L'eta' dell'incoscienza

Scritto da , il 2011-04-18, genere etero

48/60. Ti saluto liceo . Estate prendimi e fammi tuo.
Macino km . Giro locali . Mi mischio al popolo della festa, una tribu’.
22.30 ritrovo in piazza. Si beve, e’ un preserata alcolico, non c’erano tutti i problemi di oggi, si ascoltavano gli umori delle persone, si decideva il locale, rigorosamente ognuno con la sua macchina e via.
Si pagava l’ingresso e ti davano una consumazione. Giro per vedere un po’ la gente, tappa al bar, dove una barista normalmente molto figa e molto poco vestita ti preparava un HavanaCola, praticamente imbevibile, per un’impropria combinazione delle dosi. La nottata decollava velocemente. Entravo tutto perfettino e mi ritrovavo sfatto a strusciarmi contro quella che ci stava. Iniziava l’era del sesso facile. L’eta’ dell’incoscienza.
L’importante era assecondare i miei istinti. La mia macchina diventa il teatro dei miei orgasmi.
Le occasioni non mi mancano, sono l’oggetto del desiderio di ragazze piu’ grandi di me e l’idea del loro interesse sessuale nei miei confronti mi fa sentire uomo, mi eccita. Le scopavo una, due, massimo tre volte. Poi si cambiava .
Mi nutrivo avidamente delle loro carni.
Susanna, la conosco di vista da diverso tempo, quando ci incrociamo ci lanciamo sguardi di desiderio. Un venerdì i nostri sguardi si trasformano in parole, le parole in complimenti e sorrisi maliziosi, ci vogliamo. Il sedile abbassato della mia macchina, le sue cosce aperte e la mia faccia che si perde sul suo sesso, sono le foto della scena successiva. Ha una figa morbidissima, completamente glabra, quando si inarca alzando la schiena la vedo di profilo illuminata da un lampione in lontananza, un monte di venere perfetto. La lecco con passione, lei spinge sulla mia lingua e la porto all’orgasmo. Ricambia il favore leccando il cazzo gia’ duro, si prodiga per un po’, ma l’alcool anestetizza i miei sensi e faccio molta fatica a venire, “Non vieni?” mi chiede. Mi guarda, non mi da il tempo di rispondere e mi invita a scoparla.
“ Promettimi che stai attento”
“ Sì “
Salgo sopra di lei, mentre la cappella si sta facendo strada nella sua figa mi ripete “ Stai attento “
“Siiiiiiii” Avevo voglia di godere. Sono tutto dentro. Mi-pia-ce. I suoi caldi umori mi bagnano il cazzo, la figa e’ bollente ed accogliente, scendo con le mani e tocco il mio membro che la sta penetrando, tocco la sua figa riempita dal mio sesso. Eccomi. Mi tolgo di scatto, me lo prendo in mano e dirigo lo schizzo sulla sua pancia. Rimane qualche istante stesa con il mio seme che le sta colando nell’ombelico.
La sera seguente sono fuori con Michela,un anno meno di me, stesso copione solo che stavolta mi fa venire con una sega. Adoro leccare ed ho leccato anche lei. Una figa dalla folta e morbida peluria. E’ appena venuta, io sono seduto al posto di guida con i pantaloni slacciati, lei mi masturba molto bene, con sapienza. Mi dice “Se vieni ti sporchi tutto “ “Non importa “ voglio solo venire.
“Ohhhhhhhhhhh….vengoooooo” in uno slancio di altruismo porta la bocca al mio cazzo ed ingoia lo sperma. E’ l’inizio di una nuova amicizia, ma di Michela vi raccontero’ piu’ avanti, perche’ lei merita un racconto solo suo.
Serena, non la mia Serena, un surrogato. Ragazza alta, culo importante ma proporzionato, seno piccolo con un grosso capezzolo che mi eccitava molto. La scopo un paio di volte, entrambe salto della quaglia, entrambe normalissime.
Gaia. Trentenne separata. Mi eccitava piu’ l’idea, che il sesso in se. Bella donna, bionda, magra, bel culo e poco seno, lei la scopo un po’ di piu’, ma e’ paranoica. La sua situazione e’ piuttosto pesante e nella mia condizione di cazzone perditempo non ci sta. Mi piace l’idea che le piaccia farsi scopare da me, ma quando inizia a cercare un rapporto emotivo, mi stacco.
