Un'amore di suocera

Scritto da , il 2017-09-06, genere incesti

Io e mia moglie Antonella viviamo a Roma dal 2015 ma ci siamo conosciuti da ragazzi. Io 18 anni e lei 14, nel 2000. La sua famiglia è molto all'antica per cui, data anche la tenera età della fanciulla, si doveva andare a casa sua per il "fidanzamento ufficiale", cosa che accettai visto il mio sentimento vero e puro nei suoi confronti. La cosa si rivelò tutt'altro che svantaggiosa, in quanto stavamo tranquilli e i suoi genitori sono stati sempre molto tranquilli e affettuosi con me. Tardi non potevamo fare perché dovevo farmi il viaggio da Frosinone a Caserta per tornare dai miei. La cosa che mi impressionò fu la sua mamma Caterina, molto somigliante a sua figlia, con cui ha solo 19 anni di differenza, oltre a un fisico da pin-up. In un metro e 65 di altezza c'era una femmina con le labbra carnose, un seno grandioso, vita stretta, culetto e gambe perfette, poi capelli neri lunghi e una magnifica pelle olivastra, insomma una donna incredibilmente bella. Mio suocero Pietro era reduce da un'operazione al cuore, ma era di bassa statura, bruttino e, secondo me, nemmeno molto dotato. Mia suocera viene da un paese di montagna del casertano e magari quell'uomo sarà stato l'unico incontrato, poi aveva anche il posto statale. Nel corso degli anni lei divenne una di quelle casalinghe ciccione, un po'trascurate, dedicata solo alle figlie e a quella rompipalle di sua suocera, che prima del mio matrimonio se ne andò. Nel 2015 convolai a nozze con mia moglie, la quale somigliava molto alla madre quando l'ho conosciuta. Stessa altezza, un po'in carne anche lei, ma una vera curvy. Scopare con lei era piacevole e compensava qualche mancanza: non ha mai voluto darmi il culo, non era una grande seduttrice né una porcellina e aveva la bocca carnosa ma piccola per i pompini. Per la verità era anche colpa mia: io sono un metro e 80, spalle da armadio, qualche chiletto di troppo ma un gran bel culo e soprattutto un cazzo da 23 cm larghissimo, che mandava mia moglie in estasi. Solo lei, la mia fedeltà era totale. L'anno successivo nacque mia figlia e mia suocera doveva perdere dei chili per evitare problemi al cuore. Un dimagrimento molto veloce e divenne meglio di 17 anni prima. 50 anni, MILF a tutti gli effetti, una sesta pazzesca di seno, dei vestitini leggeri e un po' scollati che d'estate mi facevano perdere la calma. E devo ammettere che l'occhio cadeva spesso su quel ben di Dio. Venni poi a sapere da mia madre (guai a dirle un segreto), sua confidente molto intima, che con la malattia di cuore del marito i rapporti sessuali erano quasi spariti del tutto. "Che spreco, una donna incredibilmente sexy che è pure arrapata", pensai. Nell'estate del 2017 andammo in ferie e qualche giorno lo passammo dai miei suoceri, che spupazzavano la nostra bimba di un anno. Una sera, mentre andavo in terrazza a cercare il gatto, osservai la finestrella che dava sul bagno piccolo, la doccia era aperta e davanti scrutai lo spettacolo di mia suocera mentre si docciava. Una femmina arrapante, sembrava la sorella di mia moglie, e quelle poppe enormi sembravano esplodere. Anche i peli pubici erano in ordine e, quando si girò, vidi quel culo grosso ma sodo e mi eccitai da paura. Improvvisamente chiuse la finestrella. "Mi avrà beccato, che figura di merda!" Non ho mai avuto alcun approccio con lei. Era mia suocera e per molti anni era stata inguardabile. Adesso sembrava risbocciata ed era una MILF mega-galattica. Andai a letto, pronto per una sega gustosa, ma mia moglie era sveglia e aveva voglia. Prima del sesso guardai il telefono e avevo un WA:
S: La smetti di spiarmi?
I: Scusami, non ho resistito, era impossibile non guardare.
E dopo un minuto:
S: Capisco, anche io ti ho spiato spesso.
Grazie a questa frase passai all'attacco.
I: E cosa avrai visto mai di bello?
S: Una cosa grossa, che è impossibile non guardare.
I: Allora senti questa cosa che effetto fa su tua figlia...
Pensando a mia suocera scopai mia moglie con una forza inaudita. Per quanto lei cercava di non farsi sentire non potette evitare di gemere di piacere e a tratti urlò.
Presi il mio telefono e mi alzai dal letto per andare in bagno e sentii dei passi di fuga. Sapevo che si era avvicinata, ma fu prima lei a scrivermi:
S: Fortunata mia figlia...
I: In realtà io pensavo a quello che ho visto nella doccia...
E lei, con la sua tipica e sottile ironia, passò all'attacco.
S: E che avrai visto mai di bello?
I: Niente.
S: Davvero?
I: Niente che non vorrei avere...

