L'alieva e la martire (La santa-puttana) 1.a parte

Scritto da , il 2017-07-16, genere sadomaso

L'ALLIEVA E LA MARTIRE. (LA SANTA - PUTTANA)

Di Tibet e Fiordiciliegi

Se qualcuno leggerà e troverà questo racconto interessante o almeno leggibile il merito va interamente a Fiore. Autrice che al tempo di Alfemminile mi riteneva e mi ritiene tutt'ora, (impropriamente, credo che sia per la mia età), il suo mentore.
Non riuscivo, da solo, a gestire, a controllare la violenza che trasuda.
Non è l'apologia del sadismo.
No, questo è un esercizio letterario per esorcizzarlo.

Voci narranti: LUI e LEI.

LUI

-Ho bisogno di te... c'è una...-

Dico mentre con la mano le spingo la testa verso il mio ventre.
Lei stacca la bocca a forza.

-Un'altra? Dovrei staccarti il cazzo a morsi...-

-Abbai ma non mordi...-

Oltre a tutto il resto, ai suoi innumerevoli meriti e pregi, è una femmina da pompini. Non si staccherebbe mai da un cazzo, se potesse lo divorerebbe.
E' famelica.

-Chi è... porco?-

-Una. Vuole provare l'ebbrezza del dolore, vuole misurarsi con me. Vuole il massimo. Non crede che esista quello che le ho descritto, le cose alle quali la voglio sottoporre, mi mette in discussione, voglio che mi assisti in questa cosa.-

-Avevamo deciso di smettere con questo tipo di giochi...-

-Lo so... ma cedere alle tentazioni è umano...-

-Ho paura di me stessa, a volte penso che se tu non mi fermi in tempo... arriverei a...-

-Ad uccidere? A farci davvero male? Tu mi sei simile, percepisco anch'io l'assurda voglia di provare l'eccitazione della... fine, ma sarebbe precipitare in un baratro senza risalita, dobbiamo vincerla. E il mio compito è istruirti in questo; arrivare al limite, travalicarlo appena quando necessario, con follia e al contempo con lucida freddezza e prima di mettere a repentaglio ogni cosa... riuscire a smettere. D'altronde sei la mia allieva, l'unica che un domani potrà starmi alla pari.-

Cala lo sguardo e riprende a succhiare.

-Dimmi di lei...-

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LEI

Non è la prima volta che mi conduce sull'orlo del baratro. E' un gioco molto azzardato a volte, eccitante ma logorante. Sento l'anima rompersi in mille pezzi dentro me ma l'euforia mi rende cieca e assuefatta a questo godimento.

Piacere del dolore. Del dolore altrui, ovviamente.

Sono molte le giovani donne che riesce a trovare per questi assurdi giochetti viziosi, mi chiedo come faccia e fino a che punto voglia corrompermi. A volte lo vedo come il serpente che riesce a condizionare la preda ancora prima di morderla e iniettarle il suo veleno.

Io non sono schiava.

Io DOMINO.

E solo a lui ho concesso di tenermi testa.

Ma ogni volta che mi porta una giovane incorrotta, un groppo allo stomaco mi sale. Cosa vorrà ancora? Fin dove vorrà spingerci? Io so di perdere il controllo, come in questo momento, in cui già la mia mente ha partorito la piccola depravazione e poi la tortura finale cui sarà sottoposta la sua nuova preda.

Ma lui? Conosce davvero il limite? E ne riconosce lucidamente il sottile valico oltre cui non spingerci?

Potrei lasciarmi trascinare dentro fino all'eccesso e portarci anche lui in un solo istante di follia, se non mi fermasse in tempo.

Ecco perché non accetto volentieri questo gioco. Ecco perché al contempo mi tenta e mi ci lascio coinvolgere.

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LUI

-Su! Dimmi di lei...-
Chiede...

-Giovane. Bella. Problematica. La definisco una Santa-Puttana. Esistono queste particolari figure. Vivono perennemente sull'orlo della perdizione, resistono alla libidine per tanto tempo, si danno dei paletti simbolici per poi... cedere fragorosamente alla tempesta ormonale e diventare puttane senza limiti, disposte a tutto.-

-L'hai vista... porco?-

-Solo in foto, viso e corpo... poi accordi al cell, ha una bella voce. Lo sai come sono queste ragazze, sono timide e innocenti e poi godono stranamente a mostrarsi impudiche, nude a gambe aperte, godono a mostrarti tette e fica. Vogliono che ti venga duro per loro. E strano il sesso... a volte le fantasie che riteniamo più folli possono smuovere una persona nel profondo...-

-Mi piacerà? Sai che sono di gusti difficili... descrivila.-

-Snella, bel seno tondo... bel culo e bella fica... con le labbra interne un po' esposte, a cresta di gallo. Capelli folti, scuri, lunghi fino a metà schiena... viso espressivo.-

