La zoccola dell'ufficio

Scritto da , il 2018-08-09, genere orge

Non mi prendete per pazza, ma certe volte mi sembra di vivere in un mondo parallelo. Solo io vedoo subisco certe cose? Va bene che noi donne spesso siamo paranoiche o isteriche, per natura, ma oggettivamente alcune situazioni mi coinvolgono mio malgrado in un vortice di fantasia, realtà, sogno e desideri.
Nella mia azienda multinazionale sono l’unica donna dirigente, inserita nei “piani alti” ma ciò nonostante vengo sempre guardata con diffidenza e sottomissione dai miei colleghi dirigenti.
Premetto, sono ormai da anni l’amante-schiava del CEO, ma solo per opportunità di carriera e perché adoro come mi scopa. Inoltre, vado a letto con altri miei colleghi e qualche giovane stagista, come ho già raccontato in altri episodi, ma è questo forse un delitto? Quanti uomini dirigenti si scopano segretarie e affini e nessuno obietta? Bene, che parità di genere sia!
Anche la settimana scorsa è capitata l’ennesima occasione di discriminazione sessuale. Riunione mensile dei capi-aerea, nell’ufficio del CEO, Sergio, ed erano presenti cinque di loro compreso Andrea, il mio collega “preferito”. Sei uomini in una stanza, dalle 9 del mattino alle 23 della sera, a pianificare, progettare, discutere, chiacchierare di cretinate per alleggerire la tensione…con una sola donna dentro. Mille sguardi, mille allusioni sessuali, mille battute a sfondo erotico…tutti sanno che mi piace scopare, che sono all’altezza dei maschi in quanto a spinta erotica, che mi scopo regolarmente il CEO, insomma giochiamo a carte scoperte!
Ogni tanto, intorno al tavolo pieno di progetti, qualcuno mi fissa le tette e si tocca il pacco, qualcuno si struscia addosso…li guardo con femminile commiserazione ma anche eccitata da tante attenzioni. Sento le mutandine bagnarsi, i capezzoli irrigidirsi…le loro morbose attenzioni mi eccitano. Sono tutti maschi alfa, abbronzati e palestrati, intorno ai 40-45 anni, in carriera, al massimo delle loro prestazioni…la mia fantasia vola!
Il CEO capisce tutto, durante una pausa dei lavori mi prende per un braccio e insieme ad Andrea mi porta nell’angolo salotto del vasto ufficio. Mi sussurra perentorio “ora Mary ci regali un momento di pausa a tutti…non fare la stronza e ubbidisci, altrimenti ti stronco la carriera…” la sua voce è determinata, lo farebbe! Mi spinge in ginocchio sul tappeto persiano, di fronte a loro due e entrambi si tirano fuori i loro possenti uccelli, già in tiro, mi afferra per i capelli e mi spinge il suo cazzone in bocca. Senza pensarci, lo succhio d’istinto mentre con una mano masturbo Andrea. Mi rendo conto che nella stanza ci sono altri 4 uomini che osservano come distratti la scena, ma eccitati come lupi e pronti a sbranarmi subito dopo, ma eseguo l’ordine del mio capo senza fiatare. Il cazzone di Sergio è buono, profumato, grosso e duro…lo spompino con gusto e sento tra le dita quella di Andrea indurirsi a dismisura…poi passo al suo, spompino anche Andrea al meglio, anche questo è bello grande e duro…passo da una verga all’altra senza sosta, godendomi i loro eccitamenti e mugugni. Ogni tanto alzo lo sguardo, hanno un sorriso beffardo e soddisfatto, parlano anche con gli altri di lavoro mentre con le mani mi tengono la testa spinta conto i loro cazzi. E’ tutto grottesco…Sergio è il primo che viene, lo sento gemere, il cazzo gli vibra e d’improvviso una serie di schizzi di sperma mi invade la bocca e la gola. Cerco di ingoiare tutto per non sporcare il suo completo di Armani e il tappeto persiano…sono brava, ci riesco! Lo spompino ancora, lo faccio finire di sborrare e lo pulisco, poi Sergio si rimette il pisello dentro i pantaloni e raggiunge il tavolo. Passo ad Andrea, me lo masturbo in bocca velocemente, un gemito soffocato, la mano mi stringe i capelli e un’ondata di calore mi inonda la bocca…il suo sperma di riempie, deglutisco a fatica, è abbondante ma solo poche gocce mi colano sul mento. E due…sono ancora in ginocchio a pulirmi la bocca con un klennex quando si avvicinano Livio e Carlo, i due capiarea Nord, si tirano fuori i loro uccelli sorridendo, me li piantano davanti alla faccia. Non mi faccio certo pregare, li impugno e li masturbo un po’, mi crescono subito in mano…sono belli grossi, le cappelle escono prepotenti e emanando un bell’odore di maschio…li spompino