Lorena si scopre vogliosa d'altro

Scritto da , il 2018-03-11, genere dominazione

Oggi vi racconterò un altro episodio della mia storia con Lorena.

Nelle precedenti storie vi ho raccontato come lei si sia affidata a me per trovare se stessa. Questo racconto appartiene al primo periodo della nostra storia.

Il processo di sottomissione prevedeva all'inizio che lei si abituasse a mostrarsi, che imparasse come il suo giovane corpo poteva eccitare gli uomini se accompagnato da un atteggiamento femminile. Cosa che invece il marito le proibiva tassativamente facendola uscire vestita sempre elegantemente, ma senza dettagli sensuali.

Nei nostri incontri, cominciammo inoltre a mettere in pratica alcune piccole fantasie erotiche.

Nei movimenti per entrare e scendere dall'auto, anche se vestita in modo serio, le ordinavo di uscire dal lavoro senza intimo e di piegarsi apposta per farmi vedere la figa rimanendo a lungo in quella posizione esposta.

Oppure in auto la facevo telefonare a qualche sua amica e mentre lei parlava la toccavo facendola eccitare oppure mi masturbavo obbligandola a guardarmi. Questo la eccitava a tal punto da non riuscire più a parlare in modo fluente con le sue interlocutrici che spesso si accorgevano della sua eccitazione. Con una di esse Paola, la telefonata cambiò tono e la sua amica eccitata dai suoi gemiti, cominciò a toccarsi incitando Lorena a fare altrettanto.

Le feci segno di assecondarla e ne nacque un clima che definire altamente erotico è riduttivo con le due amiche che si eccitavano a vicenda venendo insieme. Paola non sapeva però che l'orgasmo di Lorena fu provocato dalle mie dita.

La mia schiava era allibita non avendo mai avuto la percezione che la sua amica fosse attratta da lei. La settimana dopo le fece visita e le due lesbicarono un'ora mentre comodamente ascoltavo al cellulare le loro effusioni. Questa era la seconda esperienza lesbica di Lorena dopo quella con la cameriera del ristorante.

Un pomeriggio andammo a bere qualcosa insieme. Le avevo ordinato di indossare il reggicalze e null'altro

"Padrone non ho messo le mutande e sono bagnata"
"Mentre siamo qui terrai le gambe aperte, esegui"
Incontrò lo sguardo eccitato di due che la spogliarono con gli occhi.

Quando tornammo in auto senza alcun mio ordine, mi estrasse il cazzo dai pantaloni è cominciò a segarmi mentre guidavo e per la prima volta la sentii ammettere mentre si toccava che avrebbe voluto farsi scopare da altri cazzi.
Le chiesi se i due del bar potevano andare bene e con sorpresa Lorena in preda ad un delirio erotico mi disse

"Padrone quando vorrai la tua schiava è pronta per chiunque tu voglia"

Un giorno le ordinai di truccarsi pesantemente non appena fuori casa

Andò al lavoro con un rossetto rosso che esaltava ulteriormente le sue labbra carnose e un trucco pesante agli occhi. Il tutto accompagnato da un tailleur con gonna corta e scarpe a tacco alto.

Dovete sapere che alla reception della sua ditta lavorava un uomo sui 55 anni che lei cercava di evitare in mensa in quanto cercava sempre un contatto con lei.
Quel giorno le ordinai di scendere in portineria per lasciargli una busta da spedire con la giacchetta del tailleur e sotto solo il reggiseno che quel giorno era dietro mio ordine una misura in meno del solito.

Nel lasciargli la lettera doveva far finta di farla cadere e nel piegarsi lasciare che dall'alto l'uomo le vedesse le tette. Mi scrisse un sms che era fradicia perché il porco mentre lei piegata raccoglieva il plico, aveva aperto le gambe facendole vedere la vistose erezione non trattenuta dai pantaloni dicendole
"ti piace il mio cazzone vero puttanella, se non ti alzi te lo faccio assaggiare".

Lorena rossa in viso e senza dire nulla era scappata fuori velocemente. Quel sms mi arrivò dal bagno dove era andata per ficcarsi la figa per placare le ondate di piacere per quell'episodio.

Capivo che era arrivato il momento per rendere Lorena una vera schiava sottomessa e troia.

Difatti quando quel giorno che in teoria prevedeva una mattina nel motel dove andavamo per stare insieme una volta al mese, in realtà imboccai il vicino casello stradale dell'autostrada...Lorena solo un filo stupita si lasciò andare ad un lungo mugolio eccitato.

In quel mentre capì come mai il giorno prima le avevo ordinato di portarsi dietro un'altra tipologia di vestiti rispetto a quelli indossati. La gonna elegante avrebbe fatto posto ad una minigonna che arrivava appena appena al bordo delle autoreggenti e la camicetta ad un top con spalline e bottoni.

Mi misi sulla corsia di scorrimento centrale e le ordinai di cambiarsi in auto mentre guidavo.

Si morse le labbra quando si accorse che stavo sorpassando un camion proprio mentre si sfilava la camicetta e il reggiseno per indossare il top a bottoni. Il camionista la vide nuda e cominciò a suonare e a lampeggiare. Lorena nel sistemarsi il tipo prese a torcersi i capezzoli eccitata....

"Padrone sono fradicia"
"Contorna le labbra con il rossetto che hai usato l'altro giorno"
"mmmm si Padrone, mi fai sentire tanto troia"

"Tra poco ci fermeremo ad un autogrill, entreremo in due momenti diversi, riceverai miei ordini con sms, intesi Lorena"
"mmmmm Si padrone, sto morendo"

continua

mastermind1755@gmail.com

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