La mia prof d'inglese 3

Scritto da , il 2018-07-18, genere etero


Trascorsero qualche giorno, senza che nulla succeda, poiché’ eravamo verso fine dell’anno scolastico, e era cominciato la settimana dei consigli di classe, e lei avendo 6 classe, non potemmo fare molto, ma durante le sue lezioni di mattina, ci guardavamo reciprocamente con le occhiate di intesa.
A fine lezione del venerdì, mi trattenne in classe quando tutti se ne andarono, mi parlò.
E: “Gian, vedi, domani sera non ho programmi, se vuoi, ti posso fare la ripetizione” ultima parola la disse con una voce diversa, più sensuale.
G: “Penso proprio che potrei passare, anche perché sono messo male in inglese.”
Appena usciti da lì, presi il telefono, e paccai tutti i miei amici, la figa è più importante di qualunque amico. A questo punto, mi arrivò un messaggio, è la Emily.
E: ”Ciao, domani sera, alle 7 a casa mia, mangiamo una pizza e il resto del tempo, decidi tu cosa fare”, allegando delle faccine maliziose.
G:”Va bene, avrei qualche idea per cosa fare.”
E.”Dimmi che pizza vuoi per domani sera”
G:”Una qualsiasi, tanto mi sfamerò di qualcos’altro.”
Tornai a casa, mangiai, e trascorsi il pomeriggio facendo i compiti, con una pausa sega, dedicata alla Emily. La sera uscii con gli amici, bevemmo un pò, tornai a casa alle 2 di notte, sentii dei rumori provenire dalla camera di mia mamma, non diedi importanza, anche perché pure lei ha il diritto di divertirsi, no?
La mattina dopo mi svegliai alle 12, alzai andai in cucina, c’era mia madre, raggiante e felice, qualcuno deve averla scopata per bene ieri notte. Le comunicai che sarei uscito la sera con gli amici, sarei rimasto a dormire da uno di loro. Lei, forse pensando di avere la casa libera di nuovo, ne fu molto felice. Tornai in camera, a cazzeggiare, alle 5 mi preparai, boxer, jeans, maglietta e via, presi la macchina di mia madre, poiché disse che non la doveva usare, parcheggiai un po’ distante dalla casa di Emily per non destare troppi sospetti. Suonai il citofono.
E: “Sono appena uscita dalla doccia, aspettami in cucina”
Salii, ma non andai verso la cucina, ma il bagno, aprii la porta, vidi lei che messa a 90, si stava mettendo una tailleur nera, calze autoreggenti, un perizoma striminzito, con un filo che le separa le chiappe, faceva fatica a tirarla sù, perciò fece dei movimenti sexy, muovendo il culo a destra e a manca, alla fine riuscì ad indossarla, e si accorse che ero dietro di lei, si girò, ha ancora le tette al vento, prese un reggiseno di pizzo, nero, che copre ben poco, glielo strappai di mano.
E: “non fare lo scemo, dai, che sta per arrivare la pizza”
G: “mettiti la camicia a vai a prenderla”
E:”ma la camicia è quasi trasparente”
G:”eh be? ti sta benissimo”
E:”ma mi si vede tutto”
G:”con o senza reggiseno, ti si vede tutto”
Si convinse alla fine, indosso la camicia, e suonò, ma prima che andasse ad aprire, la fermai, e le sbottonò altri due bottoni, tentò di protesta, ma fui fermo sulla mia posizione.
Andò a prendere la pizza, e tornò dopo due minuti con la pizza, la divorammo.
Dopo 10 minuti, tempo di spreparare, in modo da non lasciare tracce, poiché l’indomani sua figlia sarebbe tornata.
Ci spostammo in camera da letto, mano nella mano, come due fidanzatini, io cercavo di palpare come potevo, ma il tragitto durò, poco, meglio va.
Mi stesi sul letto, mentre lei volle salirmi sopra, ma la respinsi.
G. “Spogliati con uno strip- dance”
E. “Ma non sono come si fa”
G. “Hai presente come ti sei infilata quella gonna?”
E. “Si”
G. “fai in quel modo”
E. “Ok” lo disse titubante.
E cominciò muovendo il culo, facendolo fare dei cerchi, quasi perfetti, nel frattempo si sbottono tutta la camicia, si girò, mi mostrò il culo fasciato dalla gonna, si tolse la camicia, ma girandosi, la usò per coprirsi le tette, mi guardò con l’aria di sfida, e me la lanciò, lasciando scoperte completamente le tette, che belle, mi sono mancate così tanto.
Si girò di nuovo, si piegò a 90, mostrandomi il culo, a forma di A, aprì lo zip, e fece scendere lentamente la gonna, mostrando suo perizoma. Si alzò, prese il perizoma sui fianchi, si piegò tutta di un colpo, mostrando le labbra della sua figa, completamente depilata, ebbi un fremito, lei ne se accorse, mi guardò, come per dire, ti piace eh..
Le feci il segno di avvicinarsi, mi obbedì, ma non salì sul letto, mi spoglio delle mie pantaloni e boxer in una sola manovra, mentre io mi sfilavo la maglietta. Rimanemmo nudi come la mamma ci ha fatti, beh, lei aveva ancora le calze, le dava un’aria da troia navigata.