Monica, scambiamo poche parole una sera in cui ci stanno sbattendo fuori da un locale a jesolo, mentre stava chiudendo, continuiamo la conversazione su uno sdraio in spiaggia e la concludiamo con lei a cosce aperte ed io che schizzo sulla sabbia. Torno altre due volte a trovarla e scoparla, era bella, molto bella, ma una snob rompicazzo come poche, finisce nell’archivio sotto la lettera “M”.
Cadono le prime foglie, e’ venuto il tempo di iscriversi all’universita’ e trasferirsi. E’ l’inizo del periodo piu’ bello della mia vita. Si aprano le danze.
Giusto il tempo di capire dov’ero, la facolta’ la vedo molto poco ma in compenso conosco tutti i locali notturni della zona.
Uno mi piace molto piu’ degli altri, mi chiedono di collaborare con loro, mi dico: “ Entro gratis, bevo gratis, poi fare il PR ha i suoi bei vantaggi in fatto di conoscenza di donne, facciamolo.” Porte aperte e piena liberta’. Ragazze immagine provocanti, giravano in abiti succinti, belle prede. Flirto con una di loro, mia coetanea,sembra una dritta e ci sta. Una notte dopo una serata devasto, sono ubriachello, mi accompagna e si ferma a dormire da me, inibizioni al minimo, colgo palla al balzo e mi butto, iniziamo la danza dei preliminari, rimaniamo nudi e mentre sto per prenderla mi dice:
“ Fai piano che sono vergine “ , ho un blocco mentale, rivedo la faccia di un mio amico che mi dice “ Se scopi con una vergine poi questa ti si appiccica”, cazzo!Eh no, non voglio che dopo mi stressi. Inizio a campare un milione di scuse, adducendole che forse non era il caso, che era meglio aspettare, che se aveva atteso così tanto, forse quel “dono” era meglio condividerlo con una persona speciale, tutte cazzate per togliermi da quella situazione. Sicuro di essere stato convincente mi rimetto i boxer e ci mettiamo a dormire. L’indomani mi rendo conto che mi ero sbagliato. Oltre a prendermi una vagonata di parole da una sua amica, lei non vuole piu’ neanche salutarmi e cambia addirittura locale. Per fortuna era arrivato anche il venerdì e tornavo a casa. Vivevo una doppia vita, una universitaria, una a casa. Una delle ultime serate settembrine avevo conosciuto Chiara, ragazza un po’ piu’ grande di me, usciamo insieme il week-end quasi esclusivamente per scopare, andava bene ad entrambi. Lei ha una Y10 e due labbrone morbide. La Y me la ricordo perche’ portavamo i sedili in avanti, li abbassavamo e diventavano un comodo “materasso”, le labbra perche’ erano veramente grandi. La prima volta che l’ho leccata rimasi sorpreso, non avevo mai visto due grandi labbra così. Erano lunghe e carnose, penzolavano. Le succhiavo sempre prima di scoparla. Ci appartavamo in zona industriale, celati dal buio e lì davamo luogo ad accoppiamenti lussuriosi. Scopavamo senza regole, senza attenzioni. Sono stato fortunato. Senza nessuna precauzione, le venivo quasi sempre addosso e ricominciavo a scoparla senza pause fino allo sfinimento.
La domenica ripartivo per l’universita’.
“Fedelta’ ?” “Sei fedele?” Solo alle mie voglie.
