Storie di Cetty: io con l'amico di mio marito prima parte

Scritto da , il 2017-12-09, genere tradimenti

Sono qui, in macchina in mezzo al traffico, sotto la pioggia, dieci minuti per fare pochi metri, ma dove andrà tutta questa gente, non lo so; sono sola con me stessa ed ancora non credo a quello che è successo solo pochi giorni fa. Da poco è passata l'epifania, le vacanze sono volate e passato tutto troppo in fretta; sarebbe facile dire tutto è passato veloce e non mi sono neanche accorta, ma sarebbe un mentire a me stessa e nemmeno so perché racconto tutto questo a voi o forse si forse, forse è un estremo tentativo catartico di cercare qualcuno che giustifichi ciò che è successo o che almeno mi aiuti ad elaborarlo. Ma andiamo con ordine intanto mi presento: mi chiamo Cetty e vivo in Sicilia in una città; non voglio dire quale per evitare di essere individuata anche se a volte vorrei dichiararmi con nome e cognome, fornire e-mail e cellulare, forse per punirmi o forse per mettermi in pace l'anima, che dire di me: sono una donna di 48 anni, bionda occhi azzurri 1,65 di altezza capelli sulle spalle. Sposata da 23 anni con due figli, con mio marito ormai da anni viviamo come fratelli. Siamo arrivati al matrimonio senza avere rapporti sessuali! pensavo allora che ciò fosse un valore prioritario nonostante avessi un desiderio piuttosto vivo. Ero convinta che dopo il matrimonio tutto si sarebbe sbloccato ma questo non è avvenuto. Ho sbattuto contro un suo fortissimo disinteresse ma ho deciso di perseverare perchè l’amavo e perchè ero convinta che il tempo mi avrebbe consentito di cambiare la situazione. Mi sono sentita cercata e desiderata solamente nel periodo in cui abbiamo concepito 2 figli, ma al di fuori di questi brevissimi periodi la nostra vita sessuale è stata un nulla. Dopo il concepimento del secondo figlio i rapporti si sono praticamente azzerati. Ma torniamo a quel 31 dicembre dello scorso anno: era la terza o quarta volta che ci vedevamo con loro, Paolo e Arianna e certo non si può dire una frequenza costante ma piuttosto, una uscita una volta ogni tanto. Paolo e sua moglie erano simpatici sicuramente, anche se lui a volte un po' cafone nei modi di fare; ma torniamo all'inizio per capire meglio. Paolo da qualche anno amico inseparabile di mio marito; loro si che si vedono spesso uniti come sono dalla passione per la caccia. Tutti e quattro ci siamo visti poche volte o a casa loro o in pizzeria per una serata simpatica. Con la moglie ci fu subito una simpatica intesa mentre con Paolo direi proprio di no; troppo esuberante e come dicevo prima un po' cafone spesso con battute volgari a sfondo sessuale. Decidemmo di passare il capodanno insieme e così fu. Arrivammo nel pomeriggio e ci sistemammo nelle stanze; la cena iniziò verso le 21. A tavola stavamo bene insieme anche perché Paolo fece di tutto per tenere i bicchieri pieni e riuscì anche a fare bere me, notoriamente astemia; verso la fine della cena mi ritrovai completamente ubriaca. Quella sera mi ero preparata bene, curando i particolari per apparire bella: minigonna nera, calze velate con reggicalze, scarpe con tacchi a spillo, camicetta di seta rossa, per un terzo sbottonata, che lasciava vedere tre collane attorno al collo, due d’oro ed una di corallo e perle e ancora vari bracciali ai polsi ed anelli alle dita; curai moltissimo anche il trucco; forse un po’ troppo forte, pettinai i capelli sciolti sulle spalle ed indossai anche una cavigliera d’oro. Per l’occasione decisi di mettere gli orecchini di perle e brillanti del matrimonio. A cena sentivo gli occhi degli uomini della sala sopra di me, molti mi sorridevano, qualcuno ammiccavano e molti sicuramente scambiavano commenti tra di loro. Ad un certo punto nella confusione mi avvicinai