L'amica ritrovata

Scritto da , il 2017-05-15, genere etero

Lara non era proprio il tipo di ragazza che mi attirava a prima vista.

Troppo alta e “giunonica” per i miei gusti, ma indubbiamente era una bella ragazza.

Simpaticissima e alla mano, seno generoso e, sempre curatissima, specie le mani mi colpivano molto: dita lunghe e affusolate e unghie curate e lunghe il giusto.

Tante volte avevo immaginato il mio uccello tra le sue mani! E poi faceva sesso, trasmetteva la sensazione di una che sapeva il fatto suo in quanto a scopare.

Ci ritrovammo per caso in treno verso la città in cui abitavamo, inconsapevoli del fatto che entrambi fossimo lì.

Lei era stata la ex di una mio ex amico e quindi l’avevo frequentata spesso e tra di noi c’era sempre stata una spiccata e reciproca simpatia. Così facciamo il viaggio insieme, seppur breve e ci salutiamo affettuosamente con la promessa di trovarci quanto prima, magari per farci un paio di bevute insieme.

Lì’ per lì mi sembrò una di quelle frasi buttate così a caso, per la serie “vediamoci dai”, ma che poi non sarebbe accaduto…

Passò più o meno una settimana quando mi arrivo un messaggio: “Allora sta bevuta, ce la facciamo o no?”

Ovviamente non mi feci pregare di risponderle affermativamente e il giorno dopo ci ritrovammo in centro in orario di aperitivo.

Appuntamento alle 19.30, zona centrale poco distante da casa sua a quanto mi aveva raccontato. Io stranamente in anticipo e lei in ritardo. Dopo circa 10 minuti dall’orario fissato, mi sento accarezzare dietro al collo, “Ehy carino, aspetti qualcuno?”.

Era lei, mi da un sonoro bacio sulla guancia e poi mi pulisce la macchia di rossetto che mi ha lasciato.

Cavolo, non sarà il mio tipo come dicevo prima forse, ma quella sera era davvero fica!!

Tacco alto, pantaloni neri attillatissimi, giubotto in pelle con sotto una maglietta leggera e scollatissima dove le sue tette sembravano starci a stento, tanto era evidente la scollatura.

“Allora dove andiamo?” – mi chiede mettendosi sotto braccio e cominciando a passeggiare.

La porto in un posticino poco distante conosciuto da entrambi; appena entriamo noto che Lara attira l’attenzione del barista. Le fa uno sguardo che la spoglia con gli occhi!

Ci accomodiamo sugli sgabelli accanto al bancone che da sulla strada. La serata è piacevole e c’è gente, sia in strada che nel locale.

Partiamo con due cocktail e qualche stuzzichino e ci raccontiamo un po’ di vita vissuta, relativa al periodo in cui ci siamo persi di vista. Lei si era trasferita lì perché aveva avuto una proposta di lavoro alla quale non si poteva rinunciare, ma si trovava bene e questa ripartenza le aveva fatto bene. Guadagnava bene e si divertiva, autonoma e spensierata. Al secondo cocktail ci mettiamo a ripercorrere un po’ di ricordi di amicizia, di serate tra amici e cazzate varie quando uscivamo nello stesso gruppo.

“Non c’è due senza tre no?” – mi dice; “Ti sembra che mi sia mai tirato indietro?” . Lei annuisci con un sorriso e chiama il cameriere che, prendendo l’ordinazione, le da una sbirciata prolungata alle tette, favorito anche dal fatto le Lara si era tolta il giubotto.

Lei se ne accorge e mi fa:”Che c’è? Notato qualcosa di strano?”

“Di strano? Mmm no, strano proprio direi di no! “

“ E cosa allora?” – ribatte lei con uno sguardo furbetto di chi aveva già capito;

“Il cameriere ti ha guardato le tette!”

“Me ne sono accorta” – mi dice lei. “Embè?”

“Embè nulla, che dire: ciò che è bello va guardato”

E di nuovo lei, mentre nel frattempo era arrivato il terzo girò “perché tu non me le hai mai guardate?”

Eccola, questo è proprio un lato tipico di lei, schietta e da rasentare l’irriverenza.

Io senza scalfirmi ed essendo non certo il tipo che si scandalizza le dico: “ Io? Avoglia!!!! Mica è colpa mia sei hai un decolletè di tutto rispetto”.

Lei mi fa una carezza, si avvicina a pochi centimetri dalla mia bocca e mi dice:” la cosa che mi è sempre piaciuta di te è che sei sempre stato così genuino, sicuro di te e sfacciato al punto giusto; sapessi quanto piace alle donne!!”.

