La schiava Tans Cap.1, la sveglia

Scritto da , il 2018-01-16, genere trans

NOTA: questa è una storia di pura fantasia. Qualunque riferimento a persone, cose o fatti reali è solo ed esclusivamente casuale.

"Sveglia, padrone. Buongiorno. E' ora di alzarsi."

Apriii gli occhi al suono di quella soffice voce, e mi ritrovai davanti il sensuale spettacolo che ogni mattina mi accoglieva. Di fronte a me stava un donna snella e flessuosa, dalla serica pelle nera. Un bustino bianco metteva in risalto e faceva sporgere i suoi piccoli seni rotondi, dall'aureola sporgente ancora più scura. Le reggiclaze del bustino agganciavano calze a rete bianche anch'esse, mettendo inrisalto lunghe gambe ben tornite. Ai piedi due sandali argentei dalla zeppa vertiginosa, e dal tacco ancora più vertiginoso. Il volto di Ylana (così si chiamava) era liscio ed ovale, le sue labbra turgide messe ancora più in risalto da un rossetto rosa shocking così intenso da essere persino sfrontato. I suoi capelli crespi erano sapientemente raccolti in una corta coda.

Sì lasciò ammirare da me per qualche istante, poii si avvicinò ondeggiando i fianchi in maniera provocante. Fra le gambe senza mutande, un paio di piccoli testicoli appena abbozzati scomparivano dietro ad un lungo e grosso membro nero, che ondeggiava rilassato seguendo il suo ritmo sensuale.

Ylana era una trans. La mia schiava trans.

Si chinò su di me, mi scostò con delicatezza le coperte, tirò fuori il mio membro rilassato e cominciò a farmi uno dei suoi ottimi pompini. Faceva scendere la bocca piano fino alla base del membro, poi risaliva lentamente massaggindolo ccon le labbra e con la lingua, indugiando con dolcezza nella zona sotto il prepuzio. Era magnifica, come al solito, ed in pochi minuti mi portò ad una gran erezione. Poi si rialzò, portandosi sul bordo del letto, in piedi, e chinandosi in avanti, come ad invitarmi a scendere dal letto per possederla.
Mi portai dietro di lei e puntai la punta del mio cazzo sul suo ano, che penetrai senza fatica, sodomizzandola con calma, muovendomi avanti ed indietro, assaporando la sensazione del suo ano soffice e vellutato.
Non appena cominciai ad incularla, il suo enorme cazzo nero prese vita, erigendosi ad una misura veramente imponente, questo accadeva solo quando veniva posseduta da me, e come ogni volta dopo qualche istante presi in mano il suo enorme membro nero, cominciando a masturbarla, dapprima piano, poi sempre più velocemente, in sincronia con i colpi che le assestavo con il mio cazzo dentro il suo culo.
Ylana non resse a lungo, prima i miei colpi a costrinsero ad inginocchiarsi sul letto, poi il piacere della sega insiemi all'inculata la portarono ad un orgasmo che le fece emettere un grido soffocato, prima che le braccia le cedessero, portandola con il viso affondato nel letto. Tra le mie mani sentii il suo cazzo muoversi convulsamente a colpi, per poi ammosciarsi lentamente. Era venuta, ma senza una goccia di liquido. Io non ero ancora venuto, e continuai darle colpi, inculandola finchè anche io non cominciai e spruzzare sperma dentro il suo capiente ano.
Uscii da Ylana, che da quando era venuta tra le mie mani non si era mossa dalla sua posizione, ancora inginocchiata sul letto con il volto affondato fra le coperte. Mi spogliai e mi recai in bagno per una bella doccia.

Finita la doccia Ylana era lì in bagno che mi aspettava, con in mano un asciugamano. Ora indossava anche un piccolo tanga bianco di pizzo che a malapena conteneva il suo grosso cazzo nero (una visione intrigante ed eccitante). Cominciò ad asciugarmi, accarezzando il mio corpo. Baciò e succhiò a lungo e delicatamente i miei capezzoli, accarezzò i miei glutei, ed il mio ano. Poi si abbassò di fronte al mio membro a riposo e lo prese in mano. Sapevo che cosa voleva e gliela diedi. Cominciai ad orinare, e lei subito lo prese in bocca, la mano sinistra sulle mie natiche, la destra che reggeva il mio cazzo, le labbra che stringevano il mio glande. Vedevo la lingua e la gola che si muovevano veloci, inghiottendo rapide le sorsate della mia orina.. non se ne lasciò sfuggire una sola goccia.
Poi si alzò e mi salutò. "Grazie, padrone." Uscì.
Io finii con le mie necessità fisiologiche, andai a cambiarmi e scesi per la colazione.

Ylana si era cambiata, e mi aspettava accanto al tavolo apparecchiato. Ora indossava un completo con tailleur ed una corta gonna a tubino, neri, ai piedi sandali con dei tacchi vertiginosi, sui quali però si muoveva con grazia e naturalezza. Non aveva più rossetto, ed ora indossava orecchini ed un girocollo in oro bianco. Sembrava in tutto e per tutto una di quelle donne in carriera che sono pronde a spalancare le gambe a chiunque possa far loro salire i gradini dellle gerarchie più in fretta. Nel complesso era terribilmente sexy.

Mi sedetti a tavola e Ylana mi servì la colazione, poi lei si mise carponi e andò sotto il tavolo, mi slacciò i pantaloni, e cominciò a farmi un altro dei suoi lunnghi e lenti pompini. Io mangiavo e guardavo le notizie alla TV, lei sotto il tavolo continuava ininterrottamente a succhiarmi. Ogni tanto le afferravo la testa e la spingevo fino in fondo al mio cazzo, ma lei non opponeva resitenza e si lasciava riempire la gola fino in fondo.
Quando ebbi finito di mangiare le dissi: "Ho finito, Ylana." Lei immediatamente accelerò il ritmo del suo pompino, succhiandomi e leccandomi con molta più forza, fino a farmi venire nella sua bocca. Lei inghiotti il mio sperma fino all'ultima goccia, poi usci da sotto il tavolo e mi salutò. "Buona giornata, padrone."
La salutai. Io andai nel mio studio ad occuparmi degli affari, Ylana rimase a casa, a rassettare la tavola, ed a fare le pulizie.

FINE PARTE 1.

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