ad Arianna e Paolo senza che loro mi vedessero; Paolo rivolgendosi ad Arianna disse: " l'hai sentito quello dell'altro tavolo, è un porco, parlava di Cetty con l'amico e diceva che sembrava una troia d'alto bordo e che sicuramente era una cagna in calore una di quelle che se le fai vedere il portafogli vengono a letto! e l'amico ha risposto che effettivamente ora che mi dici questo e ripensando a come si è comportata per tutta la sera la signora deve essere una facile! Era ammaliante con tutti i maschi; dovevi sentire quelli del tavolo accanto i commenti...... ed Arianna rispose: vero, che porci anche se a dire il vero hai visto come è vestita, sembra una sgualdrina; io al posto di suo marito non l'avrei fatta uscire"; sembra fatto a posta per farsi guardare; sai che ho saputo che tempo fa stava per separarsi dal marito perchè lui aveva capito che lei aveva preso una sbandata per il suo capo con cui aveva una relazione da qualche anno; se non che il capo l'ha lasciata per una donna più giovane e di famiglia più in vista e lei si era visto il mondo cadere addosso, ed era entrata in uno stato quasi catatonico. Dopo periodi bui durante i quali, a quanto pare, era divisa tra psicologi e farmaci, ha avuto una seconda breve relazione con il figlio di un'amica, un certo Fabio, una ragazzo di 15 anni più giovane di lei; hai capito il tipino? e tu piuttosto che fai te la vorresti fare??? bastardo che sei"; che fai le vorresti succhiare le minne?!" Sentire queste cose mi divertì e mi lanciai nella confusione a ballare come una matta; intanto mio marito e Paolo si allontanarono per andare a fumare. Tornammo nelle rispettive camere verso le tre ed io totalmente esausta ed ubriaca. Mio marito subito si butto sul letto e come ormai accadeva da anni si addormentò senza nemmeno guardarmi. No, a me non andava adesso di dormire, era troppo bella quella sensazione per sopprimerla in un sonno profondo; usci e mi recai dietro la casa, su un piccolo belvedere circondato da alberi. La notte era fresca anche se un po' umida. Feci una lunga passeggiata che mi porto in una parte dell'albergo che doveva fungere da piano bar, ma in quel momento chiuso al pubblico. Ma la vera sorpresa fu quella che lì trovai Paolo poggiato al bancone bar che fumava; che coincidenza pensai; lui mi sorrise e subito si avvicinò a me dicendomi: " sapevo che saresti venuta fuori, ho capito subito le tue intenzioni........." ed io dissi subito: "cosa hai capito sub...." ma immediatamente lui con uno scatto fulmineo tentò di baciarmi ma io, con uno spostamento altrettanto rapido lo evitai! Ci provò ancora e poi ancora senza darmi tregua. Fui pervasa da un enorme imbarazzo dentro il mio cuore; pensai ma che sta facendo, l'amico di mio marito che ci prova con la moglie! Paolo si avvicinò nuovamente e mi sussurrò all’orecchio che ero incantevole ed irresistibile! gli dissi: " ma sei pazzo ci provi con la moglie del tuo amico? non ti vergogni? lui mi risposi: " ma dai l'ho capito subito che mi volevi, mi hai guardato per tutta la sera! dai vieni qua Cetty, sei bellissima, vieni voglio abbracciarti, dai lo so che tuo marito ti trascura e tu meriti un po' di attenzione" si accostò al mio collo ed iniziò a strofinarmi le sue labbra; restai paralizzata e sentii il sangue fermarsi nelle vene! lui continuò a coprirmi il collo di delicati baci, poi di leggeri succhiamenti e poi infine iniziò a leccarlo; giunto all’orecchio incominciò a baciarlo ed a leccarlo, quindi mi prese per la nuca e con notevole tenacia, ma senza alcuna vera costrizione, mi girò la testa indietro e mi poggiò le labbra contro le sue iniziando a leccarle con delicatezza; io ero dibattuta: da una parte vi era il preciso intento di rimanere fedele a mio marito, ma dall’altro c’era un crescente