E dai lì giù a raccontare di varie situazioni un po’ piccanti in cui a volte ci siamo trovati nelle tante serate alcoliche trascorse insieme all’epoca.

Ma il top lo raggiunge quando mi confessa di una volta che eravamo al mare a casa di un amico e mentre lei era nell’altra stanza col suo ex che ronfava dopo aver bevuto troppo, mi sentì scopare insieme a Chicca, la tipa con cui scopavo all’epoca.

Ebbì solo un barlume di imbarazzo, ma poi ascoltai interessato, Capivo che l’alcol cominciava a fare effetto, ma nemmeno più di tanto, dato che Lara era sempre stata una tipa che reggeva benissimo…oltre ad aver sempre parlato di sesso senza peli sulla lingua.

La sua descrizione faceva capire che aveva”assistito” a tutto lo spettacolo e la sua descrizione ovviamente non mi lasciò affatto indifferente. Il culmine lo raggiunse quanto mi confessò di avere “invidiato” Chicca:” Si sentiva che la stavi facendo godere; io avevo una voglia…e quello dormiva e russava sul letto dopo essersi ingozzato!”

Devo dire che il pensiero era assai eccitante e, dato che mi sembrava di fiutare odore di sesso nell’aria e sentendomi un po’ troppo”passivo”, decisi di prendere un po’ in mano il pallino. Le propongo il cicchetto della staffa e poi magari quattro passi perché avevo bevuto troppo e non potevo certo mettermi alla guida.

Lei accetta e mi fa:” La nostra amata tequila?”. Ci conoscevamo bene e di serate alcoliche insieme ne avevamo passate.

Così mi alzo, vado ad ordinare la nostra tequila sale&limone e pago anche il conto.

Arriva il cameriere e io le preparo io il tutto; prendo la fettina di limone e le bagno il palmo della mano per metterle il sale e lo stesso faccio per me (anche se avrei voluto prenderlo leccandolo dalla sua scollatura).

“Comincia tu” – mi fa lei.

Così lecco il sale dalla mia mano, bevo il mio cicchetto, ma mentre stavo allungando la mano a prendere il limone lei mi ci da uno schiaffetto su e scuote la testa.

Attendevo la sua mossa che non tarda ad arrivare: si mette il limone tra le labbra, mi cinge il collo con la sua mano e me la passa dalla sua bocca.

Non è un bacio, le nostre labbra si toccano appena…ma cazzo quanto è sexy.

Ripete il rituale lei adesso e senza che ci accordassimo ovviamente anche io le riservo lo stesso “trattamento”, ma questa volta lei anziché mordere il limone lo fa sparire in bocca e le nostre labbra si toccano in maniera più marcata, senza però coinvolgere le lingue.

Cazzo come mi eccitava tutta la situazione, se avessi potuto me la sarei scopata lì, seduta stante; in piedi poggiata al bancone.

“Non avevo dubbi che tu sapessi come si beve a dovere una tequila” – mi da Lara sorridendomi in modo malizioso.

“Beh grazie del complimento!” – rispondo.

Tutto ciò mi sembrava da un lato molto irreale, perché c’era sempre stata una forte intesa e simpatia, quello si; ma da qui a passare a qualcosa di più piccante, beh non l’avrei mai detto…o forse non c’era mai stata l’occasione essendo lei fidanzata e anche io spesso impegnato, quando ci frequentavamo assiduamente.

Usciamo dal locale, l’alcol era in circolo e anche gli ormoni, ma nessuna aveva palesato le reciproche intezioni.

Passeggiando Lara mi propone di mostrami la casa in cui abita che non era distante da lì. “Dai così ci rilassiamo e magari mi tolgo pure sti tacchi che saranno belli ma dopo tre bevute cominciano ad essere scomodi”!

Nella mia mente non potevo fare a meno di desiderarla e pensare che tutto si stava incanalando per il giusto verso…

Quattro passi e arriviamo a casa sua. Ultimo piano, bilocale carino che condivideva con una sua collega che incontriamo quasi sulla porta.

Carina e anche lei curatissima. Del resto, lavorando nel mondo del make up artist di certo non sono tipe che si trascurano. Facciamo 5 minuti di presentazioni e chiacchiere e lei ci saluta.

“Che facciamo, continuiamo a tequila?” – mi fa Lara stendendosi sul divano.

Io annuisco e mentre lei si alza per andare verso la credenza a prendere tutto il necessario, la squadro per benino.