Un mercoledì, “Piacere, io sono Marta” , capello nero liscio con frangetta, occhiali , fatta bene, ma con poche tette, 28enne laureanda in giurisprudenza, di una bellezza normale, ma la faccia e’ da porca. La trovo nel locale con una sua amica, rimediamo un uomo anche per lei e a fine serata andiamo nel loro appartamento. Gli altri due sono molto piu’ veloci e si fiondano in camera, noi siamo confinati in cucina. In piedi ci baciamo. Inizio a palpeggiarla, scendo e infilo le mani nei suoi pantaloni e mi chiede “Cosa stai cercando?” Interpreto quella domanda come un modo per farmi capire che la stavo infastidendo, mi ritiro e continuo a baciarla con passione, allora lei prende l’iniziativa e mi infila a sua volta la mano nei pantaloni, scherzando le pongo la stessa domanda “Cosa cerchi ?” . Lei mi guarda e dice : “ Voglio il tuo cazzo, fammelo toccare, voglio vederlo voglio sentirlo “ rimango sorpreso e continua “ Sì…sei duro” con una mano lo strige ,mentre con l’altra mi tocca le palle, “ Che belle palle , ti piace come te lo tocco?” “Sì..continua ti prego..” Tutta quell’eccitazione mi stava mandando fuori di testa, apre del tutto i jeans e lo sfila, tocca la cappella, “ Lo voglio in bocca” si abbassa piegandosi in avanti ed inizia a leccarmelo, prima solo la cappella poi ingoiandolo, sembrava tutto molto naturale e spontaneo. Talmente normale che data la sua posizione scomoda, si siede su una sedia, mentre io mi appoggio alla tavola. Mi abbassa tutto fino alle caviglie, lecca la cappella, con una mano mi masturba, con l’altra massaggia le palle, scende e mi tocca tra le natiche. E’ una sensazione nuova. Si sofferma con la falange dell’indice , stimola con lievi pressioni l’orefizio e vista la mia disponibilita’ mi penetra piano. E’ piacevole. Mezzo dito e’ dentro il mio corpo e preme internamente. Ad ogni pressione sento il cazzo che si contrae e si gonfia. Mi sta portando all’orgasmo, sì , sto per godere. “ Marta vengo “ “ Sì…sborra…”mi incita con voce calda. Ha il cazzo puntato verso la sua bocca, aperta e con la lingua fuori. Il primo schizzo le va sulla lingua, assaggia il mio sapore , lo sposta e le vengo in faccia, mentre lei se lo struscia sul viso. Che orgasmo! La guardo un istante con il mio seme in faccia e penso che la prima impressione avuta era giusta. Una porca. Si ripulisce e mi dice “ Domani sera sono sola in appartamento, vieni?“ “Ovvio, vengo dove vuoi e in tutti i sensi” . Puntuale mi presento. Camera. Ho voglia di vederla nuda. Seno adolescenziale, fianchi leggermente larghi, fighetta con una strisciolina di peli sopra il clitoride. E’ una dall’orgasmo facile. La faccio venire leccandola. Divarica le gambe e si fa scopare. Mentre lo facciamo mi stimola e vuole essere stimolata verbalmente, una situazione nuova anche questa.
“Dimmi che ti piace scoparmi, sìììì così sbattimi forte, infilalo tutto anche le palle , sono una porca, dimmi che sono una porca…scopami…scopami…”
“ Ohhh sììì sei una porca , la tua figa mi piace, sei bagnatissima,dammela….dammela e fammi godere come ieri sera…”
“ Ti e’ piaciuto venirmi in faccia”
“ Sìììì…e adesso nella figa…”
“ Dio come ti sento, si sta ingrossando”
“ Sì…sono vicino…ho voglia di godere”
“Anch’io…continua, continua…forte…”
Scendo con la mano, le tocco le chiappe e provo a stimolarla come lei aveva fatto con me, il suo buchetto e’ bagnato dagli umori vaginali, entro abbastanza facilmente con il dito, “ Sìììììì…spingilo tutto quel dito” ,con il medio conficcato nel suo culo riesco a sentire il mio cazzo che si muove.
Le sto scopando la figa e le penetro il culo con un dito, le piace.
“ Continua che sto per venire…Vengo…vengooooooo” e gode per la seconda volta. Ancora poche spinte, lo sfilo lo porto alla sua bocca e mi fa “ Non ingoio tutto” le rispondo ridendo “ Me ne sono accorto ieri sera” . Lo succhia un po’ e quando vengo indirizza gli schizzi sulle tette. La vedo per un po’ e sono tutte scopate da film porno, di lì a molto poco venne il tempo per lei di laurearsi, per me di cambiare partner. Marta mi aveva aperto gli occhi su degli aspetti che non avevo mai considerato, il sesso non solo per l’orgasmo, ma alla ricerca di eccitanti perversioni.