desiderio di cedere, rinforzato dallo stato di ebbrezza e da un periodo di astineza ormai forse un po' lungo! I nostri sguardi si incrociarono: Paolo esperto seduttore e puttaniere, abituato a sedurre mogli infedeli, capace di fiutare a mille miglia una donna insoddisfatta, consapevole che il cedimento era ormai prossimo, spinse la sua lingua tra le mie labbra; sentii il suo alito desiderabile ed il calore del suo corpo; aprii leggermente la bocca dimostrando un minimo segno di cedimento alla tentazione; Paolo capendo che stavo cedendo alla voglia forzò ancora e raggiunse con la lingua i miei denti e le gengive; sentii la sua lingua calda ed umida che sapeva di tabacco, provai una vibrazione dentro il ventre ed una rabbia verso mio marito che mi aveva abbandonata; a quel punto ogni resistenza venne meno e cedetti, allargai le labbra aprendo completamente la bocca; subito da lingua di Paolo si infilò dentro la mia bocca. Iniziammo a limonare come pazzi; avevo ceduto a Paolo! adesso lui mi stava abbracciando e baciando in bocca in modo voluttuoso; io che ormai ci stavo completamente, mi abbandonai a lui, il mio nuovo uomo; tenevo la testa tutta indietro, avevo gli occhi chiusi e le guance bollenti e sudate; ora le nostre bocche erano al massimo dell’apertura e le labbra erano perfettamente adese le une alle altre; subito dopo le nostre lingue grondanti di saliva e completamente fuori dalle bocche lottavano in modo irrefrenabile, attorcigliandosi vicendevolmente; ora io allargate le labbra ed aperta completamente la bocca, ricevevo la calda ed umida lingua di Paolo, lasciando che mi pennellasse con cura tutta la superficie umida del cavo orale e del palato, i denti e in fine, sempre più in fondo, l’ugola e le tonsille; Paolo leccava e succhiava con avidità e decisione e ritmicamente immetteva abbondante saliva calda e vischiosa dentro la mia e costringendomi ad assaporarla per poi ingoiarla avidamente. Mi piaceva la sua saliva, la gustavo a fondo prima di ingoiarla. Dopo una decina di minuti che pomiciavamo avidamente Paolo di mise dietro di me quindi da tergo continuando a baciarmi avidamente alla francese, iniziò anche ad accarezzare i miei seni causando l’inevitabile erezione dei capezzoli, ora ben evidenti attraverso la seta della camicetta; lo lasciai lavorare ormai indirizzata al tradimento; non trovando praticamente alcuna resistenza, si avventurò a sbottonarmi la camicetta ed infine me la tolse; Paolo sempre da tergo iniziò ad accarezzarmi con entrambe le mani il reggiseno bianco facendosi strada tra le collane, poi mi girò la testa verso di lui e mi baciò avidamente e lungamente con la lingua; io acconsentì, anzi, collaborai con dedizione, concedendogli a sua volta la mia lingua e la mia bocca! Paolo allora dopo avermi fatto mettere le mani dietro la nuca, con un colpo secco mi sfibbio il reggiseno che cadde giù; si mise di fronte a me ed ammirò le mie mammelle sode centrate da ampissime e rugose areole, nerissime, dalle quali si ergevano due grossi e lunghi capezzoli tesi come chiodi; iniziò ad accarezzare ed a palpare a fondo le mie mammelle, strizzando a tratti i capezzoli fino a farmi sobbalzare dal dolore, dicendomi: "madonna che vacca che sei Cetty; dimmi che sei la mia troia e che sei una grande puttana” senza pensare a quello che dicevo gli risposi: “Si, è vero sono una gran troia, la tua troia”. Lui allora: "fammi succhiare le tette e mentre lo faccio pensa a tuo marito; chissa quanti maschi le hanno ciucciate!" si avvicinò al mio petto e uscita la lingua iniziò a leccarmi ed a succhiarle le tette con avidità indescrivibile: una per volta leccava tutta la cute della mammella, soffermandosi sull’areola dove passava la lingua descrivendo cerchi concentrici, quindi si dedicava al