Capodanno con i botti, ovvero buon viso a cattivo gioco

Scritto da , il 2018-01-08, genere etero

La vita riserva sempre sorprese, molte brutte alcune piacevoli, ma non mi sarei mai aspettato che il Capodanno del 2016 ce ne portasse una che avrebbe cambiato la nostra vita.
Ancora oggi,non potendola certo considerare una sorpresa piacevole , non so se considerarla brutta o uno scontato epilogo della nostra situazione.
Siamo una coppia di napoletani avanti negli anni, io pensionato in anticipo per gravi problemi di salute, mia moglie una casalinga di 57 anni, fortunatamente in buona salute e, se devo essere obiettivo, ancora piacente.
Come spesso accade quando le mogli raggiungono una certa eta’ esse subiscono l’attrazione della Parrocchia e , forse per compensare il minore impegno in famiglia visto che i figli hanno preso la loro strada e che hanno una loro famiglia, si impegnano in opere pie e meritevoli , oltre a rompere gli zebedei al marito con i gruppi di preghiera domestici e con le visite serali di altre signore, spesso piu’ beghine e baciapile di loro.
Quel Natale avevamo avuto ospiti alla cena della vigilia uno dei nostri figli con moglie e figli e il giorno dopo, l’altro nostro figlio con la famiglia.
Come da tradizione una festa con i genitori ed una con i suoceri.
Per Capodanno i nostri figli si sarebbero recati insieme alle loro famiglie alla casa di villeggiatura dei suoceri del nostro secondo figlio ,quindi per S.Silvestro eravamo “liberi”. Mia moglie mi propose allora di invitare al cenone qualcuno dei preti della Parrocchia , la faccenda mi seccava alquanto ma nemmeno mi avrebbe fatto piacere aspettare il nuovo anno da solo a guardare in TV gli altri che si divertivano,infatti difficilmente mia moglie sarebbe restata sveglia fino a mezzanotte.
Cosi’ feci buon viso a cattivo gioco ed accettai la proposta.
Non la tiro per le lunghe raccontando la serata, vado direttamente al fatto che trasformo’ un tranquillo cenone in qualcosa di molto diverso.
Il prete, scusatemi se lo chiamo cosi’ ,con una nota leggermente sarcastica, ma non son mai riuscito a chiamarli “padre” si era dimostrato cordiale e anche divertente, fra una portata e l’altra avevamo pure avuto una accesa ma bonaria discussione sulla fede , cosi’ in definitiva posso dire che la serata stava procedendo magnificamente.
Mia moglie ,prima di portare in tavola i dolci e lo spumante, volle concludere il menu’ con un “soute’ “ di frutti di mare ma , sfortunatamente avvicinandosi al tavolo, inciampo’ sul tappeto rovesciando la zuppiera con tutto il suo bollente contenuto in grembo al nostro ospite..
Ovviamente il prete si alzo’ di scatto urlando di dolore e noi intervenimmo aiutandolo a togliersi i pantaloni che si erano trasformati in uno strumento di tortura.
In quei momenti di agitazione non ce ne rendemmo conto ma qualche secondo dopo ci accorgemmo che dai suoi boxer sporgeva un lungo e grosso cazzo che arrivava quasi a meta’ gamba..
Il nostro imbarazzo si tagliava col coltello ma il “padre” sembrava non dar peso alla cosa e continuava a lamentarsi per i dolore delle scottature e cosi', poiche' il dolore era prevalente sulla pudicizia, si tolse anche i boxer.
Mia moglie si riprese dalla sorpresa e ,simulando una indifferenza che certo non aveva ,corse in bagno a prendere lo spray per le scottature mentre io facevo distendere l’infortunato sul divano.
Cosi’ mia moglie comincio’ a spruzzare lo spray su quelle gambe e sull'inguine ed io la guardavo mentre con le sue mani “spostava” quel grosso affare per meglio spalmare la schiuma.
Io non sapevo che fare e mentre indugiavo tentando di decidere se dovevo provvedere io a praticare i soccorsi senza lasciar fare a mia moglie, vidi che il prete stava avendo una erezione..
Il tocco delle mani di mia moglie forse gli aveva fatto dimenticare il voto di castita’..
Mia moglie guardava stupita quell’enorme pene che ormai si mostrava in tutta la sua magnificenza.
Lui, guardando me e mia moglie , fece un largo sorriso, sapeva bene che le sue grazie potevano far colpo su una donna e su una donna matura ancor di piu'..il suo pene si levava dal suo inguine come una enorme colonna di carne che sovrastava due testicoli grossi come patate.
A questo punto devo riferirvi che la mia malattia,purtroppo, mi ha reso impotente e che per questo non avevamo rapporti sessuali gia’ da almeno un paio d’anni.
La nostra vita sessuale e’ ridotta a rapporti orali , io lecco la fica di mia moglie e lei mi succhia l’uccello che nemmeno nella sua bocca riesce ad avere una erezione sufficiente per la penetrazione.
E pensare che lei ha sempre amato succhiare il cazzo e anche farsi fare il culo ma , in verita’,anche succhiare un cazzo moscio non e’ piacevole per una donna..
Mia moglie mi guardava ed io guardavo lei e leggevo nei suoi occhi una eccitazione potente, le feci cenno come a dire " lasciati andare" e lei si lancio’ con la bocca aperta e occhi chiusi a prendere quella cappella ciclopica.
