Storia dell'arte

Scritto da , il 2017-05-02, genere saffico

E’ ormai qualche mese che frequento l’università e sono innamorata di storia dell’arte. Non perdo una lezione e rimango ogni volta incantata ed affascinata nel seguire la voce calda ed appassionata della professoressa che spiega. Mi piace quando divaga con le sue considerazioni sulle varie opere. E’ davvero bravissima a coinvolgermi e a farti vivere le sue emozioni. Sicuramente si è accorta che sono quella più interessata tra tutti gli studenti che la seguono e qualche volta mi ha detto che sarebbe felice di poter parlare di arte con me. E così mi sto dirigendo verso casa sua, dove mi ha invitata per un tè e per discutere di arte. Quando mi apre la porta rimango sorpresa. Invece della donna che sono abituata a vedere, nei suoi taillers quasi austeri, con i capelli tirati in una coda e con gli occhiali, trovo una donna dai morbidi capelli biondi sciolti, niente occhiali con maglietta e gonna del tutto informali. Così su due piedi direi quasi attraente. Mi invita ad entrare e mi fa accomodare sul divano in salotto. La sua casa è arredata in stile moderno al contrario di quanto mi sarei aspettata. E’ molto luminosa e alle pareti sono appese alcune riproduzione di Kandinskij. Beviamo il tè mentre mi parla delle opere che più ama. Io sono intenta ad ascoltarla, rapita da come ti fa vivere quello che ti racconta. Siamo una vicina all’altra e non mi sono neanche accorta che ha preso le mie mani tra le sue e le stringe, le accarezza. I nostri visi sono così vicini che posso sentire il suo fiato sulle mie labbra. Rapita è proprio la parola giusta! Mi ha rapita e sono sua prigioniera e non riesco ad oppormi quando le sue labbra si poggiamo sulle mie. Solo in quel momento mi rendo conto che desideravo quel bacio. La sua mano accarezza il mio viso e le sue dita si infilano tra i miei capelli. Baciandomi mi spinge leggermente ed io mi lascio andare sdraiandomi sul divano. Ormai la mia bocca è invasa dalla sua lingua ed io lascio che turbini intorno alla mia. Lei si stacca dalla mia bocca e mi guarda sorridendomi. Si alza e tenendomi una mano mi fa alzare. Mi accarezza ancora il volto scostando i miei lunghi capelli dietro un orecchio. Sono intimidita. Non avevo mai baciato una donna ma mi è piaciuto molto. Lei inizia a slacciare la mia camicetta. Per un solo attimo penso di fermarla ma non è quello che voglio. La lascio fare. Dopo la camicetta mi slaccia i pantaloni. Si abbassa per farmeli scorrere lungo le gambe e sfilarli dai piedi. Si rialza accarezzando le mie cosce con la punta delle dita. Sposta i miei capelli da una parte e avvicina il viso per baciarmi il collo. Le sue mani esperte sganciano il reggiseno in un secondo. Anche se non li guardo sento i capezzoli turgidi. I miei occhi sono fissi nei suoi. Mi passa un dito sulle labbra, scende sul mento e salta sul mio seno. Con la punta dell’indice gira intorno al mio capezzolo. Poi abbassa il viso e lo prende tra le labbra. Lo lecca appena per poi impegnarsi a sfilarmi le mutandine. Mi ritrovo nuda ed eccitata davanti alla mia professoressa. Mi prende per mano e si avvia verso una porta chiusa. La seguo per ritrovarmi nella camera da letto. Mi bacia dolcemente le labbra e mi fa stendere. Sfila la maglietta scoprendo i suoi seni. I suoi capezzoli sono scuri ed eccitati. Abbassa la zip della sua gonna lasciandola cadere ai suoi piedi. Non indossa le mutandine e posso vedere un leggerissimo triangolino di peli scuri ben curati sul pube. Si stende sul letto al mio fianco e mi bacia. Questa volta l’abbraccio e rispondo al sul bacio. Ora voglio fare io il cacciatore. La costringo sulla schiena e le pizzico un capezzolo mentre le riempio la bocca con la lingua. Il suo corpo si inarca e le mie labbra si spostano sul suo seno. Le prendo in bocca un capezzolo e quasi lo mordo. La mia mano è già tra le sue cosce e scopro la sua figa fradicia. Le sue gambe larghe mi invitano a masturbarla ed io la penetro. Mi tiene le mani sulla testa e mi rendo conto che mi spinge in giù. Memore dei filmati porno che guardo su internet la scavalco con una gamba e le metto la mia figa in faccia mentre io mi butto sulla sua. Affondo la mia lingua per quanto posso nella sua figa bagnata. La lecco come posso e come può essere capace una ragazza che per la prima volta lecca una figa. La sua lingua tra le mie cosce invece è esperta. Alterna colpi in punta di lingua sul clitoride con leggere succhiate e profonde penetrazioni. Le sue mani mi accarezzano il sedere e un dito spinge sul mio buchino. Io mi masturbo spesso ma non mi era mai capitato di essere travolta in modo così improvviso da un orgasmo. Di solito arriva lentamente e mi preparo a godere. Questa volta invece vengo sopraffatta e mi rendo conto di squirtare. E’ così violento che con le mani stringo le cosce della mia professoressa a cui sono aggrappata lasciandole il segno delle unghie nella carne morbida. Riabbasso il viso tra le sue cosce bollenti e cerco la sua figa. Infilo la lingua più a fondo possibile. Succhio il suo clitoride. Bacio e lecco le labbra morbide di quella figa deliziosa ma un altro orgasmo mi travolge. Mi lascio andare sul letto e lei si stende al mio fianco. Mi bacia le labbra ed io sento il sapore del mio orgasmo sul suo volto. Continua a masturbarmi facendomi venire ancora. Non ricordo di aver mai avuto tre orgasmi di seguito. Lascio che la sua lingua e le sue mani esperte mi facciano godere ancora. Dopo due ore ho perso il conto degli orgasmi. Sono sdraiata nel letto della mia professoressa di storia dell’arte, completamente nuda e soddisfatta mentre lei mi accarezza e mi parla di Kandinskij.

C.M.

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