-Le piacciono le donne?-

-Si... dice lei. Ma al solito è sempre la stessa cosa, in teoria sono tutte lesbiche, bisessuali, poi? All'atto pratico quando metti loro di fronte una donna vera con la fica che vuole essere leccata..... si ritraggono. Come si dice? E comodo essere gay con il culo degli altri....-

-Avrei maggior piacere nel saperla contrariata, costringerla a subire, costringerla a bere il mio umore..... violentare proprio il suo corpo e la sua volontà...-

-Sai... lei mi ricorda un episodio storico, magari è utile per la tua formazione...-

-Racconta...-

-Ok. Verso il 1100 credo, sulle coste ioniche ci fu una incursione di pirati berberi o turchi, assalirono e depredarono un convento di monache, scalzarono dal piedistallo una statua della Madonna, l'insultarono e la imbrattarono con dei liquidi orrendi, arrivarono a pisciarle sopra, a coprirla di sborra, poi... la gettarono nella melma immonda del recinto dei maiali, violentarono tutte le monache e poi le uccisero, appesero il loro corpo nudo e senza vita alle alte finestre dell'edificio.
Una la tennero in vita.
La più giovane, quella che più assomigliava fisicamente al simbolo della vergine. La usarono per giorni, in ogni modo, e lei... godeva stranamente di un senso di martirio e il martirio la sublimava, più la seviziavano, più lei si sentiva santificata. Godeva anche, orgasmi che partivano dal cervello e arrivano veloci al ventre offeso, ma era solo un fatto consequenziale, non voluto, non desiderato. Il massimo del godimento simbolico e fisico lo provò quando la gettarono nel recinto dei maiali assieme alla statua e la fecero coprire dai verri, lei in ginocchio, lorda della melma putrida e i grossi suini maschi che la penetravano, che la montavano a ripetizione, che le ferivano la schiena con le loro zampe luride. Poi gli stessi maiali, senza nutrimento da giorni, si cibarono delle sue carni. La divorarono ancora viva. La sbranarono...
La faranno poi santa. A Roma, ma là... si sa, fanno presto a far dei santi. E' il loro unico compito.
Santa, martire, vergine... quindi...-

-La santificheremo noi la tua amica... santa, martire, vergine e anche troia e puttana...-

-Non è mia amica... io non ho amiche.-


L'incontro.

LUI

Per certi versi, lei, la giovane santa-puttana, mi ricorda questa monaca. Adopererà il sesso per cercare prima la tenebra per poi illuminare il buio con il suo sacrificio e pensare di essere una martire? O di godere di qualcosa che è oltre la libidine?
Non capisco i suoi moventi ma non mi interessa.
Adeguarmi alle sue richieste mi da piacere, emozione, altro non chiedo.
Questo è il primo passo.
E procedere nel verso giusto è il secondo passo.
Una parte di lei, la santa, portarla al dolore che dà piacere, l'altra, la puttana, alla depravazione.

Tutto va come previsto.

La cosa è in parte nuova e tutto ciò che è nuovo mi affascina.
Mai visti prima se non in foto, ci troviamo, la carichiamo in macchina e andiamo.
Io alla guida, lei al mio fianco... tu dietro.
Noi non saremo parte attiva. Tireremo solo le fila della sua perversione.

Ora, come la monaca vergine, la buttiamo nel recinto dei maiali, nella melma putrida.

La faremo diventare puttana, le faremo conoscere il piacere della sottomissione, della umiliazione, si... come la santa dovrà essere gettata in pasto ai maiali, lordarsi, impregnarsi della loro merda, farsi coprire.
Per questa parte di vicenda non dobbiamo neanche toccarla.
E' tardi ed è l'ora giusta.
Durante il viaggio controllo che sia sistemata come le ho comandato. Niente intimo. Niente di niente. Una gonnellina e un top e le sue cose in uno zainetto. Passo velocemente la mano fra le sue cosce. E' bagnata e bollente.

-Quanti saranno?- chiede.

-Tanti... il numero varia, da pochi a molti, dipende dalla serata.-

Non ha ancora idea di come continuerà la notte, pensa che non ci sarà un seguito a questo. Povera innocente!

-Quando deciderò che basta... posso smettere? Non lasciate che mi facciano del male...-

Ingenua!
Vuoi scendere all'inferno e tornare immacolata? Non è così che funziona, una volta che scendi agli inferi sono i diavoli che ti impediscono di risalire, sei in loro balia.

-Su concentrati... ci siamo, ora fai quanto ti dico...-

Il grande piazzale, sembra deserto ma so che non lo è.
Sono nascosti nel buio.
Sono creature della notte.
I finestrini sono chiusi.
Accendo l'illuminazione interna, scendo e prendo posto dietro accanto alla mia allieva.

