L'amica di Mamma

Scritto da , il 2018-03-21, genere feticismo

Inizio col dirvi che non sò proprio come mi ci sono ritrovato a raccontare un episodio simile. Tutto è iniziato quando avevo 15 anni che inizia con l'andare alla palestra sotto casa, seguendo tranquillamente il programma imposta dal mio allenatore (dato che m'ero messo d'impegno e ho iniziato già a vedere i risultati dopo 2 mesi circa), quando d'un tratto vedo una signora nuova, mai vista prima d'ora: corpo atletico,slanciata e con una tuta addosso davvero provocante, finché un giorno non finì per imbucarmi nello spogliatoio femminile per scoprire altre cose di lei. Mi nascosi dietro la porta quando entrò e iniziò a spogliarsi per poi imbucarsi dentro la doccia. Nel frattempo che si lavava fù lì che scoprì (senza volerlo) di essere feticista. Non persi tempo ad annusargli scarpe, calzini a tal punto da eccitarmi che non mi feci scappare neanche una sega di fretta e furia per liberarmi e venirgli dentro le scarpe ed andarmene. Dopo un paio di giorni, mamma mi disse che avremmo avuto un ospite a pranzo la domenica e indovinate che era? Proprio lei! La milfona della palestra. La sig.ra Manuela era un'amica di vecchia data di mamma che s'era re-incontrate a causa della separazione del marito di quest'ultima e avevano iniziato a frequentarsi più spesso. Quasi rimasi stupito da ciò.
Dopo il pranzo, mi misi a studiare quando sentì mamma e la sua amica parlare del fatto che si era ritrovata dello sperma all'interno delle scarpe e non sapeva come, da lì in poi iniziai a stare più attento a cosa facevo, dice o pensavo, datosi pure, che in palestra ci salutavamo appena, tant'è vero che iniziò quasi a sospettare di me provocandomi ogni tanto sia in palestra sia quando ci veniva a trovare coi suoi piedi per vedere se i suoi sospetti erano fondati. Dopo qualche mese ci invitò a me e mamma a cena da lei, mi preparai quando mi chiamò mamma e mi disse che non ce la faceva a venire e sarebbe rimasta a lavoro fino a tardi, andai da solo.
Quando arrivai, trovai Manuela col pigiama di flanella e delle infradito ai piedi per stare più comoda in casa (iniziai ad eccitarmi), si scusò per come si era presentata e si andò a cambiare d'abito presentandosi con un jeans accollato, t-shirt nera e le stesse infradito, gli dissi che nel frattempo, che mamma non sarebbe venuta per complicanze al lavoro. Per tutta la cena dondolò il piede facendolo notare e ogni tanto facendomi piedino sotto il tavolo palpandomi pure.
Dopo la cena, dissi a Manuela che avrei fatto io i piatti, ma mi fermò e mi disse che dovevamo parlare (in quel momento non sapevo se essere contento o meno). Mi fece un discorso da madre-figlio secondo cui ad una certa età si iniziano a provare e fare cose nuove e che non dobbiamo vergognarci di dirlo, la bloccai e gli confessai:
"Si, confesso, sono stato io. Non sò cosa mi sia preso in quel momento. Mica sei arrabbiata?"
"Ma no! Figurati! Ad una certa età è normale...e vedo che si stà iniziando a mostrare..." facendomi notare l'erezione.
"Anzi...perché non mi fai vedere perché ti attiro così tanto...", sfilò i piedi e li appoggiò sulle gambe.
"Perché non me li massaggi? Tutto il tempo in piedi a cucinare, mi ha stancato..." e iniziai a massaggiargli quei piedi morbidissimi, iniziò pian piano ad eccitarsi pure lei. "Oh si...bello...continua, non fermarti". Quando vidi che si stava appisolando non persi tempo a spogliarmi, si svegliò d'improvviso e mi disse con aria stupita "Ecco il motivo...sai quanto desidero un VERO uomo", me lo prese in bocca, facendomi un pompino e infine per concludere me lo prese tra i piedi e iniziò a farmi una lenta sega coi piedi facendomi arrivare su di essi. Non perse manco tempo a leccare lo sperma per pulirsi.
Ci ricomponemmo e mentre stavo per andarmene mi disse che se voleva, avrebbe avuto piacere ad ospitarmi ancora per godere di quei due spettacoli, anche in palestra .Me ne andai, soddisfatto di me.

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