stata solo una conferma, ero solo una troia a cui piaceva essere sottomessa e usata come un oggetto.
La mia infatuazione per Cole era condivisa dalla maggior parte delle donne che componevano la mia classe, i suoi modi e la sua bellezza contribuivano a conquistare il nostro cuore.
La sua capacità di distrarmi influenzarono molto il mio rendimento, il voto del mio primo quiz era largamente insufficiente e quando mi venne detto il risultato piansi copiosamente, la prospettiva di fallire il college e diventare schiava di un sultano mediorientale cominciava ad apparirmi davanti agli occhi, pensavo che la mia vita ormai fosse finita.
Poi c’è stato un raggio di sole, ho sentito una mano grande sulla spalla, mi guardava con quei suoi stupendi occhi azzurri, sono stata improvvisamente senza parole Cole disse:”Susan non preoccuparti andrà tutto bene. All’improvviso andò veramente tutto bene, smisi di piangere e ho guardato quell’uomo alto.
Quello che era successo mi ha mandato in confusione, non sono neanche sicura di quello che fosse successo in classe, sentire il suo tocco mi ha stimolato in un modo che non credevo. Stavo elaborando una nuova informazione sensoriale chiedendomi cosa stessi provando., Bess mi ha scosso alcune volte chiedendomi se stessi bene, le risposi di si.
Avrebbero dovuto passare due giorni prima che avessi ancora lezione con Cole. Quella mattina indossai la mia camicetta preferita con un bottone sbottonato per mostrare la mia scollatura e una gonna corta con i tacchi per mettere in risalto le mie gambe. Mi è passato accanto come non fossi lì, il mio cuore era ai suoi piedi. Trascorsi tutto il tempo della lezione a pensare cosa avessi fatto per diventare nuovamente invisibile per lui. Poi al termine della lezione disse:”Susan potresti fermati un minuto dopo la fine della lezione?”.
Dopo la lezione quindi mi fermai, aspettai che tutti uscissero e mi avvicinai a Cole che mi disse guardandomi negli occhi “Susan ho la sensazione che ci sia una connessione tra noi”, “C’è signore” dissi. L’utilizzo della parola signore fu intenzionale, se non fosse interessato a dominarmi avrebbe preso la mia formalità come un segno di rispetto, se fosse stato interessato gli avrei mandato il segnale che ero disponibile a farmi dominare da lui. Mi disse” mi hai chiamato Signore, sei semplicemente formale o c’è qualcosa di più”, decisi di rischiare e dissi ”C’è qualcosa di più Signore”, come mai egli mi rispose, dissi”Sto cercando qualcuno che mi dica cosa fare…. In tutto”.

Sollevò le sopracciglia “in effetti…. Tutto intendi anche questione di carattere sessuale”

Ho fatto un grande respiro e poi ho sputato fuori "Soprattutto questioni di natura sessuale, Signore."

“Susan, potresti aver sentito che ho avuto relazioni con donne a cui dicevo cosa fare, comprese le questioni relative al sesso” si fermo per un attimo”potresti inginocchiarti?”

Mi inginocchiai e mi disse ”Susan posso chiamarti cagnetta”, risposi “Si, Signore”

“Sarai il mio animale domestico”, rispose

”Mi piacerebbe Signore”

“Non sai cosa intendo vero”?

“Non proprio”

“Ti sottometterai in ogni modo che riterrò opportuno”

“Si Signore”

“Sarai il mio animale domestico”

“Mi piacerebbe signore”.

“vedo che hai un espressione perplessa non sai cosa intendi vero?”

“Non proprio Signore”

“Ti sottometterai in ogni modo che riterrò opportuno”

“Si Signore”

“Signore come lo sapevi”

“Che sei sottomessa”

“Perché conosco queste cose, l’ho capito quando ti ho messo la mano sulla spalla”

“Parli quando ti do il permesso di farlo che sia chiaro da oggi in poi!”

“Alzati e vieni qui” disse mentre si rivolgeva verso la scrivania “Esaminiamo l’ultimo Quiz e ti dirò dove è andato storto”.

Rimanemmo solo io e lui davanti alla scrivania, e passammo l’ora successiva a passare il quiz e mi spiegò tutto quello che non avevo capito finora, alla fine volevo baciarlo, ma non mi aveva dato il permesso di farlo.

Dopo che fu terminata la sessione di esami, mi ha fatto un invito:”Avrò alcuni amici ospiti durante il week end ti piacerebbe partecipare?” risposi di si con entusiasmo.

Mi diede l’indirizzo, il giorno e l’ora e mi disse che non mi avrebbe ordinato nulla che mi avesse messo a disagio, ma vedrai alcune persone molto esperte nell’arte della dominazione.

Se ne andò baciandomi sulla guancia, diventai tutta rossa.


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