Tre foto - Il tutt’uno (2/4)

Scritto da , il 2018-06-05, genere saffico

C’è uno spazio vuoto.
C’è una ragazza.
C’è una ragazza.

Lo spazio è illuminato artificialmente.
La luce proviene da un lato, proiettando ombre sul muro.

La ragazza è vestita di bianco.
I capelli sono bianchi.
Gli occhi sono bianchi.
La pelle è bianca.
È in uno stato di riposo.
Abbandonata in posizione fetale, tra le braccia della ragazza.
Il suo vestito ricorda quello di una principessa delle fiabe.
Le sue membra candide sono celate dalle vesti bianche e leggere.
Le curve del suo corpo sono cime di montagne innevate.
La sua bellezza è la bellezza di un fiocco di neve.
Guarda timida verso il basso.
Un lieve sorriso.
Il sorriso di una bambina.
Lei è Candida.
Lei è Innocenza.
Lei è Purezza.
Lei è Amore.

La ragazza è vestita di nero.
I capelli sono neri.
Gli occhi sono neri.
La pelle è nera.
Lei sta agendo.
Tiene tra le sue braccia la ragazza. Sembra la stia proteggendo.
Il suo vestito ricorda quello di un’odalisca.
Le sue forme e la sua femminilità non sono celate, anzi sono esposte
Sono nude.
Sono invitanti.
Sono fuoco.
La sua sensualità è la sensualità di lingue infuocate che danzano nel buio.
Lei ti osserva.
Lei ti vede.
Lei ti sfida.
Un sorriso poco accennato.
Il sorriso di una tigre.
Lei è Oscura.
Lei è Peccato.
Lei è Sesso.

E l’ombra sul muro rappresenta un tutt’uno.

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