Quei tacchi alti e quel pantalone così attillato mi suscitano i peggiori istinti…vorrei seguirla e sbatterla contro la credenza. Ma in fondo, al di là della mia immaginazione, forse quello che immagino è un po’ troppo per un paio di sfioramenti di labbra.

Lara torna, posa la tequila sul tavolo e si ristende sul divano, togliendosi i suoi bei tacchi e assumendo l’aria di quella che si era messa un po’ in libertà.

Prendo iniziativa e comincio a preparare il tutto per il solito rituale; Lara osserva come minuziosamente mi adopero e mi fa i complimenti con la cura con la quale preparo il tutto.

“Ho sempre pensato che tu fossi una persona molto attenta ai particolari – Anche se non sono mai stata troppo esplicita, io ti ho sempre notato molto…nei modi di vestire, nei modi di fare, nella gentilezza di certi gesti…” io la ascoltavo interessato, tutte queste belle parole scaldavano l’atmosfera “E tutto questo mi ha fatto sempre molto sesso” continua Lara mentre mi sale a cavalcioni!!Ovviamente la faccio accomodare ben volentieri! “E quindi sta tequila? Dopo tutta sta preparazione ce la beviamo o no?” “Ok – rispondo io – però stavolta scelgo io come”. Lei si tira all’indietro, si toglie i capelli dalle spalle, quasi ad offrirsi a me!

Le sbottono un bottone della leggerissima camicetta che indossava: le sue tette sono un posto perfetto per leccare il sale. Lei non pone la minima resistenza e io mi lecco sale e soprattutto mi tuffo tra le sue tette! Fantastiche!

Mi passa lei il limone di nuovo, ma stavolta praticamente mi finisce in bocca spinto dalla sua lingua che voleva fare la conoscenza della mia.

Che bacio: intenso ed avvolgente, decisamente passionale. “Stavo pensando a questo bacio da quando ti ho visto poggiato all’angolo del bar! Eri proprio arrapante! Anche se ti confesso che tante volte ho pensato a come sarebbe stato baciarti…e non solo a quello” – mi dice mentre le infilo le mani sotto la camicetta e comincio ad insinuarmi!

Comincio a baciarle il collo, mentre le mani si infilano sotto il reggiseno e mentre lei prende a sbottonarmi la camicia. Senza toglierle la sua invece le slaccio il reggiseno e alzandoglielo noto che le sue tette rimangono praticamente ferme. Grosse e sode, sembrano quasi rifatte a vedere quanto sono dure per quanto sono grandi. Con un capezzolo chiaro ma pronunciato, così invitante da leccare! Io sono senza camicia e mentre non riusciamo a mettere a freno le nostre lingue le apro la cerniera laterale di quegli aderentissimi pantaloni per infilarmi dentro con le mani ma…lei mi stoppa, dicendomi, mentre tira giù il suo shot di tequila che era rimasto fermo lì sul tavolo: “Ti devo dire una cosa: non ti scandalizzare, ma…non ho niente sotto!!! Questi pantaloni sono troppo aderenti e non avevo un perizoma adatto! Non mi piace che si veda il segno”.

Wow!!Questa è definitivamente la goccia che fa traboccare il vaso…e che mi fa rizzare l’uccello!!

Infilare la mani e non trovare nessuna opposizione…che cosa arrapante!!

Lara mi sta sopra e mentre le mie mani le esplorano le natiche, lei comincia a sentire il mio pisello duro, cominciando a strusciarsi sempre più intensamente.

Eravamo entrambi nudi a metà, strettissimi, con le sue tette dure e i suoi capezzoli resi turgidi dall’eccitazione che mi strusciavano sul petto.

Me lo sentivo scoppiare nei pantaloni e forse Lara avverte questo fastidio. Mentre ci stiamo slinguazzando in maniera degna del migliore film porno, si stacca di getto e mi dice:” basta, abbiamo troppi vestiti addosso! Ho troppa voglia!”

Non chiedo altro: in un attimo resto solo in intimo, mentre Lara ha il pantalone aperto che tanto è aperto fa fatica a scendere. Ma non riesco a farglielo cadere perché lei si siede sul divano e mi tira giù gli slip: “Mmm è già bello duro!” esclama vedendo il mio uccello che scatta via dagli slip che mi ha tirato con forza giù!”E anche tutto liscio, bravo: mi piace!”

Dall’alto mi godo lo spettacolo: Lara seduta sul tavolino di fronte al divano, io in piedi, nudo, cazzo dritto e la mia fantasia erotica che si realizza: vederlo tra le sue mani.