capezzolo che prima leccava con passaggi ritmici e rapidi e poi, introdottolo in bocca, succhiava; infine tentava di introdursi tutta la mammella in bocca per poi ciucciarla. Continuò a baciarmi ed ad abbracciarmi con le sue mani da maschio fino a quando spinse la sua mano destra sulle mie striminzite mutandine; iniziò a sfregarmi le dita sulla vulva attraverso le mutandine che rapidamente si bagnarono; infilò quindi la mano dentro; che sensazione arrapante, emanai un sussulto di piacere; Paolo iniziò quindi ad accarezzare la peluria della mia vulva, mentre continuavamo a pomiciare, quindi divaricate le grandi labbra iniziò a gingillarmi il clitoride; iniziarono fitte di piacere miste ad una voglia crescente.... potete immaginare di cosa! Poco dopo mi tolse le mutandine e rimasi completamente nuda davanti a lui! nuda, ricoperta solo da gioielli. Mi portò su un divano là vicino e mi fece distendere quindi mi divaricò le cosce mettendo allo scoperto la mia vulva boscosa! Ricominciò a baciarmi in bocca con la lingua per poi dedicarsi con esperienza e tenacia al seno; Rivolgendomi a me mi disse: "adesso voglio leccarti lo sticchio" Avvicinò allora la sua bocca e tenendo ben divaricate le grandi labbra, iniziò a leccarmi la vulva; avevo la sua calda lingua nella mia volva e la sua testa tra le mie cosce divaricate; iniziai a provare un piacere indescrivibile accompagnato da un inevitabile ansimare; si ansimavo come una cagna in calore! Paolo continuò ancora per qualche minuto a leccarmi avidamente il clitoride finché venni: inarcai la schiena emettendo un urlo di godimento segno che avevo raggiunto l’orgasmo. Era il primo orgasmo della notte! Poco dopo mi fece girare e posizionare a pancia in giù ed allargatele le natiche, iniziò a leccarmi avidamente l’ano vergineo che a contatto della calda lingua iniziò a pulsare; quindi vi pose contro il dito indice dopo averlo lubrificato con la propria saliva me lo spinse nel canale anale, iniziandolo a muovere avanti e dietro; non avevo avuto mai rapporti anali ma quelle dita dentro il mio ano iniziarono a regalarmi brividi di piacere! continuò a manovrare con il dito medio, poi col medio e l’indice insieme; tutte queste manovre mi regalarono ancora irresistibili fitte di piacere miste a peccaminose voglie!
Ad un certo punto Paolo mi fece scendere dalla sdraio e mi fece inginocchiare davanti a se; capii subito le sue intenzioni, si voleva che gli praticassi un rapporto orale! potevo svincolarmi ed andare, potevo farlo, ma non lo feci, no, era giusto ricambiare il piacere che paolo mi aveva dato e quindi mi preparai a praticargli quello che mi stava per chiedere. Si sbottonò i pantaloni ed abbassate le mutande estrasse un enorme pene in erezione! altro che mio marito con quel suo mignolino da 7 cm! una verga lunga circa venticinque centimetri dura e venosa, sormontata da un grosso glande lucido e violaceo; sotto uno scroto enorme e pelosissimo. Abituato al pene di mio marito questo sembrava di un altro pianta! ma cosa avevo avuto per anni! Mi prese per la nuca e mi avvicinò a se; mi trovai così a tu per tu con quell’enorme salame incredibilmente turgido e paonazzo; in un primo tempo istintivamente mi ritrassi, ma quando i miei occhi incrociarono quelli di lui, non ebbi più alcuna indecisione; prima cominciai ad accarezzarlo: tenevo quel bastone tra le mani ammirando quel grosso glande lucido, caldo e pulsante, rigonfio di sangue; ne sentii il calore e l’odore intenso ed aromatico; Paolo mi disse: "dai fattelo strofinare tutto in faccia, dimostrami che sei una vera troia" fui ubbidiente ed iniziai a passarmelo sul viso, tra i capelli e sulle orecchie; lo odorai ripetutamente quindi lo avvicinai alla bocca ed iniziai a coprirlo con piccoli e teneri baci; subito dopo uscita