Una mamma dell'asilo di mio figlio

Scritto da , il 2018-01-26, genere tradimenti

Dopo tanti complimenti, vi scrivo una vera storia, successa circa 3 anni fa, con una mamma dell'asilo di mio figlio;
Circa 3 anni fa mio figlio, andava ad un asilo privato delle suore, come tutte le mattine, l'accompagnavo io la mattina mia moglie andava a prenderlo il pomeriggio, tutte le mattine incrociavo una bella ragazza della mia età, allora avevo 37 anni, era una mora fisico snello, con i capelli corti con meches bionde, molto curata, per intenderci simile Nadia Toffa delle Iene, si assomigliavano non era super figa neanche da buttare; Ci incrociavamo tutte le mattine alle 7,20 di mattina, solo un buongiorno e un sorriso; niente di più; Poi una mattina dopo aver portato mio figlio all'asilo fuori dall'asilo, la vedo con il cofano aperto, che imprecava il motore che non partiva; Io mi avvicinai dandogli del lei, ho chiesto se aveva bisogno d'aiuto? - mi disse: Ciao, dammi del tu, stamattina non riparte più sto cesso di macchina, ho detto a mio marito devo cambiarla, lui dice che va benissimo; risi e guardai all'interno del motore, intanto con un occhio guardai il suo bel culetto tondo, dentro a dei leggings color grigio scuro, lei intanto era disperata, doveva andare a lavoro; Vedi un rigagnolo d'acqua calda che usciva dall'auto.
Gli dissi non ne capivo molto anche io, secondo me era meglio chiamare un carro attrezzi, perchè si era rotto manicotto del radiatore, rischiava di rompere il motore; chiuse il cofano con forza imprecando e prese dalla borsetta, il cellulare, una parolaccia mi fece capire cercava di chiamare il marito. - Cazzo proprio oggi, ho appuntamento importante con un cliente russo per una vendita di un immobile in centro a Bologna; Feci lo sfacciato, gli chiesi dove doveva andare; Lei con un mezzo sorriso, - Devo andare in strada Maggiore quasi sotto le due torri non voglio disturbarti, se quel cretino di mio marito rispondesse;
Io mi inventai una scusa banale dicendo dovevo andare proprio quel giorno in zona da un notaio a consegnare dei documenti, ero libero, volevo che capisse che facevo qualcosa per lei; sorrise ci incamminammo verso la mia auto; in quel periodo possedevo un Bmw, con interni pelle chiari, ovviamente con il clima di gennaio meno 3 di temperatura risultava fredda; lei fece un sussulto quando si sedette, vedi per un attimo il culo di lato e il taglio della vagina aderente; alzai la temperatura dell'abitacolo e del riscaldamento dei sedili riscaldati della mia auto, ci presentammo si chiamava Anna era un agente immobiliare, mentre marito era un ufficiale dell'esercito, era appena rientrato da una missione in Afghanistan, arrivati vicino al luogo del suo appuntamento, mi fermai, lei mi venne vicino mi diede un abbraccio forte un bacio sulla guancia mi disse: - sei il mio salvatore, grazie ci congedammo;
Ci rivedemmo sempre la mattina all'asilo, quando una mattina mi chiese, se facevamo colazione insieme per sdebitarsi; Io non me lo feci dire due volte, gli chiesi in che bar potevamo andare; lei mi venne vicino; - Io pensavo a casa mia, sai la gente parla, io lo dico anche per te; gli dissi - perfetto grazie. Mi diede il suo indirizzo e partì prima lei dopo io, arrivato davanti ad una villetta schiera ben tenuta, vidi il cancellino del giardino semi aperto, entrai velocemente, anche la porta era semi aperta; tutto al buio; Permesso! Permesso! dissi più volte senza risposta, la voce di lei mi diceva vieni pure, arrivato vicino alla cucina la vidi, era in baby doll nero con perizoma nero a filo, rimasi sconcertato; Lei mi disse: - ti creo problemi così, dovevo cambiarmi; io con disinvoltura gli dissi era proprio sexy che era fortunato il marito; Lei mi venne vicino con la tazza del caffè caldo, secondo me mio marito neanche mi vuole dopo la bambina, preferisce scopare le troie trova in giro per il mondo, mi lascia sempre a bocca asciutta in tutti i sensi, si mise a ridere; mentre diceva questo, stavo bevendo il caffè per poco non morivo soffocato; presi la palla al balzo o la va o la spacca, andai vicino e la baciai, lei mi prese tenendomi forte, mettendomi la lingua in gola, intanto le toccavo il culo duro, i seni piccoli si toccavano contro di me, era arrapatissima, la presi e la misi sul tavolo e mi sedetti iniziai a spostare il perizoma, vidi una bella figa dai peli biondicci, mi buttai come un avvoltoio, sul clitoride, inizia a leccare avidamente e fargli un ditalino, non ci volle molto che venne quasi subito con un mega urlo.
Si alzo' dal tavolo mi lascio seduto sulla sedia e si mise in ginocchio e mi sbottonò i pantaloni facendo uscire il mio cazzone, rimase ad ammirarlo e se lo mise subito in gola andando su e giù con la testa; intanto io gli spingevo la testa delicatamente in modo prendesse il cazzo tutto in gola;
si stacco dalla cappella, mi disse con la voce arrapatissima: mettiti il preservativo lo voglio dentro; si mise a 90 sul tavolo andai nel capotto e presi dal portafoglio profilattico, me lo misi, bagnai ultima volta la figa con la bocca che grondava di umori e la penetrai, la figa era davvero stretta, lei gridava; - Porca troia come è grosso mi fa male, aspetta mi fai male mi portò in camera prese da un cassetto, lubrificante gel alla fragola e se la spalmo nella figa e la mise sul mio cazzo era diventato rosso peperone, si mise a di nuovo a 90 sul letto e la penetrai con facilità, pompavo con forza tenendola per le spalle e gridava fortissimo, decisi di andare io sopra di lei, divaricai le sue gambe iniziai a pomparla per bene colpi piano ben assestati mentre lei con leggeri colpi si toccava clito dopo poco, lanciò un urlo animalesco del suo orgasmo, gli leccai la figa con la lingua e rimisi il cazzo dentro, poi volle cavalcarmi non era mai sazia, venne diverse volte, finché la presi gliela leccai venne tutta; mi mise in piedi e mi tolse preservativo, inizio a succhiare il cazzo, io gli tenevo la testa e la spingevo verso le palle, dopo 5 minuti di paradiso, sentì la mia sborra uscire a getti caldi, lei arrapatissima a bere, ripulire il cazzo dalla cappella al tronco; - lei mi disse: che scopata ero anni che non me la facevo una così, ho la figa che mi brucia; mi prese per il cazzo mi portò in bagno, davanti al water; - Dai piscia mi disse lei, te lo voglio tenere, mentre la fai, mio marito non me lo fa fare mai; pisciai lei era arrapata mi lecco' ultima goccia di urina; ci facemmo la doccia.
Ci vedemmo altre 6 volte la mattina, poi il marito però penso che avesse capito qualcosa, si fece trasferire in Sardegna, con il nuovo anno lei e la bambina si erano trasferiti a Cagliari, non volle mai darmi suo numero, peccato spero tu possa leggere mio racconto magari ricontattarmi.

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