C'è posto per tre

Scritto da , il 2018-03-24, genere trio

Era la cena sociale prima delle ferie estive, con tutti i dipendenti della mia Azienda. Ottima cena a base di pesce, ottimo vino e poi Champagne, grappa… Insomma la serata trascorse in allegria, ma alla fine eravamo tutti un po’ su di giri. Anche Sonia, si stava divertendo ed ascoltava con piacere le barzellette di fine serata, anche le più spinte. Durante la cena , approfittando della tovaglia lunga le avevo più volte accarezzato le cosce , arrviando fino alla fica e lei aveva fatto altrettanto sbottonandomi e prendendomelo in mano. Eravamo eccitati tutti e due. Fummo tra gli ultimi a lasciare il locale, l'abbracciai avviandoci verso l'auto, un grosso TIR la nascondeva alla nostra vista. Passammo davanti al camion e mentre con una mano stavo azionando il telecomando per aprire l'auto, con l'altra accarezzai il culo di Sonia mentre le ficcavo la lingua in bocca. La sentii arrendevole come non mai, spingeva la fica contro di me e mi divorava la lingua, era passionale ed eccitata. – Ti scoperei qui, adesso. Andiamo a casa, ho il cazzo che mi fa male- E lei- Sì amore , andiamo a casa, ti faccio morire-
IL pensiero di scoparmela là , all'aperto, magari con qualcun che poteva vederci mi aveva procurato una forte erezione.
Improvvisamente sentimmo una voce - Eh, beato lei che ha una donna così bella con la quale passare la notte -
Dal finestrino del TIR sporgeva la testa rasata di un uomo di circa 50 anni, barba incolta e due occhietti vispi che scrutavano Sonia dalla testa ai piedi.
Mi sembrava simpatico, così risposi - Eh sì, sono proprio fortunato ad avere una donna così , lei viaggia solo? - No! ho un collega che ora sta dormendo, dobbiamo affrontare un lungo viaggio, e nonostante sia giovane e carino, non c'è certo paragone con la sua signora -
Intanto mi ero appoggiato con la schiena all'auto , avevo tirato Sonia contro al mio ventre rivolta verso il camionista ed avevo iniziato a strofinarle il cazzo duro contro il culo - Le piace tantola mia compagna? -
- Sì è molto arrapante-
- Ha visto che bel seno? Scommetto che le piacerebbe vederlo nudo - Non so cosa mi abbia preso ma ormai l'avevo detto ed ero eccitatissimo; passai le mani sulle grosse poppe ed iniziai a massaggiarle - Ma cosa fai? sei matto. dai, andiamo a casa, chissà chi sono questi… - mi sussurrò piano Sonia, a mia volta le risposi leccandole un orecchio . Ma i suoi capezzoli si erano induriti. Si stava eccitando, era una di quelle situazioni che le piacevano tanto.- Lasciami fare solo per un pò, senti come sono eccitato... dai, facciamogli vedere qualcosa. Hai sentito, poveraccio, deve affrontare un lungo viaggio -
Sonia abbandonò la testa sulla mia spalla e lasciò che le sbottonassi la camicetta, l'uomo strabuzzò gli occhi alla vista di cotanta merce, il reggiseno copriva a malapena i capezzoli
- Allora come le sembra? -
- Magnifico, stupendo è proprio come piace a me. Tom, vieni un po’ a vedere che tette -
Dopo un po’ apparve la testa riccioluta del suo collega, nella notte risaltavano i suoi occhi ed i suoi denti bianchi, era un ragazzo di colore sui 30 anni.
Ormai avevo aperto tutta la camicetta e continuavo a palparla attraverso il reggiseno, Sonia non parlava, si lasciava fare, i due mi pregavano di mostrarla ancor di più, così abbassai le coppe mettendo a nudo il seno stupendo.
I capezzoli erano duri tra le mie dita, a Sonia piace farseli martoriare dolcemente, infatti dopo un po’ iniziò a strofinare il culo contro il mio cazzo durissimo, allora pensai di approfittarne ed iniziai a far salire la gonna lentamente. I camionisti non parlavano, seguivano attentamente la mia mano che scopriva le cosce sempre più su.
