I peccati commessi una sera d'estate

Scritto da , il 2017-11-09, genere etero

5 settembre 2017
Questo caldo così torrido è devastante. Il vento è un miraggio tanto lontano quanto le vacanze estive, ormai. Stamattina mi hai mandato un messaggio dicendomi che l'estate è finita. Io ti ho pregato di dirmi che non è vero, che è tutto un sogno, ma tu hai ribadito con la tua solita rispostina acida "È FINITA". Eppure io ti trovo adorabile, atteggiamento freddo annesso.
A fine luglio ho lasciato il mio ragazzo, Giulio. Dio solo sa quanto lo amavo, ma si è comportato così male che mi ha costretta a stringere i denti e mollare la presa.
Oggi invece è la quinta volta che usciamo insieme, Claudio, e tu sei l'unico che mi fa distrarre e smettere di pensare a lui. Nei tuoi occhi blu mi perdo, sei bello da morire. Tu, i tuoi tratti delicati, la tua simpatia e leggerezza nell'affrontare le cose. Dici che penso troppo, che devo lasciarmi andare. Chissà se non lo fai solo per portarmi a letto.

Ore 21:00, mi passi a prendere sotto casa. Andiamo in un comune vicino al nostro, passiamo per il bar più frequentato di tutti ma niente, niente posto auto e troppa gente.
"Ok, usiamo il piano B" mi dici mentre sorridi e mi dai uno schiaffetto sulla gamba sinistra. Il piano B è il locale in cui organizzi gli eventi per passare il tempo. Dopo dieci minuti arriviamo a destinazione ed entriamo. Accendi le luci, è così strano ma bello vedere un posto frequentato da 500 persone circa completamente vuoto. Solo io, te e le luci da discoteca. Mi offri da bere, Sambuca. "Alla tua carriera, secondo me farai grandi cose". Ridiamo, a tratti ci sfioriamo. Vai col secondo brindisi e poi col terzo. Metti un po' di musica, disco anni '80. Ho 21 anni, tu da uomo adulto di 29 quale sei ti prendi gioco di me, come a voler dire "tanto queste canzoni neanche le sai". E invece parte uno dei miei pezzi preferiti ed inizio a ballare, dapprima con timidezza, poi senza freni inibitori. Mi prendi le mani, mi fai girare e ti metti dietro di me, cominci a ballare insieme a me col tuo corpo attaccato al mio. Ti lascio le mani, mi striscio su di te mentre sorrido e accarezzo l'aria. Sento qualcosa che preme sul mio sedere, mentre cominci a stringermi a te e le tue mani esplorano il mio corpo. Tocchi le mie gambe, eserciti pressione su di esse e sali, sul bacino, sulla pancia, arrivi fino al seno e poi scendi nuovo. La tua erezione preme sulle mie natiche, mi baci le orecchie mentre continui a stringermi a te. Non resisto più, mi volto verso il suo viso, ti abbraccio e ti bacio la guancia sinistra. L'alcol, la musica, il tuo profumo mi mandano in estasi, finalmente ti bacio. Le nostre bocche si mangiano affamate, le lingue si cercano, si intrecciano, la mia mano destra scivola sul tuo... Cazzo. Lo sento duro, so che mi vuole. Ti massaggio le palle e il tuo respiro si fa pesante, ti bacio il collo, ti mordo e comincio a sbottonarti la camicia. Bacio e lecco ogni parte del tuo petto che scopro, alzi la testa verso l'alto con gli occhi chiusi, è così bello vederti godere. Mi spogli anche tu, restiamo in piedi, nudi, mi prendi la mano e mi porti su un divano del locale. Mi fai stendere, mi apri le gambe, tocchi il clitoride e mi fai impazzire. Sono bagnata da morire, cazzo, e tu me la lecchi bene, con voglia, passione. «Oh sì, continua così con quella lingua».
Poi ti adagi su me in un 69, non smetti di leccarmi ma comincio anch'io, dall'asta per poi succhiare la tua cappella gonfia e meravigliosa. Mio Dio, che cazzo stupendo che hai, più te lo succhio e scopo con la bocca e più lo vorrei dentro. Vorrei supplicarti di fottermi ma ho paura di impressionarri e sembrare una zoccola ninfomane, così aspetto te che dopo pochi minuti ti siedi sul divano e io, aprendo le gambe e seduta di te, finalmente scendo sul tuo pisello. Sono fradicia, il tuo cazzo è enorme, durissimo, me lo scopo velocemente, con tutta la forza che ho e grido, mi dimeno, perchè quando scopo voglio sentirmi libera di esprimermi. Continuo a baciarti, morderti, mi prendi il culo tra le mani e godi, lo vedo. Ancora due colpi ed esplodo in un orgasmo bello da morire. Mi guardi godere come una puttana ma a te piace dominare, così mi fai alzare e ti sposti, mi adagi sul divano, con le mani contro il muro e le gambe oscenamente aperte, ti metti dietro di me e mi monti in una fantastica pecorina. Mi tieni i capelli lunghi con la sinistra, mi schiaffeggi le pacche con la destra e urlo di piacere ad ogni spinta. Ma vuoi sfondarmi, vuoi di più, ti succhio ancora il cazzo ma tu niente, vuoi comandare. Mi tieni la testa ferma con le mani e mi scopi la bocca, mi soffochi quasi col tuo cazzo fino in gola ma a me piace, vorrei non smettessi mai. E poi, ancora, cominci a scoparmi contro il muro, sei indiavolato, bollente come me. Io a voi uomini non so resistere, lo ammetto.
«Mio Dio, che cosa sei...» dici solo questo e mi sfondi mentre ansimiamo all'unisono. Spingi ma a me non basta, lo vorrei anche in culo, non oso dirtelo perchè ho paura di un tuo giudizio che per me conta: mi sto innamorando di te, la veritá è che non sei solo sesso. Stai per venire, estrai il tuo pezzo di carne dalla mia figa bollente e mi abbasso a leccarti la cappella che sa dei miei umori, dei tuoi, questo mix di odori e sapori è devastante per me. Mi fai sentire così zoccola che ti vorrei dentro la figa, è bellissimo rischiare, pensare di poter procreare con una cosa così piacevole e bella come il sesso. Eppure faccio la brava e mi accontento di godermi il tuo orgasmo in ogni istante, ti meni il pisello tra le mani finchè non mi schizzi addosso, in faccia e nei capelli. Ho ancora voglia di farlo, non mi basti mai.
Tutte queste cose non te le ho mai raccontante, non so neanche se apprezzeresti che scrivo racconti su di noi. Nel frattempo, mi masturbo e vengo pensando a quella notte.

Questo racconto di è stato letto 3 9 3 3 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.