Solo la cappella riusciva a tenere in bocca ma gia’ solo questo la ricompensava un po’ di anni di astinenza e le fece perdere ogni remora ed ogni ritegno. Sapeva che io non avrei mosso un dito e in quanto ad accusarla...io impotente e ridotto ad un inutile rudere che potevo dire? di che avrei potuto incolparla?..forse al massimo di essere un po’ zoccola..ma se lo era lo era diventata anche per colpa mia..per il mio maledettissimo destino..
Cosi’ non si preoccupo’ nemmeno di offrirmi lo spettacolo, sapeva che la fantasia di vederla chiavata da un altro l’avevo avuta nel passato,quando ero ancora valido, e ne avevamo parlato a volte per scherzo mentre lei mi faceva un pompino mentre le infilavo un grosso cazzo di gomma in fica stesi come a fare un 69, ne avevamo parlato nella eccitazione e, in quei momenti, con la speranza latente di farlo davvero prima o poi.. ed ora lei stava realizzando quella fantasia che, nei momenti di passione, aveva condiviso con me..
Lei si tolse le mutande e si distese sul divano appoggiando la testa alla spalliera, le cosce divaricate al massimo, il prete fatico’ un poco a penetrarla, il pene era davvero grosso e la fica di mia moglie stretta per il non utilizzo, ma dopo pochissimo il suo pene dava potenti e veloci colpi nel ventre di mia moglie.
La scena che mi si mostrava era erotica al massimo ed io feci l’unica cosa che potevo, mi abbassai le mutande e ,prendendo in mano il mio cazzo traditore,cominciai a farmi una sega.
Ma piu’ della scena mi eccitavano le parole che lei diceva ad ogni colpo di quella colonna di carne e poi il rumore… il rumore che faceva quel cazzo.. “ciak ciak ciak ciak” mentre il divano si bagnava di liquido vaginale che colava dalla fica...
E le parole che lei diceva nel piacere, quelle parole mi risuonano ancora in mente :” Uh Maronna e comm’ e’ gruosso, mamma mia e comm’ e’ tuosto, o dio mio , me sta sfunnanno a patana, mamma mia e comm’e bello! Mamma mia ‘u sento tutto dint’ ‘a panza ! E comm’e’ gruosso!“
E di seguito :” Sfunname , sfunname, doppo te dongo pure ‘u culo, mi ‘e sfunna’ pure ‘u culo si si, sfunname , chiava , e chiava chiu’ forte, mamma mia e chi l’ha mai assaggiato ‘nu cazzo accussi’ gruosso ! Maronna e comme’ e bello , benedico! ” Nei momenti di piacere e' sempre venuta fuori la sua anima napoletana e credo che non sia necessario che io traduca..
E aveva ragione, io ho un cazzo di nemmeno 15 centimetri , ma in quel momento un affare grosso quasi quanto un braccio le stava , forse, arrivando fino allo stomaco..
Io dopo nemmeno un minuto ero venuto nella mia mano e rimasi a guardare fino a quando ,con colpi sempre piu’ potenti, lui sborro’ nelle profondita’ mai raggiunte dal cazzo di mia moglie che aveva stretto i suoi polpacci dietro la schiena del prete per stringerlo a se’ e lasciare che lui le sborrasse quando piu’ in fondo possibile.. un ennesimo orgasmo la sconvolse mentre lui lanciava un grugnito animalesco e lei, a bocca aperta, si godeva nella pancia la bollente lava di quel vulcano.
Quel primo gennaio li vide scopare fino al mattino, io me ne ero andato triste ed amareggiato a letto e avevo lasciato loro due a godere su quel divano. Sentivo i loro rumori e le loro parole ma non volli rimanere oltre, non sarei stato nemmeno capace di farmi un’altra sega. Maledissi il mio destino, malato ed impotente.
Non riuscivo a dormire, li sentivo godere e , verso il mattino, dai gemiti capii che lei aveva mantenuto fede al suo proposito lasciando che Jules la prendesse nel culo, le era sempre piaciuto.
Al mattino, dopo la colazione che credo mia moglie gli avesse preparato abbondante, Jules ando’ via, sentii che lei stava facendo una doccia e quando usci’ dal bagno venne a distendersi a letto al mio fianco. Mi disse solo :” perdonami ma non ce la facevo piu’ ,avevo un bisogno irresistibile di fare sesso” e comincio’ ad accarezzarmi l’uccello, forse voleva darmi un po’ di consolazione..
Dapprima la spinsi via ma quando lei apri le gambe mostrandomi ed offrendomi la sua fica ancora dilatata cominciai a leccargliela furiosamente. Dalle sue profondita’ colavano ancora umori e sentii in bocca il sapore dello sperma..le leccai anche il buco del culo per farlo rilassare, era un anello di carne infiammata ma pulsava ancora di piacere..nonostante i miei problemi lei riusci’ a farmi sborrare nella sua bocca e ,in sincerita’, in quel momento non mi frego’ nulla di quanto sperma avesse inghiottito quella notte e di quanto l’avesse fatta godere il prete.
Ora Jules viene ogni tanto a farci visita e tutte le volte va via al mattino ma ora almeno per un po’ partecipo anche io , mia moglie ,infatti, mentre lui la chiava a pecorina mi gratifica di un meraviglioso pompino, poi io li lascio per il resto della notte…
Mia moglie e’ felice e tranquilla , io mi sento meno in colpa a causa dei miei problemi e tutto sommato la vita scorre felice, l’unica cosa che mi ha dato fastidio e’ che la nostra vicina il mese scorso mi ha detto:” Ho visto che siete diventati MOLTO amici di Padre Jules, lo sappiamo che la signora e’ molto religiosa e che prega tanto in ginocchio”..Era prevedibile che i vicini prima o poi cominciassero a malignare sul fatto che uno dei preti di colore della parrocchia fosse diventato assiduo frequentatore di casa mia.. ma e’ il solito luogo comune sui neri..

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