Ormai la gonna era arrotolata in vita i due potevano vedere le mutandine di seta trasparenti coperte solo dalla mia mano che massaggiava la fica attraverso la sottile stoffa - Allora come vi sembra la mia signora? -
- Gran bel pezzo di fica - commentò l'italiano
- Ora vi mostro anche il culo -; così dicendo la feci girare contro l'auto sollevandole la gonna oltre le chiappe - Sei un porco- Mi disse lei ma non oppose resistenza e lasciò che le spostassi le mutandine e le scoprissi il culo - Lasciati guardare, non vedi che ti stanno mangiando con gli occhi ? Quelli stanotte si fanno una sega e sborrano pensando a te. Apri un le gambe, ti voglio infilare un dito nella fica -
Ha schiuso le cosce sensualmente e si è aperta: era fradicia, in poco tempo i suoi umori hanno impiastricciato le mie dita.
Sonia era eccitatissima, era tanto eccitata che forse quella sera avrebbe accettato di farsi scopare da qualcun'altro, non ci pensai due volte e provai ad andare oltre anche se sapevo che il gioco poteva essere rischioso.
- Vi andrebbe di venire a toccare, se promettete di fare i bravi ve la faccio palpare -
- Ma sei cretino ?- Sonia accennò una debole reazione ma
ormai era tardi, i due erano lì di fronte, in un attimo si trovò quattro mani sui seni che la palpavano e le strizzavano i capezzoli. Cercò di protestare ma invano, adesso sentiva le mani dappertutto, sul culo, tra le cosce e da come si muoveva era evidente che le piaceva. Intanto io mi ero appoggiato alla cabina del camion e mi godevo la scena; il nero aveva in bocca un capezzolo e succhiava e slinguava, mentre l'altro cercava la bocca di mia moglie che non tardò a trovare aperta e disponibile, ormai potevano fare di lei quello che volevano. Quando misero a nudo i loro cazzi rimanemmo allibiti sia io che Sonia, Gianni, l'italiano aveva un affare sui 20 cm ma quello di Tom, credo superasse i 23, 24 cm. Appena glieli avevano messi in mano lei li aveva mollati come se bruciassero poi li aveva ripresi e li accarezzava delicatamente con gli occhi pieni di stupore. Poi Sonia decise di abbassarsi lentamente fino ad arrivare all'altezza dei cazzi in tiro . Per una buona mezz'ora è rimasta inginocchiata lavorando di bocca e di lingua mentre i due appoggiati all'auto coi pantaloni abbassati la lasciavano fare. Più volte l'ho vista cercare di ingoiarne il più possibile: il bianco riusciva a prenderlo quasi tutto, ma il nero non entrava oltre la metà. Stanchi di farsi sbocchinare l'hanno fatta appoggiare al cofano della macchina, le hanno tolto le mutandine e a turno hanno iniziato a fotterla. Il primo è stato Gianni che lentamente dopo avere appoggiato la cappella alle grandi labbra l'ha presa per i fianchi spingendo dentro i suoi 20 cm poi ha iniziato chiavare . Sonia godeva, le piaceva essere porca e voleva quei due cazzoni.
- Sì così dai spingi più forte dai scopami,
Che bello - di fronte a quella scena non potei resistere oltre, tirai fuori il cazzo che ormai mi faceva un male cane ed iniziai a segarmi lentamente. Anche Tom si massaggiava per essere pronto non appena Gianni avesse liberato il posto, il che avvenne di li a poco
- Vieni Tom, prendi il mio posto prima che sta troia mi faccia sborrare - Il nero si avvicinò, strofinò il cappellone lungo il solco delle chiappe e sul pelo della fica poi iniziò a spingerlo dentro, la fica si dilatava all'inverosimile, al limite della lacerazione
- Fai piano Tom, è troppo grosso... piano, ecco così sei bravo no... si... ancora un po’... piano, dai spingi, ancora, si tutto, dammelo tutto oh Tom mi spacchi in due, lo sento, lo
sento tutto dentro. Chiavami Tom, chiavami ficcamelo tutto dentro....mmmmmmmm-
anche il nero la prese per i fianchi, mentre affondava nella fica bagnata. Gianni si avvicinò al suo viso col cazzo duro iniziando a scoparla in bocca, andarono avanti a fotterla così per parecchio tempo, uno in fica e l'altro in bocca, poi si sfilarono contemporaneamente, la fecero inginocchiare davanti a loro e a turno le mettevano il cazzo in bocca - Succhia puttana, succhia che ti sborriamo in gola - mi avvicinai per vedere meglio proprio mentre Tom stava per scaricarsi.
