L'insaziabile (parte finale)

Scritto da , il 2017-12-31, genere etero

Come potevo spiegare ad un uomo più grande di me cosa volessi dire senza passare da ragazzina.
Lui era benestante e probabilmente questo lo aveva penalizzato nelle storie passate, tanti interessi e poco amore.
"Ora te lo spiego"
"Come sei diventata seria"
"Ascoltami bene.
 Io non voglio cene galanti, posti importanti, non voglio regali costosi, io non voglio nulla di quello che hai.
Voglio quello sguardo lí, questo che hai adesso, mi stai guardando come se tu non avessi mai visto niente di più bello.
Voglio che continui a ridere e scuotere la testa come se fossi la persona più simpatica che tu abbia mai conoscouto.
Voglio vederti affermare la tua personalità e voglio vederti sciogliere davanti ad una mia smorfia, un bacio.
Voglio essere amata fuori dal letto e scopata senza pietà dentro al letto. Direi che tu sei perfetto per me al momento"
"Tu sei la donna che voglio al mio fianco" mi baciò.
"La donna che vuoi al tuo fianco adesso vorrebbe essere scopata di nuovo, con tutta la passione che ti rimane. Sempre se non sei troppo stanco" lui Rise di gusto:
"Stanco? Ragazzina tu vuoi essere castigata"
"Oh sí"
Si infilò fra le mie gambe, si inginocchiò, prese le mie gambe e mi strattonò verso di sè. Portò le mie gambe sulle sue spalle e entrò dentro di me con violenza.
"Ahhh"
"Senti male è?"
"Sí, no.. Ahh"
"Smetto? O lo vuoi sentire?"
"Lo sento, voglio sentirlo"
Spingeva forte, sempre con più cattiveria, ero sottomessa a lui, non potevo muovermi e mi piaceva cosí tanto, dolore e piacere, fiumi di liquidi, lui sempre più sensuale. Si levò, lasciando cadere le mi gambe, leccò tutti i miei umori, mi strinse i glutei:
"Io me lo faccio questo culo"
"Prenditi ciò che vuoi"
Continuava a leccarmi e masturbarmi mentre spingeva un dito nel mio sedere, poi due, che goduria, stavo impazzendo. Con la sua brutalitá mi mise a pecora e continuò a leccarmi avanti, dietro, ovunque. Allargò i miei glutei, lasciò cascare la sua saliva sul mio ano, prima mi penetrò la vagina, sbattendo forte, velocemente poi si appoggiò delicatamente sul buco del mio sedere. Spinse piano, dava a me il tempo di abituarmi al suo membro duro, lasciò che il rapporto anale avesse inzio con i miei tempi. Mi muovevo lentamente, mi piaceva sempre di più, ero eccitata, bagnata, volevo sentirlo come sempre, aggressivo. Spinsi io più forte, la nostra pelle batteva ed emanava suoni cosí sconci che non servivano parole. Lasciai il ritmo a lui, sempre più forte, le sue dita affondavano nei miei glutei, mi sculacciava, mi stava castigando. Mi masturbavo mentre lui mi castigava, il piacere era indescrivibile:
"Veniamo insieme"
"Sto arrivando, non posso trattenermi"
Scoppiammo insieme, ormai eravamo perfettamente coordinati, lui venne sulla mia schiena, quel getto caldo mi aveva dato il colpo di grazia.
Si distese su di me, infilò il braccio sotto di me e mi girò, facendomi rotolare sopra di lui.
"Ti prego adesso basta"
"Sei stanca?"
"Tanto"
"Ti svelo un segreto,vuoi saperlo?"
"Certo"
"Non ho mai fatto del sesso cosí bello in tutta la mia vita"
"Vuoi sapere un segreto?"
"Dimmi" fece quel sorriso che amavo tanto, quello che sottolineava quanto io fossi buffa:
"Tu non hai mai fatto l'amore, questo è l'amore più bello della tua vita"
"Hai ragione, tu sei la mia prima volta"
Ci baciammo a lungo, mi appoggiai su di lui e mi addormentai. Io in quelle braccia, quella sera, avrei voluto morirci.

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