Le sue dita affusolate che me tengono sapientemente in mano mentre comincia a segarmelo, unghie lunghe e rosse che rendono il tutto ancora più eccitante. La sua mano unita e la mia fantasia realizzata me lo rendono ancora più duro. Lara ci sa fare e io approfitto della posizione per giocare con i capezzoli. Vorrei me lo succhiasse, ma lei continua a segarmelo e mi stuzzica le palle con le unghie.

Poi di improvviso si stacca, dicendomi che quel pantalone le da fastidio a metà: si adagia sul divano, tira su le gambe e se lo sfila. Poi resta seduta, mi guarda negli occhi e mi spalanca le gambe praticamente in faccia, mostrandomela tutta: completamente lisca, sembrava appena rasata, stretta con le labbra poco pronunciate.

Era un invito che non potevo affatto rifiutare: mi inginocchio e comincio a giocare con il suo clitoride: voglio farla un po’ soffrire, anche io volevo la sua lingua ma non mi ha accontentato.

Comincio a massaggiarla dolcemente e con cura; lei di tanto in tanto asseconda il movimento, tira giù la testa facendo qualche gemito di approvazione e, cosa che mi arrapa ulteriormente, mi accarezza le tette mentre lo faccio! Ho voglia di sentire il suo sapore e togliendo le dita lascio il posto alla lingua. Lei ha un piccolo sussulto e mi fa: ”Finalmente, quanto altro volevi farmi aspettare?” Dapprima le stuzzico il clitoride, ma avverto quanto sia bagnata e dopo un altro paio di colpi mi tuffo nella sua fica per coglierne al meglio il sapore. Sa di buono ed è bagnatissima!

Lara apprezza, asseconda i movimenti della mia lingua che sobbalza dalla fica al clitoride e viceversa e dopo qualche minuto:” Scusami, ma io sta già venendo! Usi la lingua da Dio, non ce la faccio a trattenermi: ho troppa voglia di godere!” “Figurati – le dico mentre staccandomi con la lingua continuo a massaggiarla – vienimi in bocca”. Sento i suoi umori scorrere a fiume, Lara gode e lo fa in maniera decisa ma non eccessiva. Mentre continuo a leccarmela ancora anche dopo che ha goduto, me la mantengo duro menandomelo da me. Lara se ne accorge e con un tono da finta offesa mi dice:” Che fai? Ci pensi da solo? Ci sono io qui che mi prendo cura di te!”.

Mi fa sedere sulla spalliera del divano e lei si accovaccia tra le mia gambe. Me lo prende e scappellandolo per bene apre la mano in modo da accarezzarmi anche le palle. Poi comincia a succhiarmelo; lo succhia come una Dea, uno dei migliori pompini mai ricevuti. Lo metto in bocca per la metà con un ritmo perfetto tra mani e bocca, sembra gustarselo proprio!

Poi lo lecca per tutta la lunghezza e alzandolo me lo sega mentre comincia a leccarmi le palle: dapprima leccandole, poi succhiandole letteralmente , facendole entrare in bocca completamente. Tutto questo senza mai smettere di segarmelo.

Sono all’apice; basta, la stacco con decisione: voglio scoparla!

Mi siedo sul divano e la accompagno a cavalcioni su di me. Lara asseconda, me lo prende lei per guidarselo in fica ma prima di metterselo dentro mi fa:”Stai attento eh che io non prendo nulla!” Le faccio un occhiolino come cenno d’intesa: non avevo un profilattico con me e, in tutta onestà, se anche lo avessi avuto non lo avrei utilizzato!

Cazzo quanto è bella: sopra di me, sono tutto dentro di lei e ho le sue tette a disposizione per la lingua e le mani. Le chiappe dure e sode che spingono e lei che si muove in modo tale da strusciarsi col clitoride sul mio pube.

Contemporaneamente riesco a darle tutto il mio cazzo, succhiarle quelle belle tette grosse e sode e toccarle in culo, assecondando con leggerezza i suoi movimenti.

“Mmm ti piace godere di tutto ciò che hai a disposizione eh?!” mi fa lei, quasi con un ghigno. “E bravo, sai proprio il fatto tuo!”

Ora però sta un po’ fermo, fai fare a me. Mi stringe le mani e mi tira dietro le braccia, tenendomi fermo sulla spalliera del divano e comincia a muoversi su di me.

Lo fa in un modo divino, una vera Dea del sesso! Solleva il bacino e muove in culo con una sapienza proverbiale, mi danza sulla cappella, lo fai uscire e poi se lo risbatte tutto in fica.