la lingua, cominciai a fare il mio dovere: iniziai a leccargli il glande ripulendolo dal sottile strato di smegma che lo ricopriva e dal secreto prodotto a causa dell’eccitamento che gli fuoriusciva copioso dal meato uretrale, quindi passavo la lingua ripetutamente e velocemente sul frenulo, poi lungo il solco balano-prepuziale e sul meato uretrale; poi leccavo con la lingua tutta in fuori l’asta per tutta la lunghezza dal basso all’alto e poi di nuovo in basso lungo tutta la superficie e poi ancora più in giù fino a succhiargli i testicoli. Ad un tratto Paolo il cui respiro era ormai un ansimare inquietante, mi prese per la nuca e le mi poggiò praticamente il membro sulla bocca dicendomi: "dai adesso succhialo" ed io, senza più alcun ritegno, allargate le labbra, lo accolsi in bocca; Paolo allora iniziò a muovermi la testa avanti e dietro in modo ritmico, prima lentamente e poi sempre più velocemente, stantuffandomi a dovere; sentivo quell’enorme mazza di carne entrare completamente dentro la bocca e fuoriuscire immediatamente dopo, secondo un ritmo frenetico; sentivo il rumore della suzione che diventava un frastuono da conato di vomito quando il glande mi passava tra le tonsille schiacciandomi l’ugola contro il velopendulo; mentre succhiavo tenevo gli occhi chiusi mentre le mie mani tenevano le cosce dell’uomo. Dopo circa dieci minuti che lavoravo di bocca come una maiala, madida di sudore e umiliata fino nell’anima, sentendo quell’enorme proboscide pulsare, temendo che stava per eiaculare e non avendo mai amato il sapore dello sperma, feci il gesto di ritrarmi ma, anticipata nell’intenzione, mi sentii afferrare con violenza i capelli della nuca e mi ritrovai costretta a muovere la testa molto più velocemente di prima: qualche istante dopo Paolo esplose con un grugnito di piacere e tenendomi stretta a se per evitare che potessi allontanarmi all’ultimo momento, mi eiaculò in bocca: una enorme quantità di sperma denso e caldissimo si riversò copiosamente dentro la mia bocca sotto forma di fiotti abbondanti ad elevata pressione, che si susseguirono in rapida successione, uno dopo l’altro, per un tempo che sembrò interminabile; Paolo allora le disse: “Ingoia, ingoia, pezzo di troia”; nonostante il profondo ribrezzo ubbidii prontamente e bevvi il suo sperma; la quantità di sperma eiaculato era impensabile, ma tutto sommato commensurabile alle estreme dimensioni dei suoi testicoli; ad ogni fase esplosiva, la mia bocca veniva allagata da una quantità enorme di bianco seme che usciva dal suo flauto e con eguale rapidità lo ingoiavo, non prima naturalmente e con mio grande disgusto, di averlo assaporato per bene, percependone a pieno oltre al sapore di muschio, anche la densità, il calore e l’odore intenso; con quel mostruoso membro in bocca e nonostante il notevole impegno, non riuscii però ad inghiottire tutto; appena ingoiavo lo sperma appena eiaculato, la bocca si riempiva di altro sperma dell’ondata successiva, con il risultato che incominciai a tossire ed il liquido cominciò a fuoriuscirmi dalle labbra e dal naso. A quel punto Paolo estrasse il suo membro dalla bocca e continuò ad eiacularmi addosso in modo copioso: mi sentii investita da un liquido abbondante e caldissimo e in pochi secondi mi ritrovai tutta insozzata; lo sperma mi aveva inondato le mammelle, il collo, la faccia, i capelli. Rimasi insozzata dalla testa ai piedi; paolo mi prese e mi portò sotto la doccia dicendomi: "dai lavati sei piena di sperma" Mi feci la doccia mentre lui mi ammirava; mentre mi lavavo lo guardavo e vedevo che aveva ancora il pene eretto. Poco dopo entrò anche lui sotto la doccia e ricominciammo a schiniare come matti. Intanto si fecero le tre di notte!





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