La scoperta della trasgressione: l'inculata

Scritto da , il 2017-12-30, genere tradimenti

Continua il racconto sempre raccontato da mia moglie Gabry,

quel week end passò in fretta ed arrivò il lunedì, mai come quel lunedì sarei stata contenta di tornare al lavoro, per poter rivedere il mio amante (adesso si direbbe tromba amico):
Mi vestii in tiro, con i capelli lucidi di balsamo sempre legati a coda di cavallo, indossai un vestitino corto con i sandali tacco 12 e arrivo in ufficio. Subito Enza, la mia collega che era con me sabato, si avvicina e con sguardo complice mi chiede “allora com'é andata sabato?, avete poi mangiato insieme con il capo?” riuscii a non arrossire mentre lei continuava “mi sarebbe tanto piaciuto venire con voi ma avevo a casa la famiglia, beata te che per adesso sei libera almeno puoi toglierti qualche sfizio”. Quest’ultima osservazione mi lasciò perplessa e gli chiesi spiegazioni e lei mi raccontò che sul capo se ne dicevano i tutti i colori, che era un playboy, che si scopava mezza città anche se in realtà nessuno e nessuna diceva esattamente con chi. Ribattei che eravamo rimasti in spiaggia a mangiare e poi ognuno per la sua strada. Lei mi tampinò ancora dicendo che gli sarebbe piaciuto che lui ci provasse con lei perché era un uomo che proprio gli faceva girare la testa.
Ah se avesse saputo le porcate che avevamo fatto!
Finita questa conversazione tornammo al lavoro e nel frattempo era arrivato lui l’oggetto dei nostri discorsi, breve saluto e poi “Gabry portami la pratica xxyy”, io raccolgo il faldone e lo raggiungo nella sua stanza, richiudo la porta e lui mi è subito vicino per baciarmi lingua a lingua, ricambio il bacio con passione, gli accarezzo la patta avvertendo la sua erezione “dai” gli sussurro ridendo “non vorrai scoparmi qui!”, lui non parla, mi fa girare, mi alza il vestito, mi cala il tanga, estrae il suo cazzo duro e lo schiaffa dentro a pecorina, la sua mano sulla mia bocca per contenere i miei mugolii, l’altra mano a titillarmi i capezzoli. Una situazione classica da film porno e per questo eccitante al massimo, ho un orgasmo che riesco a contenere mordendomi le labbra, lui grugnisce mentre mi scopa con colpi sempre più frenetici fin quando esplode dentro la mia figa il suo caldo seme. Lo sento colare lungo le gambe, ma non mi importa, vivo quel momento con un orgasmo intenso, urlerei dal piacere, mentre penso alla mia collega la fuori a figa asciutta e invece sono io a farmi scopare da lui. Ora ci siamo ricomposti, gli ho ripulito il cazzo con un pompino così ho in bocca il sapore del suo sperma, mi sono asciugata la fighetta con un kleenex , “oggi pomeriggio ti aspetto per il seguito!” gli dico con fare da fatalona, lui mi bacia ancora “ci sarò senz’altro e scusami ma non potevo resistere”.
La mattinata passa senza scosse a parte me che devo andare spesso in bagno ad asciugarmi perché sono bagnatissima: tra lo sperma di Franco e la mia eccitazione sono un lago di piacere.