La mattina seguente mio suocero e mia moglie andarono a ritirare dei referti e mia cognata era all'Università. Mi alzai e andai in cucina per fare colazione. Lei era lì ed eravamo soli e la cosa mi faceva già rizzare l'uccello, in quanto capivo che eravamo ad un punto di non ritorno. In silenzio andai a prendermi il caffè e lei mi toccò il culo, come spesso faceva, ma stavolta era diverso.
I: La smetti di toccarmi il culo...
E toccai anche io il suo stavolta, con delicatezza perché dovevo capire le sue difese (era pur sempre mia suocera e una "preda" difficile).
S: Ma io sono tua suocera!
I: Scusami se ti ho toccato, anche perché sogno da 17 anni di toccare qualcos'altro.
S: Lo sò cosa vuoi toccare, ci sbirci sempre.
E così si calò le spalline del vestitino e il reggiseno e ne uscirono quelle bocce enormi, che senza esitazione andai a toccare e iniziai a succhiare quei capezzoli che sembravano due sigari. "Vieni dalla mamma", mi disse... Allora la portai sul divano "Per approfondire", mi misi di spalle a lei e continuavo a strizzarle con gioia e iniziai a respirarle e a dare dei bacini e delle leccate sul collo, cosa che le provocava la pelle d'oca. Ormai era in mio potere e mi disse che la porta era chiusa a chiave e avremmo sentito la macchina arrivare, ma non avevamo molto tempo. Allora mentre continuavo a tastarla e a giocare con i suoi capezzoli mise una mano dietro la sua schiena alla ricerca della cerniera dei miei jeans, li aprì, entro velocemente nei boxer e lo tirò fuori. Era al massimo dell'erezione ed esclamo: "Ah, però! Piacere di conoscerti!" E io entrai nel suo vestitino e nelle sue mutandine (della nonna...grr...) e con un dito (poi divennero tre...) sgrillettai la sua figa che era bagnata all'inverosimile. In effetti dopo tanti anni di astinenza era anche normale. Il tempo non era molto, la stesi con delicatezza sul divanetto della cucina e iniziai a leccargliela con trasporto, alternando la penetrazione della mia lingua in profondità e il gioco con il suo clitoride. Mi riempì la bocca con i suoi umori e poi esclamò: "Sbrigati!". Allora lo tirai tutto fuori e glielo affondai nella vagina con tutta la mia forza, senza nemmeno tanta resistenza considerando che era bagnatissima e anche bella spaziosa. Iniziai a pomparla ma solo pochi minuti perché l'eccitazione mi fece venire presto. Le allagai il ventre: non ero mai venuto in maniera così copiosa ma quella donna era il massimo per un uomo. Lei gridava e stringeva i pugni e quella mattina aveva riassaporato l'orgasmo. Nemmeno il tempo di ricomporci e di rimettere le cose a posto e tornarono mio suocero e mia moglie.
"Tutto bene?", chiese mia moglie, e rispondemmo di si praticamente in coro. Nel frattempo presi il telefono di mia suocera e cancellai tutti i messaggi su WA. Durante il riposino pomeridiano fu lei a scrivermi:
S: Quello che abbiamo fatto oggi non deve più accadere.
I: Anche io ho qualche senso di colpa ma tu sei speciale, meriti molto più di una sveltina e io ho ancora tanto da darti. Mi piaci da morire. Se avessi qualche anno in meno saresti mia moglie.
S: OK, organizzo io.
I: Si, ma solo se non metti le mutandone della nonna...
Non dovetti nemmeno pregarla. Ormai era scatenata e io la desideravo tantissimo.