Volevo guardare tutto, eccitarmi più forte, godere della visione di mia moglie troia.
Vidi la sborra colare dalla bocca di Sonia e finire sul seno, sulla camicetta, sulla gonna ancora arrotolata in vita, sulle cosce... quanta ne colava. ma quanta sborra le stava schizzando in bocca quel nero?
Quando sfilò il cazzo pensavo si fosse svuotato invece un getto copioso le inondò il viso ed altri meno potenti le finirono sulle tette e sui vestiti. Mentre Tom finiva di sborrare Gianni iniziava, anche lui le inondò la bocca il viso e le tette, poi tutti e due esausti si sono abbandonati contro la macchina mentre Sonia si alzava spalmandosi la crema che aveva sul viso. Con la mano ne raccolse più che poteva lo assaporò con gusto, leccandosi anche le dita. Mi guardò – Hai visto maialone che porca è la tua donna? Ti piace farmi fottere e guardare – In quel momento mi sborrai in mano rantolando, Sonia mi guardava mentre si puliva le mani con la lingua poi baciò a turno i suoi amanti.
Questi ripresero a palparla infilandogli le dita e la lingua in ogni buco e quando ci proposero di salire con loro in cabina per farsi una bella scopata sul lettino di bordo, lei acconsentì e e così li seguimmo. Mi sistemai sul sedile del guidatore per guardare bene quello che sarebbe accaduto, e il mio cazzo era già di nuovo durissimo.
Appena ci fummo accomodati Sonia assatanata di cazzo saltò letteralmente addosso al camionista italiano e si ficco il cazzo tutto d'un colpo in culo. Reclinandosi indietro sul corpo del camionista allargò le gambe e si fece penetrare anche nella fica dal cazzo di Tom) :la chiamavano puttana e le chiedevano se le piaceva e se ne voleva ancora lei rispondeva che voleva essere chiavata ed essere sfondata ancora dappertutto. Aveva ingoiato tanta sborra e un poco le colava dal labbro. Tom appoggiò il cazzo fra le sue bocce turgide e lei fece una stupenda spagnola extalusso. Il cazzo stretto fra i suoi seni arrivava fino alla bocca e lei lo leccava avidamente sulla cappella finchè arrivò il godimento del nero, che tenendo ferma la testa, infilò il suo cazzo fino in gola e sborrando fino a farle avere conati di vomito. Senza aspettare altro Gianniil mise Sonia alla pecorinna e la inculatò facendola gridare er il piacere. Io mi segavo e sborrai nuovamente ma ho continuato fissare Sonia mentre era inculata da quel grosso cazzo. Lei intanto gemeva e gridava di piacere dicendo che era felice solo quando era piena in tutti i buchi di cazzi che la scopavano.
CI ricomponemmo, salutammo i nostri "amici" , salimmo in macchina per tornare a casa.
Sonia era ancora stravolta dall'eccitazione e dal godimento provato.Io la guardavo pensando che non vedevo l'ora di arrivare a casa per scoparmela. Lei mi fissò per un attimo, poi mi disse languida. - Amore, mi piace fare la porca per te, perdo la testa quando vedo che ti seghi guardandomi. - - Lo so porcellina...- Le presi la testa e la portai verso il mio cazzo. Dai piccola, goditi anche il mio- Ingoiò il mio cazzo:ero ancora così eccitato che bastarono poche pompate e le fiottai tutta la mia sborra in gola.

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