Poggia le mani in mezzo alle sue gambe, mi tirò uno schiaffo sulle mani, e tirò le gambe in modo che rimasi completamente steso sul letto, lei si accavallò sulla mia testa, dandomi la figa in totale disposizione, mentre si stesa su di me, e prese in mano il mio cazzo. Minchia, mi era mancato il suo tocco delicato, e lo prese subito in bocca, usando le labbra per scappellarmi, mi strizzò le palle con una mano, in segno di protesta perché non mi stavo dando da fare, tirai fuori la lingua, feci una prima passata sulle grandi labbra, sentivo il profumo dei prodotti che ha usato per lavarsi, leccavo sempre con più veemenza, lei fece lo stesso, cominciammo a gemere entrambi Si, leccami, lecca quella figa che non ha avuto abbastanza attenzione“, dopo aver parlato, tornò a succhiarmelo, con un movimento rotatorio delle labbra sulla mia verga, una mano che mi massaggia le palle.
Spostai le labbra della vagina, e cercai di penetrarla con la lingua, entrai più che potevo, ma non era abbastanza, quindi la lingua lasciò il posto alle dita, un dito, due dita, tre, e lei venne, producendo un liquido quasi di color piscio, in un momento di eccitazione, sfilai le dita, e cercai di infilare l’indice in quella rosa di carne, sembrava inviolata, lei sussultò, e parlò con mio cazzo ancora in bocca,
E. “Nmm, Non Hmmmo Mmmai Fahhtto lì”
Continuai a spingere l’indice, lei non disse più nulla, si concentro di più sul pompino e mi fece venire, nella sua bocca, 6-7 fiotti, e ingoiò tutto. Si rigirò, mi diedi un bacio lungo e sensuale, con una battaglia della lingua, alla fine, quando ci stancammo, lei si allontanò,
E. “Non godevo così tanto da prima del divorzio”
G. “Allora meglio recuperare”
Cominciai a succhiarle le tette mentre lei si era stesa sul letto, giocai come se fossero i miei giocattoli preferito, succhiai i capezzoli con forza, lei gemeva, si, mi piace, impasta queste due bocce di carne, sentivo che in mezzo alle gambe, il cazzo si stava indurendo di nuovo, mi misi a cavalcione su di lei, lei capì le mie intenzioni, sputtò in nella solca, e lì spinsi contro.
Infilai il cazzo tra quelle due tette dure, e cominciai a muovere il bacino, quando il cazzo usciva dall’altra parte, lei cercò di leccarlo, me mi ritraevo, quando il cazzo divenne duro abbastanza, mi misi in mezzo alle sue gambe, le sollevai, e le appoggia sulle spalle, con una mano le tenevo ferme, mentre con altra puntavo il cazzo verso la sua vagina, entrai, era stretta, quasi come se fosse vergine, mi fermai quando fui tutto dentro per godermi il momento tanto sognato da 5 anni,
E. “Ti muovi ?”
G. “si si, mi stavo godendo del momento tanto agognato”
Cominciai a fare avanti indietro, lentamente, poi più veloce, due colpi leggeri e un colpo profondo. Godeva, comincia ad ansimare: “Si, scopami, scopa la tua insegnante d’inglese, quella troia che si sente sola”
G. “Da oggi in poi, quando ti senti sola, sappi che ci sono io a farti compagnia”
E. “Non fare le promesso che non puoi mantenere”
G. “Mi metta alla prova”
Nel frattempo, ansima sempre di più, e si masturba con una mano, l’altra si impasta la tetta destra, mentre io la penetro.
E. “Si, continua così che mi fai venire”
G. “Se continuo così, vengo anche io”
E.”E allora vieni, vienimi dentro, ho cominciato a prendere la pillola dall’ultima volta”
Dicendo quelle parole è come se avesse premuto il pulsante: Sborraaaaaa, le venni dentro,
sentendo i miei schizzi, venne anche lei, stavolta squirtando , tolsi in tempo il cazzo per lasciarla libera di schizzare, ne presi un pò con le mani notai che c’era pure la mia sborra, aprì la bocca, e gliela versai, non ingoiò, mi baciò, durante il quale, mi passò il contenuto della sua bocca, facemmo quel giochetto per 3 o 4 minuti, quando ce ne bevemmo un pò a testa.
In tutto questo scambiare, mi si indurì di nuovo, lei se ne accorse, beata gioventù, mi fece stendere, lei mi salì sopra, e se lo infilò in figa, e mi calvalcò per quasi 20 minuti, quando si stancò,
E. “fai te”,
G. “Mettiti a pecora”
E: “Ok”
la penetrai da dietro, tenendola per i fianchi, la scopai selvaggiamente, e guardavo quel buco, così bello, infilai l’indice, così stretto, mentre ero per nel mio da fare, lei mi guardò vogliosa, e disse ”Se fai bravo stasera, sarai il primo ad averlo, primo in assoluto”
G. “Siiii, finalmente ti posso possedere in lungo per largo”
E. “Sono già tutta tua”
Venimmo insieme di nuovo, mi accasciai su di lei, che sotto mio peso morto cadde anche lei, con il cazzo a ancora piantata nella sua figa che colava la mi sborra, ci addormentammo beati, prima di chiudere gli occhi, vidi sul comodino la sveglia, segnava le 3.23.
Cazzo, l’ho scopata quasi per 4 ore consecutive. Ero in settimo cielo, perché l’indomani mi aspettava una grande giornata.
Note finali:
Salve, questo e’ mio primo racconto di FANTASIA, sono ben accetti i consigli.
mio email: profemily95@gmail.com

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