a dovere, ormai sono quasi in estasi, faccio avanti e indietro con la bocca come un automa…passo da un cazzo all’altro d’istinto, il oro sapore si mischia nella mia bocca, sento le loro palle scuotersi, le accarezzo ogni tanto per dare più piacere ma poi mi piace masturbarli…vengono quasi insieme, stavolta non faccio in tempo a ingoiare il loro sperma, Livio mi viene in piena faccia e subito dopo Carlo mi schizza dentro la camicetta, sulle tette. Devo dire che il piacere e l’orgoglio prende il sopravvento sullo schifo di essere inondata di sborra appiccicosa e calda…come per tutte le donne! I due si risistemano, e subito vengono Aldo e Roberto, capiarea del Sud. Stessa “procedura”, i cazzi in mano, una sega per indurirli e poi subito in bocca, il pompino doppio, i loro gemiti di piacere, le voci degli altri in sottofondo che commentano la mia bravura e la mia “troiaggine”, l’umiliazione mista a soddisfazione, continuo a spompinare i due davanti a me sino a che una serie di fiotti di sperma non mi sorprende, in pieno viso, sui capelli, negli occhi…Roberto è una vera fontana. Lo tengo in mano, lo spremo bene, poi è la volta di Aldo che mormora appena il mio nome “Mary…sborro….” e subito la sua cappella schizza conto il mio collo il sacro liquido vischioso e tiepido. Mi cola giù per il petto, lo sento sul seno, mi piace. Con la lingua cerco di raccogliere il possibile e ingoiarlo, mi aiuto con i fazzoletti sul tavolino, sono fradicia di sperma.
I maschi si riuniscono intorno al tavolo e parlano di lavoro, quasi mi ignorano…vado in bagno a lavarmi, ma sono tutta macchiata sulla camicia e vestito, mi sciacquo la bocca, cerco di tirar via lo sperma dai capelli, mi ricompongo. Rientro in stanza ma sembro che non esista, parlo ma nessuno mi ascolta veramente. Bastardi!
Dopo un paio di ore di lavoro, sento che l’eccitazione risale tra gli uomini, non sazi dei miei servizi. Sempre Sergio, il CEO, rompe il ghiaccio…dichiara “beh ragazzi, facciamo un’altra piccola pausa, grazie a Marynella…” e quasi furtivamente mi viene dietro, con ferma delicatezza mi piega sul tavolo delle riunioni e senza lasciarmi il tempo di reagire mi alza la gonna del tailleur, mi abbassa le mutandine di pizzo nero e mi infila un dito nella fica, assaporandone gli umori e il calore. Sono stordita dalla sorpresa, il suo ditone mi eccita e la vista di questi uomini arrapati che mi fissano mi annebbia la mente…sento il CEO che si fruga nei pantaloni, come un agnello sacrificale aspetto l’inevitabile, e infatti il suo bel cazzo mi penetra nella fica e comincia subito a pomparmi. Sono abbassata sul tavolo, i gomiti appoggiati, Sergio mi scopa infoiato come un toro, di fronte ad altri 5 uomini…chiudo gli occhi per la vergogna, ma aprendoli li vedo toccarsi il pacco eccitati…Carlo si avvicina, mi gira leggermente dal tavolo giusto per arrivare a prenderlo in bocca. Lo ingoio, lo succhio, le spinte nella fica di Sergio mi danno il tempo giusto…sono un bagno di umori, l’enorme uccello del mio capo mi sfonda…mi tengo ai fianchi di Carlo, il suo cazzo mi riempie la bocca. Vedo Andrea che si masturba sdraiato su una poltrona, ridendo della scena…lo stronzo! Sergio mi scopa con foga, poi sorride e dice “ragazzi, che femmina, che troia che mi sono scelto come dirigente…è stato un vero investimento…è in gambissima no?!...comunque, venite dentro tranquillamente, Mary prende la pillola proprio per queste occasioni…ahahahaha” non smette di ridere che una vampata di calore mi invade la fica…Sergio m’ha sborrato dentro! Mi sbatte un altro po’, si sfila soddisfatto, Carlo mi lascia la bocca e mi viene dietro, mi penetra senza pietà e inizia a scoparmi, forte e deciso, quasi senza pausa mi trovo davanti alla bocca l’uccello di Livio, lo ingoio senza fiatare, lo spompino d’istinto…Carlo mi scopa sempre con foga, affonda bene il suo pisello dentro di me, mi giro un attimo e lo vedo ridere sornione…è sposato con due figli…penso a quella povera cornuta della moglie. Mi guarda, ride, e con pochi colpi veloci mi eiacula dentro anche lui…lo sento vibrare…mi riempie. Livio si gusta la scena eccitato al massimo, il suo uccello è durissimo, ora mi vendico…lo impugno saldamente e me lo masturbo in bocca, gli lecco la cappella come un vortice e lo fisso negli occhi eccitato e sussurro “vieni Livio, vieni, sborrami