Finito il turno mi attardo a sistemare delle pratiche così che le mie colleghe sono già andate via e rimango sola. Di là c’è Franco con il suo cazzo che immagino teso, è un attimo, vado nella sua stanza, è seduto alla scrivania sulla poltrona di pelle nera, davanti a lui mi tolgo il tanga da sotto il vestitino “se non hai impegni possiamo continuare adesso” gli dico con fare imperioso, lui mi guarda e sorride “sei proprio una cavalla da monta con quei capelli legati, vieni qui!”. Mi sento sempre più porca, ormai preda di questo desiderio di scopare, desiderio che posso subito esaudire, mi tolgo il vestitino restando nuda, slanciata sui miei sandali tacco 12, lui è sempre seduto e allarga le gambe in modo inequivocabile, mi inginocchio e gli apro la zip, subito l’odore forte e maschio del suo cazzo mi prende alle narici, lo tiro fuori, è già pronto, una leccata per inumidirlo e mi seggo su di lui così che possa penetrarmi, la cappella trova facilmente la strada verso la mia figa, lo cavalco mugolando di piacere, devo essere uno spettacolo: una donna nuda, che come un’amazzone cavalca il suo stallone su quella poltrona di pelle nera.
C’è odore di sesso, lo sfregamento del suo pene nella mia figa provoca una catena di orgasmi, mugolo di piacere “fottimi” gli dico “sono la tua cagna”, mi piace essere scurrile, lui lo capisce e rincara la dose “sei la mia puttana, la mia puttana preferita, ti piace prenderlo?” mi cinge i fianchi apparentemente per meglio assestarsi in me ma in realtà per arrivare al mio sfintere. Lo stuzzica con un dito, sento che si apre, si fa strada dietro ma sono troppo presa da questa scopata che se mi prendesse anche il culo ne sarei felice, godo con quell’uomo che compensa il mio uomo assente.
Ad un certo punto, non è ancora venuto mi fa alzare, mi fa girare, mettere a 90 gradi con le mani appoggiate sulla scrivania e mi prende da dietro, mi penetra in figa e nel contempo mi tira la coda dei capelli come fossero delle redini: “ecco che sei cavalla” mi dice, poi allunga le mani verso la scrivania, sento che armeggia con un cassetto, prende qualcosa, mi sembra un tubetto di crema e mentre mi scopa cosparge del gel freddo sul buchetto del culo. Ritraggo per riflesso l’ano ma lui continua a massaggiarmi mentre mi fotte, in breve ha due dita nel culo ben lubrificato con questo gel. Poi si avvicina al mio orecchio “adesso ti scopo nella figa ma intanto ti preparo il culetto, vuoi prenderlo anche li?! Mi dice con voce calda, io sempre presa dall’orgasmo del momento gli dico “siiii … fai piano …. Non l’ho mai fatto ..”, “stai tranquilla” dice Franco “non è ancora il momento, lo sto preparando..”. Quest’uomo mi eccita da pazzi, mi sta facendo fare cose che non avrei mai pensato, ho la fighetta piena del suo cazzo che mi pompa vigorosamente dandomi orgasmi da urlo, il culetto dilatato dalle sue dita, godo ancora prima che lui mi sborri dentro riempiendomi di caldo sperma. Resta ancora dentro di me come un toro sulla sua vacca, le sue mani adesso mi strizzano i capezzoli, la sua bocca mi mordicchia i lobi dell’orecchio “adesso ti ho dilatata un po’ ” mi sussurra ancora “più tardi ti spiego cosa dovrai fare se vuoi essere presa dietro” e continuando “sempre se tu lo vuoi!”, accetto mugolando e per ringraziarlo gli ripulisco con un pompino finale il cazzo umido del suo sperma e dei miei umori vaginali. Ci rivestiamo e lui mi chiede di non indossare l’intimo, accetto, mi sento dominata e mi piace, ci diamo appuntamento nel tardo pomeriggio a casa mia.
Rientro a casa esausta, una doccia e mi butto sul letto, il ventilatore acceso che genera un po’ i frescura che non potrà però calmare l’arsura del mio sesso.