-Comincia, alzati il top, libera le tette, accarezzale, strizza i capezzoli, forte, su... fallo, fatti vedere...-

Dopo pochissimo delle figure si avvicinano.
Sono quelli che cerchiamo.
Uomini abitudinari del posto, in cerca di sesso disperato che qui spesso trovano.
Sono depravati, vittime loro stessi della libidine.
E' un luogo per scambisti e coppie in cerca di nuove e più forti emozioni.
Qui ci sono sempre nuovi cazzi da prendere.

-Ci sono..... li vedi in lontananza? Si stanno avvicinando! Ora ti bendo, di loro conoscerai solo il cazzo. Sarò io a darti il tempo...-

Svelto le bendo gli occhi con la fascia di seta nera. Sta fremendo.

-Quanti sono...?-

-Ne conto tre al momento... ma a breve ci sarà la fila...-

-Dio...! Che fanno...?-

-Sono a fianco della macchina... su continua, fa vedere loro le tette. Levati il top, accarezzale, bagnati le labbra con lingua... si così, mostra loro quanto sei puttana... ora strizza i capezzoli. Forte... fatti male...-

-Mi guardano...?-

-Si... ti guardano. Si stanno toccando il cazzo sopra i pantaloni! Si menano...-

-Si? L'hanno grosso... largo?-

-Si... uno deve avere un bastone nei calzoni da tanto è duro e largo...-

-Che devo fare ora...?-

Ora è la mia allieva che interviene.

-Alza la gonna alla vita... scopriti! Così, ora allarga le gambe... distenditi sui sedili, falla vedere, allargala, strofinati, mettiti le dita dentro! Così...! Sono vicini sai? Ti sentirai tanto troia! E' una sensazione stupenda da provare!-

Intervengo.

-Ora... mettiti in ginocchio sul sedile, mostra loro il culo...-

-Così...?-

-Si così...! Porta le mani dietro e allarga le natiche, fai vedere loro il tuo buco del culo... dai!-

L'allieva mi mette la mano sull'inguine, sussurra...

-Ce l'hai duro! Porco!-

-E' duro... si.-

-Mmmmh... che voglia ho! Di godere... di farmi prendere in fica e nel culo! Dovrebbero violentare me questi maiali! Non questa buona a nulla... ma come fa a piacerti?-

-Sta zitta...-



LUI

Riportiamo l'attenzione sulla martire.

-Attenta... apro il finestrino dalla tua parte, metteranno dentro le loro mani e inizieranno a toccarti...-

Clicco il bottone, il vetro scende e un alito di vento entra nell'abitacolo. La nostra martire ha un sussulto, un brivido freddo sul corpo.

-Mi faranno male?-

Gli uomini non aspettano altro, si accalcano sulla macchina, spingono, litigano per poter toccare una fica, un buco del culo. Ora le mani entrano e toccano, palpano, penetrano. Questi disperati scoperebbero ogni cosa che respira, lei si spinge verso di loro, vuole essere profanata! Violata. Violentata da quelle dita impure.

Ecco... ora inizia a godere, vuole martirizzarsi! La santa diventa la più puttana delle puttane.
Vuole scendere nella stalla dei maiali, vuole essere coperta e lordata.
Si vede tutto il suo godimento, gli orgasmi si accavallano, geme.

-Stanno tirando fuori il cazzo... vogliono scoparti...-

-Glielo lascerete fare...?-

-Si... ti devono sbattere come una troia di strada... una puttana...-

-Mmmmh...!!!-

Esco dalla macchina e apro la portiera... lei scende, con una mano la costringo a sedersi sul predellino, le spiego.

-Lascia che te lo mettano in bocca... succhiali uno dopo l'altro, fatti sborrare in gola, bevili.-

-Tutti...? Lo faccio! Quanti sono...?-

-Sempre loro tre... vai... fai come ti ho detto.-

Obbedisce svelta, sempre bendata si siede e aspetta a bocca aperta.
E' una lotta fra i tre uomini, ognuno di loro vuole essere il primo, sentono tutti il bisogno di godere, hanno il timore di veder sparire questa giovane e bella donna.
Poi... la razionalità vince, smettono di spingersi, il più forte sara' il primo, è la legge più antica dell'umanità.
Lei freme tutta, passa nervosamente la lingua sulle labbra.
Il primo la tiene per la testa, poi impugna la grossa verga e la cerca. Le percuote le gote. Spinge forte la cappella nella sua bocca aperta, ne raggiunge la gola e poi lo ritira. Continua così, più volte, e ne gode.


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LEI

Mi annoio. Vedere lei che deve succhiare questi cazzi mi eccita relativamente, voglio di più. Fremo aspettando il momento che sarà mia. Completamente in mia balia.
Controllo la mia impazienza... ora la martire è nel recinto dei porci.
Lasciamola godere.
Il mio mentore la guarda, sembra eccitato.
Non mi piace che sia preso da questa ragazzina. Non voglio altre femmine nel mio territorio. Io sono la sua unica allieva e complice...

Tibet.

Continua...

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