in bocca, dai…vieni….” non resiste…mi schizza in bocca! Carlo mi esce da dentro, si risistema in bagno dopo gli altri…ora è la volta di Andrea. Mi penetra direttamente, senza remore, riconosco il suo cazzone duro e nodoso…è una meraviglia. Stavolta mi godo la scopata senza nessuno in bocca, Roberto è davanti a me, lo masturbo solamente, lui si diverte a guardarci. Andrea è una furia, mi scopa come un toro infoiato…come suo solito. Ride con gli altri, fa apprezzamenti da caserma sul mio piccolo ma proporzionato fisico, mi tira fuori il mio piccolo ma sodo seno dalla camicetta, strizzandomi i capezzoli…sono infoiata pazza, mi lascio scopare e deridere da questi 6 maschi impazziti di eccitazione…Andrea si sfila dalla figa, mi lecca e sputa nel buchino del sedere e scommette con gli altri che mi inculerà senza farmi strillare…è capacissimo! Appoggia l’enorme glande sull’ano e inizia a spingere, anche senza tanti complimenti…fa un male cane…mi rilasso, respiro…non voglio urlare di dolore e di piacere…sento che mi dilata e spacca lo sfintere ma resisto, ormai è entrato, il suo cazzone dilaga dentro di me…inizia a incularmi senza pietà, con affondi precisi e spietati! Sono devastata di piacere e di dolore, mi guardo intorno e vedo i maschi ghignanti e sprezzanti, qualcuno è di nuovo eccitato…Per soffocare il dolore, prendo in bocca il cazzo di Roberto e inizio a succhiarlo con foga, il suo odore acre mi stordisce, è durissimo, gode come un porco della mia bocca, anche lui è sposato con un figlio…Andrea continua a incularmi senza sosta, ormai so che arriverà a breve…il mio sfintere è spossato, il suo uccello mi percuote…il nostro CEO ci guarda divertito dalla sua poltrona in pelle mentre sorseggia whisky. Andrea ansima, geme “ragazzi, gli sborro dentro a sta troia in calore…eccomi, eccomi Mary…” mi colpisce veloce nelle viscere, eiacula abbondante dentro, poi esce e si masturba sulla mia schiena, schizzando quello che gli rimane nei testicoli sul vestito…maledetto! Lo rimette dentro, assestandomi l’ultimo colpo, come quello di grazia…
Roberto non vede l’ora di fare lo stesso, appena Andrea esce, lui lo sostituisce e come un cane rognoso infila il suo pisello nel mio ano, riprendendomi a inculare. Ma Roberto, sposato e padre di una deliziosa bambina nonché amico della mia famiglia, è il creativo del gruppo e alterna il suo membro sia nel mio culetto ormai sfondato che nella fichetta…bene attento a non sporcarsi con i miei umori il suo vestito di Brogi da 2000 euro.
Si è infatti abbassato i pantaloni alle caviglie, come un qualsiasi stupratore seriale, e mi scopa con precisione e trasporto, infilandomi il cazzo tra culetto e passerina…alternandosi tra una risata e l’altra degli altri spettatori.
Io sorrido frastornata, mi sento sconquassata da tutti quei cazzi ricevuti, appiccicosa di sperma ovunque…in calore…non ho più contato i miei orgasmi…godo anche dell’alternanza di orifizi di Roberto, è molto bravo, beata la moglie!
Ma anche lui alla fine viene, in un gemito sordo mi sborra dentro il culo, totalmente, stringendomi i fianchi…poi lo sfila e senza vergogna lo rimette in fica, quasi per pulirsi con le mie piccole e grandi labbra. Lo sento ancora durissimo, vibrante, bagnato…rimane dentro di me un atro po’. Poi anche lui esce, va in bagno a sistemarsi e rientra, sorseggiando con gli altri un bicchierino.
Sono spossata, ho tutti i buchi in fiamme, le gambe mi tremano, non ho più l’età per le ammucchiate…mi trascino nel bagno anch’io, il bidet mi rinfresca, mi riassetto alla meglio e rientro in sala riunioni. Le belve sono già al lavoro, tento di inserirmi nei discorsi ma ormai m vedono solo come una femmina da monta.
Dopo la pausa per la cena, la situazione migliora. Parliamo nuovamente di progetti e nuove aperture al mercato.
Sul finire della riunione, Sergio mi chiede un pompino prima di andare via…lo soddisfo in bagno, da soli. Il capo è sempre il capo.

La mattina mi sveglio intorpidita, le mie due dita sono nella fichetta ancora fradicia, si muovo ancora lentamente…il calore e i tremori lascivi dell’orgasmo ancora mi percorrono il corpo. Non so distinguere se è la mattina dopo quella riunione o la mattina stessa, prima della riunione.
Fantasia o realtà?

Questo racconto di è stato letto 1 7 6 1 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.