Chiamo Tony, gli racconto un po’ la giornata omettendo la scopata, lui mi dice che la prossima settimana sarà a casa per altri 15 giorni, mi chiede del sesso a tre se ci ho più pensato, io fingo di no e lui incalza che la cosa lo eccita e mi chiede di sondare Franco per capire se fattibile. Mi bagno di eccitazione al pensiero: il mio Tony è d’accordo, ovviamente anche Franco, starà a me farli incontrare. Gli dico che organizzerò tutto io poi gli chiedo se è eccitato e lui mi risponde di si, che è nudo e che mentre parla con me si sta facendo una sega, metto il vivavoce, prendo il dildo dal cassetto e facciamo esso a distanza, dopo aver goduto entrambi ci salutiamo, gli prometto che gli farò una sorpresa per quando torna.

Intanto le ore passano, son già le 6 de pomeriggio, orario di appuntamento con Franco, faccio un’altra doccia e resto nuda per casa con il telo da bagno avvolto al mio corpo. Ho asciugato i capelli per legarli a coda di cavallo anzi di cavalla da monta quale sono. Mi sono depilata l’inguine lasciando un ciuffo di peli a triangolino sulla fighetta.
Lui è puntuale, arriva con un sacchetto della farmacia, dentro ha una peretta per clisteri anali e del gel lubrificante. Mi spiega che come igiene è bene fare un paio di clisteri giusto per evitare inconvenienti, a lui non da fastidio ma potrei imbarazzarmi io, ne convengo, smerdare il cazzo del mio amante è l’ultimo dei miei pensieri. Poi userà ancora il gel per dilatarmi, mi accompagna in bagno, è lui che mi introduce la cannula della peretta piena di acqua calda e camomilla nel retto, poi mi lascia sola per farmi evacuare, ripetiamo il clistere un paio di volta fin quando evacuo acqua pulita, mi risciacquo mentre lui mi aspetta in camera da letto, li lo trovo già nudo una mano sul cazzo che smanetta adagio per tenerlo in tiro, mi sdraio accanto a lui, limoniamo toccandoci a vicenda, poi gli faccio un pompino, mi invita a mettermi 69 con lui sotto così che puoi leccarmi la figa e nel contempo stuzzicarmi l’ano, ho il suo cazzo duro in bocca, ne percepisco il sapore maschio e virile, la sua lingua sulla mia patatina mi stuzzica dandomi scariche di piacere, sento le sue dita che forzano il mio sfintere, le ha lubrificate così che entrano facilmente.
Ho un primo orgasmo così solo al pensiero di quello che succederà dopo. Poi mi fa alzare e mi metto a smorza candela con il suo tarello in figa, sono io che lo domino adesso perché stabilisco io il ritmo. Ad un certo momento lui mi fa alzare ancora, mi fa mettere a 4 zampe con il culo bello alto, mi fa allargare quanto possibile le gambe e mi lecca sapientemente l’ano, la punta della sua lingua dentro …… mmmmmm ….. “mi fai impazzire” mugolo, “si” risponde “adesso sei pronta” appoggia la sua cappella pulsante sul mio forellino e spinge, mi ritraggo ma poi mi rilasso, lo sento entrare, oh Dio, dolore, no, piacere, si sta entrando lentamente, è ben lubrificato, Franco ci ha messo il gel, scivola dentro, mi sento piena, si è tutto dentro, i suoi coglioni, grossi e pelosi adesso sono appoggiati alle mie chiappe, cazzo (è il caso di dirlo) ho un cazzo nel culo, cosa mi sono persa finora!.
Resta ferma così che il mio sfintere si adatti al suo membro poi lentamente comincia a scoparmi, mi tocco la figa e accompagno la sua scopata ad un mio ditalino, come sarebbe bello avere un cazzo in culo e uno in figa “Gabry” penso “sei proprio una troia”..
Franco si muove con ritmo il suo cazzo entra ed esce facendo un rumore di risucchio, il mio ano è ormai elastico, niente dolore solo piacere e lo dico “si, è meraviglioso, fottimi ancora, sborrami nel culo”, sono diventata volgare ma mi piace, mi prende per la coda dei capelli e mi fa inarcare la schiena così che sento il cazzo ancora più dentro, mugola anche lui “sto venendo” mi dice, “si, si, si
Sborrami dentro “ lo incito, poi con un ultimo affondo che quasi mi squarta in due mi schizza negli intestini il suo godimento, io continuo a sgrillettarmi godendo ancora con il suo cazzo nel culo.
È stato stupendo, sarà il senso di trasgressione, ma è stata una cosa pazzesca, Franco tira fuori il suo pene che fa uno schiocco come il tappo di champagne, di riflesso uno schizzo di sperma misto ai miei umori anali fuoriesce andando a sporcare il lenzuolo, il mio amante mi chiede un panno per pulirsi ma io ormai proiettata nella troiaggine più assoluta gli rifaccio un pompino, lecco tutto, gli accarezzo i coglioni, succhio avidamente facendolo risorgere presto, mi chiede tempo per una sigaretta, ne approfitto per un caffè, giriamo nella penombra afosa della casa entrambi nudi, mi segue in cucina dove mentre preparo il caffè lui seduto si fuma una sigaretta, mi chiede come mai non ho mai fatto sesso anale e gli rispondo candidamente che fino ad oggi ho avuto paura ma che il mio Tony lo vuole fare “ecco” afferma “adesso sei pronta, anzi se dopo prendi il tuo vibratore proviamo la doppia”, bastano le sue parole per farmi eccitare di nuovo, vado in camera a prendere il dildo e glielo porto lui lo cosparge di gel e mi invita a mettermi a pecorina appoggiandomi alla parete, mi prende di nuovo in figa e con il dildo mi penetra il culetto, entra facilmente anche se più grosso e lungo del cazzo del mio amante, ormai sono proprio rotta… in culo!
Scopiamo lentamente assaporando ogni istante, Franco sapientemente spinge il cazzo e il dildo in perfetta sintonia, di nuovo un orgasmo che stavolta mi fa urlare e quasi piangere di piacere! Sono proprio contenta di avere Franco……
Dopo finiamo di nuovo a letto dove lo faccio godere per la terza volta con un pompino

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