L'apice del piacere: L'incesto 2

Scritto da , il 2017-08-20, genere incesti

Date le mie evidenti poche capacità nello scrivere l’italiano, propongo ai miei critici gratuiti, ora che hanno stabilita la mia ignoranza, di azionare il virtuale telecomando, di non farsi del male nel seguitare a leggere i miei obbrobri letterali. Fra le migliaia di persone che mi hanno letta e apprezzata, loro, non fanno testo. Miriana
In uno dei nostri momenti d’intimità, Marco, mi aveva finalmente raccontato perché papà e la mamma si erano ritrovati nella villa dell’orgia la vigilia di capodanno. Mio fratello, smanettando sul computer di papà, immettendo come pass la sua data di nascita, aveva navigato nel suo privato venendo a conoscenza che lui e la mamma, frequentavano un sito per lo scambio delle coppie, ed aveva persino visto alcuni filmati dove loro erano al centro di un gruppo misto di uomini e donne e si davano da fare come degli indemoniati. Per contattarli ed invitarli alla festa dell’ultimo dell’anno aveva impegnato un suo amico, valido informatico che era riuscito a far pervenire loro un invito tramite computer stesso, come se glielo avessero invitato dal Club in cui avevano la tessera. Marco mi aveva detto che era una specie di vendetta nei confronti della mamma, perché l’aveva sentita spronare mio padre a farle provare nuove emozioni sessuali. La mia iniziazione, era stata una conseguenza del disegno che aveva progettato, il quale includeva il fatto che io, da sempre molto innamorata di mio padre, all’occasione mi sarei appartata volentieri col suo sosia, che invece non era, così lui aveva la mano libera di compiere quello che si era prefisso, e cioè, stuprare nostra madre e poi subito dichiararsi; cosa che poi non avvenne perché era stato preso da profonda vergogna. Quando poi gli avevo raccontato che invece per me era stata un’esperienza favolosa da ripetere, questa volta dichiarandomi, lui si era subito allontanato dandomi della mignotta, come mia madre. Per diverso tempo, io e Marco, non ne parlammo più, anzi lui restituì persino le chiavi della villa al suo amico. I nostri contatti tornarono ad essere di nuovo buoni quando mi confidò di avere nuovamente spiato dentro il computer di mio padre scoprendo che lui e la mamma avevano l’appuntamento con altre due coppie nel solito club che frequentavano già da tempo. “ Andiamo anche noi, ci facciamo autorizzare a mettere una maschera, essendo nuovi soci, e poi si vede: quel che succede, succede … ” prospettò Marco. A dire la verità, non avevo neppure avuto bisogno di assentire al nuovo progetto di mio fratello. Il mio sorriso godurioso, aveva confermato il mio pensiero per intero. Il solo pensiero che magari sarei nuovamente riuscita a fare l’amore con mio padre, mi esaltava così tanto da stimolarmi ancor prima di impegnarmi sessualmente. Già mi stavo bagnando fra le gambe e certo non avrei potuto concludere lì il nostro accordo senza ottenere un qualsiasi rapporto. Purtroppo, essendo sull’auto di Marco, l’unica risorsa disponibile, fu quella di farmi io stessa un ditalino. La sera fatidica, sia io che Marco, vestiti con abiti nuovissimi appena acquistati, giungemmo al club in contemporanea con l’amico di mio fratello ed una sua amica, entrambi con delle borse dentro le quali c’erano delle maschere, due da donna e due da uomo, molto coprenti che, oltre agli occhi, lasciavano scoperte solo le narici e metà zigomi. Dopo avere preso accordi con il direttore del locale, ci eravamo accomodati tutti su due grandi divani messi al fondo del salone dove, diverse coppie ballavano un lento assai arrapante. Verso le ventitre, arrivarono i miei, i quali, senza attesa vennero guidati verso di noi dallo stesso direttore. “ Devo informarvi però che i miei amici sono sordo muti ” era intervenuto l’amico di mio fratello, un attimo prima che ci salutassero con le parole. “ Ah, bene …! ” aveva detto mia madre, salutandoci muovendo la mano. “ Allora se le cose stanno così, è inutile parlare, non credete …? ” aveva aggiunto mio padre, accomodandosi vicino a me mettendomi subito le mani sui seni come per tastare la loro consistenza. La stessa cosa la fece con l’altra ragazza mentre mio fratello e il suo amico si stavano occupando di mia madre con impegno. Nel giro di poco, eravamo tutti nudi, solo nascosti dalle maschere e contornati da un nugolo di spettatori che c’incitavano ad assumere le pose più osè, oppure ad imboccare il pene di uno o dell’altro uomo, manovrandolo secondo il piacere di chi dirigeva le operazioni in quel momento. Quando mio padre smise di sollazzarsi con l’altra ragazza e dedicò soltanto a me le sue attenzioni, la cosa mi fece così eccitare da sentirmi in paradiso. I miei capezzoli, duri da farmi male, iniziarono a secernere un liquido denso, latteo, che mio padre succhiava con evidente piacere ; un liquido che solo le vere femmine producono, quando la loro eccitazione è massima. Le donne comuni, non sono in grado di raggiungere tale eccitazione, pertanto, non ne conoscono l’esistenza. Mentre mio padre continuava a sollazzarsi con tutto il mio corpo, a lui si era unito anche mio fratello, il quale, mentre mi scopava, mi sussurrò piano in un orecchio: “ Oltre tuo fratello, chissà, potrei diventare anche il padre di un altro tuo fratello o sorella …! ”.

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