Alla cassa del locale lavora Alessandra, quarantenne del posto. Una donna single, molto diversa dalle ragazze immagine che giravano nel locale. Carnagione scura, capelli raccolti a coda, trucco ed orecchini vistosi, unghie rosse e lunghe, una che ne aveva di cose da raccontare. Mi fa qualche avance e una sera mi invita a casa sua per il giorno dopo. Ci vado. Mi aspetta in jeans e twin-set. Entrambi sapevamo perche’ eravamo lì. Qualche battuta per rilassare un po’ la situazione ed una cosa da bere. Ci baciamo sul divano. Vado diretto tra le coscie e mi ferma perche’ ha il ciclo. Si dedica, comunque,impegnata al mio cazzo. Prima mi sale cavalcioni, io le stringo le chiappe e lei si struscia su e giu’. Le tocco le tette, lei mi agevola e si toglie la maglia. Rimango di sasso, ha le ascelle pelose, ero abituato a ragazze curatissime, questa cosa mi spiazza. Mi concentro sulle tette, capezzolo scuro e grosso come piace a me,belle apparentemente, ma troppo soffici, cioe’ al tatto sembravano vuote. Le lecco, lei scende con la mano ed inizia a masturbarmi. Si alza, mi sfila i pantaloni e boxer, mi allarga le gambe, si inginocchia ed inizia un bel lavoretto, mani, bocca e tette. E’ molto brava. Mi spompina abilmente,ho il cazzo intriso di saliva, lo prende e lo schiaccia tra le tette. Muovo il bacino per aumentare le spinte, lei con la lingua lecca la cappella che di volta in volta fa capolino, mantenendo il cazzo lubrificato per evitare attriti. Schizzo il mio orgasmo tra le tette. Esco da casa sua un po’ turbato, non riuscivo a togliermi dalla testa le sue ascelle. Da un lato non erano contemplate negli schemi della mia donna ideale, ma da un altro quell’alone di “selvatico” mi eccitava. Decido di rivederla ed il copione e’ lo stesso, le godo sulle tette. Week-end con Chiara e torno la domenica. Il martedì ci vediamo al locale, mi guarda, mi fa segno di avvicinarmi e mi dice all’orecchio “Domani a casa mia, solita ora ok?” “ Va bene”. Mi apre la porta con una leggera vestaglia, parliamo un po’ ed io guardo le sue ascelle, non le dico niente, ma credo si sia accorta della mia attenzione. Mi eccitavano. Avevo appena scoperto un mio feticcio. Pensavo chissa’ come avra’ la figa. Ho il cazzo durissimo. Le salto letteralmente addosso, le faccio cadere il vestito e mi inginocchio di fronte a lei, in un remake della prima volta con Serena. Sfilo le mutande e lei esclama “ Quanta foga!” “ E non hai ancora visto niente” . Un’irsuta figa matura aspetta le mie attenzioni. Inizio a leccarla, ma lei si scansa e si siede sul divano, la seguo, le allargo le cosce e non posso far altro che rimanere estasiato da quel buco nero ed ispido. La lecco avidamente. Con le dita allargo il pelo, un grosso clitoride eccitato fa da apice a due labbrone rosse e carnose, ha un buon sapore, maturo. Continuo finche’ mi chiede “scopami”. Lei prende un preservativo che aveva abilmente nascosto raggio-braccio. La scopo inginocchiato di fronte, mentre lei con una mano si tocca il clitoride e con l’altra si stuzzica un capezzolo. Mi eccita vedere che si masturba mentre la penetro. Geme, si masturba sempre piu’ velocemente e viene.
“ Hai goduto?” Annuisce col capo. La prendo per le chiappe, la sollevo leggermente, tirandola verso di me. Spingo sempre piu forte, lei alza le braccia e si tiene sullo schienale del divano. Guardo le sue tette che ballano con le spinte e le sue ascelle.
“Sììììììììì….eccomi vengooooooo….”
“ Ti sento vieniii…vieniii….”
”ahhhhhhhhhhhhhhh”
Tolgo il cazzo dal suo corpo, tenendo il preservativo con dita, lo sfilo.
Guardo il corpo di Alessandra, meravigliosamente maturo, meravigliosamente selvatico.
Mi eccita. La sua figa pelosa mi eccita, le sue ascelle “nature” mi eccitano.
I nostri incontri finirono presto, il feticcio del pelo che mi contagio’,invece, vive ancora oggi nelle mie perversioni.

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