Mi stava scopando lei e io impazzivo dal farmi scopare da lei, come poche volte mi era successo in vita mia. Mi sentivo il cazzo di pietra, godevo nel sentirlo avvolto dalla sua fica e al tempo stesso dello spettacolo che mi si parava davanti agli occhi. Mi cavalcava e le sue tette sobbalzavano si, ma il minimo, tanto era sode le sue tette, sormontate dai quei capezzoli così turgidi e pronunciati.

Dopo un affondo se lo tiene tutto dentro e comincia a roteare strusciandosi: capisco che sta per godere. Mi libero allora dalla morsa e le afferro il culo e la tiro un po’ a me; la lascio ancora fare ma affondo di più col cazzo. “Sto godendo….si si….godo godo…” e se ne viene in un orgasmo più intenso e “rumoroso” del primo. Wow,che grande scopata ci stavamo facendo…Il suo ritmo rallenta pian piano che si stava esaurendo l’orgasmo, ma d’un tratto veniamo interrotti dal suo telefonino che squilla, poggiato sul tavolino: era Giulia, la sua coinquilina, che voleva avvisare Lara che stava rientrando, adducendo la scusa che aveva dimenticato le chiavi. In realtà forse aveva fiutato odore di sesso e voleva sincerarsi di non trovarsi di fronte a delle scene imbarazzanti.

“Cazzo, Giulia sta rientrando – mi dice mentre si era alzato sul divano e io ero ancora seduto sul divano, col cazzo ancora ben ritto e bagnato di tutto il suo godere”.

“Mmm ma che palle – dice mentre si avvicina a baciarmi e intanto me lo riprende in mano – non abbiamo ancora finito”, e sorride.

Ed io:” Dai , magari è l’occasione buona per rivederci, mentre le accarezza il culo e le cingo il fianco con il braccio..”

Ma Lara non è di questo avviso e prende in mano di nuovo la situazione…e non solo quella!

“Ma ti posso mai lasciare così?– mi dice guardandomi prima negli occhi…e poi tra le gambe – Non si lasciano le cose a metà! E men che meno dopo che mi hai fatto godere in questo modo!”

Così riprende a farmi un pompino stupendo, un po’ più frenetico ma non meno eccitante del precedente. Mi succhia la cappella, scende lungo l’asta, la lecca per bagnarla e farla scivolare meglio facendoselo scorrere sapientemente tra le dita. Io alterno il mio sguardo tra quella scena e le sue tette e i suoi capezzoli, con i quali mi divertivo e che magari avrebbero contribuito a farmi sborrare prima, dato l’imminente arrivo della sua coinquilina.

“Aaah ma se non la smetti di sfrocoliarmi le tette io mi continuo ad eccitare – dice dandomi uno schiaffetto sulla mano”.

Ormai c’ero quasi e forse l’interesse che avevano suscitato in me le sue belle bocce sode, le fanno prendere l’ennesima iniziativa della serata.

Lo toglie dalla bocca e se me lo mette in mezzo alle tette, tenendosele con le mani per stringerlo meglio. “Ti va di venire qui?” .Ed io:” Non chiedo di meglio! Se va bene a te, perché credo che sarò …”abbondante” – le dico ridendo.

Lei mi fa un cenno come a dire “prego, sei il benvenuto.” Si mantiene le tette dal centro, di modo da far scivolare anche il cazzo sulle sue mani.

Chissà quanti ne avrà fatti impazzire con questa”tecnica”. Ma ora ero io lì, e volevo godermela tutta!

Ormai c’ero, e dopo qualche altro su e giù , forse accorgendosi che stavo per esplodere, mi da un paio di colpi secchi ed è lì che non resisto più!

Una sborrata intensa ed abbondante, uno schizzo più lungo le bagna il collo ma lei continua a pompare e si fa schizzare addosso fino all’ultima goccia. Che spettacolo, mi ha fatto godere fino alla fine. Si alza e si guarda addosso, quasi a volermi dire:”oh ma quanta ne avevi?”

“Te l’avevo detto che sarebbe stata abbondante” – le sussurro ridendo!

E lei:”E a maggior ragione non potevo lasciarti a metà! E poi, detto tra noi, non mi sarei voluta perdere questo ben di Dio per nessuna ragione”.

“Ora andiamo in bagno a darci una sistemata, che sta per arrivare Giulia”.

Che piacevole re-incontro…e che scopata Lara!!!

E non sarebbe finita qui…;-)

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