L'occasione capitò un paio di giorni dopo. Mia suocera doveva andare a prendere della biancheria nella casa che lei aveva ereditato dalla madre defunta. Mio suocero, guarda caso, non sarebbe stato disponibile e mia moglie non voleva viaggiare con la nostra bimba che faceva i capricci. Mi offrii io (stranamente) e non vedevo l'ora di scoparmi comodamente la MILF dei miei sogni. Ci mettemmo in macchina e durante la strada mi disse che non mi dovevo fare strane idee. Io invece le risposi che appena entrati in quella casa l'avrei messa a ferro e fuoco. Quella casa sembra fatta apposta per scopare. Arredamento all'antica e ai piedi di ogni letto c'era un divanetto da smorzacandela. Prima di arrivare iniziai a toccarle la gamba e lei fece lo stesso con me, solo che arrivò fino al pacco, facendomi rizzare l'uccello all'istante. Entrati nel cancello e parcheggiata la macchina, iniziò a farmi un pompino ancora prima di scendere. Lei si che poteva prenderlo tutto in bocca, sapeva far scorrere su e giù le sue labbra carnose e nel frattempo mi leccava il glande con la lingua. Una goduria infinita ed era mia suocera, una conquista impensabile. Scendemmo dalla macchina, pronti a goderci il peccato in tranquillità. Mi spogliò completamente, era assatanata, e continuò quel pompino meraviglioso. Poi ci scambiammo: fui io stavolta a spogliarla delle sue mutandine di pizzo e di nuovo lo spettacolo di quelle bocce enormi mi fece eccitare da matti. La misi sul letto e partii dai baci sulle labbra ("Ti amo", le dissi), poi scesi ai seni, sembrava Serena Grandi dei tempi andati. Mordicchiarle i capezzoli la faceva godere e poi scesi sulla vagina, che profumava di miele e me la leccai in ogni angolo, facendola gemere di piacere e bagnare più volte. Mi sdraiai su di lei e lo feci entrare piano piano, per poi fermarlo arrivato in fondo. Volevo godermi quella figa accogliente e continuare a baciarle il collo e le tette. Poi iniziai a possederla, prima piano e poi sempre più veloce. Sbatterla e vedere quelle bocce sobbalzare mi faceva impazzire. Lei poteva urlare come voleva e lo fece dall'inizio alla fine. Non avevo finito: a capo letto c'era il divanetto. Me la caricai sulle cosce e le feci lo smorzacandela con le tettone in faccia. Troppo eccitante per non venire e infatti lo sperma uscì come un idrante. Mi stesi un po'sul letto per riprendermi e lei mi abbracciò teneramente, dopo aver pulito quel quintale di sperma che le colava. In quel momento la amavo ma le dissi che non avevo finito. Solo guardandola in breve tempo il cazzo tornò come il marmo e stavolta la presi da dietro e la pompai a dovere. Bello sentire il tipico rumore del ventre che sbatte sul culo. A proposito, le dissi che il gran finale comprendeva pure il culo. "Non se ne parla neppure". Ma sapevo che lei era in balia di me e le dissi, con imperante tranquillità:"Guarda che non te l'ho chiesto, lo prendo e basta". "Mi fido di te ma fai piano". "Così mi piaci, bona e obbediente". Aveva così tanti umori sulla figa che erano meglio della vaselina e infatti me li spalmai sul cazzo e sul suo fiorellino. Iniziai con la cappella e dette un grido di dolore. "Vedrai, tra poco sarà stupendo" e con pazienza un po' alla volta entrati tutto. Incularmi mia suocera e strizzarle le poppe da dietro era realizzare un sogno proibito. "Non ho mai goduto così tanto, sei fantastico". Durò qualche minuto ma volevo venirle sulle tettone. Allora la feci inginocchiare, mi fece una spagnola e la schizzai fino in faccia. Sfiniti ma abbracciati ci sdraiammo sul letto a farci le coccole. Il cuore mi batteva forte per il bene che le volevo. Ha avuto coraggio nel cercare soddisfazione in me e l'ha ottenuta e io ho avuto l'onore di fare l'amore con una donna meravigliosa e dolcissima. Caricammo quei pochi bagagli da prendere, salimmo in macchina per tornare ma a metà strada mi guardò è mi toccò di nuovo l'uccello. "Ehi, mi hai preso per Rocco?". "Ho ancora voglia dopo anni e che uomo sei se non mi soddisfi?". Non faceva una piega, ma solo dal punto di vista femminile. "Ci penso io, accosta" e mi fece prendere un sentiero che dopo 100 metri si imboscava rendendoci invisibili.Si abbassò di nuovo il vestitino e tirò fuori le tettone, me le fece toccare (avendo capito come eccitarmi) e di nuovo mi tirò fuori la mazza tornata eretta. "Vedi che ne hai ancora". Mi invitò a scendere e si sdraiò sul sedile posteriore. Ancora una volta la mia suocera insaziabile si lasciò penetrare e questo suo essere così porca e insaziabile mi faceva impazzire. Non sapevo poi dove mantenermi là dietro e scelsi, tanto per cambiare, i suoi seni. Un'ultima scopata, semplice e veloce, magari un po'scomoda, per salutare quel fantastico pomeriggio, dove ero stato con la donna più bella che abbia mai visto. Ci misi molto a venire e le lasciai infine un ultimo bel carico di sperma caldo. Mi disse che il marito tutto questo non lo faceva nemmeno con il pensiero. Orgogliosamente: "C'è uomo e uomo e a te servirebbe uno come me".
Tornammo a casa, sazi d'amore e di sesso, e mia moglie ci chiese dove fossimo stati tutto quel tempo. Risposi che la roba da prendere non era molto ma bisognava arla e poi ci eravamo fermati al bar per prendere un caffè (ben macchiato). A mia moglie e mio suocero potevamo anche raccontare di aver visto un pegaso e ci avrebbero creduto. Mia suocera divenne ancora più gentile e carina con me, ma niente toccatine e confidenze: l'equilibrio della famiglia non va alterato ed io fui d'accordo con lei. In futuro sono certo che me la scoperò ancora, anche perché l'ho fatta godere tanto e anche lei a me e poi nessuno conoscerà mai il nostro segreto. Mia moglie mi chiese di farle una foto con il suo papà e mentre li inquadravo con il telefono pensavo a quei due, che non riuscivano a soddisfare i propri consorti. È proprio vero, i coglioni sono sempre in coppia...

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