Il guardiano notturno

Scritto da , il 2018-08-14, genere voyeur

"Mi raccomando, sorvegli bene l' entrata e l' uscita laterale di questo magazzino di generi alimentari. La maggior parte della gente di questo paese è disoccupata, ha fame e per mangiare è disposta anche a rubare" mi dice il direttore.
"Stia tranquillo. Starò attento che nessuno si avvicini per rubare" gli rispondo. "Mi dispiace per quella gente. Ogni fine settimana, dono a loro,gratuitamente,alcuni generi alimentari che abbiamo in eccedenza, ma questa mattina abbiamo subito una rapina. Non vedo l'ora di andare a casa e riposarmi" conclude il manager.
Dopo averlo salutato, inizio a fare il giro di perlustrazione del magazzino. È tutto in ordine e chiuso, sigillato.
Inizia a piovere. Prima una pioggerellina, poi diventa un acquazzone. Vado subito a ripararmi sotto una tettoia. Non ho l'ombrello. Accendo la torcia e la punto in direzione delle entrate. Non c'è nessuno nelle vicinanze. Forse questa notte non cercheranno di rubare. All' improvviso, sento il rumore di una forte frenata sull' asfalto umido. Mi volto a guardare. L' auto non riesce a frenare completamente e si scontra contro un albero. Tutto questo succede a meno di venti metri dalla mia postazione. Vado a vedere se qualcuno si è fatto male. All' interno dell' abitacolo c'è una donna che è svenuta. Ha lunghi capelli rossi, viso rotondo, labbra sottili con rossetto e indossa una camicia bianca,minigonna di jeans e scarpe con tacco alto. Provo a chiamarla ma non risponde. Chiamo il servizio di emergenza sanitaria. Mi dicono di non muoverla e se non respira mi impartiscono velocemente le istruzioni per rianimarla. Mi avvicino alla sua bocca. Non sento nessun suo respiro. Sono tentennante ma alla fine prendo la decisione. Mi accosto delicatamente vicino a lei. Lentamente appoggio le mie labbra alle sue. Apro le sue labbra con le mie dita. Appena ho aperto leggermente la sua bocca, cerco di insufflare aria nella sua bocca. Ma mi prende una strana eccitazione e anche la mia lingua si insinua nella bocca di lei. Sento i suoi seni diventare turgidi e strofinarsi sul mio petto. Non resisto. Con una mano, afferro la sua coscia. Mentre la mia lingua affonda nella sua bocca.
La accarezzo in mezzo alle cosce. Ho un sussulto per l'eccitazione. Adesso, le mie labbra sono incollate alle sue. La mia lingua perlustra ogni angolo della sua bocca, mentre le mie dita premono sopra alla sua mutandina. Proprio quando infilo un dito dentro la sua mutandina e tocco le sue piccole labbra, un suono di sirena in avvicinamento,mi avverte che il soccorso sanitario sta arrivando. Dò un ultimo bacio sulla bocca di lei, mi rialzo e aspetto l'arrivo dell' ambulanza davanti all'auto della donna.
"Ho cercato di fare come mi avete detto ma la donna ancora non respira" gli dico e mi allontano velocemente per farli passare e per rendere più agevole il loro intervento. Uno
di loro si congratula con me perché la donna seppur impercettibilmente sembra respirare. Quando se ne sono andati, riprendo il mio turno di guardia. Per fortuna, nessun malintenzionato ha approfittato della mia momentanea assenza per rubare. La notte seguente sono ancora di turno a sorvegliare il deposito. Prima di andar via, il direttore mi consegna una lettera chiusa. Quando sono rimasto solo, apro la lettera e leggo il messaggio."Grazie per avermi rianimata. Il personale sanitario mi ha raccontato del tuo bel gesto. Ti posso invitare a cena. Il mio numero di cellulare è..." Non riesco a trattenere un sorriso. È proprio vero: chi fa del bene, prima o poi verrà premiato.
Il racconto è frutto di fantasia. Qualsiasi riferimento a situazioni reali è assolutamente casuale.

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